Riflessione sull'articolo "Il bullismo non è cattiveria".
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seasparrow3
franco71
stringiamciacoorte
lucetta10
hypernova
balanzoneXXI
Scuola70
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Riflessione sull'articolo "Il bullismo non è cattiveria".
Promemoria primo messaggio :
Ho letto attentamente l'articolo secondo cui "Il bullismo non è cattiveria" e sinceramente mi sento di dissentire su molti punti. L'articolo nega che il bullismo sia cattiveria e afferma che la natura è originariamente sana, sono solo fattori disfunzionali ambientali che porterebbero al bullismo. Io credo che ciò sia FALSO e lo affermo proprio empiricamente, cioè attraverso l'esperienza che anche la cronaca nera ci dà sui casi di bullismo.
Non tutti i bulli provengono da famiglie disagiate, ci sono anche dei prepotenti che provengono da buone famiglie, economicamente abbienti, eppure si comportano spesso molto male con i coetanei, escludono i più deboli e fragili, li deridono, a volte li minacciano e giungono ad atti che sono veri e propri reati per il codice penale.
I bulli di Manduria, ad esempio (la cosiddetta "banda degli orfanelli") non erano quindi cattivi e crudeli? Erano assolutamente crudeli, si divertivano sadicamente a tormentare un povero anziano indifeso e fragile mentalmente, al punto che ormai non usciva più di casa nemmeno per fare la spesa, l'hanno ridotto al deperimento o comunque hanno contribuito affinchè egli facesse quella fine. Quei bulli sapevano perfettamente il male che compivano e si rendevano perfettamente conto che il bersaglio era debole e indifeso.
Ci sono bulli che hanno ridotto in schiavitù coetanei più deboli, legandoli a catene, sputando loro addosso, abusandone anche sessualmente, sono tutti casi che la cronaca nera ha perfettamente documentato, quindi che cosa c'è di scandaloso a chiamarli cattivi? Di più, io li chiamerei sadici, vigliacchi, crudeli, insensibili, anaffettivi, malati dentro, ecco che cosa sono.
La dittatura degli psicologi e dei pedagogisti a scuola fa sì che il male non si condanni mai veramente, ma si GIUSTIFICHI: tutto viene razionalizzato e giustificato, nello sforzo di comprendere per forza si giustifica e si fa risalire ogni cattiva azione ad un fattore ambientale che permette di attenuare la colpa e di giustificare. Secondo me il male non si giustifica e nemmeno si comprende, perché la comprensione è l'inizio della giustificazione, il male in ogni sua forma si CONDANNA soltanto e l'uomo a mio avviso è tendenzialmente orientato più al male che al bene, infatti compiere il male anche per i ragazzini è molto facile, basta insultare un compagno, picchiarlo e poi magari dare sempre la colpa agli altri, mentre compiere il bene ed obbedire alle regole richiede impegno, fatica, dominio di se stessi, l'idea della natura umana buona è un mito che di fatto deriva dal filosofo Rousseau e che è stato poi ripreso ed ampliato da quasi tutti i pedagogisti. Ma io invece sostengo con il pensatore Thomas Hobbes: HOMO HOMINI LUPUS EST!
Ho letto attentamente l'articolo secondo cui "Il bullismo non è cattiveria" e sinceramente mi sento di dissentire su molti punti. L'articolo nega che il bullismo sia cattiveria e afferma che la natura è originariamente sana, sono solo fattori disfunzionali ambientali che porterebbero al bullismo. Io credo che ciò sia FALSO e lo affermo proprio empiricamente, cioè attraverso l'esperienza che anche la cronaca nera ci dà sui casi di bullismo.
Non tutti i bulli provengono da famiglie disagiate, ci sono anche dei prepotenti che provengono da buone famiglie, economicamente abbienti, eppure si comportano spesso molto male con i coetanei, escludono i più deboli e fragili, li deridono, a volte li minacciano e giungono ad atti che sono veri e propri reati per il codice penale.
I bulli di Manduria, ad esempio (la cosiddetta "banda degli orfanelli") non erano quindi cattivi e crudeli? Erano assolutamente crudeli, si divertivano sadicamente a tormentare un povero anziano indifeso e fragile mentalmente, al punto che ormai non usciva più di casa nemmeno per fare la spesa, l'hanno ridotto al deperimento o comunque hanno contribuito affinchè egli facesse quella fine. Quei bulli sapevano perfettamente il male che compivano e si rendevano perfettamente conto che il bersaglio era debole e indifeso.
Ci sono bulli che hanno ridotto in schiavitù coetanei più deboli, legandoli a catene, sputando loro addosso, abusandone anche sessualmente, sono tutti casi che la cronaca nera ha perfettamente documentato, quindi che cosa c'è di scandaloso a chiamarli cattivi? Di più, io li chiamerei sadici, vigliacchi, crudeli, insensibili, anaffettivi, malati dentro, ecco che cosa sono.
La dittatura degli psicologi e dei pedagogisti a scuola fa sì che il male non si condanni mai veramente, ma si GIUSTIFICHI: tutto viene razionalizzato e giustificato, nello sforzo di comprendere per forza si giustifica e si fa risalire ogni cattiva azione ad un fattore ambientale che permette di attenuare la colpa e di giustificare. Secondo me il male non si giustifica e nemmeno si comprende, perché la comprensione è l'inizio della giustificazione, il male in ogni sua forma si CONDANNA soltanto e l'uomo a mio avviso è tendenzialmente orientato più al male che al bene, infatti compiere il male anche per i ragazzini è molto facile, basta insultare un compagno, picchiarlo e poi magari dare sempre la colpa agli altri, mentre compiere il bene ed obbedire alle regole richiede impegno, fatica, dominio di se stessi, l'idea della natura umana buona è un mito che di fatto deriva dal filosofo Rousseau e che è stato poi ripreso ed ampliato da quasi tutti i pedagogisti. Ma io invece sostengo con il pensatore Thomas Hobbes: HOMO HOMINI LUPUS EST!
Scuola70- Messaggi : 1434
Data d'iscrizione : 28.02.14
Re: Riflessione sull'articolo "Il bullismo non è cattiveria".
@ paniscus: nella visione cristiana, tutti noi abbiamo la tendenza innata a fare anche del male, ma con l’aiuto di Dio possiamo scegliere di fare il bene. Nella visione di Rousseau invece l'uomo nasce buono è la società a “rovinarlo”, quindi non sceglie... è “vittima” (di se stesso perché è fondamentalmente solo, senza l’aiuto Dio che in tale concezione praticamente non esiste). Sono due punti di vista opposti. La giustificazione del bullismo (Bullo = antieroe) è un passo successivo, che scaturisce a mio parere da questa “vittimizzazione/esaltazione” del bullo.
hypernova- Messaggi : 2145
Data d'iscrizione : 26.05.14
Re: Riflessione sull'articolo "Il bullismo non è cattiveria".
Il perdono cristiano sarebbe il non cercare la rivalsa su chi ci fa del male, non giustificare il male e sponsorizzarlo, come avviene invece nel caso di molta attuale pedagogia lassista. Poi, come già detto, anche nella Chiesa c’è chi sposa certe teorie... anche ai piani alti.
hypernova- Messaggi : 2145
Data d'iscrizione : 26.05.14
Re: Riflessione sull'articolo "Il bullismo non è cattiveria".
È inutile Balanzone non ce la puoi fare, la tua anima bulla emerge sempre, fai così anche con gli alunni, li prendi per i fondelli se non la pensano come te?
hypernova- Messaggi : 2145
Data d'iscrizione : 26.05.14
Re: Riflessione sull'articolo "Il bullismo non è cattiveria".
Io Balanzone ce l’ho con Rousseau e il ‘68, ma non sono comunque nemmeno a favore di estremismi in ambito cattolico (Opus Dei, franchismo e simili). Diciamo che su certi principi fondanti del cristianesimo sono tradizionalista, ma Carlo Magno l’ho citato come esempio negativo... forse sono stata fraintesa, per me era uno psicopatico. Mentre San Domenico a mio parere è stato un grande santo, che non ha nulla a che vedere coi roghi delle inquisizioni. Era per dire che nella Chiesa c’è stato di tutto.
hypernova- Messaggi : 2145
Data d'iscrizione : 26.05.14
Re: Riflessione sull'articolo "Il bullismo non è cattiveria".
[quote="balanzoneXXI"]Tu che ce l' hai con Rousseau e il Sessantotto, forse ti saresti trovata a tuo agio nella scuola della Spagna franchista.Con l' Opus Dei non si scherzava: quelli ti mettevano in riga senza se e senza ma.[/quote]
Citofonare Maria Carmen Tapìa (che in realtà adesso è defunta, ma che ha lasciato abbondanti testimonianze scritte su cosa succedeva nell'Opus Dei in quel periodo).
Citofonare Maria Carmen Tapìa (che in realtà adesso è defunta, ma che ha lasciato abbondanti testimonianze scritte su cosa succedeva nell'Opus Dei in quel periodo).
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: Riflessione sull'articolo "Il bullismo non è cattiveria".
Per me la riduzione a destra e sinistra sulla base del pensiero politico o religioso è semplicistica, il potere è camaleontico, si trasforma e cambia bandiera e volto in base alle situazioni. Per un lungo periodo ha fatto comodo usare la Chiesa (e alla Chiesa ha fatto comodo farsi usare...) perché i suoi valori erano i più condivisi dalle masse, oggi, essendo cambiata la moda, fa più comodo usare il pensiero di Rousseau e del ‘68. Chi opprime i popoli, li manipola mentalmente ed è al potere di fatto è destra... il tipo di personaggi che abbiamo dietro le quinte è identico, semplicemente cambia il modo in cui si presentano. Ai tempi dell’inquisizione avevamo chi giustificava i roghi, oggi abbiamo chi giustifica bullismo e sopraffazioni e vede i delinquenti vittime della società.
hypernova- Messaggi : 2145
Data d'iscrizione : 26.05.14
Re: Riflessione sull'articolo "Il bullismo non è cattiveria".
[quote="balanzoneXXI"] E i pagliazzi clericofascisti invece li portiamo al circo equestre (magari con i leoni tenuti a stecchetto ).[/quote]
Il CIRCOLO QUESTRI.
Si dice il CIRCOLO QUESTRI.
Citofonare alla buonanima di Andrea Camilleri
Il CIRCOLO QUESTRI.
Si dice il CIRCOLO QUESTRI.
Citofonare alla buonanima di Andrea Camilleri
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
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