Programmazione per uda

Potreste cortesemente aggiornarmi sulle progrmmazioni per Uda(riferimenti legislativi,modelli ecc.ecc.)?Che differenza c'e' tra la programmazione che si realizzava in passato e quella attuale?

[quote="angyrm"]Potreste cortesemente aggiornarmi sulle progrmmazioni per Uda(riferimenti legislativi,modelli ecc.ecc.)?Che differenza c'e' tra la programmazione che si realizzava in passato e quella attuale?[/quote]

Che in cima al foglio c'è scritto "programmazione per Unità Di Apprendimento" e non "programmazione per Unità Didattiche"

E non sto scherzando.

Ma sono trasversali o per singola disciplina?

[quote="angyrm"]Ma sono trasversali o per singola disciplina?[/quote]

Chi li impone ama vederli trasversali ma non è una necessità inderogabile; la differenza teorica è che le UDA sono centrate sull'ottenimento di competenze (le UD su abilità e conoscenze); le competenze sono declinate per disciplina (competenze disciplinari) dunque le UDA possono riguardare solo una materia ... OPS solo una disciplina, perchè "materia" è un'espressione che fa parte dell'universo UD.

Ma tu sai distinguere una competenza da un'abilità ? Normalmente gli imbecilli che giudicano le UDA non ne sono capaci dunque basta cambiare il titolo.

[quote="stringiamciacoorte"][quote="angyrm"]Ma sono trasversali o per singola disciplina?[/quote]

Chi li impone ama vederli trasversali ma non è una necessità inderogabile; la differenza teorica è che le UDA sono centrate sull'ottenimento di competenze (le UD su abilità e conoscenze); le competenze sono declinate per disciplina (competenze disciplinari) dunque le UDA possono riguardare solo una materia ... OPS solo una disciplina, perchè "materia" è un'espressione che fa parte dell'universo UD.

Ma tu sai distinguere una competenza da un'abilità ? Normalmente gli imbecilli che giudicano le UDA non ne sono capaci dunque basta cambiare il titolo.[/quote]

Il problema e'quando ti chiedono di approntare programmazioni trasversali..quali sono le norme,regolamenti,indicazioni ministeriali a tal proposito?

[quote="angyrm"][quote="stringiamciacoorte"][quote="angyrm"]Ma sono trasversali o per singola disciplina?[/quote]

Chi li impone ama vederli trasversali ma non è una necessità inderogabile; la differenza teorica è che le UDA sono centrate sull'ottenimento di competenze (le UD su abilità e conoscenze); le competenze sono declinate per disciplina (competenze disciplinari) dunque le UDA possono riguardare solo una materia ... OPS solo una disciplina, perchè "materia" è un'espressione che fa parte dell'universo UD.

Ma tu sai distinguere una competenza da un'abilità ? Normalmente gli imbecilli che giudicano le UDA non ne sono capaci dunque basta cambiare il titolo.[/quote]

Il problema e'quando ti chiedono di approntare programmazioni trasversali..quali sono le norme,regolamenti,indicazioni ministeriali a tal proposito?[/quote]

La prima norma è l'autonomia scolastica e la seconda è che il consiglio di classe è sovrano.

E anche qui non scherzo.

Sull'agire didattico il MIUR (ora MI) può solo esprimere dei desiderata.

Direi che si parte almeno dalle Competenze chiave di cittadinanza, declinate in ciascuna disciplina dagli Assi culturali relativi.

[quote="@melia"]Direi che si parte almeno dalle Competenze chiave di cittadinanza, declinate in ciascuna disciplina dagli Assi culturali relativi.
[/quote]
Quelle aggiornate al 2018 giusto?

[quote="stringiamciacoorte"][quote="angyrm"][quote="stringiamciacoorte"][quote="angyrm"]Ma sono trasversali o per singola disciplina?[/quote]

Chi li impone ama vederli trasversali ma non è una necessità inderogabile; la differenza teorica è che le UDA sono centrate sull'ottenimento di competenze (le UD su abilità e conoscenze); le competenze sono declinate per disciplina (competenze disciplinari) dunque le UDA possono riguardare solo una materia ... OPS solo una disciplina, perchè "materia" è un'espressione che fa parte dell'universo UD.

Ma tu sai distinguere una competenza da un'abilità ? Normalmente gli imbecilli che giudicano le UDA non ne sono capaci dunque basta cambiare il titolo.[/quote]

Il problema e'quando ti chiedono di approntare programmazioni trasversali..quali sono le norme,regolamenti,indicazioni ministeriali a tal proposito?[/quote]

La prima norma è l'autonomia scolastica e la seconda è che il consiglio di classe è sovrano.

E anche qui non scherzo.

Sull'agire didattico il MIUR (ora MI) può solo esprimere dei desiderata.[/quote]

Per quel che concerne la didattica , l' insegnante, non il cdc, " è sovrano", ovviamente nel rispetto dei programmi ministeriali o come li chiamano adesso.Mi sembra che nella secondaria di primo grado sia più difficile far digerire ai nostri aspiranti autocratores il principio della libertà didattica, un principio che nemmeno la sinistra legge 107 ha attaccato frontalmente

Ma ai "nuovi" professionali la programmazione per UDA è inderogabile (come sembra), oppure se un docente ritiene che per la sua materia non sia possibile/auspicabile la trasversalità può sottrarsene?

[quote="mattopris"]Ma ai "nuovi" professionali la programmazione per UDA è inderogabile (come sembra), oppure se un docente ritiene che per la sua materia non sia possibile/auspicabile la trasversalità può sottrarsene?[/quote]
Si pare anche a me..solo che mi chiedo come conciliare un'unita'didattica di storia contemporanea con altre discipline!

[quote="angyrm"] come conciliare un'unita'didattica di storia contemporanea con altre discipline![/quote]

Forse è per quello che chiedono di programmare delle unità di apprendimento.

Con le unità di apprendimento conciliare i prodotti notevoli con Dante e con Federico Barbarossa è facilissimo: butti tutto nel cestino dell'immondizia e guardi un film sulla parità di genere.

Quante ne sa l'INDIRE !

Programmare per UdA non significa però creare interdisciplinarietà tra tutte le discipline. In una UdA potrebbero essere coinvolte anche solo due o tre discipline, dipende dall'argomento e dai possibili intrecci.
Collegare i Prodotti notevoli a Dante o a Federico Barbarossa la vedo molto in salita :-)

[quote="angyrm"][quote="mattopris"]Ma ai "nuovi" professionali la programmazione per UDA è inderogabile (come sembra), oppure se un docente ritiene che per la sua materia non sia possibile/auspicabile la trasversalità può sottrarsene?[/quote]
Si pare anche a me..solo che mi chiedo come conciliare un'unita'didattica di storia contemporanea con altre discipline![/quote]

Le UdA ovviamente non devono necessariamente essere tutte pluridisciplinari. Il CdC solitamente progetta un numero limitato di UdA pluridisciplinari per ciascun periodo didattico. Anche nel "nuovo" sistema di istruzione professionale.

Il programma di matematica non prevede solo il calcolo algebrico, ma statistica, geometria analitica, analisi matematica. Tutte strade che, con specifiche particolarità, permettono la lettura e l'analisi di grafici. Ricordo ancora una intervista a Brunetta durante l'ultima crisi economica per-covid. Ha fatto una mirabolante arrampicata sugli specchi per dire che il grafico era ancora decrescente (derivata prima negativa), ma si stava portando verso un plateau perché la derivata seconda era positiva.

Ma in tutto cio'questo vuol dire riunirsi con i colleghi e pianificare l'Uda?Ma sopratutto chi stabilisce i collegamenti tra le discipline?Ho visto collegamenti disciplinari totalmente incogruenti assi mischiati senza senso...!

[quote="@melia"]Il programma di matematica non prevede solo il calcolo algebrico, ma statistica, geometria analitica, analisi matematica. Tutte strade che, con specifiche particolarità, permettono la lettura e l'analisi di grafici. Ricordo ancora una intervista a Brunetta durante l'ultima crisi economica per-covid. Ha fatto una mirabolante arrampicata sugli specchi per dire che il grafico era ancora decrescente (derivata prima negativa), ma si stava portando verso un plateau perché la derivata seconda era positiva.[/quote]

E prima della nascita delle UDA tu non hai mai fatto richiami alla realtà durante le spiegazioni di matematica ?
Trovi utile spendere del tempo con il docente di storia per programmare un'UDA interdisciplinare ?

Due anni fa il MIUR modificava l'esame di stato introducendo il colloquio interdisciplinare perchè bisognava valorizzare "l'unitarietà dei saperi".
Una docente d'italiano nella mia scuola faceva notare che era ora di mettere in luce i collegamenti che ci sono tra fisica e letteratura italiana giacchè in fisica all'inizio del novecento "crollavano le certezze" con la meccanica quantistica e la relatività generale ed in letteratura "crollavano le certezze con Pirandello"

Io chiesi se fosse stato Einstein, per elaborare la relatività, ad ispirarsi al lavoro di Pirandello o se fosse stato Pirandello ad ispirarsi ad Einstein.
Non ebbi mai risposta.

Le coincidenze non sono unitarietà e L'UNITARIETA' DEI SAPERI NON ESISTE

[quote="angyrm"]Ma in tutto cio'questo vuol dire riunirsi con i colleghi e pianificare l'Uda?Ma sopratutto chi stabilisce i collegamenti tra le discipline?Ho visto collegamenti disciplinari totalmente incogruenti assi mischiati senza senso...![/quote]

Appunto, elaboravamo lo stesso concetto simultaneamente; le nostre menti erano connesse o è stata una coincidenza ?

[quote="stringiamciacoorte"]
E prima della nascita delle UDA tu non hai mai fatto richiami alla realtà durante le spiegazioni di matematica?[/quote]
Certo che sì, ma magari in tempi diversi da quando serviva. Soprattutto per l'Educazione Civica, siccome la scuola ha stabilito che ogni insegnante deve rendere disponibili il numero di ore del suo quadro settimanale in ogni classe, ho chiesto alla commissione referente quali argomenti sviluppare in ogni classe, poi adeguerò i miei esempi e i tempi di sviluppo alle necessità.

Nei professionali bisognerebbe progettare per UDA la propria materia, poi ogni quadrimestre si prevedono 2 UDA multidisciplinari una per l'area umanistica e una per quella scientifica e di indirizzo, cioè si farà in modo che tutte le materie siano coinvolte in almeno una delle due. Dall'anno passato spaggiari si è adeguato alla riforma e nelle proposte di voto per i professionali richiede l'esito delle UDA multidisciplinari. Perciò un alunno potrà avere valutazioni sufficienti nella materia ma livello non raggiunto sulle competenze che sono valutate tramite le UDA.
PS: ho semplificato molto spero di essere stata chiara.

[quote="pasqui74"]Nei professionali bisognerebbe progettare per UDA la propria materia, poi ogni quadrimestre si prevedono 2 UDA multidisciplinari una per l'area umanistica e una per quella scientifica e di indirizzo, cioè si farà in modo che tutte le materie siano coinvolte in almeno una delle due. Dall'anno passato spaggiari si è adeguato alla riforma e nelle proposte di voto per i professionali richiede l'esito delle UDA multidisciplinari. Perciò un alunno potrà avere valutazioni sufficienti nella materia ma livello non raggiunto sulle competenze che sono valutate tramite le UDA.
PS: ho semplificato molto spero di essere stata chiara.[/quote]

Il docente, nelle operazioni di scrutinio propone il voto nella propria disciplina. Il CdC evidentemente potrà valutare la ricaduta delle UdA sulle materie coinvolte. Nulla di nuovo.

Discussione molto interessante!

Andando alle fonti (Linee guida per i nuovi professionali):
http://nuoviprofessionali.indire.it/wp-content/uploads/2019/10/Linee-guida_PARTE-PRIMA-e-SECONDA.pdf

pag. 33:
<<Per la prima volta, infatti, rispetto ai precedenti ordinamenti, il
decreto legislativo 61/2017 e il Regolamento contengono indicazioni “prescrittive” sugli strumenti da
utilizzare (come l’UdA, il P.F.I., il bilancio personale e i periodi didattici).>>

pag. 36:
<<Le UdA dovrebbero prioritariamente avere un carattere
interdisciplinare* . Il loro numero potrebbe essere inizialmente di
poche unità, per poi coprire con passare degli anni gran parte del
monte ore.

*= Le UdA possono essere inizialmente progettate, se opportuno, anche per “asse culturale”.>>

pag. 35:
<<Dal punto di vista del docente, si tratta di una definizione di tipo “funzionale”, che richiama più o
meno implicitamente diverse accezioni di UdA presenti in letteratura, tra cui merita segnalare almeno
le seguenti:
a) una prima impostazione intende l’UdA come un “pacchetto didattico” frutto di una
segmentazione ragionata di determinati contenuti di insegnamento (learning object) in cui è
articolabile il curricolo dello studente; questa impostazione è forse la più vicina alla didattica
“modulare”;
b) una seconda intende l’UdA come un micro-percorso pluridisciplinare finalizzato a perseguire
determinati risultati di apprendimento (learning outcome), organizzabile per "assi culturali"
oppure per "competenze" (più o meno collegate a "compiti di realtà" o all’“agire in situazione”);
questa impostazione richiede generalmente una progettazione strutturata e trasversale ai vari
insegnamenti (per consiglio di classe, dipartimenti,...);
c) una terza intende l’UdA come un insieme integrato di processi di apprendimento attivati
dagli/con gli studenti e orientati alla soluzione di problemi a livello crescente di autonomia e
responsabilità; questa impostazione è molto orientata a farsi carico e gestire le progressioni degli
studenti (che avvengono sia sul piano cognitivo che su quello non cognitivo) e richiede una
progettazione su base personalizzata.  >>

Decreto 61/2017 art.1:
<< Il modello didattico aggrega le discipline negli assi
culturali di cui al decreto adottato in attuazione dell'articolo 1,
comma 622, della legge 27 dicembre 2006, n. 296; il medesimo modello
fa riferimento a metodologie di apprendimento di tipo induttivo ed e'
organizzato per unita' di apprendimento.>>

Cosa deducete da queste linee guida?
Io capisco che, nella nuova riforma, lo strumento UdA è prescrittivo, anzi l'obiettivo a regime è di "coprire gran parte del monte ore" (pag.33). Tuttavia viene lasciato del tempo per adeguarsi al cambio di paradigma. Anche se, nella prassi, sono stati cambiati per il momento solo i titoli, in molti casi. Leggendo i regolamenti, si tratta però di un cambio di visione notevole, anche se lo si tende ad assorbire per inerzia, cosa ne pensate?

Inoltre, cosa importante, nelle Linee Guida si riportano le diverse sfumature in letteratura per il termine UdA: il punto a), riportato sopra, pag.35, mi sembra presenti una definizione di UdA vicina alla programmazione classica (diciamo didattica modulare disciplinare), purché declinata in competenze.
Capisco alla fine che sovrani sull'interpretazione sono appunto i singoli docenti ed i consigli di classe.
I quali propongono UdA intese come singoli progetti da distribuire in un certo numero durante l'anno scolastico.
Tuttavia nelle pretese della legge, lo strumento UdA mi sembra molto più rivoluzionario.

Io il primo anno della riforma l'ho trascorso in un professionale dove in pratica avevano cambiato i titoli, l'anno scorso invece ho lavorato in un professionale che è una scuola polo per la riforma. L' impatto è stato durissimo perché loro avevano già cambiato impostazione l'anno prima. All'inizio dell'anno ho dovuto studiare parecchio per poi poter stilare una progettazione didattica adeguata e molto diversa dal solito. Però ho imparato tanto, soprattuto da 3 colleghi che si occupano di formazione.

[quote="pasqui74"]Io il primo anno della riforma l'ho trascorso in un professionale dove in pratica avevano cambiato i titoli, l'anno scorso invece ho lavorato in un professionale che è una scuola polo per la riforma. L' impatto è stato durissimo perché loro avevano già cambiato impostazione l'anno prima. All'inizio dell'anno ho dovuto studiare parecchio per poi poter stilare una progettazione didattica adeguata e molto diversa dal solito. Però ho imparato tanto, soprattuto da 3 colleghi che si occupano di formazione.[/quote]

Hai qualche referenza? Libri, articoli online, esempi di queste progettazioni?