diagnosi di DSA che varia nel tempo (?)

Scusate se è parzialmente fuori tema, non sto parlando strettamente di handicap e sostegno, ma comunque di casi di difficoltà di apprendimento che richiedono programmazione individuale.

E' normale che, al momento della revisione della diagnosi dopo qualche anno, venga fuori che un certo "disturbo specifico di apprendimento" non c'è più, e che invece se ne è manifestato uno nuovo?

In pratica, un ragazzo che nella certificazione di tre anni fa risultava lievemente disgrafico e disortografico, ma non dislessico, non discalculico, e senza nessun altro problema in "comorbilità"... adesso, a sorpresa, non presenta più né disgrafia né disortografia, ma in compenso è DIVENTATO dislessico (per la prima volta all'età di 16 anni), mentre negli accertamenti precedenti non lo era.

Ma non ci avevano insegnato per decenni il principio inattaccabile che i DSA sono condizioni neurologiche strutturali e immodificabili, che sono rigorosamente innate, che non possono guarire e che non possono essere acquisite in vita se non c'erano già all'inizio? E allora come si spiega che questo soggetto sia "guarito" dalla disgrafia e che però nel frattempo abbia sviluppato la dislessia che prima non c'era? Faccio presente che la nuova somministrazione dei test e la nuova diagnosi sono state effettuate dallo stesso studio professionale delle precedenti, e firmate dagli stessi operatori, quindi l'ipotesi della discordanza di pratiche e criteri diagnostici è esclusa.

Mi viene il dubbio (assumendo la buona fede) che si tratti di difficoltà talmente lievi da non essere affatto significative (ossia, che il soggetto risulti dentro o fuori dalla fascia normale un po' a caso, a seconda di quanto è stanco o quanto è ansioso nel giorno della prova). Ma appunto, confermerebbe che le difficoltà sono veramente lievissime, e che quindi non ci sarebbe bisogno di tutto questo baraccone di medicalizzazione e di etichettamento.

E' molto più frequente vedere la certificazione di DSA trasformarsi in diagnosi di ritardo cognitivo. Inaccettabile per i motivi che hai scritto, ma comprensibile. Solo di fronte a ripetute e gravissime difficoltà, i genitori finiscono con l'accettare la realtà. Presente dall'inizio e camuffata per "salvare capra e cavoli", spesso da studi privati.

Ma qua non stavo parlando di casi gravi, da sconfinare nel ritardo cognitivo (ne ho visti, negli anni scorsi, ma oggettivamente non è il caso di questo)... bensì di veri o presunti DSA molto lievi, talmente lievi che una volta appaiono e una volta no!

In questo contesto, come è possibile che uno studio professionale privato che fa le diagnosi (e che quindi ha tutto l'interesse a sostenere la "narrazione" ufficiale sui DSA, cioè che questi siano immodificabili, incurabili e impossibili a regredire spontanemente)...

...firmi un documento in cui si dice, di fatto, che lo studente Gigino tre anni fa aveva la disgrafia ma adesso non ce l'ha più, ma che in compenso "gli è venuta" la dislessia che prima non c'era?

È quello che ci diciamo da tempo. Siccome il ministero non pone un freno e non fa le verifiche adeguate o non cambia la normativa Noi siamo ostaggi di questo sistema che foraggia Certi studi e giustifica da un punto di vista scolastico qualsiasi cosa

A onor del vero, la scuola è tenuta ad accettare solo diagnosi rilasciate da strutture pubbliche, proprio per evitare di affidarsi a diagnosi compiacenti, in un senso o nell'altro.

ginger75 ha scritto:A onor del vero, la scuola è tenuta ad accettare solo diagnosi rilasciate da strutture pubbliche, proprio per evitare di affidarsi a diagnosi compiacenti, in un senso o nell'altro.

La maggioranza delle scuole accetta di tutto,

comprese relazioni di 4 righe che non riportano nemmeno i risultati quantitativi dei test, ma che si limitano a dire "si certifica che l'alunno XYZ è affetto da disturbi di apprendimento e necessita degli strumenti compensativi opportuni",

oppure relazioni di 10 pagine di test che risultano perfettamente nella norma, e che però si concludono con l'affermazione che lo studente è risultato nella norma in tutti i test di lettura, di scrittura, di calcolo, di memoria e di capacità cognitive, però continua ad avere voti bassi lo stesso, e che quindi "non presenta nessun disturbo specifico di apprendimento, però si consiglia di considerarlo ugualmente in situazione di BES" e di concedergli gli stessi strumenti di ausilio che sono previsti per i casi di DSA, anche se si dichiara esplicitamente che non c'è nessun DSA, ma basta aggiungere le parole magiche di "ansia" o "bassa autostima".

Ho visto personalmente entrambe le cose, accettate pecorevolmente da consigli di classe "tanto inclusivi".

In teoria la procedura è "giustificata" dal fatto che spesso le liste d'attesa per farsi fare gli accertamenti e le diagnosi dalla ASL sono lunghissime,

e che quindi, nel frattempo, si ritiene accettabile recepire anche la certificazione stilata da uno studio privato, perché non è giusto che lo studente continui a rimanere "svantaggiato" solo perché la sanità pubblica lo fa aspettare troppo a lungo.

Però devo anche dire che, in tutti questi casi del genere, la certificazione ufficiale della ASL non arriva mai, e anche tutti gli aggiornamenti successivi (anche dopo tre o quattro anni) sono sempre fatti dagli stessi studi privati. Il che vuol dire che la famiglia nel frattempo ha rinunciato a richiederla, tanto quella privata la scuola la accetta lo stesso...

Capisco bene il problema, per fortuna nelle scuole dove ho lavorato i ragazzi che lamentavano tempi d'attesa lunghissimi per la certificazione hanno presentato diagnosi di privati "accreditati", operanti presso associazioni dedicate e serie, e poi sono stati supportati dalle f.s. e/o dai servizi sociali a procedere nel pubblico senza dispersioni.
Credo che ad una diagnosi che cambia in modo così anomalo servirebbe rispondere con una presa di posizione.. se non altro un chiarimento scritto da parte di chi ha steso la relazione.

I dsa sono disturbi evolutivi non spariscono ma si. Posson compensare e risultare meno evidenti così come alcuni ambiti di difficoltà possono manifestarsi con l'aumentare delle richieste. Inellenrelazioni diagnostiche, isia private che pubbliche capita che qualcunospieghi male la cosa è faccia sparire disturbi o aapparire qualcosa che prima non era nominato. In quanto alla validità di lcertificazioni pubbliche o private, la cosa è di competenza regionale

, Se una persona ha un disturbo o ce l'ha o non ce l'ha, magari in misura più o meno grave. Ma ce l'ha punto se ho una tetraparesi spastica posso stare sulla sedia a rotelle o posso semplicemente zoppicare se la fisioterapia fa effetto. Ma comunque è palese che un disturbo ce l'ho. Chi mi certifica o diagnostica evidenzierà la mia malattia e la sua relativa gravità.

carla75 ha scritto:, Se una persona ha un disturbo o ce l'ha o non ce l'ha, magari in misura più o meno grave. Ma ce l'ha punto se ho una tetraparesi spastica posso stare sulla sedia a rotelle o posso semplicemente zoppicare se la fisioterapia fa effetto. Ma comunque è palese che un disturbo ce l'ho. Chi mi certifica o diagnostica evidenzierà la mia malattia e la sua relativa gravità.

E certo. Ma siccome c'è il dogma di fede che i DSA non sono malattie, allora si pretende che i criteri per la diagnosi siano completamente diversi. E che vadano e vengano a seconda di come gira il vento e di come girano le convenienze e gli interessi.

È proprio qui che c'è la contraddizione. La tetraparesi spastica non è una malattia ma la condizione di una persona che ha una lesione cerebrale irreversibile. La lesione lascia segni più o meno evidenti che possono essere Certamente mitigati con una fisioterapia mirata a seconda ovviamente della gravità del caso. In un certo senso la dislessia è la stessa cisa. È una condizione dell'individuo non eliminabile Ma migliorabile se trattata, peggiorata se alimentata. Di malattia si può morire o si può guarire, di dislessia no, di autismo no, di sindrome di Down no, di tetraparesi spastica no. Ecco perché è impossibile che cambi una diagnosi. o è fatta male oppure i test diagnostici non ci dicono la verità

I test dicono che una particolare performance che inizialmente era in richiesta intervento immediato o Z < 1 o ds > -2. Ha ottenuto prestazioni migliori perché consato dal lavoro fatto. Così dovrebbe scrivere chi red. ige il documento. Capita che trascuri di farlo