Valutazione finale neo-arrivati in Italia [secondaria II grado]

Salve,
sono alla ricerca di riferimenti normativi per quanto riguarda la valutazione di studenti stranieri neo-arrivati in Italia fuori dall'obbligo scolastico ed inseriti in classi successive al primo biennio della scuola secondaria di II grado.
Quali sono veramente i loro diritti?

Si trovano facilmente note e direttive per la valutazione nei primi cicli di istruzione ma non sono riuscito a trovare niente di prescrittivo a riguardo degli ultimi tre anni della scuola superiore.
Nelle Linee Guida per l'accoglienza e l'integrazione di studenti stranieri ad esempio si fa un semplice e generico riferimento al PDP delegando apparentemente tutto al singolo cdc.

Grazie mille per qualsiasi aiuto riusciate a fornirmi.

Non so se rispondo alla tua domanda...Nella mia realtà esistono enti esterni che coadiuvano la scuola nella gestione dei nai , anche nella redazione del pdp. Abbiamo programmi predefiniti in base al livello di lingua in ingresso e i cdc ad inizio d'anno elaborano un percorso fattibile per lo studente, che verrà quindi valutato su quegli obiettivi. Anche fuori dal primo biennio comunque gli obiettivi sono tarati nella prospettiva di raggiungere entro la quinta gli obiettivi minimi della classe: per questo studenti con seri gap linguistici vengono respinti o riorientati.

Grazie della risposta.
Dunque nella tua realtà (che sembra avere un'organizzazione invidiabile) il riferimento per la valutazione finale del terzo e quarto anno è il PDP e non gli obiettivi minimi definiti dal vostro Istituto e validi anche per tutti gli altri studenti.

Qual è però il riferimento normativo che garantisce questa possibilità di rimandare il raggiungimento degli obiettivi minimi fino all'esame di stato? Non sono proprio riuscito a trovarlo per la secondaria di secondo grado. Anzi, mi sembra di trovare indicazione del contrario.

Le linee guida del MIUR dicono che, pur mantenendo gli obiettivi minimi, la programmazione per i n.a.i. deve tener conto del percorso dello studente e che i programmi e le modalità di valutazione possono essere personalizzati e adattati (del resto è quello che dicono sempre, anche per i dsa). Nella realtà molte scuole adottano una vera e propria programmazione differenziata, tanto che le stesse linee guida alludono a questa pratica. Nel P.a.i. dovrebbe essere esplicitata la linea che la scuola intende darsi.

Le indicazioni sono necessariamente generiche perchè le situazioni sono molto differenziate, la valutazione dipende da cosa si sarà progettato in sede di PDP e quando sarà scritto lì in materia di valutazione.

Più che riferimenti normativi consiglierei di documentarsi con studi specifici sul tema della valutazione in contesti di apprendimento linguistico L2

La scuola dovrebbe comunque avere un suo protocollo di accoglienza per gli alunni stranieri con indicazioni operative per la valutazione

Maria Frigo, Laura Tieghi, Miriam Traversi

Dall'accoglienza alla valutazione
studenti stranieri negli istituti tecnici e professionali
esperienze a confronto

Franco Angeli  2013
Collana: La melagrana. Ricerche e progetti per l'intercultura

https://www.ibs.it/dall-accoglienza-alla-valutazione-studenti-libro-vari/e/9788820419776

https://www.francoangeli.it/Ricerca/scheda_libro.aspx?Id=21022

https://www.iodonna.it/attualita/costume-e-societa/2019/12/11/milano-nella-scuola-senza-muri-sono-tutti-benvenuti/

https://www.cittametropolitana.bo.it/scuola/Engine/RAServeFile.php/f/Pratiche_di_accoglienza_interculturale._Guida.pdf

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