La riforma che vorrei...
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La riforma che vorrei...
Promemoria primo messaggio :
Se fossi Ministro "con pieni poteri", riformerei la Scuola in questa maniera:
- Le attività didattiche vanno dalle 8.30 alle 17.30, a Scuola si sta tutto il giorno.
- Revisione di tutti i piani didattici perchè non si può insegnare tutto di niente, introduzione di attività quali musica, arte, teatro,pittura, sport agonistico stile college USA
- I ragazzi all'interno dei plessi si devono muovere quindi OGNI materia ha la propria aula, ogni Prof ha la sua aula/ufficio e i ragazzi..si spostano loro.
- I ragazzi scelgono alcune materie: tot obbligatorie, altre a scelta.
Per i docenti invece riformerei così:
- Si timbra l'entrata alle 8.30 e l'uscita alle 17.30: le attività di preparazione compiti, correzione, preparazione lezioni, riunioni, ricevimenti etc vengono fatte in orario di lavoro.
- Introduzione di una componente variabile salariale del +30% che tiene conto del numero delle classi e degli obiettivi stabiliti dalla dirigenza.
- Lo stipendio base dev'essere proporzionato all'importanza della materia e alla tipologia di laurea: un Ingegnere Meccanico non può guadagnare come chi insegna Religione. Un ITP con il diploma non può guadagnare 100€ meno di chi ha investito 5 anni di studi universitari.
- Ripristino delle gabbie salariali: guadagnare 1.500€ a Milano non è la stessa cosa di guadagnare 1.500€ a Potenza.
L'obiettivo sarebbe quella di far si che la Scuola cessi di essere un ammortizzatore sociale per chi deve riciclare una laurea ed invogliare i competenti/capaci a intraprendere la professione di insegnante. Chiaro, non potrà mai trovare approvazione tra noi docenti visto che queste modifiche danneggerebbero i più ma ricordiamoci che la Scuola è al servizio dell'utenza, non dei suoi dipendenti.
Che ne pensate?
Se fossi Ministro "con pieni poteri", riformerei la Scuola in questa maniera:
- Le attività didattiche vanno dalle 8.30 alle 17.30, a Scuola si sta tutto il giorno.
- Revisione di tutti i piani didattici perchè non si può insegnare tutto di niente, introduzione di attività quali musica, arte, teatro,pittura, sport agonistico stile college USA
- I ragazzi all'interno dei plessi si devono muovere quindi OGNI materia ha la propria aula, ogni Prof ha la sua aula/ufficio e i ragazzi..si spostano loro.
- I ragazzi scelgono alcune materie: tot obbligatorie, altre a scelta.
Per i docenti invece riformerei così:
- Si timbra l'entrata alle 8.30 e l'uscita alle 17.30: le attività di preparazione compiti, correzione, preparazione lezioni, riunioni, ricevimenti etc vengono fatte in orario di lavoro.
- Introduzione di una componente variabile salariale del +30% che tiene conto del numero delle classi e degli obiettivi stabiliti dalla dirigenza.
- Lo stipendio base dev'essere proporzionato all'importanza della materia e alla tipologia di laurea: un Ingegnere Meccanico non può guadagnare come chi insegna Religione. Un ITP con il diploma non può guadagnare 100€ meno di chi ha investito 5 anni di studi universitari.
- Ripristino delle gabbie salariali: guadagnare 1.500€ a Milano non è la stessa cosa di guadagnare 1.500€ a Potenza.
L'obiettivo sarebbe quella di far si che la Scuola cessi di essere un ammortizzatore sociale per chi deve riciclare una laurea ed invogliare i competenti/capaci a intraprendere la professione di insegnante. Chiaro, non potrà mai trovare approvazione tra noi docenti visto che queste modifiche danneggerebbero i più ma ricordiamoci che la Scuola è al servizio dell'utenza, non dei suoi dipendenti.
Che ne pensate?
MarcoTerzi82- Messaggi : 640
Data d'iscrizione : 16.03.21
Re: La riforma che vorrei...
E comunque, non vedo proprio PERCHE' mai si dovrebbe stare a scuola tutto il pomeriggio anche alle superiori, indipendentemente dalle difficoltà di organizzazione.
La richiesta massiccia di tempo pieno di pomeriggio nasce esclusivamente dall'esigenza delle famiglie di avere un servizio di babysitteraggio per bambini che non possono essere lasciati da soli per diverse ore al giorno (e in tal caso, è mille volte meglio che continuino a essere esposti ad attività educative a scuola, piuttosto che affidati casualmente a operatori improvvisati e senza titoli),
ma non vedo perché un adolescente al di sopra dei 14 anni non debba essere considerato capace di stare qualche ora al giorno a casa da solo, di svolgere altre attività strutturate che non c'entrino con la scuola (sport, musica, discipline artistiche o altro) e addirittura di fare quella cosa tanto vituperata e tanto fuori moda che si chiama STUDIARE autonomamente.
Aggiungo che, a mio avviso, uno dei fattori più importanti che hanno contribuito a smantellare l'efficacia della scuola è stata proprio la presunzione che questa, invece di limitarsi a svolgere bene il suo mandato vero, cioè quello di offrire istruzione, conoscenza e cultura, dovesse occuparsi a tutto tondo di qualsiasi aspetto della vita privata e sociale del ragazzo 24 ore su 24, e prendersi in carico qualsiasi suo (vero o presunto) problema che non c'entra niente con l'istruzione, ma che arriva da rapporti di famiglia o da frequentazioni estranee alla scuola.
Gli insegnanti NON possono essere efficaci come insegnanti, se invece di concentrarsi sul proprio lavoro specifico, devono improvvisarsi psicologi, assistenti sociali, assistenti sanitari, intrattenitori, "personal coach", investigatori privati e guide spirituali.
La pretesa che nella vita di un bambino o di un giovane "la scuola sia TUTTO", non solo non è praticabile, ma la considero proprio una cosa sbagliata come principio, una vera e propria forma di delirio di onnipotenza e di imposizione totalitaria.
La richiesta massiccia di tempo pieno di pomeriggio nasce esclusivamente dall'esigenza delle famiglie di avere un servizio di babysitteraggio per bambini che non possono essere lasciati da soli per diverse ore al giorno (e in tal caso, è mille volte meglio che continuino a essere esposti ad attività educative a scuola, piuttosto che affidati casualmente a operatori improvvisati e senza titoli),
ma non vedo perché un adolescente al di sopra dei 14 anni non debba essere considerato capace di stare qualche ora al giorno a casa da solo, di svolgere altre attività strutturate che non c'entrino con la scuola (sport, musica, discipline artistiche o altro) e addirittura di fare quella cosa tanto vituperata e tanto fuori moda che si chiama STUDIARE autonomamente.
Aggiungo che, a mio avviso, uno dei fattori più importanti che hanno contribuito a smantellare l'efficacia della scuola è stata proprio la presunzione che questa, invece di limitarsi a svolgere bene il suo mandato vero, cioè quello di offrire istruzione, conoscenza e cultura, dovesse occuparsi a tutto tondo di qualsiasi aspetto della vita privata e sociale del ragazzo 24 ore su 24, e prendersi in carico qualsiasi suo (vero o presunto) problema che non c'entra niente con l'istruzione, ma che arriva da rapporti di famiglia o da frequentazioni estranee alla scuola.
Gli insegnanti NON possono essere efficaci come insegnanti, se invece di concentrarsi sul proprio lavoro specifico, devono improvvisarsi psicologi, assistenti sociali, assistenti sanitari, intrattenitori, "personal coach", investigatori privati e guide spirituali.
La pretesa che nella vita di un bambino o di un giovane "la scuola sia TUTTO", non solo non è praticabile, ma la considero proprio una cosa sbagliata come principio, una vera e propria forma di delirio di onnipotenza e di imposizione totalitaria.
Ultima modifica di paniscus_2.1 il Mar Nov 02, 2021 8:08 am - modificato 1 volta.
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: La riforma che vorrei...
ed ecco il nuovo nick che è di casa in riforme...ne sostituirà certamente qualcuno che, per un po', riposa.
sempreconfusa1- Messaggi : 6338
Data d'iscrizione : 05.08.11
Località : MA COSA E' SUCCESSO AL FORUM??????
Re: La riforma che vorrei...
Gattopardo1945 ha scritto:
e per allargare 80 m di strada vicino a casa mia hanno iniziato il 18 giugno e non hanno ancora finito. In epoca romana erano sicuramente più veloci
o per mettere un lampione più di un anno
sempreconfusa1- Messaggi : 6338
Data d'iscrizione : 05.08.11
Località : MA COSA E' SUCCESSO AL FORUM??????
Re: La riforma che vorrei...
non c'è che dire, un bel programma più che nostalgico direi proprio regressivo...
herman il lattoniere- Messaggi : 1676
Data d'iscrizione : 15.11.17
Re: La riforma che vorrei...
herman il lattoniere ha scritto:non c'è che dire, un bel programma più che nostalgico direi proprio regressivo...
Cioè abbandonare il gessetto e la cimosa da primi del 900 è regressione? Iniziare a far muovere adolescenti invece di tenerli confinati 5 ore in un banchino è regressione? Ao...
MarcoTerzi82- Messaggi : 640
Data d'iscrizione : 16.03.21
Re: La riforma che vorrei...
MarcoTerzi82 ha scritto:herman il lattoniere ha scritto:non c'è che dire, un bel programma più che nostalgico direi proprio regressivo...
Cioè abbandonare il gessetto e la cimosa da primi del 900 è regressione? Iniziare a far muovere adolescenti invece di tenerli confinati 5 ore in un banchino è regressione? Ao...
Parla quello che vorrebbe tenerli confinati a scuola per 9 ore invece di 5...
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: La riforma che vorrei...
franco71 ha scritto:La proposta è quella di tenerli sconfinati per 9 ore.paniscus_2.1 ha scritto:
Parla quello che vorrebbe tenerli confinati a scuola per 9 ore invece di 5...
Cioè, di tenerli a scuola per fare millemila altre attività che NON siano scuola, ma intrattenimento, animazione, e sfizi vari.
E questa sarebbe una proposta innovativa?
Io la sento blaterare da più di 20 anni, da quando ancora NON facevo l'insegnante.
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: La riforma che vorrei...
MarcoTerzi82 ha scritto:Se fossi Ministro "con pieni poteri", riformerei la Scuola in questa maniera:
1- Le attività didattiche vanno dalle 8.30 alle 17.30, a Scuola si sta tutto il giorno.
2- Revisione di tutti i piani didattici perchè non si può insegnare tutto di niente, introduzione di attività quali musica, arte, teatro,pittura, sport agonistico stile college USA
3- I ragazzi all'interno dei plessi si devono muovere quindi OGNI materia ha la propria aula, ogni Prof ha la sua aula/ufficio e i ragazzi..si spostano loro.
4- I ragazzi scelgono alcune materie: tot obbligatorie, altre a scelta.
Per i docenti invece riformerei così:
5- Si timbra l'entrata alle 8.30 e l'uscita alle 17.30: le attività di preparazione compiti, correzione, preparazione lezioni, riunioni, ricevimenti etc vengono fatte in orario di lavoro.
6- Introduzione di una componente variabile salariale del +30% che tiene conto del numero delle classi e degli obiettivi stabiliti dalla dirigenza.
7- Lo stipendio base dev'essere proporzionato all'importanza della materia e alla tipologia di laurea: un Ingegnere Meccanico non può guadagnare come chi insegna Religione. Un ITP con il diploma non può guadagnare 100€ meno di chi ha investito 5 anni di studi universitari.
8- Ripristino delle gabbie salariali: guadagnare 1.500€ a Milano non è la stessa cosa di guadagnare 1.500€ a Potenza.
L'obiettivo sarebbe quella di far si che la Scuola cessi di essere un ammortizzatore sociale per chi deve riciclare una laurea ed invogliare i competenti/capaci a intraprendere la professione di insegnante. Chiaro, non potrà mai trovare approvazione tra noi docenti visto che queste modifiche danneggerebbero i più ma ricordiamoci che la Scuola è al servizio dell'utenza, non dei suoi dipendenti.
Che ne pensate?
Sperando che non stia rispondendo a un fake, la mia opinione:
1) ma perché? Quando mai la società ha espresso questo bisogno? A che pro?
2) mi sbaglierò ma mi sembra che la revisione di tutti i piani didattici (forse intendi delle indicazioni nazionali) non sia finalizzata a mettere chiarezza e a indicare obiettivi certi e verificabili, ma semplicemente a penalizzare le discipline minori o quelle non direttamente spendibili sul mercato
3) a parte la dubbia utilità di una misura del genere, se non quella di far sgranchire le gambe agli alunni ogni ora, non si può attuare con i tempi scuola attuali
4) non mi sbagliavo: anche qui si intende penalizzare le discipline cosiddette "minori"
per quanto riguarda i docenti:
5) un'idea davvero balzana, che corrisponde all'idea del docente come un qualsiasi impiegato di ufficio e che porterebbe a un'inutile prolungamento e irrigidimento dell'orario di lavoro, con conseguenze gravissime sulla vita di tutti i docenti che non siano maschi, single e senza figli; senza che questo possa aiutare a migliorare di una sola virgola la qualità dell'insegnamento e neanche il controllo sul lavoro dei docenti che, sotto sotto, si vorrebbe introdurre. Tra l'altro durante la pandemia abbiamo imparato che il fiato sul collo dei capi e la vita passata in ufficio non sono necessari e non aumentano la produttività, che tra l'altro è maggiore nei paesi che fanno la settimana corta o cortissima e che adottano consistenti misure di flessibilità oraria.
6) anche qui un'idea assurda dal punto di vista dei diritti del docente lavoratore, della libertà di insegnamento e di una serie di fattori ormai consolidati nella scuola italiana. Il docente diventerebbe una specie di cottimista pagato "a classi" o secondo il raggiungimento di obiettivi fissati dal dirigente, cioè diventerebbe uno schiavo perennemente sotto botta del capo, ricattabile se non attua la didattica a lui gradita. L'idea di docente e di lavoratore che c'è dietro ci fa fare un balzo indietro direttamente di due secoli.
7) una recriminazione buona per il maschio bianco single ingegnere, che pensa che la propria materia sia la più importante del mondo. MA come si fa a dire una sciocchezza del genere? Allora se io insegno una disciplina minore e lavoro esattamente quanto te dovrei prendere uno stipendio minore, perchè la mia disciplina sarebbe meno importante? E chi decide che è meno importante?
Pure questa idea, tanto cara ai fascioleghisti nordici e alla confindustria, è profondamente sbagliata. E' vero che al nord gli affitti e il costo della vita sono superiori, ma è pure vero che al sud un potere d'acquisto lievemente superiore (20/30%) compensa la mancanza di servizi al cittadino e infrestrutture che costringono ad affrontare costi superiori per esempio per asili nido, cure mediche e così via. Sarebbe un'ulteriore penalizzazione per il sud a vantaggio del nord.
In definitiva si tratta di una visione ordoliberista, aziendalista e competitiva sia della scuola intesa come istituzione, sia del lavoro di docenza, che non avrebbe alcuna ricaduta sugli apprendimenti e che peggiorerebbe la vita di studenti, docenti e delle rispettive famiglie. Tutto a favore dell'idealtipo in cui si identifica Marco Terzi. Spero davvero tu non sia un insegnante, altrimenti i tuoi alunni sarebbero costretti a sorbirsi un'idea di società violenta e discriminatoria.
herman il lattoniere- Messaggi : 1676
Data d'iscrizione : 15.11.17
Re: La riforma che vorrei...
herman il lattoniere ha scritto:MarcoTerzi82 ha scritto:Se fossi Ministro "con pieni poteri", riformerei la Scuola in questa maniera:
2) mi sbaglierò ma mi sembra che la revisione di tutti i piani didattici (forse intendi delle indicazioni nazionali) non sia finalizzata a mettere chiarezza e a indicare obiettivi certi e verificabili, ma semplicemente a penalizzare le discipline minori o quelle non direttamente spendibili sul mercato
3) a parte la dubbia utilità di una misura del genere, se non quella di far sgranchire le gambe agli alunni ogni ora, non si può attuare con i tempi scuola attuali
4) non mi sbagliavo: anche qui si intende penalizzare le discipline cosiddette "minori"
Oltretutto, mi chiederei anche come si possa conciliare l'intento di penalizzare le discipline minori, con il proclama astratto di INTRODURRE attività sistematiche di arte, musica, teatro e allenamenti sportivi...
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: La riforma che vorrei...
Gattopardo1945 ha scritto:franco71 ha scritto:Sarebbe una buona idea introdurre qualche spunto di geografia anche nelle altre materie, che so un docente di informatica quando parla di microprocessori fa vedere una slide su dove si trova geograficamente la silicon valley. Insomma, aggiungiamo l'ora di educazione geografica trasversalelucetta10 ha scritto:Io nemmeno capisco cosa sia una disciplina "minore". Geografia per esempio viene falcidiata sistematicamente da qualche anno... È un sapere minore, inessenziale, non spendibile?
" far vedere la slide sul proiettore "
Ahh, questi salti negli anni 90
Ma perché, tu le schermate delle presentazioni powerpoint (o prezi, o canva, o che altro), non le chiami slide?
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: La riforma che vorrei...
La scuola come è combinata oggi bisogna prima raderla al suolo e poi incominciarla a ricostruire scalino per scalino,ma non per chi ci lavora ma per l'utenza.MarcoTerzi82 ha scritto:Se fossi Ministro "con pieni poteri", riformerei la Scuola in questa maniera:
- Le attività didattiche vanno dalle 8.30 alle 17.30, a Scuola si sta tutto il giorno.
- Revisione di tutti i piani didattici perchè non si può insegnare tutto di niente, introduzione di attività quali musica, arte, teatro,pittura, sport agonistico stile college USA
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- I ragazzi scelgono alcune materie: tot obbligatorie, altre a scelta.
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- Si timbra l'entrata alle 8.30 e l'uscita alle 17.30: le attività di preparazione compiti, correzione, preparazione lezioni, riunioni, ricevimenti etc vengono fatte in orario di lavoro.
- Introduzione di una componente variabile salariale del +30% che tiene conto del numero delle classi e degli obiettivi stabiliti dalla dirigenza.
- Lo stipendio base dev'essere proporzionato all'importanza della materia e alla tipologia di laurea: un Ingegnere Meccanico non può guadagnare come chi insegna Religione. Un ITP con il diploma non può guadagnare 100€ meno di chi ha investito 5 anni di studi universitari.
- Ripristino delle gabbie salariali: guadagnare 1.500€ a Milano non è la stessa cosa di guadagnare 1.500€ a Potenza.
L'obiettivo sarebbe quella di far si che la Scuola cessi di essere un ammortizzatore sociale per chi deve riciclare una laurea ed invogliare i competenti/capaci a intraprendere la professione di insegnante. Chiaro, non potrà mai trovare approvazione tra noi docenti visto che queste modifiche danneggerebbero i più ma ricordiamoci che la Scuola è al servizio dell'utenza, non dei suoi dipendenti.
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