ancora su pei e riduzione oraria
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ancora su pei e riduzione oraria
Buongiorno a tutti,
torno su una situazione già accennata per chiedere ulteriori chiarimenti.
Per un alunno con ADHD e DOP di difficile gestione, con famiglia non collaborativa, il cdc sta approntando un PEI che prevede una riduzione oraria.
La riduzione oraria chiesta dalla famiglia contempla l'entrata posticipata, per motivi organizzativi familiari e anche per evitare alcune discipline sgradite.
La riduzione oraria ritenuta utile da molti docenti contempla al contrario l'uscita anticipata, per evidenti motivi didattici: l'alunno è gestibile alle prime ore, non lo è affatto alle ultime.
La riduzione oraria che verrà inserita nel PEI e che verrà "proposta" alla famiglia è un compromesso tra le due istanze e prevede alcune uscite anticipate e alcune entrate posticipate, in modo da mantenere un corretto bilanciamento tra tutte le discipline.
Le domande sono:
1) è legale in linea generale la riduzione oraria?
2) cosa fare nel caso la famiglia, come prevedibile, non accetterà neanche il compromesso e insisterà sulla propria richiesta?
torno su una situazione già accennata per chiedere ulteriori chiarimenti.
Per un alunno con ADHD e DOP di difficile gestione, con famiglia non collaborativa, il cdc sta approntando un PEI che prevede una riduzione oraria.
La riduzione oraria chiesta dalla famiglia contempla l'entrata posticipata, per motivi organizzativi familiari e anche per evitare alcune discipline sgradite.
La riduzione oraria ritenuta utile da molti docenti contempla al contrario l'uscita anticipata, per evidenti motivi didattici: l'alunno è gestibile alle prime ore, non lo è affatto alle ultime.
La riduzione oraria che verrà inserita nel PEI e che verrà "proposta" alla famiglia è un compromesso tra le due istanze e prevede alcune uscite anticipate e alcune entrate posticipate, in modo da mantenere un corretto bilanciamento tra tutte le discipline.
Le domande sono:
1) è legale in linea generale la riduzione oraria?
2) cosa fare nel caso la famiglia, come prevedibile, non accetterà neanche il compromesso e insisterà sulla propria richiesta?
herman il lattoniere- Messaggi : 1676
Data d'iscrizione : 15.11.17
Re: ancora su pei e riduzione oraria
1) assolutamente no. È violazione di diritto costituzionalmente garantito.
Diritto dell'alunno dovere di scuola e famiglia.
2) non si pone il problema vista l'impossibilità di ridurre il tempo scuola
Diritto dell'alunno dovere di scuola e famiglia.
2) non si pone il problema vista l'impossibilità di ridurre il tempo scuola
Re: ancora su pei e riduzione oraria
Interpretazioni:. Abbiano una famiglia che lo vuole portare in ritardo perché le fa comodo e abbiamo un CDC che lo vuole mettere fuori prima perché rompe le scatole quando è stanco. Di contro abbiamo un monte ore di servizio scolastico destinato a tutti abbiamo il diritto allo studio a tutela di tutti abbiamo una legge antidiscriminazione.
Re: ancora su pei e riduzione oraria
Le terapie non possono essere fatte in orario diverso perchè i centri hanno una loro organizzazione e lavorano tutti con bambini in età scolastica. Qualcuno rientra nelle ore di scuola e qualcuno no, a seconda del momento in cui avviene la programmazione degli incontri, della disponibilità di personale e di spazi per fornire il servizio. Non vedo come sia discriminazione,
Viceversa nessuno penserebbe mai di chiedere ad una scuola di portare un neurotipico in un momento dierso rispetto all'orario di entrata solo perchè fa più comodo e per nessuno la scuola lo accetterebbe. Per nessun neurotipico si percorrerebbve la strada dell'allontanmento da scuoila per stanchezza molesta. Lo si pensa per questoo alunno in virtu della sua diversitò e questa è discriminazioine (non ha iimportanza che sia giusto o sbagliato, la legge lo impedisce e questo deve bastare)
Viceversa nessuno penserebbe mai di chiedere ad una scuola di portare un neurotipico in un momento dierso rispetto all'orario di entrata solo perchè fa più comodo e per nessuno la scuola lo accetterebbe. Per nessun neurotipico si percorrerebbve la strada dell'allontanmento da scuoila per stanchezza molesta. Lo si pensa per questoo alunno in virtu della sua diversitò e questa è discriminazioine (non ha iimportanza che sia giusto o sbagliato, la legge lo impedisce e questo deve bastare)
Re: ancora su pei e riduzione oraria
herman il lattoniere ha scritto:Buongiorno a tutti,
torno su una situazione già accennata per chiedere ulteriori chiarimenti.
Per un alunno con ADHD e DOP di difficile gestione, con famiglia non collaborativa, il cdc sta approntando un PEI che prevede una riduzione oraria.
La riduzione oraria chiesta dalla famiglia contempla l'entrata posticipata, per motivi organizzativi familiari e anche per evitare alcune discipline sgradite.
La riduzione oraria ritenuta utile da molti docenti contempla al contrario l'uscita anticipata, per evidenti motivi didattici: l'alunno è gestibile alle prime ore, non lo è affatto alle ultime.
La riduzione oraria che verrà inserita nel PEI e che verrà "proposta" alla famiglia è un compromesso tra le due istanze e prevede alcune uscite anticipate e alcune entrate posticipate, in modo da mantenere un corretto bilanciamento tra tutte le discipline.
Le domande sono:
1) è legale in linea generale la riduzione oraria?
2) cosa fare nel caso la famiglia, come prevedibile, non accetterà neanche il compromesso e insisterà sulla propria richiesta?
Re: ancora su pei e riduzione oraria
Herman, rimane valida la nota che ti ho postato. Non è possibile chiedere o concedere riduzione oraria.
carla75- Messaggi : 5790
Data d'iscrizione : 26.10.10
Re: ancora su pei e riduzione oraria
lucetta10 ha scritto:Difficoltà di gestione significa che rompe le scatole?
Immagino significhi invece che, visto il profilo che ci presenta il collega (dop e ADHD), dopo le 4/5 ma anche 3/4 ore che per il suo profilo di funzionamento è il massimo di tolleranza, la sua disabilità lo porti a manifestare disagio, magari in forme violente comunque imprevedibili, che sono esternazione di un malessere concreto (ricordo che questi ragazzi sono trattati con farmaci, qui forse non abbiamo reale percezione della situazione). Gli insegnanti osservano che il suo funzionamento è massimo alle prime ore, altro dato assolutamente inequivocabile.
Trattenerlo in questa situazione può portare in questi ragazzi a aggressioni ma anche autolesionismo, equivale a legarlo al letto e non conosco norme che autorizzino comportamenti contrari alla diagnosi. Qui invece immaginiamo magari che si metta all'ultimo banco a sbuffare seccando il prof di scienze
Non si dica che questo contenimento violento a scuola è fatto per salvaguardare il suo diritto allo studio perché mentiamo sapendo di mentire.
Ti informo poi che esistono disturbi certificati da specialisti e riconosciuti, come l'ansia scolastica, forme depressive, sindrome hikikomory, che colpiscono quali solo ragazzi in età scolare, in cui la richiesta di personalizzazione verte proprio sull'allontanamento da scuola
Ho impressione, ma posso sbagliare, che non si riesca a stare sul pezzo. Una famiglia che chiede di arrivare tardi per evitare materie scomode e per problemi organizzativi lo fa per COMODITÀ,. Non esistono materie scomode o che, essendo scomode, possono essere saltate. Nemmeno in una differenziata. Si rendono comode, se inaffrontabili per deficit cognitivi si calibrano gli obbiettivi ma le materie non si saltano a piè pari e non si riduce il tempo scuola. Un ragazzo INGESTIBILE è la definizione eufemistica di un ragazzo che rende impossibile la lezione per tutti. È un ragazzo che rompe le scatole ( o sarebbe stato scritto: non ce la fa, è talmente sotto pressione che scoppia) so benissimo come sia impossibilie gestire un ADHD DOP quando dà il meglio del suo disturbo ma ci sono strategie da utilizzare. Non si riduce il tempo scuola. Gli hikikomori, quelli con ansia sociale, fobia scolastica, depressione non ce la fanno ad andare a scuola per patologie. Non si danno personalizzazioni di riduzione orario,. Proprio non vanno a scuola. Eventualmente si può andare in deroga per le assenze, eventualmente si attiva l'istruzione parentale o la scuola a domicilio o, caso per caso, si valuta come garantire il diritto allo studio studio e assolvere l'obbligo scolastico. Ma non c'entra nulla con un ADHD DOP che, tra l'altro, vedendosi ridotto il tempo scuola non avrebbe incentivi nell'auto regolazione. Miope abbastanza come strategia. Non si riduce il tempo scuola.
Re: ancora su pei e riduzione oraria
il discorso è giuridicamente più complesso e se vogliamo anche paradossale. La sentenza del Tar parla di accomodamento ragionevole, e dice inoltre che non ci deve essere uno spreco di risorse ma nemmeno una loro ingiustificata riduzione, per mere questioni di risparmio.
cosa significa?
significa che se il Decreto impugnato avesse previsto una possibilità di riduzione oraria su richiesta della famiglia, previo certificato medico o meglio della Asl (attestante l'impossibilità di frequenza un orario eccessivamente prolungato o per terapie) non si sarebbe posto assolutamente il problema, poichè tra due diritti costituzionalmente confliggenti sarebbe prevalso il più importante, ossia quello alla salute.
lo stesso valga per quei ragazzi che hanno nel loro progetto di vita, ad esempio, un graduale inserimento in strutture specializzate nella fase conclusiva del loro percorso scolastico, e che comporta una riduzione verticale del loro orario.
significa inoltre che un ragazzo con queste problematiche dovrebbe essere coperto per tutta la durata della sua permanenza, anche a tutela del diritto all'istruzione degli altri alunni.
del resto l'insegnante si può limitare benissimo a verbalizzare gli accadimenti giornalieri al Ds e il suo dovere lo ha fatto. e non mi si venga a dire che un Dop Adhd può stare in classe 7 ore di fila: non serve uno specialista per affermare che ciò è follia pura e accanimento a limite della violenza. Ma l'importante non è fare il bene dei ragazzi, ma dimostrare oltre il ragionevole di essere inclusivi.
Poi viene la nota del Ministero che sa tanto di dispetto.
cosa vincola la scuola? la nota dispettosa del Ministero.
nessun genitore può chiedere riduzione oraria, nemmeno per terapie. questo significa che il genitore non può portare il proprio figlio al centro? no, significa che il ragazzo per la scuola è assente e che il genitore deve fare richiesta di entrata o uscita ogni santa volta. e soprattutto nel pei va scritto l'intero orario. questo è quanto per il momento. Vediamo cosa dirà il Consiglio di Stato
cosa significa?
significa che se il Decreto impugnato avesse previsto una possibilità di riduzione oraria su richiesta della famiglia, previo certificato medico o meglio della Asl (attestante l'impossibilità di frequenza un orario eccessivamente prolungato o per terapie) non si sarebbe posto assolutamente il problema, poichè tra due diritti costituzionalmente confliggenti sarebbe prevalso il più importante, ossia quello alla salute.
lo stesso valga per quei ragazzi che hanno nel loro progetto di vita, ad esempio, un graduale inserimento in strutture specializzate nella fase conclusiva del loro percorso scolastico, e che comporta una riduzione verticale del loro orario.
significa inoltre che un ragazzo con queste problematiche dovrebbe essere coperto per tutta la durata della sua permanenza, anche a tutela del diritto all'istruzione degli altri alunni.
del resto l'insegnante si può limitare benissimo a verbalizzare gli accadimenti giornalieri al Ds e il suo dovere lo ha fatto. e non mi si venga a dire che un Dop Adhd può stare in classe 7 ore di fila: non serve uno specialista per affermare che ciò è follia pura e accanimento a limite della violenza. Ma l'importante non è fare il bene dei ragazzi, ma dimostrare oltre il ragionevole di essere inclusivi.
Poi viene la nota del Ministero che sa tanto di dispetto.
cosa vincola la scuola? la nota dispettosa del Ministero.
nessun genitore può chiedere riduzione oraria, nemmeno per terapie. questo significa che il genitore non può portare il proprio figlio al centro? no, significa che il ragazzo per la scuola è assente e che il genitore deve fare richiesta di entrata o uscita ogni santa volta. e soprattutto nel pei va scritto l'intero orario. questo è quanto per il momento. Vediamo cosa dirà il Consiglio di Stato
carla75- Messaggi : 5790
Data d'iscrizione : 26.10.10
Re: ancora su pei e riduzione oraria
Vi ringrazio per i contributi.
Preciso che noi docenti non abbiamo mai chiesto la riduzione oraria "per toglierci l'alunno delle scatole", ma abbiamo elaborato una proposta di compromesso di fronte alla richiesta della famiglia di una riduzione oraria su misura delle loro esigenze logistiche e che avrebbe tagliato alcune materie sgradite (tra cui la mia). Considerate che tutto il cdc è d'accordo nel constatare che il ragazzo lavora bene alle primissime ore, ma dà in escandescenze già alla terza-quarta ora; alle ultime la sua presenza diventa poco utile per lui stesso, oltre a disturbare l'alunno si trascina dal punto di vista didattico. Purtroppo, come previsto, la famiglia insiste sull'entrata alla seconda ora, che poi diventa alle 9.30, con grande disturbo di chi fa didattica in quell'ora.
Per quanto riguarda l'ammissibilità legale della riduzione oraria ribadisco che non è una proposta proveniente dalla scuola, né tanto meno votata al risparmio; di sicuro accogliendo la proposta della famiglia non ci saranno problemi di azioni legali e vista la particolarità del caso il fatto che ci sia qualche ora in più di compresenza tra insegnante di sostegno e OEPA non può essere interpretato come uno spreco. In passato ho lavorato varie volte con ragazzi con PEI che prevedeva la riduzione oraria, per esempio nel caso di un alunno con ADHD violento e disturbi dello spettro autistico che usciva ogni giorno alle 12-12.30, ma questo si verifica anche in questo anno scolastico in altre classi. Ci sono infatti alunni che, pur con tutta la buona volontà, non riescono a stare proficuamente in classe per sei ore, cosa che diventerebbe per loro una fonte di stress senza apportare alcun beneficio didattico o relazionale.
Farò presente, quando se ne dovesse parlare, che la richiesta di riduzione oraria debba essere accompagnata da certificato medico che ne attesti la necessità (che comunque noi docenti riteniamo abbastanza palese, soprattutto se riguardasse le ultime ore).
PS: la situazione è decisamente più complessa di come la descrivo, ma per motivi facilmente comprensibili devo omettere la maggior parte delle informazioni.
Preciso che noi docenti non abbiamo mai chiesto la riduzione oraria "per toglierci l'alunno delle scatole", ma abbiamo elaborato una proposta di compromesso di fronte alla richiesta della famiglia di una riduzione oraria su misura delle loro esigenze logistiche e che avrebbe tagliato alcune materie sgradite (tra cui la mia). Considerate che tutto il cdc è d'accordo nel constatare che il ragazzo lavora bene alle primissime ore, ma dà in escandescenze già alla terza-quarta ora; alle ultime la sua presenza diventa poco utile per lui stesso, oltre a disturbare l'alunno si trascina dal punto di vista didattico. Purtroppo, come previsto, la famiglia insiste sull'entrata alla seconda ora, che poi diventa alle 9.30, con grande disturbo di chi fa didattica in quell'ora.
Per quanto riguarda l'ammissibilità legale della riduzione oraria ribadisco che non è una proposta proveniente dalla scuola, né tanto meno votata al risparmio; di sicuro accogliendo la proposta della famiglia non ci saranno problemi di azioni legali e vista la particolarità del caso il fatto che ci sia qualche ora in più di compresenza tra insegnante di sostegno e OEPA non può essere interpretato come uno spreco. In passato ho lavorato varie volte con ragazzi con PEI che prevedeva la riduzione oraria, per esempio nel caso di un alunno con ADHD violento e disturbi dello spettro autistico che usciva ogni giorno alle 12-12.30, ma questo si verifica anche in questo anno scolastico in altre classi. Ci sono infatti alunni che, pur con tutta la buona volontà, non riescono a stare proficuamente in classe per sei ore, cosa che diventerebbe per loro una fonte di stress senza apportare alcun beneficio didattico o relazionale.
Farò presente, quando se ne dovesse parlare, che la richiesta di riduzione oraria debba essere accompagnata da certificato medico che ne attesti la necessità (che comunque noi docenti riteniamo abbastanza palese, soprattutto se riguardasse le ultime ore).
PS: la situazione è decisamente più complessa di come la descrivo, ma per motivi facilmente comprensibili devo omettere la maggior parte delle informazioni.
herman il lattoniere- Messaggi : 1676
Data d'iscrizione : 15.11.17
Re: ancora su pei e riduzione oraria
Non mi adagerei sugli allori del "lo chiede la famiglia, non ci saranno azioni legali". La gente cambia idea per tanti motivi.... Una famiglia in estrema difficoltà, ostaggio del dop del figlio, cerc ad in qualche modo serenità e se i problemi nascono nel portare a scuola il figlio quando ci sono certe materie, la difesa comprensibilissima sarà: chiediamo alla scuola di poter evitare quelle materie. Scelta comprensibile ma non condivisibile. accontentando il ragazzo in questo modo, troverebbe altre scuse per tenere in scacco la famiglia e la scuola. Il problema va gestito e pur con la più grande comprensione per i momenti terribili che questa famiglia vive (immagino dalle tue parole che la situazione possa essere questa) non la si deve seguire nei suoi sconclusionati tentativi. La scuola ha una certa durata e certi percorsi didattici e non c'è verso di saltarlo
Questo deve sapere il ragazzo per cominciare a stare meglio. Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mondo ma volendo aiutare il ragazzo si deve agire possibilmente guidati da uno specialista.
Probabilmente lo conoscete ma forse non tutti. https://bo.istruzioneer.gov.it/2021/12/02/prevenzione-e-gestione-delle-crisi-comportamentali-a-scuola/
Questo deve sapere il ragazzo per cominciare a stare meglio. Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mondo ma volendo aiutare il ragazzo si deve agire possibilmente guidati da uno specialista.
Probabilmente lo conoscete ma forse non tutti. https://bo.istruzioneer.gov.it/2021/12/02/prevenzione-e-gestione-delle-crisi-comportamentali-a-scuola/
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