Espressioni alla primaria

In una sola pagina del libro di matematica, si scrivono le regole sulle precedenze tra le operazioni, le precedenze tra parentesi ( come se i bambini conoscessero già parentesi quadre e graffe) e si propongono esercizi già completi, dai più semplici 2+3×5 ,
a {2x4-[4:2-5]:2}
Tutto in un unica pagina. Compito assegnati già misti con parentesi quadre tonde graffe come non ci fosse un domani.
Ma è normale tutto ciò? Io ricordo un apprendimento più graduale: prima esercizi con le operazioni senza parentesi.
Poi inseriamo le tonde
..poi le quadre
..poi le graffe
Con gradualità e non tutto buttato lì tipo camion che scarica la sabbia in cava..
Quali sono le indicazioni e le tempistiche alla primaria su questo argomento?

È già tanto se non sfruttano più la bidimensionalità del foglio per far vedere come risolvere le espressioni numeriche.

Prova ad assegnare questa espressione ai tuoi pargoletti: 8:4x2=?

al di là del facile sarcasmo, quanto riportato evidenzia alcuni gravi problemi della primaria:
- indicazioni nazionali che contengono di tutto e di più e che non stabiliscono minimamente le priorità (in realtà le espressioni nelle indicazioni nazionali rientrano tra gli obiettivi della secondaria di primo grado)
- libri di testo che, come in questo caso, vanno oltre le indicazioni nazionali inserendo un argomento la cui trattazione viene affrontata alla scuola media in diversi mesi di esercizi
- maestre zelanti che si lasciano guidare dal libro di testo (ma sono sicuro che in questo caso non succederà)
In generale, con il passaggio dalla vecchia scuola "elementare" - cioè che forniva gli elementi basilari, le basi, della conoscenza- alla scuola "primaria", cioè quella che semplicemente "viene prima" della secondaria e ne anticipa i temi, si è sposata una logica dell'accumulo delle conoscenze, con l'idea a mio avviso totalmente sbagliata che sia meglio far finta di conoscere di tutto un po' anziché approfondire in maniera solida pochi argomenti che costituiranno le basi per il futuro studio.
Personalmente osservo che in una prima della scuola media metà dei ragazzi non è in grado di calcolare quanto fa 10 x 10 (e molti ti dicono che gli serve la calcolatrice), pochissimi sanno risolvere una semplice equivalenza tra unità di misura, le stesse nozioni basilari di addizione, sottrazione, moltiplicazione e divisione non sono comprese del tutto, i vecchi "problemini" sono sconosciuti ai più e l'idea che un calcolo matematico possa servire in un'altra materia o, addirittura, nella vita reale non li sfiora nemmeno. Parlo della matematica per tacere dell'italiano, la cui conoscenza in prima media è, possibilmente, ancora più disastrosa. A dispetto di tutto ciò ci sono i buoni risultati ottenuti dagli alunni della scuola primaria nei test matematici dell'invalsi prima della pandemia, segno sia dell'inutilità dell'Invalsi nel nostro contesto scolastico, sia di quanto possa essere facile e al contempo inutile l'apprendimento discretizzato e meccanicizzato che viene sollecitato dai suddetti test.
La riforma più urgente di cui la scuola avrebbe bisogno sarebbe una massiccia revisione degli obiettivi, dei metodi e anche dell'iter di formazione dei docenti della scuola primaria. Mi chiedo poi se al ministero ci sia qualcuno incaricato di verificare che i libri di testo siano assemblati decentemente.

Quindi sempre più stiamo trovando le risposte sul perché ad ogni nuovo ciclo di studi i bambini e poi ragazzini non abbiano sedimentato e consolidato le basi del ciclo precedente, e si debba ogni volta formattare e ripartire da zero. Il dubbio che alla primaria si faccia troppo, troppo in fretta e male ormai è per me una certezza..ma questa pagina che inizia con " cos è una espressione " e termina con un bella espressione con parentesi miste assortite da risolvere è emblematica della confusione che regna

Se vogliamo correre dietro al mondo questi sono i risultati.

E a proposito di invalsi, in un itis precedente tra l'elenco dei libri da acquistare figuravano anche quelli per le prove invalsi, accuratamente selezionati in sede di consiglio (dipartimento). Questo perché, in nome dell'autonomia, ogni istituto vuole apparire agli occhi del mondo come il migliore (almeno a livello regionale, così da attirare clienti).

Si fanno troppe materie? E che dire dei tanti progetti che prevedono di decurtare ore di lezione al docente più fesso per spiegare ai ragazzi i pericoli del sexting, della pornografia, dell'alcool e di altri comportamenti poco salutari? In qualche scuola elementare si è arrivati al punto da mostrare ai ragazzi come spazzolarsi i denti e la lingua (i germi si annidano anche lì). Professionisti pagati per dire il quasi ovvio e lo stesso dicasi per i docenti che sfornano progetti del genere.

herman il lattoniere ha scritto:al di là del facile sarcasmo, quanto riportato evidenzia alcuni gravi problemi della primaria:
- indicazioni nazionali che contengono di tutto e di più e che non stabiliscono minimamente le priorità (in realtà le espressioni nelle indicazioni nazionali rientrano tra gli obiettivi della secondaria di primo grado)
- libri di testo che, come in questo caso, vanno oltre le indicazioni nazionali inserendo un argomento la cui trattazione viene affrontata alla scuola media in diversi mesi di esercizi
- maestre zelanti che si lasciano guidare dal libro di testo (ma sono sicuro che in questo caso non succederà)
In generale, con il passaggio dalla vecchia scuola "elementare" - cioè che forniva gli elementi basilari, le basi, della conoscenza- alla scuola "primaria", cioè quella che semplicemente "viene prima" della secondaria e ne anticipa i temi, si è sposata una logica dell'accumulo delle conoscenze, con l'idea a mio avviso totalmente sbagliata che sia meglio far finta di conoscere di tutto un po' anziché approfondire in maniera solida pochi argomenti che costituiranno le basi per il futuro studio.
Personalmente osservo che in una prima della scuola media metà dei ragazzi non è in grado di calcolare quanto fa 10 x 10 (e molti ti dicono che gli serve la calcolatrice), pochissimi sanno risolvere una semplice equivalenza tra unità di misura, le stesse nozioni basilari di addizione, sottrazione, moltiplicazione e divisione non sono comprese del tutto, i vecchi "problemini" sono sconosciuti ai più e l'idea che un calcolo matematico possa servire in un'altra materia o, addirittura, nella vita reale non li sfiora nemmeno. Parlo della matematica per tacere dell'italiano, la cui conoscenza in prima media è, possibilmente, ancora più disastrosa. A dispetto di tutto ciò ci sono i buoni risultati ottenuti dagli alunni della scuola primaria nei test matematici dell'invalsi prima della pandemia, segno sia dell'inutilità dell'Invalsi nel nostro contesto scolastico, sia di quanto possa essere facile e al contempo inutile l'apprendimento discretizzato e meccanicizzato che viene sollecitato dai suddetti test.
La riforma più urgente di cui la scuola avrebbe bisogno sarebbe una massiccia revisione degli obiettivi, dei metodi e anche dell'iter di formazione dei docenti della scuola primaria. Mi chiedo poi se al ministero ci sia qualcuno incaricato di verificare che i libri di testo siano assemblati decentemente.

Rispondo secondo la mia esperienza. Quando chiesi ad alcune colleghe della scuola dell'infanzia, come mai i bambini appena iscritti in classe prima conoscessero le lettere e i numeri ma non sapessero né ritagliare né colorare, mi dissero che dovevano dare conto ai genitori che vogliono portare a scuola bambini già pronti...ora ti rispondo come maestra che ha avuto una classe quinta lo scorso anno. 1-I problemi sono un "problema" perchè gli alunni non sono abituati a ragionare, odiano quelli che considerano tempi morti, si annoiano, vogliono tutto e subito, sono circondati da troppi stimoli immediati che gli riempiono la vita e la testa e spesso non tollerano la scuola perchè non li stimola come vorrebbero. 2- Quello che propone una maestra sia a livello didattico che educativo viene filtrato dai genitori, se per loro sei meno di niente, lo sarai anche per i figli e non perchè non fai bene il tuo lavoro ma perchè loro non credono nell'istituzione scolastica.

Mai fatto usare calcolatrice a scuola tranne ai dsa come misura compensativa.
Infine se nel libro di testo e nel programma ci sono le espressioni e tu insegnante non affronti l'argomento, significa che non sei brava abbastanza, che sei indietro con il programma, che non sei all'altezza...

Krusciov ha scritto:In una sola pagina del libro di matematica,  si scrivono le regole sulle precedenze tra le operazioni, le precedenze tra parentesi ( come se i bambini conoscessero già parentesi quadre e graffe) e si propongono esercizi già completi,  dai più semplici 2+3×5 ,
a {2x4-[4:2-5]:2}
Tutto in un unica pagina. Compito assegnati già misti con parentesi quadre tonde graffe come non ci fosse un domani.
Ma è normale tutto ciò?  Io ricordo un apprendimento più graduale: prima esercizi con le operazioni senza parentesi.
Poi inseriamo le tonde
..poi le quadre
..poi le graffe
Con gradualità e non tutto buttato lì tipo camion che scarica la sabbia in cava..
Quali sono le indicazioni e le tempistiche alla primaria su questo argomento?

Esattamente quello che hai detto..ci ritroviamo verso fine anno con queste pagine che devono essere svolte e noi facciamo il nostro dovere

ZiaPatty ha scritto:
Infine se nel libro di testo e nel programma ci sono le espressioni e tu insegnante non affronti l'argomento, significa che non sei brava abbastanza, che sei indietro con il programma, che non sei all'altezza...

A parte il resto, su cui concordo, questa frase è sintomatica di un atteggiamento degli e delle insegnanti (non solo di scuola primaria) che a volte fanno cose in cui non credono perchè...
- lo hanno messo sul libro, e che non lo fai?
- lo dicono i genitori,
- sennò quella della sezione B si vanta di essere più avanti di me col programma.
Ma proprio perché noi insegnanti siamo persone impegnate in una relazione educativa, cittadini critici e pensanti e intellettuali dobbiamo avere il coraggio di scegliere ciò che riteniamo più utile per l'apprendimento senza farci condizionare dai genitori iene, dall'interclasse o dalla collega spocchiosa.

herman il lattoniere ha scritto:

ZiaPatty ha scritto:
Infine se nel libro di testo e nel programma ci sono le espressioni e tu insegnante non affronti l'argomento, significa che non sei brava abbastanza, che sei indietro con il programma, che non sei all'altezza...

A parte il resto, su cui concordo, questa frase è sintomatica di un atteggiamento degli e delle insegnanti (non solo di scuola primaria) che a volte fanno cose in cui non credono perchè...
- lo hanno messo sul libro, e che non lo fai?
- lo dicono i genitori,
- sennò quella della sezione B si vanta di essere più avanti di me col programma.
Ma proprio perché noi insegnanti siamo persone impegnate in una relazione educativa, cittadini critici e pensanti e intellettuali dobbiamo avere il coraggio di scegliere ciò che riteniamo più utile per l'apprendimento senza farci condizionare dai genitori iene, dall'interclasse o dalla collega spocchiosa.

Sarà pure vero che i 5b sono più avanti col programma, ma come si spiega allora che poi alle medie non si ricordano nulla?
E alle superiori hanno difficoltà a calcolare una percentuale o una frazione?
Non sarà magari che continuiamo a versare 1kg di zucchero in un bicchiere di acqua calda, senza sapere che esiste una saturazione ?

herman il lattoniere ha scritto:al di là del facile sarcasmo, quanto riportato evidenzia alcuni gravi problemi della primaria:
- indicazioni nazionali che contengono di tutto e di più e che non stabiliscono minimamente le priorità (in realtà le espressioni nelle indicazioni nazionali rientrano tra gli obiettivi della secondaria di primo grado)
- libri di testo che, come in questo caso, vanno oltre le indicazioni nazionali inserendo un argomento la cui trattazione viene affrontata alla scuola media in diversi mesi di esercizi
- maestre zelanti che si lasciano guidare dal libro di testo (ma sono sicuro che in questo caso non succederà)
In generale, con il passaggio dalla vecchia scuola "elementare" - cioè che forniva gli elementi basilari, le basi, della conoscenza- alla scuola "primaria", cioè quella che semplicemente "viene prima" della secondaria e ne anticipa i temi, si è sposata una logica dell'accumulo delle conoscenze, con l'idea a mio avviso totalmente sbagliata che sia meglio far finta di conoscere di tutto un po' anziché approfondire in maniera solida pochi argomenti che costituiranno le basi per il futuro studio.
Personalmente osservo che in una prima della scuola media metà dei ragazzi non è in grado di calcolare quanto fa 10 x 10 (e molti ti dicono che gli serve la calcolatrice), pochissimi sanno risolvere una semplice equivalenza tra unità di misura, le stesse nozioni basilari di addizione, sottrazione, moltiplicazione e divisione non sono comprese del tutto, i vecchi "problemini" sono sconosciuti ai più e l'idea che un calcolo matematico possa servire in un'altra materia o, addirittura, nella vita reale non li sfiora nemmeno. Parlo della matematica per tacere dell'italiano, la cui conoscenza in prima media è, possibilmente, ancora più disastrosa. A dispetto di tutto ciò ci sono i buoni risultati ottenuti dagli alunni della scuola primaria nei test matematici dell'invalsi prima della pandemia, segno sia dell'inutilità dell'Invalsi nel nostro contesto scolastico, sia di quanto possa essere facile e al contempo inutile l'apprendimento discretizzato e meccanicizzato che viene sollecitato dai suddetti test.
La riforma più urgente di cui la scuola avrebbe bisogno sarebbe una massiccia revisione degli obiettivi, dei metodi e anche dell'iter di formazione dei docenti della scuola primaria. Mi chiedo poi se al ministero ci sia qualcuno incaricato di verificare che i libri di testo siano assemblati decentemente.

Le "medie" sono pure peggio. Diciottomila materie, anche divise in 3-4 cose diverse in parallelo, un sacco di compiti del tutto inutili, tantissime nozioni fini a sé stesse che sottraggono tempo all'affinamento delle competenze di base.
Le conversioni non le sanno fare neanche in prima superiore, anche persone con voti abbastanza alti. Mi arrivano studenti che prendono la scuola come un contenitore di nozioni usa e getta, e purtroppo non è colpa loro se crescono con questa mentalità.
Quando faccio ripetizioni mi arrivano studenti che sparano formule tipo: area uguale tre volte il lato. Basta questo per capire che loro vedono le formule come dei numeri e delle lettere senza un significato, senza che abbiano un senso o una grandezza fisica. Basta solo spiegare che una lunghezza non può diventare un'area o un volume per magia e in pochi minuti hai già fatto progressi che non vedevi nemmeno in anni di scuola.

herman il lattoniere ha scritto:
A parte il resto, su cui concordo, questa frase è sintomatica di un atteggiamento degli e delle insegnanti (non solo di scuola primaria) che a volte fanno cose in cui non credono perchè...
- lo hanno messo sul libro, e che non lo fai?
- lo dicono i genitori,
- sennò quella della sezione B si vanta di essere più avanti di me col programma.
Ma proprio perché noi insegnanti siamo persone impegnate in una relazione educativa, cittadini critici e pensanti e intellettuali dobbiamo avere il coraggio di scegliere ciò che riteniamo più utile per l'apprendimento senza farci condizionare dai genitori iene, dall'interclasse o dalla collega spocchiosa.

Mi sto rendendo conto che generalmente quelli sono i colleghi peggiori, e anche i docenti meno apprezzati dagli studenti. Però parlo della mia esperienza e delle mie materie.
Arrivano poi a chiedere tutte le virgole nelle verifiche, a dare un peso alle nozioni più inutili e superflue. "Ehhhh... questa parte è noiosa" e io penso sempre: "ma non farla! O falla velocemente". Poi vale anche il contrario. "Perché non hai fatto la tal cosa?" "Perché non c'è sul liBBro". E io nero perché il terzo dovevo fare da zero quello che si doveva fare in seconda. Ora sto cercando di prendermi solo i bienni e poi portarli fino in quarta.

Krusciov ha scritto:

herman il lattoniere ha scritto:

ZiaPatty ha scritto:
Infine se nel libro di testo e nel programma ci sono le espressioni e tu insegnante non affronti l'argomento, significa che non sei brava abbastanza, che sei indietro con il programma, che non sei all'altezza...

A parte il resto, su cui concordo, questa frase è sintomatica di un atteggiamento degli e delle insegnanti (non solo di scuola primaria) che a volte fanno cose in cui non credono perchè...
- lo hanno messo sul libro, e che non lo fai?
- lo dicono i genitori,
- sennò quella della sezione B si vanta di essere più avanti di me col programma.
Ma proprio perché noi insegnanti siamo persone impegnate in una relazione educativa, cittadini critici e pensanti e intellettuali dobbiamo avere il coraggio di scegliere ciò che riteniamo più utile per l'apprendimento senza farci condizionare dai genitori iene, dall'interclasse o dalla collega spocchiosa.

Sarà pure vero che i 5b sono più avanti col programma,  ma come si spiega allora che poi alle medie non si ricordano nulla?
E alle superiori hanno difficoltà a calcolare una percentuale o una frazione?
Non sarà magari che continuiamo a versare 1kg di zucchero in un bicchiere di acqua calda, senza sapere che esiste una saturazione ?

Guarda ho alle spalle 15 anni sul sostegno, per me si dovrebbe andare avanti solo quando tutti gli alunni della classe hanno acquisito realmente una competenza, ma così non è....i bravi si annoiano e devi tenerli occupati, con i meno bravi devi lavorare con un rapporto 1:1, è difficile barcamenarsi , specialmente se le famiglie non collaborano

Krusciov ha scritto:

herman il lattoniere ha scritto:

ZiaPatty ha scritto:
Infine se nel libro di testo e nel programma ci sono le espressioni e tu insegnante non affronti l'argomento, significa che non sei brava abbastanza, che sei indietro con il programma, che non sei all'altezza...

A parte il resto, su cui concordo, questa frase è sintomatica di un atteggiamento degli e delle insegnanti (non solo di scuola primaria) che a volte fanno cose in cui non credono perchè...
- lo hanno messo sul libro, e che non lo fai?
- lo dicono i genitori,
- sennò quella della sezione B si vanta di essere più avanti di me col programma.
Ma proprio perché noi insegnanti siamo persone impegnate in una relazione educativa, cittadini critici e pensanti e intellettuali dobbiamo avere il coraggio di scegliere ciò che riteniamo più utile per l'apprendimento senza farci condizionare dai genitori iene, dall'interclasse o dalla collega spocchiosa.

Sarà pure vero che i 5b sono più avanti col programma,  ma come si spiega allora che poi alle medie non si ricordano nulla?
E alle superiori hanno difficoltà a calcolare una percentuale o una frazione?
Non sarà magari che continuiamo a versare 1kg di zucchero in un bicchiere di acqua calda, senza sapere che esiste una saturazione ?

Non credo si tratti di saturazione ma di tattiche errate. Le lezioni non sono affascinanti, pratiche, motivanti come dovrebbero essere. Ci vorrebbe una didattica mista, tra quella classica e la montessoriana, qualcosa che lasci un segno nella mente e che puoi riagganciare quando serve. Noi abbiamo libri e programmi da seguire , una marea di concetti astratti di cui non resta niente o quasi

Non esistono più i programmi! Dovrebbe esistere solo il buon senso. Vorrei dire alle maestre di lasciar perdere il libro, i genitori e i colleghi... dobbiamo fare il bene dei bambini. Alla primaria devono solo imparare a leggere e scrivere in modo corretto, devono sapere le tabelline e saper contare (possibilmente non con le dita), e devono avere una adeguata comprensione del testo. Solo così gli insegnanti della scuola media possono lavorare in modo corretto.
Esiste la libertà di insegnamento, nessuno ti può dire come fare il tuo lavoro, figuriamoci se dobbiamo dare conto ai genitori!
Io non uso il libro, stabilisco quali sono gli obiettivi che devono raggiungere i miei alunni e poi faccio di test mia. Non riesco a comprendere i colleghi che seguono il libro pagina per pagina come se fosse la Bibbia!

ZiaPatty ha scritto:Guarda ho alle spalle 15 anni sul sostegno, per me si dovrebbe andare avanti solo quando tutti gli alunni della classe hanno acquisito realmente una competenza, ma così non è...

Quindi si dovrebbe bloccare TUTTA la progressione degli insegnamenti e vincolare tutta la classe al livello del più scarso o del più problematico?

&cassandra ha scritto:È già tanto se non sfruttano più la bidimensionalità del foglio per far vedere come risolvere le espressioni numeriche.

Prova ad assegnare questa espressione ai tuoi pargoletti: 8:4x2=?

e se è otto, di sicuro è cinquina...ma nel libro della giungla sono approssimativi, si sa.

Seriol85 ha scritto:Non esistono più i programmi! Dovrebbe esistere solo il buon senso. Vorrei dire alle maestre di lasciar perdere il libro, i genitori e i colleghi... dobbiamo fare il bene dei bambini. Alla primaria devono solo imparare a leggere e scrivere in modo corretto, devono sapere le tabelline e saper contare (possibilmente non con le dita), e devono avere una adeguata comprensione del testo. Solo così gli insegnanti della scuola media possono lavorare in modo corretto.
Esiste la libertà di insegnamento, nessuno ti può dire come fare il tuo lavoro, figuriamoci se dobbiamo dare conto ai genitori!
Io non uso il libro, stabilisco quali sono gli obiettivi che devono raggiungere i miei alunni e poi faccio di test mia. Non riesco a comprendere i colleghi che seguono il libro pagina per pagina come se fosse la Bibbia!

Io da genitore vorrei appunto che si lavorasse tanto sui problemini, sui riassunti, sul racconto ...e invece noto che queste cose scarseggiano e mi trovo mio figlio che deve studiare sul libro di scienze " come funziona una centrale idroelettrica " con tanto di definizioni, artificiosamente e pateticamente ipersemplificate , di energia potenziale e cinetica.
E poi " i pannelli solari" e mille altre cose che insegnavo io in un indirizzo tecnico in quarta in fisica tecnica..ma a che pro? Non ho dubbi che a breve sui libri della primaria arriverà il capitolo su " come fare impresa a 9 anni"

Accipicchia come sono antico! Ai miei tempi le espressioni si cominciavano in prima media .

balanzone21 ha scritto:Accipicchia come sono antico! Ai miei tempi le espressioni si cominciavano in prima media .

Adesso in quinta elementare progettano un impianto nucleare.. però poi in prima superiore non sanno fare 1/3+2/4

Seriol85 ha scritto:Non esistono più i programmi! Dovrebbe esistere solo il buon senso. Vorrei dire alle maestre di lasciar perdere il libro, i genitori e i colleghi... dobbiamo fare il bene dei bambini. Alla primaria devono solo imparare a leggere e scrivere in modo corretto, devono sapere le tabelline e saper contare (possibilmente non con le dita), e devono avere una adeguata comprensione del testo. Solo così gli insegnanti della scuola media possono lavorare in modo corretto.
Esiste la libertà di insegnamento, nessuno ti può dire come fare il tuo lavoro, figuriamoci se dobbiamo dare conto ai genitori!
Io non uso il libro, stabilisco quali sono gli obiettivi che devono raggiungere i miei alunni e poi faccio di test mia. Non riesco a comprendere i colleghi che seguono il libro pagina per pagina come se fosse la Bibbia!

La penso come te ma dobbiamo sempre farei conti con le prove Invalsi e con le medie nazionali, il nord e il sud, l'est e l'ovest....

Krusciov ha scritto:

Seriol85 ha scritto:Non esistono più i programmi! Dovrebbe esistere solo il buon senso. Vorrei dire alle maestre di lasciar perdere il libro, i genitori e i colleghi... dobbiamo fare il bene dei bambini. Alla primaria devono solo imparare a leggere e scrivere in modo corretto, devono sapere le tabelline e saper contare (possibilmente non con le dita), e devono avere una adeguata comprensione del testo. Solo così gli insegnanti della scuola media possono lavorare in modo corretto.
Esiste la libertà di insegnamento, nessuno ti può dire come fare il tuo lavoro, figuriamoci se dobbiamo dare conto ai genitori!
Io non uso il libro, stabilisco quali sono gli obiettivi che devono raggiungere i miei alunni e poi faccio di test mia. Non riesco a comprendere i colleghi che seguono il libro pagina per pagina come se fosse la Bibbia!

Io da genitore vorrei appunto che si lavorasse tanto sui problemini, sui riassunti, sul racconto ...e invece noto che queste cose scarseggiano e mi trovo mio figlio che deve studiare sul libro di scienze " come funziona una centrale idroelettrica " con tanto di definizioni, artificiosamente e pateticamente ipersemplificate , di energia potenziale e cinetica.
E poi " i pannelli solari" e mille altre cose che insegnavo io in un indirizzo tecnico in quarta in fisica tecnica..ma a che pro? Non ho dubbi che a breve sui libri della primaria arriverà il capitolo su " come fare impresa a 9 anni"

Lo vorrei anche io ma di base la famiglia deve credere nella scuola e capire l'importanza dei problemini, dei riassunti e dei racconti...ormai sono tutti digitalizzati e capiscono solo l'importanza dell' IPhone di ultima generazione...non so cosa sia, lo sento dire...io sono una maestra un pò all'antica

paniscus_2.1 ha scritto:

ZiaPatty ha scritto:Guarda ho alle spalle 15 anni sul sostegno, per me si dovrebbe andare avanti solo quando tutti gli alunni della classe hanno acquisito realmente una competenza, ma così non è...

Quindi si dovrebbe bloccare TUTTA la progressione degli insegnamenti e vincolare tutta la classe al livello del più scarso o del più problematico?

Non proprio, nelle scuole "pratiche" quelli dal livello più scarso spesso sono i più bravi...si cammina insieme con pari opportunità

ZiaPatty ha scritto:

paniscus_2.1 ha scritto:

ZiaPatty ha scritto:Guarda ho alle spalle 15 anni sul sostegno, per me si dovrebbe andare avanti solo quando tutti gli alunni della classe hanno acquisito realmente una competenza, ma così non è...

Quindi si dovrebbe bloccare TUTTA la progressione degli insegnamenti e vincolare tutta la classe al livello del più scarso o del più problematico?

Non proprio, nelle scuole "pratiche" quelli dal livello più scarso spesso sono i più bravi...si cammina insieme con pari opportunità

Per  arrivare dove?

ZiaPatty parla di primaria, paniscus e balanzone di secondaria superiore: è legittimo che ci sia qualche differenza.

Krusciov ha scritto:

balanzone21 ha scritto:Accipicchia come sono antico! Ai miei tempi le espressioni si cominciavano in prima media .

Adesso in quinta elementare progettano un impianto nucleare.. però poi in prima superiore non sanno fare 1/3+2/4

Oppure 4-3 , secondo i sommi, farebbe due...ti credo che poi i conti finiscono per tornare come gli pare...o se li mangiano, o li moltiplicano come i pani e i pesci della parabola,  i numeri.
Secondo le impostazioni attuali, quelli della primaria dovrebbero crescere più in fretta del tempo giusto; dalla prima media in poi, dovrebbe iniziare la decrescita felice, con programmi possibilmente facilitati, molto più che alla primaria.
Non fa una piega.

Insegno matematica alla scuola primaria da 7 anni. Mai usato il libro di testo come guida per le attività da svolgere, anzi ho precisato ai genitori che sicuramente molte pagine rimarranno non completate perché o inutili o troppo difficili o sbagliate. In quinta non ho fatto le espressioni e le potenze ma tra le colleghe del mio plesso sono l'unica, o una delle pochissime.