Cosa fare, accettare o no?

Sto impazzendo perché devo prendere domani questa importante decisione.
Io sono precaria nelle scuole statali oramai da più di 10 anni, inserita in posizione 266 nella gae per l'infanzia.
Ogni anno facevo la vita della precaria senza "fissa dimora" con la speranza prima o dopo di entrare di ruolo.
Ed ecco arrivare il tanto agognato telegramma con la chiamata dalla gm, ma insieme la consapevolezza che l'unica provincia che posso scegliere dista da casa mia minimo un'ottantina di chilometri, perché si sono esauriti tutti i posti per me più comodi.
Non mi posso trasferire, perché ho famiglia con bimbi piccoli; devo rimanere in quella provincia per 5 anni facendo avanti e indietro con treno o autostrada; ho la certezza della sede dell'anno di prova perché la scelgo, ma non so dove andrò a finire l'anno dopo; se accetto vengo eliminata dalla gae che mi ha permesso di lavorare in questi 10 anni; se rifiuto la nomina, potrebbe ripresentarsi un'occasione simile tra un'altra decina d'anni, sempre che non cambino le cose nel frattempo.
Cosa faccio??? Datemi dei consigli.... Sono fortemente propensa a rifiutare, ma ciò fa malissimo...

accettaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!

webprof1977 ha scritto:accettaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!

magari con meno enfasi, ma al tuo posto accetterei.
Meglio organizzarsi con una certezza quinquennale.
Nessun aiuto in famiglia?
(vabbè, scusa, non sono cavoli miei)

Meglio il certo oggi.....che l'incertissimo domani.....con questi chiari di luna meglio entrare in ruolo adesso. Io accetterei, comunque auguri ;-)

Mi permetto di scriverti, con la grande incertezza che regna nel mondo della scuola dove di anno in anno le regole cambiano, ebbene ti direi di accettare ti sacrifichi questi 5 anni ma pensa che avrai la certezza di un lavoro che ami, uno stipendio altrettanto certo che ti permettera la tranquillita' per te stessa e la tua famiglia.Cosa non scontata per tanti di noi che siamo e resteremo precari ancora per anni.

Riassumendo hai due alternative:

1) Accettare un ruolo che ti richiede una organizzazione di vita un po' disagiata ma forse non impossibile, basata fra le altre cose su normative che potrebbero cambiare o trovare, in sede sindacale, qualche fessura di cui potresti poi usufruire;

2) Un precariato a rischio di disoccupazione, con annessa quasi certa impossibilità anche nel futuro più lontano di un ruolo nella tua provincia di residenza.

Mmmmm, non so, io opterei per la prima ipotesi. A fronte di qualche difficoltà organizzativa, hai un posto fisso a fronte di stare sì a casa tua ma disoccupata.

Accetterei ;-)

Solo che se rinunciassi al ruolo, avrei comunque la possibilità di lavorare con supplenze annuali vicino a casa mia.
Sono combattuta tra vivere per cinque anni facendo sacrifici enormi, riducendo di moltissimo il tempo da dedicare ai miei bimbi, facendoli crescere ed educare da una baby sitter, oppure lavorare tranquillamente vicino a casa mia nell'incertezza del futuro (è proprio tanto incerto?!?).
Voi al posto mio lo fareste?

Esiste anche il part time e l'aspettativa. Se proprio devi rimanere un anno senza stipendio, lo fai con la certezza poi di avere un posto fisso che ti aspetta, e non la disoccupazione eterna.

Albith ha scritto:

2) Un precariato a rischio di disoccupazione, con annessa quasi certa impossibilità anche nel futuro più lontano di un ruolo nella tua provincia di residenza.

Spero che la gae non richieda di uscire dalla provincia, perché altrimenti hai ragione che non ho alternative!

Albith ha scritto:Esiste anche il part time e l'aspettativa. Se proprio devi rimanere un anno senza stipendio, lo fai con la certezza poi di avere un posto fisso che ti aspetta, e non la disoccupazione eterna.

Infatti stavo pensando anche al part-time e avevo chiesto chiarimenti in merito per capire come funziona, ma nessuno mi ha ancora risposto.
Prima di firmare il contratto saprò già se il ds accetta la mia domanda di part-time?

In genere problemi non ho mai saputo che ce ne fossero (il DS se ne farà una ragione). Ovviamente il part time deve essere compatibile con la struttura oraria della tua cdc.

Ad esempio il sostegno dà meno problemi e puoi di fatto frazionare la cattedra come vuoi. Invece, per fare un esempio, se tu sei su A059 che prevede 6 ore di lezione per classe, ovviamente il tuo part time, partendo dalle 18 ore per questa cdc, potrà essere solo o di 6 ore o di 12 ore.

Quando sei su part time puoi tornare a tempo pieno solo dopo due anni.

Io sono un'insegnante della scuola dell'infanzia e quindi per assegnarlo a me devono trovare un'altra insegnante disposta a coprire la metà del mio orario nella sezione.

lala1978 ha scritto:Io sono un'insegnante della scuola dell'infanzia e quindi per assegnarlo a me devono trovare un'altra insegnante disposta a coprire la metà del mio orario nella sezione.

Beh, per trovarla tu devi entrare di ruolo e fare richiesta :-) Non lo saprai mai se esiste una collega con esigenze come le tue se non accetti.

Immagino quanto debba essere dura, ma non sarebbe ancora più dura senza lavoro?

che decisione difficile, soprattutto per la questione dei bambini.

Faresti avanti e indietro da dove abiti? i collegamenti con questa provincia come sono? Sarebbe fattibile portare i bambini con te?

(è una cosa a cui ho pensato anch'io nel momento in cui mi toccherebbe accettare il ruolo in una delle due provincie lontane della mia regione)

cosa vuoi che siano 80 km, io ne facevo 200 km per 6 giorni la settimana con 3 bambini, questione di organizzarsi e chiaramente dire al coniuge di fare di più alla famiglia, magari rinunciando lui a qualcosa.

accetta, non lo dico così per dire, ma qualcun altro ti ha già consigliato: part time, congedi, l'hanno prox chiedi assegnazione provvisoria.

Fare la precaria a vita non è gran che,non c'è continuità e ad ogni agosto si va in tilt...

trumma ha scritto:cosa vuoi che siano 80 km, io ne facevo 200 km per 6 giorni la settimana con 3 bambini, questione di organizzarsi e chiaramente dire al coniuge di fare di più alla famiglia, magari rinunciando lui a qualcosa.

dipende su che strade vengono fatti 80 km e con che mezzo. Poi dipende anche che lavoro fa il marito.

Laura70 ha scritto:

trumma ha scritto:cosa vuoi che siano 80 km, io ne facevo 200 km per 6 giorni la settimana con 3 bambini, questione di organizzarsi e chiaramente dire al coniuge di fare di più alla famiglia, magari rinunciando lui a qualcosa.

dipende su che strade vengono fatti 80 km e con che mezzo. Poi dipende anche che lavoro fa il marito.

si è in 2 e bisogna anche rinunciare a qualcosa se serve ad entrambi.

Il problema è che se io fossi realmente disoccupata, senza speranza di lavorare non ci penserei due volte ad accettare per il bene della famiglia, ma per fortuna ho varie possibilità: posso lavorare nelle scuole comunali della mia provincia con incarichi annuali anche continuativi nelle stessa scuola dato che sono tra le prime nella graduatoria oppure supplenze annuali nelle scuola statali.

Mio marito mi aiuta tantissimo in casa, ma è un libero professionista e quindi ha delle scadenze da rispettare e spesso termina il lavoro la sera tardi.
Trumma: 200 km ogni giorno in macchina, in autostrada?

Credo che, dato che non li hai mai nominati, che non ci siano ad aiutarti i tuoi genitori o i genitori di tuo marito.

Beh, io insisto: accetta e cerca di organizzarti. Rischi di vivere con un rimpianto gigantesco...

prima si parlava di part time. Ma il part time non si chiede durante il corso dell'anno? per cui il primo anno non sarebbe a orario completo?
e l'assegnazione provvisoria ora non si chiede dopo 5 anni?

Laura70 ha scritto:che decisione difficile, soprattutto per la questione dei bambini.

Faresti avanti e indietro da dove abiti? i collegamenti con questa provincia come sono? Sarebbe fattibile portare i bambini con te?

(è una cosa a cui ho pensato anch'io nel momento in cui mi toccherebbe accettare il ruolo in una delle due provincie lontane della mia regione)

L'unica soluzione è fare avanti e indietro, percorrendo ogni giorno 80 km per andare e 80 per tornare a casa (autostrada e strade comunali). Non posso trasferirmi a causa del lavoro di mio marito e della casa che abbiamo e stiamo pagando con il mutuo. Le ho pensate tutte!!

La cosa che fa più male comunque per come sono fatta io, è lo stress che mi provoca la guida e la conseguente assenza in famiglia.
So quasi già per certo che non reggerei e se dovessi in corso d'anno rinunciare perdo tutto perché sono depennata anche dalla gae.

che situazione difficile! non posso che essere solidale con te perchè neppure io saprei come fare.
Non riuscirei a fare 80 km in autostrada tutti i giorni e per di più al mattino presto... forse alcuni qui non capiscono i tuoi dubbi.

Beh, tutti i pro e i contro sono stati sviscerati. Fai un bel respiro, prendi qualcosa di forte ma non troppo, tipo un buon bicchiere di vino, e pensaci bene su. L'importante è che alla fine tu sia convinta della tua scelta.

In bocca al lupo per tutto!

Laura70 ha scritto:che situazione difficile! non posso che essere solidale con te perchè neppure io saprei come fare.
Non riuscirei a fare 80 km in autostrada tutti i giorni e per di più al mattino presto... forse alcuni qui non capiscono i tuoi dubbi.

Mi fa piacere di sentire che c'è qualcun altro che avrebbe forti difficoltà ad accettare.
Io capisco che sto perdendo una grande occasione, ma ciò che mi fa stare male è pensare che poi i cinque anni che ho perduto dei miei bimbi, non li potrò mai più recuperare. Soffro nel pensare che i miei piccoli siano cresciuti da una baby sitter invece che dalla loro mamma.
Senza considerare che l'autostrada per me è davvero fonte di grande stress e arriverei a casa completamente esausta.