Cosa fare, accettare o no?

Albith ha scritto:Esiste anche il part time e l'aspettativa. Se proprio devi rimanere un anno senza stipendio, lo fai con la certezza poi di avere un posto fisso che ti aspetta, e non la disoccupazione eterna.

lala1978 ha scritto:Ieri alla fine ho preso la mia decisione ed è stata piuttosto dura rinunciare, ma per quanto mi riguarda non avevo alternative.
Mi è stato proposto un posto raggiungibile solo con il treno e quindi avrei dovuto percorrere 2 h di viaggio in treno sperando nelle coincidenze e più mezz'ora di macchina.
Premetto che sono insegnante di scuola dell'infanzia e quindi i miei orari sono: 8 - 13 oppure 11 - 16. Ciò significa recarmi in macchina se sono nel primo turno perché ahimè il treno non arriva in tempo, mentre se sono nel turno del pomeriggio rientrare a casa per le 18.30 esausta!
Senza poi considerare tutte le riunioni, collegi docenti, consigli di intersezione che finiscono mediamente alle 19 di sera e in quel caso dovrei tornare a casa in macchina causa assenza treni. Inoltre io credo nel mio lavoro e voglio esercitarlo al meglio delle mie possibilità; non ho idea di quale energia e pazienza potrei avere nei confronti di una classe di 28 bambini con varie tipologie caratteriali dopo 2,5 ore di viaggio, magari con l'ansia di non arrivare in tempo per ritardi dei treni. No, grazie! Sono un'insegnante per scelta e perché ci credo.
Tutto ciò per evitare di lavorare con supplenze annuali a pochi chilometri da casa mia, certo nell'incertezza del futuro, ma nella speranza che essendo in gae in posizione alta, prima o poi venga chiamata nuovamente. Come mi ha fatto notare la responsabile dell'usp di Venezia, magari vivo una vita non vita per 5 anni e dopo scopro che aspettando solo 6 - 7 anni avrei accettato un ruolo vicino a casa mia.
Questa è stata la mia scelta.
Non voglio vivere di rimpianti; un lavoro grazie al cielo ce l'ho, ma i cinque anni preziosi di vita dei miei bimbi nessuno me li avrebbe potuto ridare indietro.