diventare idr?
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diventare idr?
Parla un'Idr di scuola materna ,ancora per poco:
sono nuova del forum ma, in cerca su internet di qualcuno che condividesse il mio stesso stato d'animo, mi sono imbattuta in questo spazio, dove ho trovato, in una precedemte discussione, alcuni idr (non ricordo bene i loro nomi) che grazie al cielo hanno espresso chiaramente un pensiero che ha creato dentro di me un conflitto tale negli ultimi tempi, da portarmi alla decisione di finire questo anno scolastico e passare definitivamente nelle graduatorie di terza fascia dove, per altro, sono già iscritta. Sono felice di aver letto che altre persone siano arrivate a pensarla come me, perchè sono entrata in una profonda prostrazione emotiva e cominciavo a credere di avere io qualcosa che non va.
Non posso pretendere di parlare a nome di tutti gli Idr d'Italia e non voglio assolutamente svilire l'operato o le convinzioni di quanti svolgono questo lavoro con passione e determinazione, ma dal momento che leggo di persone che, prese dal bisogno di lavorare in tempi brevi ( com'è successo a me 7 anni fa), stanno pensando di scegliere questo canale "preferenziale", ci tengo a dire che devono essere pronte a mettere da parte molta, molta dignità.
Io personalmente, oggi come oggi, non consiglierei mai a nessuno di intraprendere questa strada e se fossi stata meno ingenua, anni fa, e magari meno inguaiata economicamente, mi sarei risparmiata tante frustrazioni e tante mortificazioni, oltre che tante crisi esistenziali, della serie " sono io o sono loro?"
Io ritengo che l'ora di religione , nel caso di specie alla materna, così come viene fatta oggi, ovvero 1 ora e mezza alla settimana su 16 sezioni, sia totalmente priva di dignità.
A parte il fatto che in un momento in cui si sta tagliando anche sulla carta igienica( mancherà poco che ci chiederanno di portarcela da casa)e l'ora di religione può benissimo essere considerata superflua, se proprio si vuole che ci sia, per mantenere viva una tradizione che comunque appartiene al nostro paese, allora dovrebbe essere riorganizzata TOTALMENTE, perchè così com'è, secondo me, è solo una presa di giro per tutti: per i bambini, per le loro famiglie ( alcune delle quali ci tengono veramente che si faccia religione), per le colleghe che a volte fanno orari ad hoc apposta per noi ( almeno questo è il mio caso in certi plessi) e soprattutto...per NOI che dobbiamo sforzarci di insegnarla!
Io in certe classi non riesco a fare un bel nulla, perchè è obbiettivamente impossibile riuscirci, in altre far colorare qualche disegno e far cantare qualce canzone non mi sembra un contributo così speciale, da giustificare il fatto che lo Stato versi uno stipendio apposta per qualcuno che si limiti a fare ciò.
Ho tentato più e più volte di riadattare la mia programmazione, il mio metodo, i miei strumenti didattici, ma la conclusione è sempre la stessa...ed io non sono una pelandrona! Ho preso molto seriamente il mio lavoro, finchè non mi sono resa conto che era un non senso. Da allora ho perso slancio e motivazione e ho cominciato a starci davvero molto male.
Sono stanca dei soprusi, delle guerre che mi tocca fare a settembre per la formulazione dell'orario, che comprende sempre i bisogni di tutti tranne i miei; e io devo abbozzare ogni volta, perchè altrimenti quelle colleghe, se vogliono, durante l'anno mi rendono la vita impossibile.
Sono stanca degli sguardi perplessi dei genitori, quando mi affidano i loro figli la mattina all'arrivo (come biasimarli, visto che non mi conoscono? E come potrebbero visto che ci sono solo un'ora alla settimana?!); stanca di avere le stesse precise responsabilità delle altre, quando è evidente a tutti che conto meno di una moneta falsa.
Sono anche stanca che il mio stile di vita si possa riflettere sul lavoro ( se volessi separarmi da mio marito? E' un puro esempio!).
Sono anche stanca della tracotanza del nostro nuovo direttore dell'ufficio scuola, che ci tratta come pezze per piedi da quando è arrivato e pensa che si sia tutte di sua proprietà.
La lista potrebbe diventare infinita, ma la sostanza è che se fossi in chi ci tiene a diventare Idr, pensando così di semplificarsi la vita, ci penserei due volte.
Vorrà pur dire qualcosa se da uno stipendio praticamente sicuro che posso continuare a prendere finchè durerà la "manna", preferisco buttarmi nell'incerto mare delle supplenze, io che ho solo 56 punti e che ho delle spese fisse mensili come chiunque abbia una famiglia ( mio marito è un operaio!)?!
Torno a dire che con questo intervento non voglio sminuire il lavoro di nessuno e che questo mio è da prendere alla stregua di uno sfogo, nella speranza di creare un dibattivo civile e costruttivo e niente di più e magari di trovare un po' di solidarietà.
sono nuova del forum ma, in cerca su internet di qualcuno che condividesse il mio stesso stato d'animo, mi sono imbattuta in questo spazio, dove ho trovato, in una precedemte discussione, alcuni idr (non ricordo bene i loro nomi) che grazie al cielo hanno espresso chiaramente un pensiero che ha creato dentro di me un conflitto tale negli ultimi tempi, da portarmi alla decisione di finire questo anno scolastico e passare definitivamente nelle graduatorie di terza fascia dove, per altro, sono già iscritta. Sono felice di aver letto che altre persone siano arrivate a pensarla come me, perchè sono entrata in una profonda prostrazione emotiva e cominciavo a credere di avere io qualcosa che non va.
Non posso pretendere di parlare a nome di tutti gli Idr d'Italia e non voglio assolutamente svilire l'operato o le convinzioni di quanti svolgono questo lavoro con passione e determinazione, ma dal momento che leggo di persone che, prese dal bisogno di lavorare in tempi brevi ( com'è successo a me 7 anni fa), stanno pensando di scegliere questo canale "preferenziale", ci tengo a dire che devono essere pronte a mettere da parte molta, molta dignità.
Io personalmente, oggi come oggi, non consiglierei mai a nessuno di intraprendere questa strada e se fossi stata meno ingenua, anni fa, e magari meno inguaiata economicamente, mi sarei risparmiata tante frustrazioni e tante mortificazioni, oltre che tante crisi esistenziali, della serie " sono io o sono loro?"
Io ritengo che l'ora di religione , nel caso di specie alla materna, così come viene fatta oggi, ovvero 1 ora e mezza alla settimana su 16 sezioni, sia totalmente priva di dignità.
A parte il fatto che in un momento in cui si sta tagliando anche sulla carta igienica( mancherà poco che ci chiederanno di portarcela da casa)e l'ora di religione può benissimo essere considerata superflua, se proprio si vuole che ci sia, per mantenere viva una tradizione che comunque appartiene al nostro paese, allora dovrebbe essere riorganizzata TOTALMENTE, perchè così com'è, secondo me, è solo una presa di giro per tutti: per i bambini, per le loro famiglie ( alcune delle quali ci tengono veramente che si faccia religione), per le colleghe che a volte fanno orari ad hoc apposta per noi ( almeno questo è il mio caso in certi plessi) e soprattutto...per NOI che dobbiamo sforzarci di insegnarla!
Io in certe classi non riesco a fare un bel nulla, perchè è obbiettivamente impossibile riuscirci, in altre far colorare qualche disegno e far cantare qualce canzone non mi sembra un contributo così speciale, da giustificare il fatto che lo Stato versi uno stipendio apposta per qualcuno che si limiti a fare ciò.
Ho tentato più e più volte di riadattare la mia programmazione, il mio metodo, i miei strumenti didattici, ma la conclusione è sempre la stessa...ed io non sono una pelandrona! Ho preso molto seriamente il mio lavoro, finchè non mi sono resa conto che era un non senso. Da allora ho perso slancio e motivazione e ho cominciato a starci davvero molto male.
Sono stanca dei soprusi, delle guerre che mi tocca fare a settembre per la formulazione dell'orario, che comprende sempre i bisogni di tutti tranne i miei; e io devo abbozzare ogni volta, perchè altrimenti quelle colleghe, se vogliono, durante l'anno mi rendono la vita impossibile.
Sono stanca degli sguardi perplessi dei genitori, quando mi affidano i loro figli la mattina all'arrivo (come biasimarli, visto che non mi conoscono? E come potrebbero visto che ci sono solo un'ora alla settimana?!); stanca di avere le stesse precise responsabilità delle altre, quando è evidente a tutti che conto meno di una moneta falsa.
Sono anche stanca che il mio stile di vita si possa riflettere sul lavoro ( se volessi separarmi da mio marito? E' un puro esempio!).
Sono anche stanca della tracotanza del nostro nuovo direttore dell'ufficio scuola, che ci tratta come pezze per piedi da quando è arrivato e pensa che si sia tutte di sua proprietà.
La lista potrebbe diventare infinita, ma la sostanza è che se fossi in chi ci tiene a diventare Idr, pensando così di semplificarsi la vita, ci penserei due volte.
Vorrà pur dire qualcosa se da uno stipendio praticamente sicuro che posso continuare a prendere finchè durerà la "manna", preferisco buttarmi nell'incerto mare delle supplenze, io che ho solo 56 punti e che ho delle spese fisse mensili come chiunque abbia una famiglia ( mio marito è un operaio!)?!
Torno a dire che con questo intervento non voglio sminuire il lavoro di nessuno e che questo mio è da prendere alla stregua di uno sfogo, nella speranza di creare un dibattivo civile e costruttivo e niente di più e magari di trovare un po' di solidarietà.
fufa78- Messaggi : 21
Data d'iscrizione : 26.01.12
Re: diventare idr?
Cara collega, anch'io sono un insegnante di religione. Hai tutta la mia comprensione e la mia solidarierà. Ti capisco. E' significativo quello che hai detto: lasceresti un posto praticamente sicuro per un'altra cattedra. Questo dovrebbe far capire a tutti quelli che ci criticano che i soldi in più che prendiamo rispetto agli altri colleghi "normali" non valgono le umiliazioni che dobbiamo subire. Quando inizi questa professione pensi che andrà tutto bene. Poi ti scontri con la dura realtà: presidi, insegnanti, alunni e genitori. E poi c'è la curia. Tante volte non sai dove ti manderanno e se ti daranno una cattedra completa. A volte passi le ore ad urlare e a sgridare. Tante volte nessuno ti aiuta. E quando cerchi comprensione ti senti solo ripetere che siamo dei privilegiati. Se guardi il sito di cultura cattolica alla pagina irc vedrai quanti problemi ci sono nella scuola per gli insegnanti di religione. Io insegno alle elementari, ma ho insegnato anche alle medie e alle superiori. Però la musica non cambia molto. Sinceramente, anche se non ho esperienza, non penso che alla materna ci si possa trovare meglio. Già i bambini di prima elementare non promettono bene: non sanno allacciarsi le scarpe, devono sempre soffiarsi il naso, devono sempre andare in bagno. All'inizio dell'anno scolastico piangono perché gli manca la mamma. E' vero, così come è fatta, a volte la religione è inutile, e immagino che alla materna sia peggio. In fondo, anch'io alle elementari uso i tuoi metodi: li faccio cantare, colorare e in più i miei sanno scrivere.
Hai ragione quando dici che non vuoi sminuire il lavoro di nessuno: lavorano anche gli altri insegnanti, ma è diverso. Gli altri insegnanti sono più rispettati. Hai mille volte ragione quando parli di orario: se non riesco a fare l'orario è sempre colpa mia. Come se io potessi decidere l'orario. Io lavoro cinque pomeriggi su cinque. Cosa potrei fare di più? Poi, a fine anno quando ti chiedono di andare a mangiare con loro mi verrebbe voglia di urlare dalla rabbia. Prima mi trattate male, e poi volete che mangiamo insieme? Mi sono rifiutato di fare il regalo ad alcune insegnanti che andavano in pensione. Non ci sopportavamo, perché dovevo pure fare il regalo? Nella scuola, da parte di alcuni insegnanti c'è maleducazione vera e propria e a volte si arriva al mobbing. Riguardo al trattamento che le curie riservano agli idr potremmo scrivere un libro. Mi ricordo di un prete a capo dell'ufficio scuola che diceva agli idr: "Esigo coerenza!". Lui, che ha messo incinta un'insegnante di Religione, esige coerenza! La fede nella mia religione mi ha mosso a fare questo mestiere. L'esempio delle persone che vivevano nella mia parrocchia, la presenza dei missionari, mi hanno fatto pensare che potevo fare qualcosa di bello: parlare di Gesù agli altri. E invece, quanta freddezza e quanta cattiveria nella scuola e quanta indifferenza nella Chiesa. Ci sono anche le persone buone. La maggioranza sono indifferenti. Ricordati, e stampatelo nella mente: non sei tu a sbagliare. Confidati con persone che ritieni capaci di aiutarti. Magari con il tempo le cose miglioreranno. Io ho avuto scuole lontane e difficili. Con il tempo sono riuscito ad avvicinarmi e ad avere scuole migliori. Rivolgiti ad un sindacato se i problemi sono troppo grossi. Hai 56 punti, è già qualcosa! Il nostro punteggio vale anche come a.t.a., però le graduatorie riapriranno tra tre anni. Valuta tutte le possibilità. Ma cerca di trovare dei momenti di serenità che possano aiutarti ad andare avanti.
Hai ragione quando dici che non vuoi sminuire il lavoro di nessuno: lavorano anche gli altri insegnanti, ma è diverso. Gli altri insegnanti sono più rispettati. Hai mille volte ragione quando parli di orario: se non riesco a fare l'orario è sempre colpa mia. Come se io potessi decidere l'orario. Io lavoro cinque pomeriggi su cinque. Cosa potrei fare di più? Poi, a fine anno quando ti chiedono di andare a mangiare con loro mi verrebbe voglia di urlare dalla rabbia. Prima mi trattate male, e poi volete che mangiamo insieme? Mi sono rifiutato di fare il regalo ad alcune insegnanti che andavano in pensione. Non ci sopportavamo, perché dovevo pure fare il regalo? Nella scuola, da parte di alcuni insegnanti c'è maleducazione vera e propria e a volte si arriva al mobbing. Riguardo al trattamento che le curie riservano agli idr potremmo scrivere un libro. Mi ricordo di un prete a capo dell'ufficio scuola che diceva agli idr: "Esigo coerenza!". Lui, che ha messo incinta un'insegnante di Religione, esige coerenza! La fede nella mia religione mi ha mosso a fare questo mestiere. L'esempio delle persone che vivevano nella mia parrocchia, la presenza dei missionari, mi hanno fatto pensare che potevo fare qualcosa di bello: parlare di Gesù agli altri. E invece, quanta freddezza e quanta cattiveria nella scuola e quanta indifferenza nella Chiesa. Ci sono anche le persone buone. La maggioranza sono indifferenti. Ricordati, e stampatelo nella mente: non sei tu a sbagliare. Confidati con persone che ritieni capaci di aiutarti. Magari con il tempo le cose miglioreranno. Io ho avuto scuole lontane e difficili. Con il tempo sono riuscito ad avvicinarmi e ad avere scuole migliori. Rivolgiti ad un sindacato se i problemi sono troppo grossi. Hai 56 punti, è già qualcosa! Il nostro punteggio vale anche come a.t.a., però le graduatorie riapriranno tra tre anni. Valuta tutte le possibilità. Ma cerca di trovare dei momenti di serenità che possano aiutarti ad andare avanti.
Ospite- Ospite
Re: diventare idr?
Cara Fufa78, benvenuta nel forum!fufa78 ha scritto:Parla un'Idr di scuola materna ,ancora per poco:
sono nuova del forum ma, in cerca su internet di qualcuno che condividesse il mio stesso stato d'animo, mi sono imbattuta in questo spazio, dove ho trovato, in una precedemte discussione, alcuni idr (non ricordo bene i loro nomi) che grazie al cielo hanno espresso chiaramente un pensiero che ha creato dentro di me un conflitto tale negli ultimi tempi, da portarmi alla decisione di finire questo anno scolastico e passare definitivamente nelle graduatorie di terza fascia dove, per altro, sono già iscritta. Sono felice di aver letto che altre persone siano arrivate a pensarla come me, perchè sono entrata in una profonda prostrazione emotiva e cominciavo a credere di avere io qualcosa che non va.
Non posso pretendere di parlare a nome di tutti gli Idr d'Italia e non voglio assolutamente svilire l'operato o le convinzioni di quanti svolgono questo lavoro con passione e determinazione, ma dal momento che leggo di persone che, prese dal bisogno di lavorare in tempi brevi ( com'è successo a me 7 anni fa), stanno pensando di scegliere questo canale "preferenziale", ci tengo a dire che devono essere pronte a mettere da parte molta, molta dignità.
Io personalmente, oggi come oggi, non consiglierei mai a nessuno di intraprendere questa strada e se fossi stata meno ingenua, anni fa, e magari meno inguaiata economicamente, mi sarei risparmiata tante frustrazioni e tante mortificazioni, oltre che tante crisi esistenziali, della serie " sono io o sono loro?"
Io ritengo che l'ora di religione , nel caso di specie alla materna, così come viene fatta oggi, ovvero 1 ora e mezza alla settimana su 16 sezioni, sia totalmente priva di dignità.
A parte il fatto che in un momento in cui si sta tagliando anche sulla carta igienica( mancherà poco che ci chiederanno di portarcela da casa)e l'ora di religione può benissimo essere considerata superflua, se proprio si vuole che ci sia, per mantenere viva una tradizione che comunque appartiene al nostro paese, allora dovrebbe essere riorganizzata TOTALMENTE, perchè così com'è, secondo me, è solo una presa di giro per tutti: per i bambini, per le loro famiglie ( alcune delle quali ci tengono veramente che si faccia religione), per le colleghe che a volte fanno orari ad hoc apposta per noi ( almeno questo è il mio caso in certi plessi) e soprattutto...per NOI che dobbiamo sforzarci di insegnarla!
Io in certe classi non riesco a fare un bel nulla, perchè è obbiettivamente impossibile riuscirci, in altre far colorare qualche disegno e far cantare qualce canzone non mi sembra un contributo così speciale, da giustificare il fatto che lo Stato versi uno stipendio apposta per qualcuno che si limiti a fare ciò.
Ho tentato più e più volte di riadattare la mia programmazione, il mio metodo, i miei strumenti didattici, ma la conclusione è sempre la stessa...ed io non sono una pelandrona! Ho preso molto seriamente il mio lavoro, finchè non mi sono resa conto che era un non senso. Da allora ho perso slancio e motivazione e ho cominciato a starci davvero molto male.
Sono stanca dei soprusi, delle guerre che mi tocca fare a settembre per la formulazione dell'orario, che comprende sempre i bisogni di tutti tranne i miei; e io devo abbozzare ogni volta, perchè altrimenti quelle colleghe, se vogliono, durante l'anno mi rendono la vita impossibile.
Sono stanca degli sguardi perplessi dei genitori, quando mi affidano i loro figli la mattina all'arrivo (come biasimarli, visto che non mi conoscono? E come potrebbero visto che ci sono solo un'ora alla settimana?!); stanca di avere le stesse precise responsabilità delle altre, quando è evidente a tutti che conto meno di una moneta falsa.
Sono anche stanca che il mio stile di vita si possa riflettere sul lavoro ( se volessi separarmi da mio marito? E' un puro esempio!).
Sono anche stanca della tracotanza del nostro nuovo direttore dell'ufficio scuola, che ci tratta come pezze per piedi da quando è arrivato e pensa che si sia tutte di sua proprietà.
La lista potrebbe diventare infinita, ma la sostanza è che se fossi in chi ci tiene a diventare Idr, pensando così di semplificarsi la vita, ci penserei due volte.
Vorrà pur dire qualcosa se da uno stipendio praticamente sicuro che posso continuare a prendere finchè durerà la "manna", preferisco buttarmi nell'incerto mare delle supplenze, io che ho solo 56 punti e che ho delle spese fisse mensili come chiunque abbia una famiglia ( mio marito è un operaio!)?!
Torno a dire che con questo intervento non voglio sminuire il lavoro di nessuno e che questo mio è da prendere alla stregua di uno sfogo, nella speranza di creare un dibattivo civile e costruttivo e niente di più e magari di trovare un po' di solidarietà.
Tutti gli idr attraversano dei momenti di scoraggiamento. Avendo 56 punti probabilemente insegni già da molti anni. Ho letto quello che ti ha scritto Enrico. E' vero: non sei tu a sbagliare. Fare l'orario è sempre un problema. Inizi ad insegnare religione, vorresti lasciare. Però ci sono le spese. E nel forum ti senti dire che è bello fare l'idr perché la nostra è una strada privilegiata. Difficilmente troverai comprensione da quelli che non sono idr. Scommetto che nel forum nessuno di quelli che non sono idr spenderà 5 secondi per scriverti: "Coraggio". Enrico è riflessivo, maturo. Lui ha ancora fiducia nel prossimo. Io non ho tanta fiducia nelle colleghe "normali". Pensa che ho dei problemi anche con un'altra idr dell'istituto che sta manovrando il preside contro di me. Purtroppo le persone cattive ci sono. A volte, neanche la Curia ci comprende. Magari, se riuscissi ad andare alle elementari potresti migliorare un po'. In certe zone con 56 punti puoi lavorare più o meno tutto l'anno. Potresti aspettare ancora un po' prima di cambiare materia o, come diceva Enrico, entrare in terza fascia a.t.a. . Purtroppo c'è da dire che dalle elementari in su puoi cercare di fare un programma che coinvolga di più gli alunni. Alla materna di sicuro è più difficile. Comunque, non sentirti in colpa, i bambini della materna sono piccoli. Hai ragione a chiedere solidarietà. Il nostro mestiere, a volte, fa venire veramente l'esaurimento nervoso. E non sai con chi sfogarti. Come hai detto giustamente, molte volte i genitori non ti conoscono nemmeno. E nella scuola non sempre le colleghe ti aiutano, anzi, ti remano contro. Prima di lasciare l'insegnamento della religione, ti inviterei a pensarci ancora un po'. Ormai hai comunque acquisito professionalità in questo mestiere e ricominciare non è facile. Sul forum c'è anche la testimonianza di Mary, un' ex insegnante di religione. Spero che anche lei voglia intervenire e dare dei consigli. Anche per poter fare la scelta giusta per te. Ti auguro ogni bene. Prego che il Signore ti stia vicino. Ciao!
Ospite- Ospite
Re: diventare idr?
Non lasciare l'insegnamento di IRC, se non hai migliori alternative. Cerco di comprendere quello che hai detto, anche per esperienza personale simile. Ti dico cmq che alla materna il lavoro è molto più difficile per tutti, anche se più indubbiamente più difficile per chi ha meno ore (ma a volte, per chi non riesce a ingranare con i bimbi piccoli, anche se ha più ore, dipende). Immagino che oltre a IRC tu non abbia altri modi per entrare nella Scuola; il fatto è anche che, se per un anno lasci IRC per altri incarichi, poi non è così facile "farsi riprendere", vero (non conosco i meccanismi)? Tuttavia, pensa che ci sono situazioni ancora peggiori: educatori statali, educatori nel privato sociale, asa, call-center, disoccupazione... se questo può - e, io penso, deve! - consolare.
LucaPS- Messaggi : 1960
Data d'iscrizione : 08.11.10
Re: diventare idr?
Cara amica, questo messaggio l'hai scritto tu, ma avrei potuto scriverlo io, oppure anche Giulia ed Enrico e chissà quanti altri. Capisco il tuo stato d'animo, insegno anch'io religione e condivido in pieno le osservazioni espresse dai colleghi di religione. Ho capito che stai vivendo un conflitto molto difficile, quando si arriva a pensare di lasciare l'irc la situazione è molto grave. Ti sono vicina e prego per te. Qualunque sia la tua scelta. So di idr che hanno lasciato l'irc. Alcune si sono trovate bene, altre si sono trovate male. Per quanto riguarda la terza fascia, molti idr sono iscritti. Spesso è per motivi di sicurezza, del tipo: "cosa accade se divorzio".fufa78 ha scritto:Parla un'Idr di scuola materna ,ancora per poco:
sono nuova del forum ma, in cerca su internet di qualcuno che condividesse il mio stesso stato d'animo, mi sono imbattuta in questo spazio, dove ho trovato, in una precedemte discussione, alcuni idr (non ricordo bene i loro nomi) che grazie al cielo hanno espresso chiaramente un pensiero che ha creato dentro di me un conflitto tale negli ultimi tempi, da portarmi alla decisione di finire questo anno scolastico e passare definitivamente nelle graduatorie di terza fascia dove, per altro, sono già iscritta. Sono felice di aver letto che altre persone siano arrivate a pensarla come me, perchè sono entrata in una profonda prostrazione emotiva e cominciavo a credere di avere io qualcosa che non va.
Non posso pretendere di parlare a nome di tutti gli Idr d'Italia e non voglio assolutamente svilire l'operato o le convinzioni di quanti svolgono questo lavoro con passione e determinazione, ma dal momento che leggo di persone che, prese dal bisogno di lavorare in tempi brevi ( com'è successo a me 7 anni fa), stanno pensando di scegliere questo canale "preferenziale", ci tengo a dire che devono essere pronte a mettere da parte molta, molta dignità.
Io personalmente, oggi come oggi, non consiglierei mai a nessuno di intraprendere questa strada e se fossi stata meno ingenua, anni fa, e magari meno inguaiata economicamente, mi sarei risparmiata tante frustrazioni e tante mortificazioni, oltre che tante crisi esistenziali, della serie " sono io o sono loro?"
Io ritengo che l'ora di religione , nel caso di specie alla materna, così come viene fatta oggi, ovvero 1 ora e mezza alla settimana su 16 sezioni, sia totalmente priva di dignità.
A parte il fatto che in un momento in cui si sta tagliando anche sulla carta igienica( mancherà poco che ci chiederanno di portarcela da casa)e l'ora di religione può benissimo essere considerata superflua, se proprio si vuole che ci sia, per mantenere viva una tradizione che comunque appartiene al nostro paese, allora dovrebbe essere riorganizzata TOTALMENTE, perchè così com'è, secondo me, è solo una presa di giro per tutti: per i bambini, per le loro famiglie ( alcune delle quali ci tengono veramente che si faccia religione), per le colleghe che a volte fanno orari ad hoc apposta per noi ( almeno questo è il mio caso in certi plessi) e soprattutto...per NOI che dobbiamo sforzarci di insegnarla!
Io in certe classi non riesco a fare un bel nulla, perchè è obbiettivamente impossibile riuscirci, in altre far colorare qualche disegno e far cantare qualce canzone non mi sembra un contributo così speciale, da giustificare il fatto che lo Stato versi uno stipendio apposta per qualcuno che si limiti a fare ciò.
Ho tentato più e più volte di riadattare la mia programmazione, il mio metodo, i miei strumenti didattici, ma la conclusione è sempre la stessa...ed io non sono una pelandrona! Ho preso molto seriamente il mio lavoro, finchè non mi sono resa conto che era un non senso. Da allora ho perso slancio e motivazione e ho cominciato a starci davvero molto male.
Sono stanca dei soprusi, delle guerre che mi tocca fare a settembre per la formulazione dell'orario, che comprende sempre i bisogni di tutti tranne i miei; e io devo abbozzare ogni volta, perchè altrimenti quelle colleghe, se vogliono, durante l'anno mi rendono la vita impossibile.
Sono stanca degli sguardi perplessi dei genitori, quando mi affidano i loro figli la mattina all'arrivo (come biasimarli, visto che non mi conoscono? E come potrebbero visto che ci sono solo un'ora alla settimana?!); stanca di avere le stesse precise responsabilità delle altre, quando è evidente a tutti che conto meno di una moneta falsa.
Sono anche stanca che il mio stile di vita si possa riflettere sul lavoro ( se volessi separarmi da mio marito? E' un puro esempio!).
Sono anche stanca della tracotanza del nostro nuovo direttore dell'ufficio scuola, che ci tratta come pezze per piedi da quando è arrivato e pensa che si sia tutte di sua proprietà.
La lista potrebbe diventare infinita, ma la sostanza è che se fossi in chi ci tiene a diventare Idr, pensando così di semplificarsi la vita, ci penserei due volte.
Vorrà pur dire qualcosa se da uno stipendio praticamente sicuro che posso continuare a prendere finchè durerà la "manna", preferisco buttarmi nell'incerto mare delle supplenze, io che ho solo 56 punti e che ho delle spese fisse mensili come chiunque abbia una famiglia ( mio marito è un operaio!)?!
Torno a dire che con questo intervento non voglio sminuire il lavoro di nessuno e che questo mio è da prendere alla stregua di uno sfogo, nella speranza di creare un dibattivo civile e costruttivo e niente di più e magari di trovare un po' di solidarietà.
Credo che, in quello che hai detto, si possano ritrovare molti idr anche se hai scritto che non puoi parlare di tutti gli idr d'Italia. Hai avuto anche la delicatezza di dire che non vuoi svilire il lavoro degli altri. Ma hai anche avuto il coraggio di dire che, scegliendo la "corsia preferenziale" si perde molta dignità. E hai perfettamente ragione. Non si può lavorare pensando solo ai soldi, "non di solo pane vive l'uomo". Occorre avere dignità e gratificazione nel lavoro.
Quando dici che non consiglieresti a nessuno di cogliere questa strada colgo una profonda tristezza e un forte abbattimento. Avevi bisogno di lavorare. Come si fa a sapere se quello che scelgo oggi andrà bene domani? Non siamo perfetti, solo Dio è perfetto. Ricordati che a scuola, non sei tu a sbagliare, non farti sensi di colpa. Sono gli altri che vogliono farti sentire in colpa. Gestire 16 sezioni non è facile. Tra un po' Luca PS e altri inizieranno la loro tiritera con gli scatti e con la stabilizzazione. Ma ricordati che lavorare con 16 sezioni è dura. Soprattutto se insegni religione e non ti danno la dignità dovuta. Sei un'insegnante e devono rispettarti. Non possono prendersela con te con l'orario. Magari tu sei anche una persona buona e sensibile, cerchi di accontentarle, vedi che fai tutto il possibile, ma loro non sono mai contente e tu ci stai male. Per quanto riguarda la carta igienica, i miei alunni se la portano da casa, perché l'hanno finita. Si portano anche la carta normale, quella per le fotocopie. Nonostante questo, per noi idr la fotocopiatrice è off limits. Se la tocchi, commetti un sacrilegio. Vista la mancanza di carta igienica, avevo detto durante un consiglio di interclasse che i genitori dovrebbero dare l'imodium ai loro figli prima delle lezioni. Io ho il difetto che quando perdo la pazienza esagero.
Hai ragione a dire che l'irc dovrebbe essere riorganizzato. Ma figurati! Concordo con Giulia che non troverai mai una discussione seria sul forum. Ti diranno che hanno tagliato a destra e a manca. Ma anche quando ci sono esempi positivi, non vengono valorizzati. In una scuola hanno organizzato un mercatino per comprare la carta per le fotocopie. Vendevano cose fatte da loro o dalle nonne. Con i soldi guadagnati si sono comprati la carta per le fotocopie. Ovviamente io non sono andata a vendere le fotocopie per quel mercato. Tanto io non posso fotocopiare. Come diceva Giulia, nella stanza della fotocopiatrice puoi andare solo a pregare perché c'è il crocefisso. Come diceva Enrico, che non partecipa alle cene di lavoro e non fa regali alle pensionate, perché dovrei impegnarmi in una cosa che non mi interessa e che non mi torna utile, una cosa da cui non ricavo niente come il mercatino per le fotocopie?
Hai ragione quando dici che in certe classi non riesci a fare nulla, perché per loro vali meno di zero. E poi gli alunni sanno che le colleghe non ti considerano. Ci sono bambini che mi dicono candidamente: "la maestra tale mi ha detto che religione non serve a niente" oppure "i miei genitori mi hanno detto che religione non serve a niente". Parlavamo nel forum anche delle maestre di classe che fanno religione in classe. Rinunciando, darebbero più lavoro ad altre persone. Invece quelle str... vengono anche a dirti in faccia che religione la fanno solo sulla carta. Non come ho fatto, tante volte, a rimanere calma e a non tirare un sonoro ceffone a certe maestre.
Comunque, non sei tu la pelandrona, fidati. Di sicuro, tu ti sei fatta in 4 per poter insegnare nel modo più dignitoso possibile. Sfogati! Sfogati pure. Sul forum e con le persone che ti vogliono bene. Fai uscire la rabbia che c'è in te. Rifletti bene sulle tue scelte professionali, io ti consigliere di rimanere idr, almeno ancora per un po'. Intanto, rifletti sul da farsi. Poi, accumuli ancora punteggio. Purtroppo, da come dici, ho paura che il direttore dell'ufficio scuola non possa fare molto. Rifletti con calma sulla situazione. Con l'esperienza che hai, magari riesci a migliorare qualcosa nel tuo lavoro. Non te la prendere. Facci sapere! Ti saluto con affetto.
Ospite- Ospite
Re: diventare idr?
Sono d'accordo con quello che hai scritto e sono molto contento che tu offra la tua solidarietà e la tua comprensione verso una dei nostri. Vorrei puntualizzare che la collega ha un punteggio. Quando io avevo una sessantina di punti, alcuni anni fa, mi erano stati offerti degli incarichi fino a giugno su posto comune (lontano da casa) e su sostegno (vicino a casa). Hai ragione nel dire che farsi riprendere nell'irc è praticamente impossibile.LucaPS ha scritto:Non lasciare l'insegnamento di IRC, se non hai migliori alternative. Cerco di comprendere quello che hai detto, anche per esperienza personale simile. Ti dico cmq che alla materna il lavoro è molto più difficile per tutti, anche se più indubbiamente più difficile per chi ha meno ore (ma a volte, per chi non riesce a ingranare con i bimbi piccoli, anche se ha più ore, dipende). Immagino che oltre a IRC tu non abbia altri modi per entrare nella Scuola; il fatto è anche che, se per un anno lasci IRC per altri incarichi, poi non è così facile "farsi riprendere", vero (non conosco i meccanismi)? Tuttavia, pensa che ci sono situazioni ancora peggiori: educatori statali, educatori nel privato sociale, asa, call-center, disoccupazione... se questo può - e, io penso, deve! - consolare.
Alla collega però vorrei dire che, una volta, mi avevano offerto un incarico come insegnante di sostegno anche in una scuola privata. Il curriculum come idr potrebbe servire. In linea di massima io preferisco fare l'idr nella scuola pubblica.
Anche nelle private si fa punteggio per la scuola pubblica.
Sempre per Fufa78: se vuoi cambiare diocesi o se vuoi cercare lavoro in una privata o in una cooperativa, se vuoi che cerchiamo quali sono i punteggi nelle graduatorie di istituto, io (e magari anche Giulia) possiamo cercare, mandiamo un po' di e-mail in giro. Ci dici solo cosa ti serve e dove e, come abbiamo fatto per insegnare1974, ci mettiamo alla ricerca, facci sapere.
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Re: diventare idr?
enrico draghi ha scritto:Sono d'accordo con quello che hai scritto e sono molto contento che tu offra la tua solidarietà e la tua comprensione verso una dei nostri. Vorrei puntualizzare che la collega ha un punteggio. Quando io avevo una sessantina di punti, alcuni anni fa, mi erano stati offerti degli incarichi fino a giugno su posto comune (lontano da casa) e su sostegno (vicino a casa). Hai ragione nel dire che farsi riprendere nell'irc è praticamente impossibile.LucaPS ha scritto:Non lasciare l'insegnamento di IRC, se non hai migliori alternative. Cerco di comprendere quello che hai detto, anche per esperienza personale simile. Ti dico cmq che alla materna il lavoro è molto più difficile per tutti, anche se più indubbiamente più difficile per chi ha meno ore (ma a volte, per chi non riesce a ingranare con i bimbi piccoli, anche se ha più ore, dipende). Immagino che oltre a IRC tu non abbia altri modi per entrare nella Scuola; il fatto è anche che, se per un anno lasci IRC per altri incarichi, poi non è così facile "farsi riprendere", vero (non conosco i meccanismi)? Tuttavia, pensa che ci sono situazioni ancora peggiori: educatori statali, educatori nel privato sociale, asa, call-center, disoccupazione... se questo può - e, io penso, deve! - consolare.
Alla collega però vorrei dire che, una volta, mi avevano offerto un incarico come insegnante di sostegno anche in una scuola privata. Il curriculum come idr potrebbe servire. In linea di massima io preferisco fare l'idr nella scuola pubblica.
Anche nelle private si fa punteggio per la scuola pubblica.
Sempre per Fufa78: se vuoi cambiare diocesi o se vuoi cercare lavoro in una privata o in una cooperativa, se vuoi che cerchiamo quali sono i punteggi nelle graduatorie di istituto, io (e magari anche Giulia) possiamo cercare, mandiamo un po' di e-mail in giro. Ci dici solo cosa ti serve e dove e, come abbiamo fatto per insegnare1974, ci mettiamo alla ricerca, facci sapere.
Grazie mille!!! Dire gentili è dire poco!!
fufa78- Messaggi : 21
Data d'iscrizione : 26.01.12
Re: diventare idr?
Cara Fufa78, come dice Enrico, sono disponibile a fare ricerche, come abbiamo fatto per insegnare1974. Se hai bisogno, dicci solo dove cercare e cosa cercare (diocesi o altro). Se sappiamo, ti diciamo.
L'importante è che tu non stia più così male. Coraggio!
Siamo con te!
Grazie anche a Luca PS per la solidarietà verso la collega.
Ciao Fufa78, facci sapere!
L'importante è che tu non stia più così male. Coraggio!
Siamo con te!
Grazie anche a Luca PS per la solidarietà verso la collega.
Ciao Fufa78, facci sapere!
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Re: diventare idr?
giulia franchi 2010 ha scritto:Cara Fufa78, come dice Enrico, sono disponibile a fare ricerche, come abbiamo fatto per insegnare1974. Se hai bisogno, dicci solo dove cercare e cosa cercare (diocesi o altro). Se sappiamo, ti diciamo.
L'importante è che tu non stia più così male. Coraggio!
Siamo con te!
Grazie anche a Luca PS per la solidarietà verso la collega.
Ciao Fufa78, facci sapere!
Grazie, incontrare tutta questa comprensione è rinfrancante, anche perchè difficilmente se ne trova e non parlo solo del settore scuola, ma anche della famiglia, che sicuramente non condividerà questa decisione, perchè preoccupata della situazione economica: mio marito è già in paranoia.
ma che dire? Questo lavoro va fatto con convinzione profonda, al di là della fatica, che è normale sentire; ma continuare a farlo, non credendoci più, mi sembra un'offesa a quanti sono davvero motivati.
Come qualcuno ha già citato "Non di solo pane vive l'uomo" e la necessità dello stipendio non può giustificare di svolgere un ruolo tanto delicato ( e lo è principalmente perchè si è a contatto con i bambini) senza la dovuta determinazione.
Sento proprio il bisogno, per correttezza verso me stessa, verso l'Ufficio scuola ( che tuttavia si merita meno di tutti questo onore!), verso i colleghi più appassionati, verso anche i bambini e le loro famiglie, di dare un taglio alla cosa.
Io penso che oggi gli Idr siano solo delle povere pedine, prese in un gioco di poteri più grande di loro, e io sinceramente mi sono proprio stufata.
Ti recluta la Diocesi, ma poi ti vengono a dire loro per primi che non devi fare Catechismo; ma allora se devo solo insegnare ad amarsi e a rispettarsi,questo lo posso fare anche come insegnante di posto comune ( e tra l'altro già si fa). E del resto, ho sempre pensato che sia assai arduo spiegare certe grandi tematiche a bambini tanto piccoli, che quando pensi che aprano bocca per fare qualche domanda attinente ti chiedono magari semplicemente di poter andare a fare la pipì!
La religione è un fatto serio e se la si deve ridurre puramente ad un'ora di educazione al buon comportamento, non mi pare valga tutte le umiliazioni che costa!
Scusate: sono molto esplicita nel mio essere critica e non vorrei offendere i sentimenti di qualcuno...
fufa78- Messaggi : 21
Data d'iscrizione : 26.01.12
Re: diventare idr?
Dall'ultima tua mail, Fufa, non ho capito se il tuo problema è:
1) didattico o meglio di mediazione didattica (quando scrivi "ho sempre pensato che sia assai arduo spiegare certe grandi tematiche a bambini tanto piccoli"):
2) oppure di gestione della classe ed eventuali problemi di "culpa in vigilanza" et similia (quando scrivi "la necessità dello stipendio non può giustificare di svolgere un ruolo tanto delicato - e lo è principalmente perchè si è a contatto con i bambini - senza la dovuta determinazione").
Se il problema è 1), è abbordabilissimo: ci sono tanti bei librettini e video-corsi che spiegano. Al limite, per alleggerire il tuo carico di lavoro, ci sono anche dvd da utilizzare in classe.
Se il problema è 2), è più serio difficile da risolvere anche se 2) è collegato a 1) perchè se si trovano delle strategie didattiche (cioè tenerli impegnati) anche la gestione della classe risulta migliore.
1) e 2) sono gli unici problemi che ti devono interessare e afferiscono alla rapporto verticale (alunni-insegnante); infatti, della questione orizzontale (rapporto tra colleghi) (3) o istituzionale (rapporto col D.S. o con la Curia) (4) puoi anche disinteressarti e farli passare in secondo piano nel momento in cui riesci a gestire 1) e 2) che sono le uniche questioni su cui ti viene chiesto di dare una performance.
> Sento proprio il bisogno di dare un taglio alla cosa.
Io direi di pensarci un attimo, prima di farlo. Anche perchè, qualsiasi cosa tu trovi nell'ambito delle professioni sociali, hanno tutte un profilo meno strutturato dal punto di vista istituzionale e anche dal punto di vista del setting in cui lavori... Per cui alla fine otterresti come risultato di non cambiare nè utenza nè lavoro ma di cambiare profilo e setting (da uno strutturato e tutelato ad uno non strutturato e non tutelato, penso alle cooperative). E quindi ti troveresti peggio.
1) didattico o meglio di mediazione didattica (quando scrivi "ho sempre pensato che sia assai arduo spiegare certe grandi tematiche a bambini tanto piccoli"):
2) oppure di gestione della classe ed eventuali problemi di "culpa in vigilanza" et similia (quando scrivi "la necessità dello stipendio non può giustificare di svolgere un ruolo tanto delicato - e lo è principalmente perchè si è a contatto con i bambini - senza la dovuta determinazione").
Se il problema è 1), è abbordabilissimo: ci sono tanti bei librettini e video-corsi che spiegano. Al limite, per alleggerire il tuo carico di lavoro, ci sono anche dvd da utilizzare in classe.
Se il problema è 2), è più serio difficile da risolvere anche se 2) è collegato a 1) perchè se si trovano delle strategie didattiche (cioè tenerli impegnati) anche la gestione della classe risulta migliore.
1) e 2) sono gli unici problemi che ti devono interessare e afferiscono alla rapporto verticale (alunni-insegnante); infatti, della questione orizzontale (rapporto tra colleghi) (3) o istituzionale (rapporto col D.S. o con la Curia) (4) puoi anche disinteressarti e farli passare in secondo piano nel momento in cui riesci a gestire 1) e 2) che sono le uniche questioni su cui ti viene chiesto di dare una performance.
> Sento proprio il bisogno di dare un taglio alla cosa.
Io direi di pensarci un attimo, prima di farlo. Anche perchè, qualsiasi cosa tu trovi nell'ambito delle professioni sociali, hanno tutte un profilo meno strutturato dal punto di vista istituzionale e anche dal punto di vista del setting in cui lavori... Per cui alla fine otterresti come risultato di non cambiare nè utenza nè lavoro ma di cambiare profilo e setting (da uno strutturato e tutelato ad uno non strutturato e non tutelato, penso alle cooperative). E quindi ti troveresti peggio.
LucaPS- Messaggi : 1960
Data d'iscrizione : 08.11.10
Re: diventare idr?
> La religione è un fatto serio e se la si deve ridurre
> puramente ad un'ora di educazione al buon comportamento,
> non mi pare valga tutte le umiliazioni che costa!
Aggiungo che in quei contesti di cui parlavo, non strutturati e non tutelati, di umiliazioni ce ne sono ancora di più.
Io penso invece che tu abbia bisogno, a fronte delle difficoltà nelle materne per la tipologia di utenza e a fronte delle difficoltà per la materia che insegni), di un buon aiuto di didattica (what e know-how, cioè quali contenuti e mediazione didattica per trasmettere quei contenuti). Se hai una "valigetta con gli strumenti del mestiere", sai quel che devi fare e acquisti dignità professionale, indipendentemente da cosa insegni.
Che formazione hai? Quanti anni insegni? Sempre nello stesso grado di scuola?
Possono i colleghi IDR che intervengono mettere in contatto Fufa78 con IDR delle materne per parlare di questa "valigetta con gli strumenti del mestiere"?
> puramente ad un'ora di educazione al buon comportamento,
> non mi pare valga tutte le umiliazioni che costa!
Aggiungo che in quei contesti di cui parlavo, non strutturati e non tutelati, di umiliazioni ce ne sono ancora di più.
Io penso invece che tu abbia bisogno, a fronte delle difficoltà nelle materne per la tipologia di utenza e a fronte delle difficoltà per la materia che insegni), di un buon aiuto di didattica (what e know-how, cioè quali contenuti e mediazione didattica per trasmettere quei contenuti). Se hai una "valigetta con gli strumenti del mestiere", sai quel che devi fare e acquisti dignità professionale, indipendentemente da cosa insegni.
Che formazione hai? Quanti anni insegni? Sempre nello stesso grado di scuola?
Possono i colleghi IDR che intervengono mettere in contatto Fufa78 con IDR delle materne per parlare di questa "valigetta con gli strumenti del mestiere"?
LucaPS- Messaggi : 1960
Data d'iscrizione : 08.11.10
Re: diventare idr?
Errata corrige. "Culpa in vigilanza", sostituisci con "culpa in vigilando"
LucaPS- Messaggi : 1960
Data d'iscrizione : 08.11.10
Re: diventare idr?
Scusa se mi permetto, prima prova ad immaginare quale sarebbe la tua scelta se non ci fosse tuo marito.fufa78 ha scritto:
Grazie, incontrare tutta questa comprensione è rinfrancante, anche perchè difficilmente se ne trova e non parlo solo del settore scuola, ma anche della famiglia, che sicuramente non condividerà questa decisione, perchè preoccupata della situazione economica: mio marito è già in paranoia.
Per il momento, non parlarne più con lui. Fai un momento di riflessione con te stessa. Cerca di capire che cosa preferiresti fare. Intanto puoi continuare ad insegnare religione fino a giugno. Anzi, rimani in carica fino ad agosto.
Poi, quando hai preso una decisione, ne parli con tuo marito.
Certo. Ma volevo chiedere se ti piace insegnare (che sia religione o no) ai bambini.fufa78 ha scritto:
ma che dire? Questo lavoro va fatto con convinzione profonda, al di là della fatica, che è normale sentire; ma continuare a farlo, non credendoci più, mi sembra un'offesa a quanti sono davvero motivati.
Come qualcuno ha già citato "Non di solo pane vive l'uomo" e la necessità dello stipendio non può giustificare di svolgere un ruolo tanto delicato ( e lo è principalmente perchè si è a contatto con i bambini) senza la dovuta determinazione.
Non devi nulla all'ufficio scuola. Hai ragione, siamo delle povere pedine (e su questo concorderà Luca PS).fufa78 ha scritto:
Sento proprio il bisogno, per correttezza verso me stessa, verso l'Ufficio scuola ( che tuttavia si merita meno di tutti questo onore!), verso i colleghi più appassionati, verso anche i bambini e le loro famiglie, di dare un taglio alla cosa.
Io penso che oggi gli Idr siano solo delle povere pedine, prese in un gioco di poteri più grande di loro, e io sinceramente mi sono proprio stufata.
Su questo, hai ragione, i bambini sono piccoli. Ti piacerebbe insegnare alle elementari?fufa78 ha scritto:
Ti recluta la Diocesi, ma poi ti vengono a dire loro per primi che non devi fare Catechismo; ma allora se devo solo insegnare ad amarsi e a rispettarsi,questo lo posso fare anche come insegnante di posto comune ( e tra l'altro già si fa). E del resto, ho sempre pensato che sia assai arduo spiegare certe grandi tematiche a bambini tanto piccoli, che quando pensi che aprano bocca per fare qualche domanda attinente ti chiedono magari semplicemente di poter andare a fare la pipì!
Per quanto riguarda il bagno, anche in 5^ elementare chiedono sempre di potersi recare in questo luogo tanto amato. Una volta ho detto ai bambini che il bagno non serve per andare in processione.
Fai bene ad essere esplicita. Bisogna essere sinceri con sé stessi (in primis) e con gli altri. La verità vi renderà liberi.fufa78 ha scritto:
La religione è un fatto serio e se la si deve ridurre puramente ad un'ora di educazione al buon comportamento, non mi pare valga tutte le umiliazioni che costa!
Scusate: sono molto esplicita nel mio essere critica e non vorrei offendere i sentimenti di qualcuno...
Comunque, non ci avevo pensato: effettivamente alle materne c'è il rischio che la religione sia ridotta a buon comportamento. Infatti, ufficialmente la materia si chiama "Attività volte all'insegnamento della religione cattolica".
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Re: diventare idr?
Ho capito, ma dato che la collega è in terza fascia, immagino che il problema non si l'insegnamento tout court, ma l'insegnamento della religione cattolica.LucaPS ha scritto:Dall'ultima tua mail, Fufa, non ho capito se il tuo problema è:
1) didattico o meglio di mediazione didattica (quando scrivi "ho sempre pensato che sia assai arduo spiegare certe grandi tematiche a bambini tanto piccoli"):
2) oppure di gestione della classe ed eventuali problemi di "culpa in vigilanza" et similia (quando scrivi "la necessità dello stipendio non può giustificare di svolgere un ruolo tanto delicato - e lo è principalmente perchè si è a contatto con i bambini - senza la dovuta determinazione").
Se il problema è 1), è abbordabilissimo: ci sono tanti bei librettini e video-corsi che spiegano. Al limite, per alleggerire il tuo carico di lavoro, ci sono anche dvd da utilizzare in classe.
Se il problema è 2), è più serio difficile da risolvere anche se 2) è collegato a 1) perchè se si trovano delle strategie didattiche (cioè tenerli impegnati) anche la gestione della classe risulta migliore.
1) e 2) sono gli unici problemi che ti devono interessare e afferiscono alla rapporto verticale (alunni-insegnante); infatti, della questione orizzontale (rapporto tra colleghi) (3) o istituzionale (rapporto col D.S. o con la Curia) (4) puoi anche disinteressarti e farli passare in secondo piano nel momento in cui riesci a gestire 1) e 2) che sono le uniche questioni su cui ti viene chiesto di dare una performance.
> Sento proprio il bisogno di dare un taglio alla cosa.
Io direi di pensarci un attimo, prima di farlo. Anche perchè, qualsiasi cosa tu trovi nell'ambito delle professioni sociali, hanno tutte un profilo meno strutturato dal punto di vista istituzionale e anche dal punto di vista del setting in cui lavori... Per cui alla fine otterresti come risultato di non cambiare nè utenza nè lavoro ma di cambiare profilo e setting (da uno strutturato e tutelato ad uno non strutturato e non tutelato, penso alle cooperative). E quindi ti troveresti peggio.
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Re: diventare idr?
enrico draghi ha scritto:Scusa se mi permetto, prima prova ad immaginare quale sarebbe la tua scelta se non ci fosse tuo marito.fufa78 ha scritto:
Grazie, incontrare tutta questa comprensione è rinfrancante, anche perchè difficilmente se ne trova e non parlo solo del settore scuola, ma anche della famiglia, che sicuramente non condividerà questa decisione, perchè preoccupata della situazione economica: mio marito è già in paranoia.
Per il momento, non parlarne più con lui. Fai un momento di riflessione con te stessa. Cerca di capire che cosa preferiresti fare. Intanto puoi continuare ad insegnare religione fino a giugno. Anzi, rimani in carica fino ad agosto.
Poi, quando hai preso una decisione, ne parli con tuo marito.Certo. Ma volevo chiedere se ti piace insegnare (che sia religione o no) ai bambini.fufa78 ha scritto:
ma che dire? Questo lavoro va fatto con convinzione profonda, al di là della fatica, che è normale sentire; ma continuare a farlo, non credendoci più, mi sembra un'offesa a quanti sono davvero motivati.
Come qualcuno ha già citato "Non di solo pane vive l'uomo" e la necessità dello stipendio non può giustificare di svolgere un ruolo tanto delicato ( e lo è principalmente perchè si è a contatto con i bambini) senza la dovuta determinazione.Non devi nulla all'ufficio scuola. Hai ragione, siamo delle povere pedine (e su questo concorderà Luca PS).fufa78 ha scritto:
Sento proprio il bisogno, per correttezza verso me stessa, verso l'Ufficio scuola ( che tuttavia si merita meno di tutti questo onore!), verso i colleghi più appassionati, verso anche i bambini e le loro famiglie, di dare un taglio alla cosa.
Io penso che oggi gli Idr siano solo delle povere pedine, prese in un gioco di poteri più grande di loro, e io sinceramente mi sono proprio stufata.Su questo, hai ragione, i bambini sono piccoli. Ti piacerebbe insegnare alle elementari?fufa78 ha scritto:
Ti recluta la Diocesi, ma poi ti vengono a dire loro per primi che non devi fare Catechismo; ma allora se devo solo insegnare ad amarsi e a rispettarsi,questo lo posso fare anche come insegnante di posto comune ( e tra l'altro già si fa). E del resto, ho sempre pensato che sia assai arduo spiegare certe grandi tematiche a bambini tanto piccoli, che quando pensi che aprano bocca per fare qualche domanda attinente ti chiedono magari semplicemente di poter andare a fare la pipì!
Per quanto riguarda il bagno, anche in 5^ elementare chiedono sempre di potersi recare in questo luogo tanto amato. Una volta ho detto ai bambini che il bagno non serve per andare in processione.Fai bene ad essere esplicita. Bisogna essere sinceri con sé stessi (in primis) e con gli altri. La verità vi renderà liberi.fufa78 ha scritto:
La religione è un fatto serio e se la si deve ridurre puramente ad un'ora di educazione al buon comportamento, non mi pare valga tutte le umiliazioni che costa!
Scusate: sono molto esplicita nel mio essere critica e non vorrei offendere i sentimenti di qualcuno...
Comunque, non ci avevo pensato: effettivamente alle materne c'è il rischio che la religione sia ridotta a buon comportamento. Infatti, ufficialmente la materia si chiama "Attività volte all'insegnamento della religione cattolica".
Alla tua domanda se mi piace insegnare ai bambini rispondo molto francamente : Mah! Con questi bambini, con questa scuola sempre più allo sbando...anche se potesse piacere in teoria, la pratica è altra cosa...però penso che con una maggiore competenza, acquisterei più sicurezza. Ma non come Idr! Mi spiace: su questo sono diventata una specie di mulo che si rifiuta di muoversi!
fufa78- Messaggi : 21
Data d'iscrizione : 26.01.12
Re: diventare idr?
Io insegno alle elementari. Però ho le prime elementari. Purtroppo non è che in prima elementare si possa fare molto di religione. In genere leggo un racconto, facciamo una canzone. In questo periodo sto iniziando a farli scrivere. Frasi molto brevi. Però alle paoline c'è molto materiale. Forse facendo dei giochi in scatola basati sulla religione si può migliorare la situazione. Però bisogna tener presente che dai bambini da tre a cinque anni non si può pretendere molto. Forse bisogna guardare anche cosa fanno le maestre di classe, magari, se è possibile, assistere ad una lezione o stare dietro la porta, per avere un'idea di quello che fanno loro. Io cerco di essere come gli altri insegnanti nelle mie scuole, nel senso che cerco di educarli nello stesso modo. Li sgrido nelle situazioni in cui li sgriderebbero le altre maestre. Non so se rendo l'idea. Per quanto riguarda il confronto con le colleghe idr ricordiamo che ci sono gli incontri per ambiti negli istituti comprensivi. Non so però se il problema della collega è la didattica. Su queste cosa ci sono molti siti, come quello di religiocando. Ho l'impressione che il problema della collega sia la mancanza di motivazione perché si sente privata della sua dignità. E', forse, demotivazione professionale.LucaPS ha scritto:> La religione è un fatto serio e se la si deve ridurre
> puramente ad un'ora di educazione al buon comportamento,
> non mi pare valga tutte le umiliazioni che costa!
Aggiungo che in quei contesti di cui parlavo, non strutturati e non tutelati, di umiliazioni ce ne sono ancora di più.
Io penso invece che tu abbia bisogno, a fronte delle difficoltà nelle materne per la tipologia di utenza e a fronte delle difficoltà per la materia che insegni), di un buon aiuto di didattica (what e know-how, cioè quali contenuti e mediazione didattica per trasmettere quei contenuti). Se hai una "valigetta con gli strumenti del mestiere", sai quel che devi fare e acquisti dignità professionale, indipendentemente da cosa insegni.
Che formazione hai? Quanti anni insegni? Sempre nello stesso grado di scuola?
Possono i colleghi IDR che intervengono mettere in contatto Fufa78 con IDR delle materne per parlare di questa "valigetta con gli strumenti del mestiere"?
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Re: diventare idr?
Quindi, sei delusa dalla scuola, ma sei ancora più delusa dall'irc.fufa78 ha scritto:
Alla tua domanda se mi piace insegnare ai bambini rispondo molto francamente : Mah! Con questi bambini, con questa scuola sempre più allo sbando...anche se potesse piacere in teoria, la pratica è altra cosa...però penso che con una maggiore competenza, acquisterei più sicurezza. Ma non come Idr! Mi spiace: su questo sono diventata una specie di mulo che si rifiuta di muoversi!
Però, fare irc alle elementari? Tra l'altro è abbastanza raro che diano una cattedra di religione esclusivamente alle materne, spesso sono cattedre materne-elementari. Quindi, avere 16 sezioni nella sola materna è dura.
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Re: diventare idr?
Io insegno alle elementari, quindi non sono pratica di scuola materna. La collega idr con cui non vado d'accordo mi mette il preside contro proprio perché vuole farmi sloggiare dalla scuola elementare. Ha una cattedra mista materne-elementari e vuole solo le elementari.
Però, Fufa78, ho l'impressione che tu abbia fatto in cuor tuo la tua scelta: vuoi lasciare l'irc. Se proprio vuoi farlo informati se il tuo punteggio è sufficiente per farti lavorare nelle graduatorie di istituto.
Però, Fufa78, ho l'impressione che tu abbia fatto in cuor tuo la tua scelta: vuoi lasciare l'irc. Se proprio vuoi farlo informati se il tuo punteggio è sufficiente per farti lavorare nelle graduatorie di istituto.
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Re: diventare idr?
Intanto, non stiamo facendo una gara a chi viene più umiliato. E poi credo che, quanto ad umiliazione, noi idr non abbiamo nulla da invidiare agli altri colleghi, anzi. Poi, non capisco cosa intendi per non strutturati e non tutelati. Per tutelati forse intendi lo stipendio. Per strutturati? La ricostruzione di carriera?LucaPS ha scritto:> La religione è un fatto serio e se la si deve ridurre
> puramente ad un'ora di educazione al buon comportamento,
> non mi pare valga tutte le umiliazioni che costa!
Aggiungo che in quei contesti di cui parlavo, non strutturati e non tutelati, di umiliazioni ce ne sono ancora di più.
Se ci sono idr che hanno cambiato lavoro e idr che vogliono cambiarlo non credo che le umiliazioni siano poche.
Non so se c'è la coda degli insegnanti di filosofia che vogliono lasciare la cattedra.
Io ho sempre insistito molto sul fatto che noi idr subiamo molte umiliazioni e ho sempre insistito molto sulla necessità per gli idr di essere iscritti ad un sindacato. Mi dispiace di non essere di ruolo, altrimenti avrei fatto un pensierino sulla candidatura come r.s.u. della CGIL. Perché in alcuni casi gli attegiamenti odiosi di alcuni insegnanti meriterebbero di essere portati in tribunale. Ho visto insegnanti in corridoio, alle superiori, piangere dopo essere stati nell'ufficio del preside. Non in senso metaforico, ho visto scendere le lacrime. Non si può stare male al lavoro per colpa di alcuni prepotenti!
Ospite- Ospite
Re: diventare idr?
> Ho l'impressione che il problema della collega sia la mancanza di motivazione
> perché si sente privata della sua dignità. E', forse, demotivazione professionale.
Comprendo che lavorare nelle materne è difficile, e lo dico per esperienza personale; tuttavia, lavorare nella Scuola per un laureato con specializzazione quadriennale come me e con alcuni assegni di ricerca (e molti altri) può sembrare demotivante (in ogni grado di scuola).
Tuttavia considera che in altro ruolo (es. educatore) tu non avresti un'ora e mezzo per classe, ma quattro ore con la stessa classe (es. tempo pomeridiano, nel migliore dei casi). Sarrebbe meglio? Non penso. Avere un'ora settimanale (cambiar classe) - e lo dico anche ai colleghi IDR - ha i suoi lati negativi ma anche i suoi lati positivi.
Io penso che tu dovresti riflettere sul concetto di dignità, fregandotene del giudizio dei colleghi. La dignitià non è comparativa-eteronoma cioè derivante da un confronto con gli altri (anche se questa è la via più comune per farci un concetto di "dignità") ma autonoma: io continuo a pensare che ti serve una piccola ma utile "cassetta degli attrezzi" per "fare-cose-in-classe".
> perché si sente privata della sua dignità. E', forse, demotivazione professionale.
Comprendo che lavorare nelle materne è difficile, e lo dico per esperienza personale; tuttavia, lavorare nella Scuola per un laureato con specializzazione quadriennale come me e con alcuni assegni di ricerca (e molti altri) può sembrare demotivante (in ogni grado di scuola).
Tuttavia considera che in altro ruolo (es. educatore) tu non avresti un'ora e mezzo per classe, ma quattro ore con la stessa classe (es. tempo pomeridiano, nel migliore dei casi). Sarrebbe meglio? Non penso. Avere un'ora settimanale (cambiar classe) - e lo dico anche ai colleghi IDR - ha i suoi lati negativi ma anche i suoi lati positivi.
Io penso che tu dovresti riflettere sul concetto di dignità, fregandotene del giudizio dei colleghi. La dignitià non è comparativa-eteronoma cioè derivante da un confronto con gli altri (anche se questa è la via più comune per farci un concetto di "dignità") ma autonoma: io continuo a pensare che ti serve una piccola ma utile "cassetta degli attrezzi" per "fare-cose-in-classe".
LucaPS- Messaggi : 1960
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Re: diventare idr?
LucaPS ha scritto:Dall'ultima tua mail, Fufa, non ho capito se il tuo problema è:
1) didattico o meglio di mediazione didattica (quando scrivi "ho sempre pensato che sia assai arduo spiegare certe grandi tematiche a bambini tanto piccoli"):
2) oppure di gestione della classe ed eventuali problemi di "culpa in vigilanza" et similia (quando scrivi "la necessità dello stipendio non può giustificare di svolgere un ruolo tanto delicato - e lo è principalmente perchè si è a contatto con i bambini - senza la dovuta determinazione").
Se il problema è 1), è abbordabilissimo: ci sono tanti bei librettini e video-corsi che spiegano. Al limite, per alleggerire il tuo carico di lavoro, ci sono anche dvd da utilizzare in classe.
Se il problema è 2), è più serio difficile da risolvere anche se 2) è collegato a 1) perchè se si trovano delle strategie didattiche (cioè tenerli impegnati) anche la gestione della classe risulta migliore.
1) e 2) sono gli unici problemi che ti devono interessare e afferiscono alla rapporto verticale (alunni-insegnante); infatti, della questione orizzontale (rapporto tra colleghi) (3) o istituzionale (rapporto col D.S. o con la Curia) (4) puoi anche disinteressarti e farli passare in secondo piano nel momento in cui riesci a gestire 1) e 2) che sono le uniche questioni su cui ti viene chiesto di dare una performance.
> Sento proprio il bisogno di dare un taglio alla cosa.
Io direi di pensarci un attimo, prima di farlo. Anche perchè, qualsiasi cosa tu trovi nell'ambito delle professioni sociali, hanno tutte un profilo meno strutturato dal punto di vista istituzionale e anche dal punto di vista del setting in cui lavori... Per cui alla fine otterresti come risultato di non cambiare nè utenza nè lavoro ma di cambiare profilo e setting (da uno strutturato e tutelato ad uno non strutturato e non tutelato, penso alle cooperative). E quindi ti troveresti peggio.
Il problema è didattico relativamente alla materia, perchè per il resto io riesco a farmi intendere abbastanza dai bambini, come maestra. Ritengo di possedere una certa autorevolezza e so essere severa quanto basta, anche perchè ho a mia volta una figlia di 5 anni e sono ben allenata.
Quando dicevo che la materia dovrebbe essere totalmente riorganizzata mi riferivo al fatto che per come viene fatta fare ora è un assurdo.
La mia giornata tipo tre volte a settimana:
9-10.30 in una classe
10.30-12 in un'altra
pausa solo in teoria ( la mia direzione si trova a una mezz'oretta di strada da casa e non posso tornare sempre a casa, lo faccio solo una volta)
13.30-15.00 altra classe
15.00-16.30ultima classe e non è detto che sia la migliore e la più gestibile della giornata, anzi, nel caso del giovedì è la peggiore che si possa avere a quell'ora, perchè vi si trova un bambino con problemi neuropsichiatrici che fa di tutto e di più e sul quale devo stare costantemente.
L'orario che mi tocca fare non rispetta neanche lontanamente le reali esigenze che riscontro nelle varie classi e questo vanifica o svilisce qualunque tentativo didattico.
Le maestre di posto comune si ritrovano a strutturare delle attività molto più adatte a bambini di quell'età e soprattutto:
1) godono di ore di compresenza ( per me un miraggio)
2) Approfondiscono il rapporto con la classe e quindi rafforzano sui bambini il loro ascendente.
3) Le attività della giornata seguono una precisa scaletta, studiata secondo quelle che sono le esigenze anche fisiologiche dei bambini: alle 15.00 l'attenzione è a zero ed è un'illusione pensare che basti caricare un DVD ( su 20 te lo guardano in 10 e basta che nel mazzo ci sia un iperattivo o un gran maleducato ed è la fine!)
4) Lavorano in team: se una si ammala l'altra porta avanti il suo lavoro. Io lo scorso giugno sono mancata tutta l'ultima settimana e la confezione dei librini con i lavoretti in certe sezioni è rimasta a metà. Questo mi porta a sveltire e a ridurre tutto al minimo.
E poi 16 classi sono TROPPE!!!! Ma ditelo al nostro direttore che non c'ha voluto sentire da quell'orecchio! Proprio per via della bambina e del mio scarso fisico avevo fatto richiesta di riduzione di orario, ma se avessi sganciato sull'ufficio una bomba avrei fatto meno danno!
fufa78- Messaggi : 21
Data d'iscrizione : 26.01.12
Re: diventare idr?
> Intanto, non stiamo facendo una gara a chi viene più umiliato.
Io penso che ci si debba confrontare sempre con chi sta peggio di noi o chi vive in modo diverso, per confrontare la nostra situazione ed eventualmente ringraziare per quel che abbiamo ricevuto; e per aiutare chi sta peggio. E per ridimensionare - eventualmente - situazioni che invece ci sembrano insormontabili.
Per lavori "non strutturati" in campo sociale-educativo intendo lavori che si svolgono in setting socio-educativi che non hanno 1) un contenitore spazio-temporale definito dal punto di vista dello spazio, del tempo e 2) contenuti (attività) non definite, come invece avviene in un'aula scolastica. A questo proposito, capisco che nelle materne ci sono gli open-space - dato che i bambini non sono ancora scolarizzati - e questi setting comportano già una destrutturazione spaziale-educativa rispetto all'aula scolastica. Però, appunto, vorrei chiedere a Fufa78 come si troverebbe in setting socio-educativi non strutturati come le comunità o le case-alloggio delle comunità, l'assistenza domiciliare, il tempo pomeridiano, il lavoro su servizio educativo serale-notturno e le altre multiformi versioni del privato-sociale, che appunto per la loro non strutturazione non sono neanche paragonabili al pur difficile setting destrutturato della scuola materna.
Io penso che ci si debba confrontare sempre con chi sta peggio di noi o chi vive in modo diverso, per confrontare la nostra situazione ed eventualmente ringraziare per quel che abbiamo ricevuto; e per aiutare chi sta peggio. E per ridimensionare - eventualmente - situazioni che invece ci sembrano insormontabili.
Per lavori "non strutturati" in campo sociale-educativo intendo lavori che si svolgono in setting socio-educativi che non hanno 1) un contenitore spazio-temporale definito dal punto di vista dello spazio, del tempo e 2) contenuti (attività) non definite, come invece avviene in un'aula scolastica. A questo proposito, capisco che nelle materne ci sono gli open-space - dato che i bambini non sono ancora scolarizzati - e questi setting comportano già una destrutturazione spaziale-educativa rispetto all'aula scolastica. Però, appunto, vorrei chiedere a Fufa78 come si troverebbe in setting socio-educativi non strutturati come le comunità o le case-alloggio delle comunità, l'assistenza domiciliare, il tempo pomeridiano, il lavoro su servizio educativo serale-notturno e le altre multiformi versioni del privato-sociale, che appunto per la loro non strutturazione non sono neanche paragonabili al pur difficile setting destrutturato della scuola materna.
LucaPS- Messaggi : 1960
Data d'iscrizione : 08.11.10
Re: diventare idr?
Hai ragione, anche il tuo caso è demotivante. Però guarda i casi che ci sono nel forum orizzonte scuola. Mary ha lasciato l'irc. Adesso, un'altra idr vuole lasciare l'irc. Anche idr più "convinti" come me, Enrico e Giulia, hanno trovato molti problemi nella scuola. E si parla di insegnanti con anni di insegnamento alle spalle. La collega che si lamentava ha 56 punti! Non è un'insegnante alle prime armi.LucaPS ha scritto:> Ho l'impressione che il problema della collega sia la mancanza di motivazione
> perché si sente privata della sua dignità. E', forse, demotivazione professionale.
Comprendo che lavorare nelle materne è difficile, e lo dico per esperienza personale; tuttavia, lavorare nella Scuola per un laureato con specializzazione quadriennale come me e con alcuni assegni di ricerca (e molti altri) può sembrare demotivante (in ogni grado di scuola).
Tuttavia considera che in altro ruolo (es. educatore) tu non avresti un'ora e mezzo per classe, ma quattro ore con la stessa classe (es. tempo pomeridiano, nel migliore dei casi). Sarrebbe meglio? Non penso. Avere un'ora settimanale (cambiar classe) - e lo dico anche ai colleghi IDR - ha i suoi lati negativi ma anche i suoi lati positivi.
Io penso che tu dovresti riflettere sul concetto di dignità, fregandotene del giudizio dei colleghi. La dignitià non è comparativa-eteronoma cioè derivante da un confronto con gli altri (anche se questa è la via più comune per farci un concetto di "dignità") ma autonoma: io continuo a pensare che ti serve una piccola ma utile "cassetta degli attrezzi" per "fare-cose-in-classe".
Vorrei vedere che cosa faresti se, una sera ti telefonasse l'ufficio scuola della Curia e ti dicesse: "Gentile dottor Luca PS, le diamo una cattedra di religione in una scuola superiore. Avrà uno stipendio molto buono, venga a lavorare con noi!" Accetteresti? Ammettiamo che accettino i tuoi importanti titoli di studio al posto dell'ISSR.
La collega lamentava una mancanza di dignità. Allora, scusa, ha ragione Enrico quando dice che certi atteggiamenti richiederebbero di andare in tribunale.
Io credo che non ci sia paragone tra la mancanza di rispetto che viene data agli idr e quella che viene data agli altri.
Quello in cui ti do ragione è che io, anche se non mi danno la dignità dovuta, vado avanti per la mia strada. Ha ragione Enrico a non andare alle feste di fine anno con le maestre. Anch'io trovo sempre delle scuse per non andarci.
Per quanto riguarda gli attrezzi del mestiere, anch'io insegno alle elementari e non saprei cosa dire delle materne.
Ospite- Ospite
Re: diventare idr?
Ma anch'io, che sono alle elementari mangio un panino fuori casa. Se manco io non portano avanti il mio programma, anzi. Portano avanti il loro nelle mie ore lasciate libere. Anche nelle elementari cambi classe. Ogni due ore. Qualche insegnante ha le due ore separate. Quante volte poi non riesco a finire un lavoro! Ci sono classi che in una settimana fanno quello che altre fanno in un mese. Invece, la riduzione d'orario doveva concedertela. Però tieni presente che in molte diocesi gli idr penano per riuscire ad avere le cattedre complete!fufa78 ha scritto:
Il problema è didattico relativamente alla materia, perchè per il resto io riesco a farmi intendere abbastanza dai bambini, come maestra. Ritengo di possedere una certa autorevolezza e so essere severa quanto basta, anche perchè ho a mia volta una figlia di 5 anni e sono ben allenata.
Quando dicevo che la materia dovrebbe essere totalmente riorganizzata mi riferivo al fatto che per come viene fatta fare ora è un assurdo.
La mia giornata tipo tre volte a settimana:
9-10.30 in una classe
10.30-12 in un'altra
pausa solo in teoria ( la mia direzione si trova a una mezz'oretta di strada da casa e non posso tornare sempre a casa, lo faccio solo una volta)
13.30-15.00 altra classe
15.00-16.30ultima classe e non è detto che sia la migliore e la più gestibile della giornata, anzi, nel caso del giovedì è la peggiore che si possa avere a quell'ora, perchè vi si trova un bambino con problemi neuropsichiatrici che fa di tutto e di più e sul quale devo stare costantemente.
L'orario che mi tocca fare non rispetta neanche lontanamente le reali esigenze che riscontro nelle varie classi e questo vanifica o svilisce qualunque tentativo didattico.
Le maestre di posto comune si ritrovano a strutturare delle attività molto più adatte a bambini di quell'età e soprattutto:
1) godono di ore di compresenza ( per me un miraggio)
2) Approfondiscono il rapporto con la classe e quindi rafforzano sui bambini il loro ascendente.
3) Le attività della giornata seguono una precisa scaletta, studiata secondo quelle che sono le esigenze anche fisiologiche dei bambini: alle 15.00 l'attenzione è a zero ed è un'illusione pensare che basti caricare un DVD ( su 20 te lo guardano in 10 e basta che nel mazzo ci sia un iperattivo o un gran maleducato ed è la fine!)
4) Lavorano in team: se una si ammala l'altra porta avanti il suo lavoro. Io lo scorso giugno sono mancata tutta l'ultima settimana e la confezione dei librini con i lavoretti in certe sezioni è rimasta a metà. Questo mi porta a sveltire e a ridurre tutto al minimo.
E poi 16 classi sono TROPPE!!!! Ma ditelo al nostro direttore che non c'ha voluto sentire da quell'orecchio! Proprio per via della bambina e del mio scarso fisico avevo fatto richiesta di riduzione di orario, ma se avessi sganciato sull'ufficio una bomba avrei fatto meno danno!
Ospite- Ospite
Re: diventare idr?
giulia franchi 2010 ha scritto:Ma anch'io, che sono alle elementari mangio un panino fuori casa. Se manco io non portano avanti il mio programma, anzi. Portano avanti il loro nelle mie ore lasciate libere. Anche nelle elementari cambi classe. Ogni due ore. Qualche insegnante ha le due ore separate. Quante volte poi non riesco a finire un lavoro! Ci sono classi che in una settimana fanno quello che altre fanno in un mese. Invece, la riduzione d'orario doveva concedertela. Però tieni presente che in molte diocesi gli idr penano per riuscire ad avere le cattedre complete!fufa78 ha scritto:
Il problema è didattico relativamente alla materia, perchè per il resto io riesco a farmi intendere abbastanza dai bambini, come maestra. Ritengo di possedere una certa autorevolezza e so essere severa quanto basta, anche perchè ho a mia volta una figlia di 5 anni e sono ben allenata.
Quando dicevo che la materia dovrebbe essere totalmente riorganizzata mi riferivo al fatto che per come viene fatta fare ora è un assurdo.
La mia giornata tipo tre volte a settimana:
9-10.30 in una classe
10.30-12 in un'altra
pausa solo in teoria ( la mia direzione si trova a una mezz'oretta di strada da casa e non posso tornare sempre a casa, lo faccio solo una volta)
13.30-15.00 altra classe
15.00-16.30ultima classe e non è detto che sia la migliore e la più gestibile della giornata, anzi, nel caso del giovedì è la peggiore che si possa avere a quell'ora, perchè vi si trova un bambino con problemi neuropsichiatrici che fa di tutto e di più e sul quale devo stare costantemente.
L'orario che mi tocca fare non rispetta neanche lontanamente le reali esigenze che riscontro nelle varie classi e questo vanifica o svilisce qualunque tentativo didattico.
Le maestre di posto comune si ritrovano a strutturare delle attività molto più adatte a bambini di quell'età e soprattutto:
1) godono di ore di compresenza ( per me un miraggio)
2) Approfondiscono il rapporto con la classe e quindi rafforzano sui bambini il loro ascendente.
3) Le attività della giornata seguono una precisa scaletta, studiata secondo quelle che sono le esigenze anche fisiologiche dei bambini: alle 15.00 l'attenzione è a zero ed è un'illusione pensare che basti caricare un DVD ( su 20 te lo guardano in 10 e basta che nel mazzo ci sia un iperattivo o un gran maleducato ed è la fine!)
4) Lavorano in team: se una si ammala l'altra porta avanti il suo lavoro. Io lo scorso giugno sono mancata tutta l'ultima settimana e la confezione dei librini con i lavoretti in certe sezioni è rimasta a metà. Questo mi porta a sveltire e a ridurre tutto al minimo.
E poi 16 classi sono TROPPE!!!! Ma ditelo al nostro direttore che non c'ha voluto sentire da quell'orecchio! Proprio per via della bambina e del mio scarso fisico avevo fatto richiesta di riduzione di orario, ma se avessi sganciato sull'ufficio una bomba avrei fatto meno danno!
Io ho avuto: quattro scuole in tre province, in due regioni, su due ordini di scuola in un solo anno scolastico. Attualmente ho 5 pomeriggi e inizio per 4 volte alla mattina presto. All'interno, ho le ore buche, che poi ti riempiono perché ti trovano sempre qualcosa da fare. Tipo: non ti danno il cambio subito, aspettano anche un quarto d'ora.
Magari, e mi è capitato, nell'ora buca devo andare in bagno e non ho il tempo di andarci. Mi sono trovato a dover affidare la classe nell'ora buca alla bidella per andare in bagno.
Quest'anno, mi capita di andare in quattro classi al giorno. In un caso ho l'ora buca perché i bambini devono andare in piscina. In un altro caso viene l'esperto di educazione motoria e devo cedergli l'ora, cioé faccio un'ora su due.
Mi è capitato di dover andare in mensa anche se non c'entravo niente. Ho fatto ore in più non retribuite. Mi è capitato di portare in macchina una maestra con la figlia-alunna (alunna mia). Sono andato in libreria a prendere libri di testo per una scuola intera. Poi: ho insegnato a suonare il pianoforte nelle ore di religione (usando metà delle ore di religione) perché l'esperta non sempre poteva venire.
Adesso ho classi in cui insegno per un'ora. Abbiamo modificato l'orario in corso d'anno. Roba del tipo: un'ora al mattino, un'ora al pomeriggio.
Il caso migliore è stato quello di una scuola in cui avevo una classe mezz'ora al mattino e un'ora e mezzo al pomeriggio.
Ne volete un'altra? Lezione dalle 2 alle 3. Alle 3 mi metto in cammino verso la palestra, distante 100 metri dalla scuola. Due strade da attraversare. A metà strada incontravo l'altra insegnante e ci scambiavamo la classe.
Una volta stavo facendo lezione in una prima elementare. Tutti erano tranquilli. Arriva il preside. Prende il foglio che sto leggendo. I bambini schiamazzano e corrono per la classe, lo prendono per la giacca.
Dovrei scrivere un libro.
Ospite- Ospite
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