la ragioneria mi calcola congedo le vacanze di natale

Salve a tutti, avrei un quesito da porvi. Sono stata in congedo p. fino al 23/12 e dal 9/1 ho preso m.b. e poi successivamente congedo..... la ragioneria sostiene che siccome tra un congedo e l'altro nn c'è stata effettiva ripresa del servizio, i gg di vaacnza natalizia vanno intesi come congedo. Ho fatto anche leggere la vs guida ma loro la interpretano come vi ho su ddetto.... la scuola ha paura di contraddire la ragioneria(!)Come devo comportarmi.......??? Grazie per i consigli!

frandre ha scritto:Salve a tutti, avrei un quesito da porvi. Sono stata in congedo p. fino al 23/12 e dal 9/1 ho preso m.b. e poi successivamente congedo..... la ragioneria sostiene che siccome tra un congedo e l'altro nn c'è stata effettiva ripresa del servizio, i gg di vaacnza natalizia vanno intesi come congedo. Ho fatto anche leggere la vs guida ma loro la interpretano come vi ho su ddetto.... la scuola ha paura di contraddire la ragioneria(!)Come devo comportarmi.......??? Grazie per i consigli!

Sindacato e impugni il loro operato. Non c'è altra soluzione.

Questa cosa della presa di servizio è un abominio. Considerare la sospensione delle vacanze come giornate festive. Mah.

Ci costringono a consigliare comunque di effettuare la presa di servizio.

Antimo di Geronimo, che scrive su italia oggi.

E noi non possiamo che essere d'accordo.



Domanda

Una docente in congedo parentale fino al 23 (la scuola sospende le attività dal 24/12 all'8/1) di questo mese comunica, per adesso in via informale, di volersi assentare con un altro periodo di congedo parentale a partire dal 9 gennaio primo giorno di ripresa delle lezioni dando così continuità didattica al supplente e agli allievi. Si pone una domanda: il 24 mattina la docente in questione deve venire a scuola ad effettuare una presa di servizio formale per non vedersi conteggiare nei giorni di assenza anche il periodo delle vacanze? Il mio dirigente, sentito il sindacato di appartenenza, ritiene di sì. Il sindacato in questione avvalora la tesi del rientro formale ai sensi della nota della Ragioneria Generale dello Stato prot. 108127 del 15/06/1999 che recita: “poiché la funzione docente si esplica non solo con l’insegnamento ma anche con la partecipazione ad altre attività individuali e collettive, la sospensione delle attività didattiche di fatto non preclude l’effettiva ripresa del servizio al termine del periodo di assenza. E’ appena il caso di precisare che ricade nella responsabilità del capo di istituto la dichiarazione dell’avvenuta ripresa del servizio”. Il dirigente, che ritiene la richiesta legittima in virtù della nota sopra citata, chiede quindi alla docente di presentarsi fisicamente il 24 per "spezzare" il congedo, altrimenti il periodo delle vacanze sarà riconosciuto congedo parentale se la docente si riassenterà a partire dal 9/1. Il CCNL non dà però nessuna indicazione in merito, riferendosi alla possibilità di frazionamento del congedo parentale e ai "giorni festivi" che vengono conteggiati nell'assenza se non c'è il ritorno al lavoro del docente. Nulla dice se c'è un periodo di sospensione delle lezioni e come potremo considerare il peridodo delle vacanze se il docente non effettua una ripresa di servizio. Si chiede quindi se tale pretesa del dirigente è legittima e come possiamo evitare alla docente di presentarsi il 24 dicembre a scuola. Grazie per la collaborazione.

Risposta

In data 14 ottobre 2009, le Sezioni unite della Corte di cassazione, in funzione nomofilattica hanno stabilito che: “I rapporti di lavoro pubblico contrattualizzato sono regolati esclusivamente dai contratti collettivi e dalle leggi sul rapporto di lavoro privato. (cfr. Cass.,Sezioni Unite Civili, Presidente V. Carbone, Relatore P. Picone n. 21744 del 14 ottobre 2009).”. Tale principio è stato recepito di recente anche dal Legislatore, segnatamente nell’art. dell’art. 40 del D.Lgs. 165/2001, così come modificato dall’art. 54 del D.Lgs. 150/2009 che testualmente recita: “La contrattazione collettiva determina i diritti e gli obblighi direttamente pertinenti al rapporto di lavoro…”. Gli obblighi del personale docente, dunque, non si rinvengono nelle note della Ragioneria, ma nel contratto collettivo e, in mancanza di apposite previsioni o nelle materie decontrattualizzate ( sanzioni disciplinari ex D.Lgs. 150/2009) nelle norme di legge. Va da sé che il docente che termina qualsivoglia periodo di assenza tipica, in assenza di previsione della prestazione di fatto, non sia tenuto ad effettuare alcuna “presa di servizio”, atteso che il servizio si identifica nello svolgimento della prestazione e non in atti meramente formali. Nel caso specifico, dunque, la docente non è tenuta ad effettuare adempimento alcuno, atteso che, evidentemente, durante i periodi di sospensione delle attività didattiche i docenti non possono effettuare la prestazione di insegnamento. Fermo restando che, qualora in tale periodo l’amministrazione scolastica abbia previsto lo svolgimento di attività funzionali all’insegnamento, la docente risulterà obbligata a parteciparvi.

Grazie per la risposta. Si ma io avevo letto che nn era necessaria la effettuiva presa di servizio e tra l'altro se io avessi fatto cio la mia supplente non avrebbe avuto la continuità (forse).

frandre ha scritto:Grazie per la risposta. Si ma io avevo letto che nn era necessaria la effettuiva presa di servizio e tra l'altro se io avessi fatto cio la mia supplente non avrebbe avuto la continuità (forse).

Infatti non è necessaria. Alla supplente sarebbe stato confermato il contratto.

quindi, mi resta solo il ricorso?????????????? un'altra domanda, scusa se appprofitto: se prendo congedo a gg alterni fino alla fine dell'anno e gli altri gorni rientro, la scuola puo nominare un unico supplente fino alla fine dell'anno oppure ogni giorno di congedo devono cercare un supplente? Grazie ancora per le risposte

frandre ha scritto:quindi, mi resta solo il ricorso?????????????? un'altra domanda, scusa se appprofitto: se prendo congedo a gg alterni fino alla fine dell'anno e gli altri gorni rientro, la scuola puo nominare un unico supplente fino alla fine dell'anno oppure ogni giorno di congedo devono cercare un supplente? Grazie ancora per le risposte

1. Non c'è normativa che puoi mostrare. Ma solo pareri di come applicarla. Si è del parere che la ragioneria sbagli. E, come vedi non siamo i soli a dirlo. Infatti il contratto non prevede nessuna presa di servizio formale e parla solo di giorni effettivi.

2. Difficile applicare alla scuola una cosa del genere, perché ogni volta che rientri e poi ti riassenti si dovrebbe riscorrere la graduatoria.

grazie ancora.

frandre ha scritto:grazie ancora.

la soluzione da proporre alla scuola potrebbe essere un congedo parentale con rientro formale sempre nel giorno libero. Così ogni volta allo stesso supplente viene prorogato il contratto e c'è la continuità didattica per i ragazzi.

Puoi così risparmiare qualche giorno. Ma se rientri effettivamente in classe per spezzare il congedo bisogna ogni volta riscorrere la graduatoria

E’ evidente che questa faccenda del rientro in servizio “fisico” (cioè con obbligo di recarsi a scuola) o “automatico” (senza obbligo di recarsi a scuola in caso di sospensione di attività didattiche o di giorno libero) andrebbe chiarita.
Il contratto nazionale prevede testualmente che le parti contraenti formulino quesiti formali al MIUR in caso di materie contrattuali controverse.
Mi sembra proprio che questo sia il caso.
Ho aperto un topic dedicato solo a questo argomento: https://www.orizzontescuolaforum.net/t31349-ripresa-del-servizio-tra-due-congedi-si-puo-fare-di-giorno-libero-durante-la-sospensione-attivita-ferie
Spero possa raccogliere in un unico punto tutte le info sullo stesso