Educatori al posto degli insegnanti di sostegno?
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Educatori al posto degli insegnanti di sostegno?
Promemoria primo messaggio :
Nella mia città (Milano) ormai le ore di assistenza sui dva effettuate dagli educatori comunali hanno quasi raggiunto le ore di sostegno assegnate ai bambini, in cui si richiede l'effettiva presenza di insegnanti (specializzati sul sostegno). Quindi gli educatori spesso svolgono lo stesso lavoro che svolgono gli insegnanti, con una imbarazzante sovrapposizione di ruoli che squalifica, secondo me, il lavoro (didattico) degli insegnanti di sostegno...
Dal momento che per fare gli educatori non serve né una laurea specifica, né una specializzazione (le cooperative infatti assumono un po' chi vogliono...), mi sembra che questa situazione stia prendendo una brutta piega.
Mi piacerebbe sapere se anche in "provincia" o in città più piccole si stia verificando lo stesso fenomeno.
Nella mia città (Milano) ormai le ore di assistenza sui dva effettuate dagli educatori comunali hanno quasi raggiunto le ore di sostegno assegnate ai bambini, in cui si richiede l'effettiva presenza di insegnanti (specializzati sul sostegno). Quindi gli educatori spesso svolgono lo stesso lavoro che svolgono gli insegnanti, con una imbarazzante sovrapposizione di ruoli che squalifica, secondo me, il lavoro (didattico) degli insegnanti di sostegno...
Dal momento che per fare gli educatori non serve né una laurea specifica, né una specializzazione (le cooperative infatti assumono un po' chi vogliono...), mi sembra che questa situazione stia prendendo una brutta piega.
Mi piacerebbe sapere se anche in "provincia" o in città più piccole si stia verificando lo stesso fenomeno.
dami- Messaggi : 1158
Data d'iscrizione : 28.08.11
Re: Educatori al posto degli insegnanti di sostegno?
Io ho conosciuto fior di colleghi insegnanti che non parlavano bene italiano perchè notoriamente non basta una laurea per avere un linguaggio forbito.
Non voglio che pensiate che scriva per difendere la mia personale posizione che del resto qui nessuno contesta. Non mi pare giusto però dire che gli educatori per loro intrinseca natura non sono preparati e competenti.
I miei colleghi avevano tutti titoli simili ai miei (e per esempio posso veramente contare sulle dita di una mano gli insegnanti che conoscono qualche segno e non mi pare proprio che a scienze della formazione o alle varie scuole di specializzazione soss qualcuno apprenda la lingua dei segni).
Ora sono un'insegnante ma non rinnego assolutamente la mia passata professionalità nè mi metto a sminuire i miei ex colleghi.
Un educatore non è un tizio che passa casualmente e pesca il nominativo di un ragazzino. Io ho imparato nozioni importanti durante tutto il mio percorso formativo e se tu non hai appreso niente dalla facoltà di scienze dell'educazione direi che il problema è alla base.
Comunque a me pare veramente che tu non stia assolutamente parlando di educatori professionali ma di figure diverse. Ma questi "educatori"chi li mandava? Da noi la famiglia li deve richiedere espressamente (e infatti çi sono famiglie che non lo vogliono) ed è spesso capitato che richiedano cambiamenti per divergenze di vedute, conflitti o problematiche varie.
Non voglio che pensiate che scriva per difendere la mia personale posizione che del resto qui nessuno contesta. Non mi pare giusto però dire che gli educatori per loro intrinseca natura non sono preparati e competenti.
I miei colleghi avevano tutti titoli simili ai miei (e per esempio posso veramente contare sulle dita di una mano gli insegnanti che conoscono qualche segno e non mi pare proprio che a scienze della formazione o alle varie scuole di specializzazione soss qualcuno apprenda la lingua dei segni).
Ora sono un'insegnante ma non rinnego assolutamente la mia passata professionalità nè mi metto a sminuire i miei ex colleghi.
Un educatore non è un tizio che passa casualmente e pesca il nominativo di un ragazzino. Io ho imparato nozioni importanti durante tutto il mio percorso formativo e se tu non hai appreso niente dalla facoltà di scienze dell'educazione direi che il problema è alla base.
Comunque a me pare veramente che tu non stia assolutamente parlando di educatori professionali ma di figure diverse. Ma questi "educatori"chi li mandava? Da noi la famiglia li deve richiedere espressamente (e infatti çi sono famiglie che non lo vogliono) ed è spesso capitato che richiedano cambiamenti per divergenze di vedute, conflitti o problematiche varie.
gufix- Messaggi : 75
Data d'iscrizione : 15.01.12
Re: Educatori al posto degli insegnanti di sostegno?
Mi sembra che, da quanto emerge dalla discussione, ci siano notevoli differenze da regione a regione, per quanto riguarda gli educatori che operano presso le scuole statali. Se in Piemonte la situazione è rosea e limpida, in Sardegna è drammatica.
Il titolo di educatore professionale in ambito sanitario si può conseguire soltanto attraverso i corsi regionali organizzati da ASL e Università. Infatti nei concorsi ASL per educatori non riconoscono altri titoli di educatore (neanche la laurea in Scienze dell'educazione).
Mentre con la laurea quadriennale in Pedagogia e Scienze dell'educazione acquisisci il titolo di educatore e vieni riconosciuto tale da tutti gli enti pubblici, tranne la scuola, che ora prevede la Laurea in Scienze della Formazione Primaria.
Nella gestione privata dei servizi pubblici è diverso: le cooperative sociali che operano nel territorio fanno ciò che vogliono e nessuno fa dei controlli. Questo anche perchè non esiste, come per altre professioni, un albo che tuteli la figura dell'educatore. Come educatrice mi sono battuta, con un'associazione di categoria, perchè venisse regolamentato l'accesso degli educatori nei servizi territoriali ma non abbiamo avuto nessuna risposta. Risultato: ormai le cooperative assumono, come educatori, indistintamente diplomati, assistenti sociali, animatori, psicologi, ecc. con paghe da fame. L'educatrice che lavora nella mia scuola ha 21 anni, diplomata alle commerciali riceve una paga oraria di € 6,50; è una bravissima persona e disponibile, ma è possibile che tutto sia lasciato al caso e alla buona volontà? Mi chiedo se lo studio e il percorso formativo possa avere un senso e un valore. Il vicepresidente della cooperativa per cui lavoravo mi ha detto esplicitamente che evitano di assumere personale laureato ma preferiscono persone con titoli inferiori (per es. con la triennale) per evitare di pagarlo con il livello superiore.
Questa è la situazione degli educatori che operano anche nelle scuole, ma vi immaginate se anche gli insegnanti di sostegno, come più volte è stato prospettato, venissero esternalizzati e affidati alle cooperative sociali? Secondo me è importante mettere ordine sui ruoli, sulla formazione delle varie figure professionali e sulle competenze di ciascuno, pensando agli alunni e non al risparmio economico sulle spalle dei più deboli. Perchè è questo che sta succedendo.....
Il titolo di educatore professionale in ambito sanitario si può conseguire soltanto attraverso i corsi regionali organizzati da ASL e Università. Infatti nei concorsi ASL per educatori non riconoscono altri titoli di educatore (neanche la laurea in Scienze dell'educazione).
Mentre con la laurea quadriennale in Pedagogia e Scienze dell'educazione acquisisci il titolo di educatore e vieni riconosciuto tale da tutti gli enti pubblici, tranne la scuola, che ora prevede la Laurea in Scienze della Formazione Primaria.
Nella gestione privata dei servizi pubblici è diverso: le cooperative sociali che operano nel territorio fanno ciò che vogliono e nessuno fa dei controlli. Questo anche perchè non esiste, come per altre professioni, un albo che tuteli la figura dell'educatore. Come educatrice mi sono battuta, con un'associazione di categoria, perchè venisse regolamentato l'accesso degli educatori nei servizi territoriali ma non abbiamo avuto nessuna risposta. Risultato: ormai le cooperative assumono, come educatori, indistintamente diplomati, assistenti sociali, animatori, psicologi, ecc. con paghe da fame. L'educatrice che lavora nella mia scuola ha 21 anni, diplomata alle commerciali riceve una paga oraria di € 6,50; è una bravissima persona e disponibile, ma è possibile che tutto sia lasciato al caso e alla buona volontà? Mi chiedo se lo studio e il percorso formativo possa avere un senso e un valore. Il vicepresidente della cooperativa per cui lavoravo mi ha detto esplicitamente che evitano di assumere personale laureato ma preferiscono persone con titoli inferiori (per es. con la triennale) per evitare di pagarlo con il livello superiore.
Questa è la situazione degli educatori che operano anche nelle scuole, ma vi immaginate se anche gli insegnanti di sostegno, come più volte è stato prospettato, venissero esternalizzati e affidati alle cooperative sociali? Secondo me è importante mettere ordine sui ruoli, sulla formazione delle varie figure professionali e sulle competenze di ciascuno, pensando agli alunni e non al risparmio economico sulle spalle dei più deboli. Perchè è questo che sta succedendo.....
Daniela.m- Messaggi : 63
Data d'iscrizione : 24.05.11
Re: Educatori al posto degli insegnanti di sostegno?
ci scandalizziamo tanto che gli educatori sono dei diplomati? allora gli ITP che vogliono riconvertire?
carla75- Messaggi : 5790
Data d'iscrizione : 26.10.10
Re: Educatori al posto degli insegnanti di sostegno?
Ti pregherei di non usare nei miei confronti dei termini offensivi (v. la tua frase che ho sottolineato in neretto). Non ho svolto il mio percorso a Scienze dell'educazione con superficialità - infatti mi sono laureata con 110/110 e lode e ho sempre studiato tutti gli argomenti proposti con interesse e voglia di mettermi in gioco (mi dà fastidio quindi che persone sconosciute valutino con superficialità il mio percorso formativo e la mia persona per puro spirito di polemica) -. Sono ben consapevole, però, che la Facoltà di Scienze dell'educazione non è mirata alla formazione al lavoro nella scuola (se va bene si è parlato di scuola in 3/4 esami e mai in modo approfondito: a SdE viene data una infarinatura generale nei campi pedagogico-sociologico, filosofico e psicologico; inoltre si studiano svariate materie un po' scollegate le une dalle altre, che sicuramente danno la possibilità di farsi una cultura generale e di sviluppare senso critico, ma che secondo me non rappresentano un curriculum formativo valido per andare a insegnare in una scuola (se non Scienze dell'educazione). Ritengo invece che Scienze della formazione primaria sia una Facoltà (almeno dove io ho frequentato le lezioni) che formi realmente alla professione, in quanto strutturata con insegnamenti, laboratori e tirocini mirati al mondo della scuola (tanto che quello in SFP è un titolo valido solo per l'insegnamento, che non dà la possibilità di essere "riciclato" in alcun modo in altri settori lavorativi).gufix ha scritto:Io ho conosciuto fior di colleghi insegnanti che non parlavano bene italiano perchè notoriamente non basta una laurea per avere un linguaggio forbito.
Non voglio che pensiate che scriva per difendere la mia personale posizione che del resto qui nessuno contesta. Non mi pare giusto però dire che gli educatori per loro intrinseca natura non sono preparati e competenti.
I miei colleghi avevano tutti titoli simili ai miei (e per esempio posso veramente contare sulle dita di una mano gli insegnanti che conoscono qualche segno e non mi pare proprio che a scienze della formazione o alle varie scuole di specializzazione soss qualcuno apprenda la lingua dei segni).
Ora sono un'insegnante ma non rinnego assolutamente la mia passata professionalità nè mi metto a sminuire i miei ex colleghi.
Un educatore non è un tizio che passa casualmente e pesca il nominativo di un ragazzino. Io ho imparato nozioni importanti durante tutto il mio percorso formativo e se tu non hai appreso niente dalla facoltà di scienze dell'educazione direi che il problema è alla base.
Comunque a me pare veramente che tu non stia assolutamente parlando di educatori professionali ma di figure diverse. Ma questi "educatori"chi li mandava? Da noi la famiglia li deve richiedere espressamente (e infatti çi sono famiglie che non lo vogliono) ed è spesso capitato che richiedano cambiamenti per divergenze di vedute, conflitti o problematiche varie.
Se tu ritieni che gli educatori facciano meno danni nelle scuole degli insegnanti di sostegno, penso che si tratti di una tua opinione che, pur non condividendola, io rispetto. Però devi tener presente ciò che ho già espresso in altri termini: cioè che è un sistema distorto quello che permette a insegnanti non abilitati (né specializzati su sostegno) di prendersi cura dei diversamente abili. E' troppo facile affermare che hai incontrato insegnanti di sostegno sostanzialmente "incapaci"... perché se vai a indagare, è probabile che tu scopra che quelli di cui parli sono semplici "supplenti" di terza fascia delle graduatorie di Istituto, privi di specializzazione sul sostegno.
Inoltre sono sicura che nelle scuole lavorino come educatori persone che non sono "educatori professionali": anche questo è il punto! Io non disprezzo il lavoro degli educatori nelle scuole, ma non ritengo che gli educatori debbano sostituire gli insegnanti di sostegno (che sono specialisti nella didattica e nell'insegnamento). Tu metteresti un educatore a insegnare in classe matematica o scienze o qualsiasi altra disciplina, senza che nel percorso formativo di questa persona ci sia una minima garanzia della conoscenza di queste materie? O consentiresti di insegnare la LIS a chi non è titolato per farlo? Io, dopo attente riflessioni, sono arrivata alla conclusione che sia giusta l'esistenza del valore legale del titolo di studio: non vorrei essere operata da un medico laureato in economia, ad esempio... Come diceva Daniela sopra: è giusto che i ruoli siano distinti in base alle competenze acquisite.
dami- Messaggi : 1158
Data d'iscrizione : 28.08.11
Re: Educatori al posto degli insegnanti di sostegno?
Io non sono assolutamente stata offensiva. Hai affermato tu stessa che la facoltà non ti ha preparato al contatto con i ragazzi.
Per quel che concerne matematica, parlando di medie e superiori, un insegnante di sostegno laureato in ambito umanistico si troverà sempre in difficoltà. Io quest'anno per una serie di contingenze mi trovo a insegnare tedesco che ho essenzialmente solo fatto al liceo (e credo che sia proprio un caso). Non l'avessi mai fatto mica mi toglievano la cattedra.
Io dopo pedagogia ho fatto la Siss (non quella riservata) e mi sono convenientemente abilitata sulla materia (con tirocini e laboratori). Non ho potuto fare la soss perchè ho passato il numero chiuso in una facoltà abbastanza distante da casa mia e avevo un figlio neonato. Vengo chiamata dalla prima fascia per il sostegno e cerco di fare il mio lavoro al meglio, avessi nuovamente la possibilità di abilitarmi la coglierei al volo.
La Lis non va insegnata a nessuno, gli educatori intervengono (ormai sempre più rararmente, ove vi sia un ragazzo per cui è la lingua madre, in pratica sono interpreti/mediatori.
Proprio parlando di sordità nessun insegnante di sostegno è preparato ad affrontare le peculiarità di questa disabilità e non solo per quel che concerne la lingua. Sai quanti mi hanno già detto "e che vuoi che sia...io gli scrivo tutto".
Per quel che concerne matematica, parlando di medie e superiori, un insegnante di sostegno laureato in ambito umanistico si troverà sempre in difficoltà. Io quest'anno per una serie di contingenze mi trovo a insegnare tedesco che ho essenzialmente solo fatto al liceo (e credo che sia proprio un caso). Non l'avessi mai fatto mica mi toglievano la cattedra.
Io dopo pedagogia ho fatto la Siss (non quella riservata) e mi sono convenientemente abilitata sulla materia (con tirocini e laboratori). Non ho potuto fare la soss perchè ho passato il numero chiuso in una facoltà abbastanza distante da casa mia e avevo un figlio neonato. Vengo chiamata dalla prima fascia per il sostegno e cerco di fare il mio lavoro al meglio, avessi nuovamente la possibilità di abilitarmi la coglierei al volo.
La Lis non va insegnata a nessuno, gli educatori intervengono (ormai sempre più rararmente, ove vi sia un ragazzo per cui è la lingua madre, in pratica sono interpreti/mediatori.
Proprio parlando di sordità nessun insegnante di sostegno è preparato ad affrontare le peculiarità di questa disabilità e non solo per quel che concerne la lingua. Sai quanti mi hanno già detto "e che vuoi che sia...io gli scrivo tutto".
gufix- Messaggi : 75
Data d'iscrizione : 15.01.12
Re: Educatori al posto degli insegnanti di sostegno?
Io non so dove lavoriate voi. Io ho sempre visto educatori laureati e cercando su google concorsi per educatori vedo che viene sempre richiesta la laurea in scienze dell'educazione o equipollenti. L'educatore prepara il SUO Pei, quello che rimarrà agli atti nella SUA agenzia formativa, non intendevo certo dire che si occupasse della compilazione del Pei scolastico, ci mancherebbe pure. I compiti dell'educatore non sono quelli che elenchi tu assolutamente, per quello immagino che stiamo parlando di ambiti diversi (queste sono assistenti non educatrici e in Piemonte in genedre sono ex adest o oss, qualifiche che si potevano prendere dopo le scuole dell'obbligo, adesso sinceramente non so più quale sia il percorso). Anche nella nostra scuola ce n'e' una, assunta dal preside e si occupa appunto di tutto ciò che concerne l'utilizzo degli spazi da parte dei ragazzi. Anche lei porta avanti una serie di progetti finalizzati al consolidarsi di determinate acquisizioni.
Non è che magari gli insehgnanti di sostegno , mettendo da parte tutta questa sicumera, potrebbero informarsi meglio, e poi ovviamente protestare e chiedere che vengano delimitati meglio gli ambiti di intervento.
Non è che magari gli insehgnanti di sostegno , mettendo da parte tutta questa sicumera, potrebbero informarsi meglio, e poi ovviamente protestare e chiedere che vengano delimitati meglio gli ambiti di intervento.
gufix- Messaggi : 75
Data d'iscrizione : 15.01.12
Re: Educatori al posto degli insegnanti di sostegno?
Ho cercato adesso sul sito del comune di Milano e questo personale viene definito educativo-assistenziale. Viene specificamente indicato che intervengono nei casi in cui l'autonomia e la capacità comunicativa del soggetto sono molto ridotte, quindi credo che le conoscenze matematiche o scientifiche possano passare in secondo piano.
gufix- Messaggi : 75
Data d'iscrizione : 15.01.12
Re: Educatori al posto degli insegnanti di sostegno?
anche io ho lavorato con educatrici laureate, ma anche con signore diplomate che hanno scelto di fare questo lavoro perche' stufe di fare le casalinghe. purtroppo c'e' di tutto. Ora le cooperative, anche per essere piu' appetibili nel momento del conferimento dell'appalto ricercano personale laureato ma non e' una regola purtroppo....
carla75- Messaggi : 5790
Data d'iscrizione : 26.10.10
Re: Educatori al posto degli insegnanti di sostegno?
Io non ho mai affermato che Scienze dell'educazione non mi abbia preparato al contatto con i ragazzi. Per favore, rileggi ciò che ho scritto e non estrapolare a caso le parole altrui senza contestualizzarle. Ho spiegato in che senso la Facoltà di SdE non prepari a insegnare... basta che tu rilegga con più attenzione ciò che ho scritto e sicuramente potrai afferrarne il senso.gufix ha scritto:Io non sono assolutamente stata offensiva. Hai affermato tu stessa che la facoltà non ti ha preparato al contatto con i ragazzi.
Per quel che concerne matematica, parlando di medie e superiori, un insegnante di sostegno laureato in ambito umanistico si troverà sempre in difficoltà. Io quest'anno per una serie di contingenze mi trovo a insegnare tedesco che ho essenzialmente solo fatto al liceo (e credo che sia proprio un caso). Non l'avessi mai fatto mica mi toglievano la cattedra.
Io dopo pedagogia ho fatto la Siss (non quella riservata) e mi sono convenientemente abilitata sulla materia (con tirocini e laboratori). Non ho potuto fare la soss perchè ho passato il numero chiuso in una facoltà abbastanza distante da casa mia e avevo un figlio neonato. Vengo chiamata dalla prima fascia per il sostegno e cerco di fare il mio lavoro al meglio, avessi nuovamente la possibilità di abilitarmi la coglierei al volo.
La Lis non va insegnata a nessuno, gli educatori intervengono (ormai sempre più rararmente, ove vi sia un ragazzo per cui è la lingua madre, in pratica sono interpreti/mediatori.
Proprio parlando di sordità nessun insegnante di sostegno è preparato ad affrontare le peculiarità di questa disabilità e non solo per quel che concerne la lingua. Sai quanti mi hanno già detto "e che vuoi che sia...io gli scrivo tutto".
Il motivo per cui ho aperto la discussione è per sottolineare come sia in atto un meccanismo perverso nel sistema scolastico, che consente agli educatori di sostituirsi agli insegnanti di sostegno, in assenza delle competenze adatte per svolgere la professione. Ribadisco che questo sminuisce il ruolo dell'insegnante di sostegno, che è un esperto di didattica (gli educatori non sono invece esperti in questo campo, neanche quelli laureati) specializzato: nell'adottare strategie idonee per l'inclusione dei dva e nell'aumentare le opportunità di apprendimento di competenze di tipo scolastico da parte di tutti quei bambini/ragazzi che per i più svariati motivi hanno difficoltà di tipo scolastico.
Il caso degli educatori che conoscono la LIS e che sono in grado di comunicare con i bambini/ragazzi sordi è un caso particolare e che non fa testo (i bambini sordi nelle scuole sono una netta minoranza cosiccome lo sono gli esperti di LIS). Forse la tua situazione ed esperienza personale ti influenza troppo nel trattare il tema.
Ad ogni modo non interverrò più su questo tema, perché ho già espresso il mio pensiero e rischio di ripetermi. Mi piacerebbe invece sapere se anche altri sono preoccupati per come a livello ministeriale si stiano facendo delle scelte "poco sensate", che rischiano di mettere in difficoltà ulteriori proprio quei bambini e ragazzi che hanno più bisogno di essere seguiti da personale competente.
dami- Messaggi : 1158
Data d'iscrizione : 28.08.11
Re: Educatori al posto degli insegnanti di sostegno?
gufix ha scritto:Non è assolutamente vero (come ho già scritto ho fatto l'educatrice per 10 anni) Il titolo di educatore professionale lo si ottiene solo con la laurea. Le cooperative si avvalgono di personale laureato perchè sono obbligate, potessero sottrarsi credo lo farebbero ben volentieri.
Questo non è affatto vero.
Non è richiesto essere "educatore professionale" per lavorare come generico "educatore" a scuola, inviato dagli EE.LL. tramite cooperativa.
A scuola operano diverse tipologie di "educatori" e di "assistenti".
Sulla non chiara definizione dei termini e dei ruoli credo che le scuole, le cooperative e le amministrazioni (locali e non) siano volutamente ambigue.
Nella scuola in cui lavoro attualmente ad esempio operano gli "assistenti educativi", detti comunemente "educatori", i quali vengono distinti dagli "assistenti alla persona", dagli "assistenti alla comunicazione" e dagli "assistenti specialistici", e che di fatto svolgono la funzione del docente di sostegno, rispetto al quale hanno un maggior numero di ore.
La preparazione culturale e le competenze di tali educatori/assistenti educativi?
Sovrapponibili a quelle di un bidello.
Ops, sorry: a quelle di un bidello/operatore scolastico... diversamente colto e diversamente competente, diciamo così.
docente_sos- Messaggi : 23
Data d'iscrizione : 22.01.11
Re: Educatori al posto degli insegnanti di sostegno?
Scusa ma è esattamente quello che ho detto io. Ci sono diversi profili professionali e quello di cui si stava parlando in questo post è quello di un assistente assistenziale.
Il fatto che abbiano più ore rispetto a un insegnante non è certo una colpa.
Noto comunque un disprezzo che trovo abbastanza inopportuno. Occuparsi delle esigenze igieniche e di mobilità di una persona è una degnissima occupazione che, indubbiamente presuppone altre competenze rispetto a quelle di un insegnante, ma non per questo deve essere denigrata.
Poi ci lamentiamo dello scarso rispetto...
Il fatto che abbiano più ore rispetto a un insegnante non è certo una colpa.
Noto comunque un disprezzo che trovo abbastanza inopportuno. Occuparsi delle esigenze igieniche e di mobilità di una persona è una degnissima occupazione che, indubbiamente presuppone altre competenze rispetto a quelle di un insegnante, ma non per questo deve essere denigrata.
Poi ci lamentiamo dello scarso rispetto...
gufix- Messaggi : 75
Data d'iscrizione : 15.01.12
Re: Educatori al posto degli insegnanti di sostegno?
No, non è esattamente quello che hai detto tu.
Capisco che la lettura di quanto ho scritto possa essere quanto di meno avvincente di sabato pom, però forse sarebbe opportuna, magari prima di replicare.
Giusto per un questione di rispetto... quello stesso rispetto di cui evidentemente siamo carenti entrambi.
Infatti stiamo dicendo l'esatto opposto. O, perlomeno, io sto asserendo il tuo esatto opposto.
Perciò mi ripeto: l'educatore che è titolato ad entrare nelle scuole non deve affatto essere un "educatore professionale", pertanto non deve avere alcun titolo di studio specifico, tantomeno è obbligato ad essere in possesso di alcuna laurea.
E' un educatore "generico", (individuato come "personale educativo-assistenziale").
E' una figura distinta dall'assistente all'autonomia (assistente che svolge il suo lavoro che è effettivamente pesante e per il quale ho il massimo rispetto: mai scritto il contrario), nonostante non debba avere alcun titolo di studio superiore a quest'ultimo: non è obbligatorio neppure il possesso del diploma di scuola secondaria. Basta la licenza media.
Nonostante ciò, è titolato a svolgere, di fatto, lo stesso lavoro di un docente di sostegno. E per un numero maggiore di ore.
Sull'argomento educatori/assistenti educativi puoi agevolmente informarti e avere delucidazioni qui:
http://www.edscuola.it/archivio/handicap/assistenti_autonomia_comunicazione.pdf
Sul rispetto: il mio rispetto formale è garantito a chiunque.
Il mio rispetto professionale invece non lo elargisco a chiunque mi si pari di fronte: lo riservo a chi professionalmente lo merita.
Capisco che la lettura di quanto ho scritto possa essere quanto di meno avvincente di sabato pom, però forse sarebbe opportuna, magari prima di replicare.
Giusto per un questione di rispetto... quello stesso rispetto di cui evidentemente siamo carenti entrambi.
Infatti stiamo dicendo l'esatto opposto. O, perlomeno, io sto asserendo il tuo esatto opposto.
Perciò mi ripeto: l'educatore che è titolato ad entrare nelle scuole non deve affatto essere un "educatore professionale", pertanto non deve avere alcun titolo di studio specifico, tantomeno è obbligato ad essere in possesso di alcuna laurea.
E' un educatore "generico", (individuato come "personale educativo-assistenziale").
E' una figura distinta dall'assistente all'autonomia (assistente che svolge il suo lavoro che è effettivamente pesante e per il quale ho il massimo rispetto: mai scritto il contrario), nonostante non debba avere alcun titolo di studio superiore a quest'ultimo: non è obbligatorio neppure il possesso del diploma di scuola secondaria. Basta la licenza media.
Nonostante ciò, è titolato a svolgere, di fatto, lo stesso lavoro di un docente di sostegno. E per un numero maggiore di ore.
Sull'argomento educatori/assistenti educativi puoi agevolmente informarti e avere delucidazioni qui:
http://www.edscuola.it/archivio/handicap/assistenti_autonomia_comunicazione.pdf
Sul rispetto: il mio rispetto formale è garantito a chiunque.
Il mio rispetto professionale invece non lo elargisco a chiunque mi si pari di fronte: lo riservo a chi professionalmente lo merita.
docente_sos- Messaggi : 23
Data d'iscrizione : 22.01.11
Re: Educatori al posto degli insegnanti di sostegno?
"A proposito di compiti, doveri, mansioni, ecc. nella mia scuola è stato redatto un breve vademecum per gli insegnanti di sostegno (visto che troppi non sanno cosa fare!), in cui sono elencate anche le mansioni degli assistenti educatori, in modo che non sorgano equivoci"
bello! mi piace! sarebbe interessante poter leggere il vademecum e capire le mansioni degli uni e degli altri, perchè se c'è sana collaborazione va sempre bene tutto, se invece ci sono persone presuntuose o poco intelligenti allora lì iniziano i problemi.mi domando però se gli assistenti debbano adeguarsi al vademecum, visto che non fanno capo alla scuola ma ad altri enti, comune, cooperative...
ciko- Messaggi : 359
Data d'iscrizione : 14.09.11
Re: Educatori al posto degli insegnanti di sostegno?
io sono un'educatrice, come dice Gufix dal 2010 per le cooperative è stato imposto l'obbligo di qualificare il personale con scadenza al 2013. personalmente sono in possesso di una laurea in scienze dell'educazione (e non per equivoco con scienze della formazione, ma per scelta di essere un'educatrice) e una laurea magistrale in coordinamento e progettazione dei servizi educativi in più sono formata educatrice CABAS. Le cooperative sono obbligate ad assegnare educatore o assistente in base alla disabilità dell'alunno (veniamo suddivisi in livelli). per quanto riguarda la mia esperienza personale (ormai lavoro nel sostegno scolastico da 10 anni) ho incontrato più spesso insegnanti di sostegno non qualificati e con ben poca voglia di fare questo lavoro, e nei casi fortunati che ho avuto si è parlato di COLLABORAZIONE, mai di controllo o superiorità di professionalità. credo che stiamo parlando di due professioni diverse con competenze molto differenti, e credo fermamente nella necessità della collaborazione e del lavoro congiunto anche perchè spesso e volentieri vuoi per la quantità delle ore che ci ritroviamo conosciamo veramente molto meglio noi l'alunno.
finchè ci sarà questa sorta di astio o di volontà di superiorità da parte degli insegnanti nei nostri confronti non si avrà mai della qualità!
purtroppo è vero quando dite che siamo sottopagati, ma non per questo amiamo meno il nostro lavoro, anzi chi lo fa per scelta fidatevi che ha una vera e propria passione masochistica!
mi spiace se sono sembrata polemica ma da educatrice amante del mio lavoro mi ferisce molto leggere certe cose...
finchè ci sarà questa sorta di astio o di volontà di superiorità da parte degli insegnanti nei nostri confronti non si avrà mai della qualità!
purtroppo è vero quando dite che siamo sottopagati, ma non per questo amiamo meno il nostro lavoro, anzi chi lo fa per scelta fidatevi che ha una vera e propria passione masochistica!
mi spiace se sono sembrata polemica ma da educatrice amante del mio lavoro mi ferisce molto leggere certe cose...
sara1984- Messaggi : 6
Data d'iscrizione : 06.11.13
Re: Educatori al posto degli insegnanti di sostegno?
Negli accordi di programma provinciali trovi ruoli, titoli e mansioni degli educatori... nella mia scuola vi sono 3 tipi di figure con compiti simili ma essenzialmente diversi, che vengono puntualmente confusi:
1) Docente di sostegno: Contitolare e Convalutatore, partecipa al consiglio di classe per tutti gli alunni e predispone la didattica in accordo con tutti i colleghi.
2) Educatori: dipendente delle cooperative, non partecipa ai cdc, non ha l'obbligo di essere laureato, ha però obblighi di progettazione nei confronti dell'alunno certificato; tale programmazione è autonoma ma in armonia con quella del docente di sostegno, e può prevedere azioni di sinergia e di inserimento con il resto della classe... tuttavia l'educatore nei confronti dei ragazzi non certificati non può assumere nessuna iniziativa non concordata con il consiglio di classe e con il docente in servizio.
3) Tutor: diplomato della stessa scuola, ha un rapporto di parità con gli studenti, "peer education", non può assumere nessuna iniziativa nei confronti del certificato e degli alunni non certificatima segue le indicazioni del consiglio di classe. Il comune stabilisce il numero e il contratto dei tutor assumibili, ma li seleziona la scuola.
Le tre figure vengono puntualmente confuse dai curricolari, a causa della mancanza di chiarezza da parte della dirigenza, che dovrebbe chiarire i rispettivi ruoli all'inizio dell'anno.
1) Docente di sostegno: Contitolare e Convalutatore, partecipa al consiglio di classe per tutti gli alunni e predispone la didattica in accordo con tutti i colleghi.
2) Educatori: dipendente delle cooperative, non partecipa ai cdc, non ha l'obbligo di essere laureato, ha però obblighi di progettazione nei confronti dell'alunno certificato; tale programmazione è autonoma ma in armonia con quella del docente di sostegno, e può prevedere azioni di sinergia e di inserimento con il resto della classe... tuttavia l'educatore nei confronti dei ragazzi non certificati non può assumere nessuna iniziativa non concordata con il consiglio di classe e con il docente in servizio.
3) Tutor: diplomato della stessa scuola, ha un rapporto di parità con gli studenti, "peer education", non può assumere nessuna iniziativa nei confronti del certificato e degli alunni non certificatima segue le indicazioni del consiglio di classe. Il comune stabilisce il numero e il contratto dei tutor assumibili, ma li seleziona la scuola.
Le tre figure vengono puntualmente confuse dai curricolari, a causa della mancanza di chiarezza da parte della dirigenza, che dovrebbe chiarire i rispettivi ruoli all'inizio dell'anno.
Ospite- Ospite
Re: Educatori al posto degli insegnanti di sostegno?
Posso dire la mia esperienza. Sono laureata in sfp e dopo la laurea ho svolto, presso la scuola primaria, da aprile fino a giugno il ruolo di educatore, come su questo post viene chiamato, grazie ad una selezione per una borsa lavoro di una cooperativa di servizi sociali. Posso comunque affermare che il bando richiedeva la laurea in scienze della formaz. primaria o quella di scienze dell'educazione o il vecchio diploma magistrale.
SARA25- Messaggi : 1332
Data d'iscrizione : 09.11.10
Re: Educatori al posto degli insegnanti di sostegno?
Fermo restando che l'educatore non fa parte del personale docente e non è membro del consiglio di classe, è comunque un operatore che svolge funzioni nell'ambito di una programmazione del consiglio di classe. Sotto l'aspetto operativo (non formale) è quindi opportuno che partecipi ai lavori del consiglio di classe. Credo che i motivi siano evidenti. Ovviamente non interviene nelle fasi deliberative. Il solo vincolo formale che potrebbe impedirne la partecipazione è la discussione di contesti che coinvolgono specificamente altri studenti della classe, in quanto in questo caso entrano in gioco le problematiche relative alla tutela della privacy. Nulla vieta, tuttavia, di articolare l'ordine del giorno in modo da rispettare gli aspetti formali e far partecipare l'educatore alle fasi riguardanti gli aspetti operativi relativi al gruppo classe e, in particolare, al disabile.Landscape1980 ha scritto:2) Educatori: dipendente delle cooperative, non partecipa ai cdc, non ha l'obbligo di essere laureato, ha però obblighi di progettazione nei confronti dell'alunno certificato; tale programmazione è autonoma ma in armonia con quella del docente di sostegno, e può prevedere azioni di sinergia e di inserimento con il resto della classe... tuttavia l'educatore nei confronti dei ragazzi non certificati non può assumere nessuna iniziativa non concordata con il consiglio di classe e con il docente in servizio..
Nella mia scuola abbiamo un ragazzo che fruisce sia del sostegno sia del supporto dell'educatore. L'anno scorso docente di sostegno, educatore e docenti curricolari abbiamo operato di concerto sfruttando al massimo le sinergie, anche sorvolando su qualche aspetto formale (ad esempio, il docente di sostegno si concentrava sull'area tecnico-scientifica, l'educatore, avendo la competenza, sull'area umanistica). Il risultato è stato senza dubbio migliore di quello che si sarebbe raggiunto mantenendo formalmente distinti i ruoli.
Ospite- Ospite
Re: Educatori al posto degli insegnanti di sostegno?
Io credo che in ogni organizzazione è bene che i ruoli siano chiariti e che ci si attenga a quanto prescritto.
Da norma gli educatori devono "concordare" il loro operato con il consiglio di classe e con il docente di sostegno. E' il consiglio di classe ed il docente di sostegno che decidono come impostare il piano di lavoro, quali obiettivi raggiungere, su quali aree focalizzare la propria attenzione.
In quel soldo tracciato dal consiglio di classe e dal docente di sostegno è chiaro che l'educatore ha un certo margine di manovra, ma non è assolutamente auspicabile questa "suddivisione" di ruoli (io faccio l'area tecnica e tu fai l'area umanistica!!!).
Questo principio di interscambiabilità dei ruoli non sta in piedi, visto che il percorso formativo che c'è dietro le due figure è molto lontano (docente di sostegno: laurea, abilitazione sulla materia, abilitazione sul sostegno; educatore: a volte solo il diploma) e visto che nell'interesse del ragazzo sia bene che le decisioni fondanti il percorso siano prese davvero da chi ha competenza didattico ed educativa.
Poi può capitare l'educatore laureato, ma non per questo è autorizzato ad andare al di là del proprio operato (come dire, se trovo un infermiere assunto come tale, ma che ha poi conseguito una laurea in medicina, non per questo in ospedale è autorizzato a fare diagnosi ed a prescrivere delle cure), è un problema di responsabilità della scuola e di rispetto per il disabile (nel caso di prima, so benissimo che se vado in ospedale per la nausea dopo un pasto abbondante, anche l'infermiere saprà bene che dovrò prendere un antiemetico e curare l'alimentazione nei giorni successivi, ma non per questo mi starebbe bene essere "visitato" e "curato" dall'infermiere).
Poi certo, molti educatori "sognano" di fare gli insegnati e vivono male questa dipendenza verso il docente di sostegno ed il consiglio di classe (piaccia o non piaccia è così), ma tale è la situazione.
Se si sogna di insegnare si fa un percorso diverso e si tenta la strada dell'insegnamento...
Da norma gli educatori devono "concordare" il loro operato con il consiglio di classe e con il docente di sostegno. E' il consiglio di classe ed il docente di sostegno che decidono come impostare il piano di lavoro, quali obiettivi raggiungere, su quali aree focalizzare la propria attenzione.
In quel soldo tracciato dal consiglio di classe e dal docente di sostegno è chiaro che l'educatore ha un certo margine di manovra, ma non è assolutamente auspicabile questa "suddivisione" di ruoli (io faccio l'area tecnica e tu fai l'area umanistica!!!).
Questo principio di interscambiabilità dei ruoli non sta in piedi, visto che il percorso formativo che c'è dietro le due figure è molto lontano (docente di sostegno: laurea, abilitazione sulla materia, abilitazione sul sostegno; educatore: a volte solo il diploma) e visto che nell'interesse del ragazzo sia bene che le decisioni fondanti il percorso siano prese davvero da chi ha competenza didattico ed educativa.
Poi può capitare l'educatore laureato, ma non per questo è autorizzato ad andare al di là del proprio operato (come dire, se trovo un infermiere assunto come tale, ma che ha poi conseguito una laurea in medicina, non per questo in ospedale è autorizzato a fare diagnosi ed a prescrivere delle cure), è un problema di responsabilità della scuola e di rispetto per il disabile (nel caso di prima, so benissimo che se vado in ospedale per la nausea dopo un pasto abbondante, anche l'infermiere saprà bene che dovrò prendere un antiemetico e curare l'alimentazione nei giorni successivi, ma non per questo mi starebbe bene essere "visitato" e "curato" dall'infermiere).
Poi certo, molti educatori "sognano" di fare gli insegnati e vivono male questa dipendenza verso il docente di sostegno ed il consiglio di classe (piaccia o non piaccia è così), ma tale è la situazione.
Se si sogna di insegnare si fa un percorso diverso e si tenta la strada dell'insegnamento...
Nessunpericolo- Messaggi : 274
Data d'iscrizione : 09.11.12
Re: Educatori al posto degli insegnanti di sostegno?
A mio modesto parere, non basta nè il corso o diploma per fare l'educatore, nè basta la laurea e il corso specialistico per fare l'insegnante di sostegno....
arsenio- Messaggi : 173
Data d'iscrizione : 22.09.11
Re: Educatori al posto degli insegnanti di sostegno?
Per quella che è la mia esperienza sul sostegno, mi sembra che sui casi gravi (ragazzi autistici ad esempio) gli educatori spesso funzionino meglio di noi docenti.
Innanzitutto non provano quella sorta di imbarazzo di chi fa un lavoro che non sente come suo, sono "nel loro"; sanno gestire meglio situazioni di crisi di vario genere; lavorano sulle autonomie; anche nel fare attività semplici (comporre un puzzle, fare un collage, colorare un disegno) pongono attenzione a sei particolari che a noi sfuggono (collocare i giochi sempre nello stesso modo nello scaffale, contraddistinguerli con etichette di cartone colorato, fare le attività sempre nella medesima sequenza...) eccetera eccetera.
Innanzitutto non provano quella sorta di imbarazzo di chi fa un lavoro che non sente come suo, sono "nel loro"; sanno gestire meglio situazioni di crisi di vario genere; lavorano sulle autonomie; anche nel fare attività semplici (comporre un puzzle, fare un collage, colorare un disegno) pongono attenzione a sei particolari che a noi sfuggono (collocare i giochi sempre nello stesso modo nello scaffale, contraddistinguerli con etichette di cartone colorato, fare le attività sempre nella medesima sequenza...) eccetera eccetera.
michelapiretto- Messaggi : 277
Data d'iscrizione : 29.09.11
Re: Educatori al posto degli insegnanti di sostegno?
Questo principio di interscambiabilità dei ruoli non sta in piedi, visto che il percorso formativo che c'è dietro le due figure è molto lontano(docente di sostegno: laurea, abilitazione sulla materia, abilitazione sul sostegno; educatore: a volte solo il diploma)e visto che nell'interesse del ragazzo sia bene che le decisioni fondanti il percorso siano prese davvero da chi ha competenza didattico ed educativa.
questa cosa mi fa veramente ridere... di insegnanti con l'abilitazione sul sostegno io ne conosco pochissimi!!!!! di solito il sostegno serve per guadagnare punti per la graduatoria e di sicuro non è una scelta dell'insegnante... e una mia recentissima esperienza conferma quello che dico.... una mia collega educatrice (con laurea in scienze dell'educazione, in psicologia e abilitazione a CABAS.... decisamente formata!!!!!!) sta lavorando su un caso di una bambina autistica grave, con un'insegnate di sostegno laureata in biologia che riportando le sue parole non sa nulla sull'autismo ed è li solo perchè deve lavorare!!!
non parliamo di competenze o altro per favore, l'unica cosa che è sbagliata è che non ci sia l'OBBLIGO DI COLLABORARE, che non ci sia una legge che vieta le manie di grandezza e volontà di onnipotenza!!! bisogna lavorare PER IL BAMBINO, unire le forze non fare il contrario!!!!!!! bisogna capire che al centro di tutto non ci siamo noi, ma la crescita di un bambino al meglio delle sue possibilità, e in molti casi insegnanti di sostegno ed educatori sono l'unica possibilità che questo bambino ha per sperare di imparare qualcosa o dare il meglio di se in tutti i suoi limiti!
sono loro al centro non noi e le nostre pretese di essere più o meno.... cerchiamo di lavorare bene e insieme per un obiettivo comune!!!!
questa cosa mi fa veramente ridere... di insegnanti con l'abilitazione sul sostegno io ne conosco pochissimi!!!!! di solito il sostegno serve per guadagnare punti per la graduatoria e di sicuro non è una scelta dell'insegnante... e una mia recentissima esperienza conferma quello che dico.... una mia collega educatrice (con laurea in scienze dell'educazione, in psicologia e abilitazione a CABAS.... decisamente formata!!!!!!) sta lavorando su un caso di una bambina autistica grave, con un'insegnate di sostegno laureata in biologia che riportando le sue parole non sa nulla sull'autismo ed è li solo perchè deve lavorare!!!
non parliamo di competenze o altro per favore, l'unica cosa che è sbagliata è che non ci sia l'OBBLIGO DI COLLABORARE, che non ci sia una legge che vieta le manie di grandezza e volontà di onnipotenza!!! bisogna lavorare PER IL BAMBINO, unire le forze non fare il contrario!!!!!!! bisogna capire che al centro di tutto non ci siamo noi, ma la crescita di un bambino al meglio delle sue possibilità, e in molti casi insegnanti di sostegno ed educatori sono l'unica possibilità che questo bambino ha per sperare di imparare qualcosa o dare il meglio di se in tutti i suoi limiti!
sono loro al centro non noi e le nostre pretese di essere più o meno.... cerchiamo di lavorare bene e insieme per un obiettivo comune!!!!
sara1984- Messaggi : 6
Data d'iscrizione : 06.11.13
Re: Educatori al posto degli insegnanti di sostegno?
A prescindere da casi estremi, come quello che citi, va considerato un aspetto non trascurabile: i titoli non forniscono la competenza, sono solo uno strumento che possono svilupparla. Sono perplesso quando si pongono come esclusivi criteri di discernimento il titolo "conquistato". Sono 24 anni che insegno e non mi considero un insegnante più esperto di altri che, magari, sono alle prime esperienze o, "peggio", non hanno titolo. Ho sempre da imparare e non c'è nulla di peggio, a mio parere, di ritenersi più capaci di altri in virtù di un titolo acquisito.sara1984 ha scritto:Questo principio di interscambiabilità dei ruoli non sta in piedi, visto che il percorso formativo che c'è dietro le due figure è molto lontano(docente di sostegno: laurea, abilitazione sulla materia, abilitazione sul sostegno; educatore: a volte solo il diploma)e visto che nell'interesse del ragazzo sia bene che le decisioni fondanti il percorso siano prese davvero da chi ha competenza didattico ed educativa.
questa cosa mi fa veramente ridere... di insegnanti con l'abilitazione sul sostegno io ne conosco pochissimi!!!!! di solito il sostegno serve per guadagnare punti per la graduatoria e di sicuro non è una scelta dell'insegnante... e una mia recentissima esperienza conferma quello che dico.... una mia collega educatrice (con laurea in scienze dell'educazione, in psicologia e abilitazione a CABAS.... decisamente formata!!!!!!) sta lavorando su un caso di una bambina autistica grave, con un'insegnate di sostegno laureata in biologia che riportando le sue parole non sa nulla sull'autismo ed è li solo perchè deve lavorare!!!
non parliamo di competenze o altro per favore, l'unica cosa che è sbagliata è che non ci sia l'OBBLIGO DI COLLABORARE, che non ci sia una legge che vieta le manie di grandezza e volontà di onnipotenza!!! bisogna lavorare PER IL BAMBINO, unire le forze non fare il contrario!!!!!!! bisogna capire che al centro di tutto non ci siamo noi, ma la crescita di un bambino al meglio delle sue possibilità, e in molti casi insegnanti di sostegno ed educatori sono l'unica possibilità che questo bambino ha per sperare di imparare qualcosa o dare il meglio di se in tutti i suoi limiti!
sono loro al centro non noi e le nostre pretese di essere più o meno.... cerchiamo di lavorare bene e insieme per un obiettivo comune!!!!
All'università ho avuto professori di varia fattura, fra questi anche professori che pur essendo preparati e mille volte più competenti di me mi hanno consultato, chiesto pareri. Quando, da agronomo, ho operato nell'ambito della mia professione ho avuto a che fare con operatori che non avevano neppure la licenza media, eppure ho imparato anche da loro, perché le conoscenze non si acquisiscono solo sui libri. Da insegnante ho operato in compresenza con insegnanti tecnico-pratici diplomati, che avevano un'esperienza sul campo incommensurabile rispetto alla mia. Ma abbiamo lavorato in compresenza e di concerto, sfruttando le sinergie, perché per quanto avessi studiato tutto sul grano e insegnarlo, non ero a conoscenza molti piccoli dettagli che conosceva chi il grano lo coltivava da 20 anni. Due anni fa insegnavo biologia in una classe e sapevo benissimo che, in qualche occasione, la collega di sostegno aveva fatto delle lezioni di recupero/potenziamento a tutta la classe sulla mia materia in mia assenza. Non ho avuto nulla da eccepire, anzi, ho considerato l'iniziativa della collega come un supporto al mio lavoro. Solo dopo diversi mesi ho scoperto che la collega è una biologa e, senza ombra di dubbio, aveva più competenza di me in alcuni contenuti relativi alla materia che insegno. L'anno scorso abbiamo pianificato una strategia che contemplava la collaborazione ad un livello più avanzato dell'educatrice, contando anche sull'interscambiabilità. Non aveva il titolo? e chi se ne frega, per me quello che conta è che la strategia ha permesso di ammettere l'alunno alla classe successiva con una programmazione per obiettivi minimi, mentre nell'anno precedente, con il solo insegnante di sostegno e senza il supporto dell'educatore, è stato passato con il classico calcio nel sedere. Tutti i colleghi, a iniziare dalle due di sostegno, sono rimasti soddisfatti del lavoro autonomo condotto dall'educatrice, lavoro impostato su una programmazione collegiale e su una strategia sviluppata di concerto ogni due o tre giorni dai tre diretti responsabili (le due insegnanti di sostegno e l'educatrice). Questo ha permesso di sostenere costantemente l'alunno per trenta ore su trenta settimanali interscambiando i ruoli. E i risultati sono saltati fuori. Quest'anno siamo ancora senza il sostegno, ma una nuova educatrice è già all'opera. E, cosa "incredibile", dal primo giorno è riuscita ad imporre all'alunno una metodologia di lavoro che nei due anni precedenti nessuno, educatori, sostegno e curricolari, è riuscito ad imporre pur provandoci.
Sinceramente mi spaventa vedere posizioni preconcette basate sulla distinzione formale dei ruoli che prescinde dall'analisi del contesto specifico e dalla pianificazione di una strategia efficace. Per fortuna non sono solo a pensarla in questo modo. Le potenziali risorse vanno sfruttate, metterle da parte a priori, sulla base di una mancata omologazione, è solo uno spreco scaturito da una concezione ottusa.
Ospite- Ospite
Re: Educatori al posto degli insegnanti di sostegno?
A distanza di più di un anno intervengo nuovamente sul tema, in quanto mi sembra che le generalizzazioni scritte sopra non apportino un vero contributo al dibattito.
E' evidente che le persone devono cercare di collaborare per il bene degli studenti che seguono, indipendentemente dalla mansione ricoperta. Mettere dei paletti sui rispettivi ruoli è però, a mio parere, giusto. L'insegnante di sostegno è la persona preposta alla tutela degli apprendimenti e dell'inclusione dell'alunno nel gruppo-classe, in aggiunta agli altri insegnanti di classe.
Persone per bene, colte ed umane ce ne possono essere quante se ne vuole, anche tra il personale ATA, i genitori e i volontari che possono operare in alcuni casi a scuola sui bambini con difficoltà.
Però la responsabilità dell'istruzione e dell'educazione nell'ambito scolastico è in carico agli insegnanti.
Io sono favorevole a un allargamento dell'utilizzo degli educatori a scuola: per es. per svolgere attività ricreative ed educative al pomeriggio con tutti i bambini (alla primaria, nelle scuole che non hanno il tempo pieno). Sarei anche favorevole a conferire incarichi agli educatori per coprire il tempo mensa: non ritengo infatti di dover difendere posti di lavoro a ogni costo e sono aperta a soluzioni alternative per la gestione dei momenti scolastici non di studio che si svolgono a scuola.
Non ritengo però valido il ragionamento che a scuola possano mettersi a insegnare tutti, indipendentemente dal percorso seguito...
Un insegnante ha una competenza disciplinare che un normale educatore non può avere per formazione: non certo perché un educatore sia in qualche modo inferiore a un insegnante, bensì perché nel proprio percorso di studi non è obbligato a inserire quelle materie che si insegnano a scuola e inoltre non ha studiato la didattica... Non si può né sperare né pretendere che un educatore sia fornito di una competenza multidisciplinare per far fonte a ogni evenienza scolastica. Se qualcuno è fornito di competenze multiple ben venga, ma bisogna sapere che si tratta di un'eccezione. Io sono infatti contraria anche all'unificazione dell'area di sostegno alle superiori, per gli stessi motivi...
Inoltre se nelle scuole lavorano persone su sostegno senza abilitazione specifica, ciò è da ritenersi una lesione del diritto degli studenti ad avere personale preparato che li segua. Non per nulla prima di chiamare un qualsiasi insegnante non specializzato, la normativa dice che si dovrebbero scorrere tutte le liste con le disponibilità su sostegno a livello provinciale: la precedenza per l'insegnamento su sostegno va data sempre a chi è preparato formalmente a questo tipo di lavoro. Se nella pratica assistiamo a un via vai di non specializzati nelle scuole, questo è da imputarsi a una carenza di personale specializzato in alcuni ordini di scuola e in alcune realtà territoriali e a cattiva organizzazione. La stessa carenza nel reclutamento si rileva anche nella scelta degli educatori, perché non tutte le cooperative assumono personale adeguatamente formato.
E' vero che negli ultimi anni in alcune regioni si è assistito a un miglioramento nella qualità del servizio educativo offerto, poiché nei bandi comunali è stato richiesto il requisito della laurea in Scienze dell'educazione per il personale inviato nelle scuole, ma le soluzioni adottate in alcuni territori sono diverse da quelle adottate in altri. Inoltre spesso non ci sono controlli sulla veridicità di ciò che viene dichiarato.
Quando sento discorsi del tipo che ci sono persone che pur senza titoli hanno l'umanità e la competenza per svolgere al meglio determinati lavori, meglio delle persone in regola da un punto di vista formale, mi cadono le braccia. Infatti il sistema burocratico di reclutamento tende solo a garantire a livello generale che le persone adatte ricoprano gli incarichi giusti. Come può un amministrazione pubblica verificare, se non in base a titoli o eventualmente esami, il livello di competenza delle persone? Io sono favorevole al valore legale del titolo di studi, perché permette la semplificazione burocratica. Altrimenti chiunque potrebbe insegnare in una scuola: basterebbe dimostrare di conoscere una certa materia, perché no? Ma chi dovrebbe di volta in volta controllare la competenza delle persone? I dirigenti? Il personale amministrativo? I genitori? Con che dispendio di tempo e di energie? In Italia, poi, dove nel mondo del lavoro è diffuso il clientelarismo e la raccomandazione?
In conclusione, io ritengo che l'insegnamento debba rimanere appannaggio degli insegnanti "titolati", anche se sono d'accordo che i disabili veramente gravi dovrebbero essere seguiti da personale educativo specializzato, proprio perché nella formazione degli educatori si dà la dovuta attenzione ai temi del progetto di vita complessivo e del potenziale che le persone in grosso disagio esistenziale debbono poter esprimere.
E' evidente che le persone devono cercare di collaborare per il bene degli studenti che seguono, indipendentemente dalla mansione ricoperta. Mettere dei paletti sui rispettivi ruoli è però, a mio parere, giusto. L'insegnante di sostegno è la persona preposta alla tutela degli apprendimenti e dell'inclusione dell'alunno nel gruppo-classe, in aggiunta agli altri insegnanti di classe.
Persone per bene, colte ed umane ce ne possono essere quante se ne vuole, anche tra il personale ATA, i genitori e i volontari che possono operare in alcuni casi a scuola sui bambini con difficoltà.
Però la responsabilità dell'istruzione e dell'educazione nell'ambito scolastico è in carico agli insegnanti.
Io sono favorevole a un allargamento dell'utilizzo degli educatori a scuola: per es. per svolgere attività ricreative ed educative al pomeriggio con tutti i bambini (alla primaria, nelle scuole che non hanno il tempo pieno). Sarei anche favorevole a conferire incarichi agli educatori per coprire il tempo mensa: non ritengo infatti di dover difendere posti di lavoro a ogni costo e sono aperta a soluzioni alternative per la gestione dei momenti scolastici non di studio che si svolgono a scuola.
Non ritengo però valido il ragionamento che a scuola possano mettersi a insegnare tutti, indipendentemente dal percorso seguito...
Un insegnante ha una competenza disciplinare che un normale educatore non può avere per formazione: non certo perché un educatore sia in qualche modo inferiore a un insegnante, bensì perché nel proprio percorso di studi non è obbligato a inserire quelle materie che si insegnano a scuola e inoltre non ha studiato la didattica... Non si può né sperare né pretendere che un educatore sia fornito di una competenza multidisciplinare per far fonte a ogni evenienza scolastica. Se qualcuno è fornito di competenze multiple ben venga, ma bisogna sapere che si tratta di un'eccezione. Io sono infatti contraria anche all'unificazione dell'area di sostegno alle superiori, per gli stessi motivi...
Inoltre se nelle scuole lavorano persone su sostegno senza abilitazione specifica, ciò è da ritenersi una lesione del diritto degli studenti ad avere personale preparato che li segua. Non per nulla prima di chiamare un qualsiasi insegnante non specializzato, la normativa dice che si dovrebbero scorrere tutte le liste con le disponibilità su sostegno a livello provinciale: la precedenza per l'insegnamento su sostegno va data sempre a chi è preparato formalmente a questo tipo di lavoro. Se nella pratica assistiamo a un via vai di non specializzati nelle scuole, questo è da imputarsi a una carenza di personale specializzato in alcuni ordini di scuola e in alcune realtà territoriali e a cattiva organizzazione. La stessa carenza nel reclutamento si rileva anche nella scelta degli educatori, perché non tutte le cooperative assumono personale adeguatamente formato.
E' vero che negli ultimi anni in alcune regioni si è assistito a un miglioramento nella qualità del servizio educativo offerto, poiché nei bandi comunali è stato richiesto il requisito della laurea in Scienze dell'educazione per il personale inviato nelle scuole, ma le soluzioni adottate in alcuni territori sono diverse da quelle adottate in altri. Inoltre spesso non ci sono controlli sulla veridicità di ciò che viene dichiarato.
Quando sento discorsi del tipo che ci sono persone che pur senza titoli hanno l'umanità e la competenza per svolgere al meglio determinati lavori, meglio delle persone in regola da un punto di vista formale, mi cadono le braccia. Infatti il sistema burocratico di reclutamento tende solo a garantire a livello generale che le persone adatte ricoprano gli incarichi giusti. Come può un amministrazione pubblica verificare, se non in base a titoli o eventualmente esami, il livello di competenza delle persone? Io sono favorevole al valore legale del titolo di studi, perché permette la semplificazione burocratica. Altrimenti chiunque potrebbe insegnare in una scuola: basterebbe dimostrare di conoscere una certa materia, perché no? Ma chi dovrebbe di volta in volta controllare la competenza delle persone? I dirigenti? Il personale amministrativo? I genitori? Con che dispendio di tempo e di energie? In Italia, poi, dove nel mondo del lavoro è diffuso il clientelarismo e la raccomandazione?
In conclusione, io ritengo che l'insegnamento debba rimanere appannaggio degli insegnanti "titolati", anche se sono d'accordo che i disabili veramente gravi dovrebbero essere seguiti da personale educativo specializzato, proprio perché nella formazione degli educatori si dà la dovuta attenzione ai temi del progetto di vita complessivo e del potenziale che le persone in grosso disagio esistenziale debbono poter esprimere.
dami- Messaggi : 1158
Data d'iscrizione : 28.08.11
Re: Educatori al posto degli insegnanti di sostegno?
dami.....Secondo me le persone in grosso disagio esistenziale (come dici tu) non sono i disabili gravi, ma quelle persone "normali" che hanno pregiudizi nei loro confronti. E poi è comodo che agli educatori si lascino i casi gravi mentre all'insegnante di sostegno solo i casi più leggeri; un bravo ins. di sos ha le competenze e le capacità per permettere anche ai casi gravi di esprimere tutte le potenzialità comunicative nascoste, penso a quello che si potrebbe fare con la CAA.
arsenio- Messaggi : 173
Data d'iscrizione : 22.09.11
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