Riflessioni conclusive sulla mia esperienza concorsuale
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Riflessioni conclusive sulla mia esperienza concorsuale
Cari colleghi, non so bene il motivo per cui scrivo questo messaggio, non so se è il bisogno di trovare l'appoggio di chi può comprendere cosa sto provando in questo momento (anche perché so che molti non saranno d'accordo con me) o per il semplice fatto di sfogarmi...sì forse per quest'ultimo motivo.
Parto da lontano... a me è sempre piaciuto studiare, anzi leggere. Leggere per il piacere e il gusto di volare con il pensiero. Così ho sempre letto e quindi studiato, alle scuole elementari, poi alle medie, poi al liceo classico e poi, ma un po' di meno, decisamente di meno, all'Università. Comunque mi laureo e finalmente posso realizzare il sogno che ho sempre coccolato e accarezzato, quello di insegnare. Il 25 luglio 2005 mi laureo e appena due giorni dopo scade la domanda per le preselezioni Sissis, inizia un nuovo percorso, ce la faccio al rientrare nel novero dei fortunati. Dopo lunga riflessione decido di iscrivermi nella classe di concorso 51, perché il latino è il latino, leggere e riflettere su Cicerone...vuoi mettere, la soddisfazione di avviare una classe alla traduzione. Mi abilto nel 2007 e comincio a lavorare alle medie, ma va beh, la gioia di entrare per la prima volta in una classe cancella questa piccola delusione. Quello stesso anno viaggio da Ragusa a Messina 3 volte a settimana per frequentare il semestre aggiuntivo per la 43/50, non so bene neanche io come abbia fatto. Non ho fatto il corso per il sostegno perché non mi sentivo adatta, allora. Adesso forse riuscirai a relazionarmi anche con bambini in gravi difficoltà, sono più forte forse. Non faccio master, perché li considerop nient'altro che compravendita di pseudocultura con l'approvazione dello Stato. Su questa scelta ha influito l'esperienza di qualche giornodi insegnamento in una scuola paritaria...la cultura non ha prezzo o meglio ha un prezzo inestimabile. Si abbatte l'uragano Gelmini sull'orizzonte della scuola, tagli continui; trasferisco i miei pochi punti in una provincia del Nord, Torino, dove la classe 51 ha da ben tre 34 sovrannumerari. Mi dedico alle medie, consapevole che alla prossima riapertura delle graduatorie ci sarà un esodo in massa verso la 43, quindi veleggerò nell'imo della classifica. Questo a volte mi sembra la Gae, una classifica, essere nelle posizioni alte ed entrare di ruolo prima non è dovuto al merito (questo sconosciuto), ma al fatto di trovarsi al posto giusto nel momento giusto. Molti colleghi temono già la riapertura delle Gae, la probabile possibilità di cambiare provincia ( la coda è incostituzionale, ma vedersi sclazati a un passo dalla meta non è piacevole). Non è questo merito. Quando è stato fatto l'ultimo concorso avevo 19 anni, non potevo partecipare...ma mi sono sempre chiesta quale sia il valore di un concorso la cui graduatoria resta in piedi più di 10 anni. Quando ho fatto la Sissis, avevo capito che questa scuola di specializzazione nata per seguire il modello europeo, perché l'Europa ce lo chiede, avrebbe sostituito i concorsi. Già quando frequentavo gli ultimi anni dell'Uni voci di corridoi dicevano che la Sissis non ci sarebbe più stata, poi in effetti è sparita e mi dispiace per tutti coloro che laureati in quel lasso di tempo non hanno potuto neanche avere la possibilità di entrare nel mondo della scuola, per essere sostituita dal TFA e dal PAS. Intanto viene indetto un nuovo concorso...certo avrà delle pecche, numerose, ma almeno è un concorso. Se questo fosse a cadenza regolare, per come la vedo io sarebbe la cosa migliore. E sono anche d'accordo sul fatto di non creare abilitati, ho bisogno di 50 prof. , 50 saranno i vincitori non uno di più.
Mi preparo per il concorso, supero la preselettiva, supero lo scritto, anche se con un voto basso e all'orale nprendo il minimo...temo proprio di non riuscire a rientrare nei 137 posti della 43/50 per il Piemonte. A parte la delusione comprensibile dovrei accettare l'esito, sulla base di quanto ho detto. Ma la mia rabbia, la mia angoscia, il mio senso di impotenza è saper che bisognerà aspettare l'esito dei ricorsisti e probabilmente fare un controricorso. Mentre io ho sempre rispettato le regole, impegnandomi con costanza e fatica, come del resto tanti altri, lo Stato gioca con la nostra professionalità e il nostro impegno, quando il Tar si deciderà sull'esito dei ricorsi? Ecco è questo che mi rende sconsolata, umilita e mortificata: dover sperare che altri colleghi abbiano fatto meno bene di me o aspettare il ricorso Tar. Con l'attuale crisi dubito ci sia un nuovo concorso tra due o tre anni e dato l'ingolfamento delle mie classi di concorso il ruolo è una chimera.
La mia situazione è davvero incerta, non so se rientrerò tra i vincitori ma comunque mi rimane un amaro in bocca che non riesce ad andar via nonostante la gioia di aver superato questo concorso (tanti miei colleghi, bravi e preparati, non l'hanno superato; quindi la mia è sola gioia e soddisfazione, non arroganza o inutile boria, so bene quanto lqa variabile fortuna sia importante in un concorso) ma di aver dato ancora un'altra dimostrazione di valere qualcosa, di impegnarmi ogni giorno per la scuola italiana...ma di non essere abbastanza brava.
Parto da lontano... a me è sempre piaciuto studiare, anzi leggere. Leggere per il piacere e il gusto di volare con il pensiero. Così ho sempre letto e quindi studiato, alle scuole elementari, poi alle medie, poi al liceo classico e poi, ma un po' di meno, decisamente di meno, all'Università. Comunque mi laureo e finalmente posso realizzare il sogno che ho sempre coccolato e accarezzato, quello di insegnare. Il 25 luglio 2005 mi laureo e appena due giorni dopo scade la domanda per le preselezioni Sissis, inizia un nuovo percorso, ce la faccio al rientrare nel novero dei fortunati. Dopo lunga riflessione decido di iscrivermi nella classe di concorso 51, perché il latino è il latino, leggere e riflettere su Cicerone...vuoi mettere, la soddisfazione di avviare una classe alla traduzione. Mi abilto nel 2007 e comincio a lavorare alle medie, ma va beh, la gioia di entrare per la prima volta in una classe cancella questa piccola delusione. Quello stesso anno viaggio da Ragusa a Messina 3 volte a settimana per frequentare il semestre aggiuntivo per la 43/50, non so bene neanche io come abbia fatto. Non ho fatto il corso per il sostegno perché non mi sentivo adatta, allora. Adesso forse riuscirai a relazionarmi anche con bambini in gravi difficoltà, sono più forte forse. Non faccio master, perché li considerop nient'altro che compravendita di pseudocultura con l'approvazione dello Stato. Su questa scelta ha influito l'esperienza di qualche giornodi insegnamento in una scuola paritaria...la cultura non ha prezzo o meglio ha un prezzo inestimabile. Si abbatte l'uragano Gelmini sull'orizzonte della scuola, tagli continui; trasferisco i miei pochi punti in una provincia del Nord, Torino, dove la classe 51 ha da ben tre 34 sovrannumerari. Mi dedico alle medie, consapevole che alla prossima riapertura delle graduatorie ci sarà un esodo in massa verso la 43, quindi veleggerò nell'imo della classifica. Questo a volte mi sembra la Gae, una classifica, essere nelle posizioni alte ed entrare di ruolo prima non è dovuto al merito (questo sconosciuto), ma al fatto di trovarsi al posto giusto nel momento giusto. Molti colleghi temono già la riapertura delle Gae, la probabile possibilità di cambiare provincia ( la coda è incostituzionale, ma vedersi sclazati a un passo dalla meta non è piacevole). Non è questo merito. Quando è stato fatto l'ultimo concorso avevo 19 anni, non potevo partecipare...ma mi sono sempre chiesta quale sia il valore di un concorso la cui graduatoria resta in piedi più di 10 anni. Quando ho fatto la Sissis, avevo capito che questa scuola di specializzazione nata per seguire il modello europeo, perché l'Europa ce lo chiede, avrebbe sostituito i concorsi. Già quando frequentavo gli ultimi anni dell'Uni voci di corridoi dicevano che la Sissis non ci sarebbe più stata, poi in effetti è sparita e mi dispiace per tutti coloro che laureati in quel lasso di tempo non hanno potuto neanche avere la possibilità di entrare nel mondo della scuola, per essere sostituita dal TFA e dal PAS. Intanto viene indetto un nuovo concorso...certo avrà delle pecche, numerose, ma almeno è un concorso. Se questo fosse a cadenza regolare, per come la vedo io sarebbe la cosa migliore. E sono anche d'accordo sul fatto di non creare abilitati, ho bisogno di 50 prof. , 50 saranno i vincitori non uno di più.
Mi preparo per il concorso, supero la preselettiva, supero lo scritto, anche se con un voto basso e all'orale nprendo il minimo...temo proprio di non riuscire a rientrare nei 137 posti della 43/50 per il Piemonte. A parte la delusione comprensibile dovrei accettare l'esito, sulla base di quanto ho detto. Ma la mia rabbia, la mia angoscia, il mio senso di impotenza è saper che bisognerà aspettare l'esito dei ricorsisti e probabilmente fare un controricorso. Mentre io ho sempre rispettato le regole, impegnandomi con costanza e fatica, come del resto tanti altri, lo Stato gioca con la nostra professionalità e il nostro impegno, quando il Tar si deciderà sull'esito dei ricorsi? Ecco è questo che mi rende sconsolata, umilita e mortificata: dover sperare che altri colleghi abbiano fatto meno bene di me o aspettare il ricorso Tar. Con l'attuale crisi dubito ci sia un nuovo concorso tra due o tre anni e dato l'ingolfamento delle mie classi di concorso il ruolo è una chimera.
La mia situazione è davvero incerta, non so se rientrerò tra i vincitori ma comunque mi rimane un amaro in bocca che non riesce ad andar via nonostante la gioia di aver superato questo concorso (tanti miei colleghi, bravi e preparati, non l'hanno superato; quindi la mia è sola gioia e soddisfazione, non arroganza o inutile boria, so bene quanto lqa variabile fortuna sia importante in un concorso) ma di aver dato ancora un'altra dimostrazione di valere qualcosa, di impegnarmi ogni giorno per la scuola italiana...ma di non essere abbastanza brava.
sebina- Messaggi : 44
Data d'iscrizione : 22.09.10
Re: Riflessioni conclusive sulla mia esperienza concorsuale
Se hai un punteggio basso, non saresti rientrata comunque nelle immissioni di quest'anno. Per l'anno prossimo mi auguro che la questione dei ricorsi sia risolta. Quanto al fatto di sperare che i tuoi colleghi abbiano fatto meno bene di te, fa parte delle regole del gioco.
Dec- Moderatore
- Messaggi : 88150
Data d'iscrizione : 23.08.10
Re: Riflessioni conclusive sulla mia esperienza concorsuale
Non sarà un concorso non conclusosi come speravi a toglierti la bravura, la cultura, la professionalità e la passione. Forza!
rosy.11- Messaggi : 614
Data d'iscrizione : 17.05.13
Re: Riflessioni conclusive sulla mia esperienza concorsuale
Grazie ad entrambi per l'incoraggiamento.
sebina- Messaggi : 44
Data d'iscrizione : 22.09.10
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