Civile confronto sulle graduatorie

Mettiamo tra parentesi tutto il gorgo tra sud e nord, che è solo un aspetto del problema, da inserire nell'aspetto più ampio dell'aggiornamento, che radunerà tutte le provincie e in cui quindi chiunque può essere "meridionale" nel senso che andrà ad occupare un posto precedentemente di un altro.
Parlandone quindi con tono pacato: cosa pensate di fare? Io sono molto indeciso e vi rendo partecipi delle mie indecisioni.
1) Nella mia provincia X si lavora su sostegno benchè ormai agli sgoccioli.
2) Nella provincia limitrofa z si lavora sul sostegno, im modo più signicativo
3) Nella provincia Q la graduatoria sostegno è esaurita ampiamente

Domanda per me e per tutti:
Resto in X sperando anche quest'anno in un colpo di fortuna (che ho avuto) oppure vado in quella limitrofa con un po' più possibilità o infine tento il tutto e per tutto e vado a Q? Voi cosa fareste? Io non ho famiglia

io andrei nella provincia dove è esaurita, magari becco il ruolo, non si sa mai; se mi devo spostare lo faccio con tutti i crismi :-)

ma chi ti dà la certezza che non facciano il tuo ragionamento tante altre persone? Trasferirsi in una provincia non satura nel biennio 2009/2011 implica il rischio di ritrovarsi nel nuovo biennio in una provincia affollata perchè altri hanno ragionato come te...

da qualche parte si deve pur partire: se nessuno ragiona in questi termini, la graduatoria resta esaurita. Alternativa è il lancio della monetina oppure "amblimblò, alla lince alla lancia" ecc.ecc.

Personalmente credo che per la scelta di un prov la domanda che uno deve porsi è: riuscirei a sopportare l'idea di lasciare la prov dove lavoro per un'altra..? soprattutto sapendo poi che nella prov di partenza avrei lavorato anche quest'anno..? bene, se una persona riesce a sopportare quest'idea secondo me ha già fatto un bel passo avanti nella scelta da prendere..
Ovviamente il quesito non si pone se la persona NON riesce a lavorare nella prov dove si trova attualmente, in quel caso fa bene ad andare da altre parti..

Se quelli della Lega, che fanno un gran parlare di "invasione dal Sud", sapessero quante e quali paturnie ci prendono all'atto di scegliere la provincia, non avrebbero il magone che dicono di avere.

Forse ignorano cosa significhi questa scelta per noi: decidere innanzitutto di lasciare casa e affetti, trasferirsi magari dove non si ha uno straccio di amico o di appoggio, giocare effettivamente d'azzardo, sapendo che se si sbaglia, allora si è puntato tutto sul cavallo perdente e non si ha nessun appello (almeno fino al successivo e, di questi tempi, eventuale aggiornamento). Disoccupazione accompagnata da una speranza a chilometri di distanza da casa: un incubo!

E quindi molti (e dovrei dire soprattutto molte) rinunciano, restano a casa anche se disoccupati/e.

Credo proprio che lorsignori ignorino cosa voglia dire trovarsi a un bivio dove da un lato c'è la propria vita e dall'altro il lavoro.

Mi chiedo che politico sia uno che ignori questo, ma sono certo che me lo chiederò con estrema attenzione alle prossime elezioni. Invito tutti i colleghi a fare altrettanto.

Per tornare in topic (ma credo sinceramente di non esserne uscito mai), la scelta della provincia giusta è davvero cartomanzia raffinata. Si può ragionare sul passato, ma sul futuro si possono fare solo proiezioni che possono rivelarsi fallaci.

Di certo le province che, per le cdc di interesse di ognuno di noi, hanno visto molti incarichi, per non dire ruoli, rischiano un certo assalto: in primis direi il Piemonte, mentre la Lombardia nel complesso è stata buona ma non eccellente; in decadenza il Veneto, che in passato aveva dato molte soddisfazioni.

Un sincero in bocca al lupo a tutte/i :-)

giulia boffa ha scritto:da qualche parte si deve pur partire: se nessuno ragiona in questi termini, la graduatoria resta esaurita. Alternativa è il lancio della monetina oppure "amblimblò, alla lince alla lancia" ecc.ecc.

il problema penso stia innanzitutto nelle modalità scelte per l'aggiornamento, se aggiornamento ci sarà.
nel senso che non è detto che ci sarà trasferimento e se ci sarà bisognerà valutare le condizioni dei trasferimenti.
posto che ci si potrà trasferire, io che sono meridionale, siciliano per l'esattezza, ragionerei in questi termini:
a casa mia ho lavorato, se qualcuno se ne va avrò più possibilità di lavorare.
le graduatorie esaurite dall'anno prossimo al nord non esisteranno più, a causa degli esuberi ricollocati, e dei tagli e della diminuizione delle classi, le cattedre in giro saranno poche, quindi bisogna ragionare veramente su dati di fatto e non sulle ipotesi, nel senso che se l'anno scorso l'ultimo nominato aveva 60 p. quest'anno l'asticella dovrà alzarsi, e se la grd. non è stata esaurita meglio non pensarci.
il discorso sul sostegno e da valutare attentamente nel senso che, molti dei colleghi che negli anni scorsi andavano sul curriculare, negli ultimi due anni hanno riscoperto il sos, quindi le cattedre sono realmente diminuite.
queste sono le considerazioni "formali" quelle informali vanno a tenere in considerazione le questioni personali, trasferirsi si, ma a che condizioni? ognuno si fa i suoi conti, vale più quel poco che ho, o la speranza di uno stipendio e perdere quel poco che ho? parlo di speranza di uno stipendio, perchè trasferendomi avrei la certezza di perdere la possibilità di lavorare nei pressi di casa mia, ma non avrei la certezza di lavorare altrove, avrei la certezza di perdere la qualità delle mie relazioni sociali e la quasi certezza di on troivarne altrove, o almeno in tempi brevi.
ma tutto comunque dipende da questo DM di aggiornamento, e come lo faranno.

Albith ha scritto:Se quelli della Lega, che fanno un gran parlare di "invasione dal Sud", sapessero quante e quali paturnie ci prendono all'atto di scegliere la provincia, non avrebbero il magone che dicono di avere.

Forse ignorano cosa significhi questa scelta per noi: decidere innanzitutto di lasciare casa e affetti, trasferirsi magari dove non si ha uno straccio di amico o di appoggio, giocare effettivamente d'azzardo, sapendo che se si sbaglia, allora si è puntato tutto sul cavallo perdente e non si ha nessun appello (almeno fino al successivo e, di questi tempi, eventuale aggiornamento). Disoccupazione accompagnata da una speranza a chilometri di distanza da casa: un incubo!

E quindi molti (e dovrei dire soprattutto molte) rinunciano, restano a casa anche se disoccupati/e.

Credo proprio che lorsignori ignorino cosa voglia dire trovarsi a un bivio dove da un lato c'è la propria vita e dall'altro il lavoro.

Mi chiedo che politico sia uno che ignori questo, ma sono certo che me lo chiederò con estrema attenzione alle prossime elezioni. Invito tutti i colleghi a fare altrettanto.

Per tornare in topic (ma credo sinceramente di non esserne uscito mai), la scelta della provincia giusta è davvero cartomanzia raffinata. Si può ragionare sul passato, ma sul futuro si possono fare solo proiezioni che possono rivelarsi fallaci.

Di certo le province che, per le cdc di interesse di ognuno di noi, hanno visto molti incarichi, per non dire ruoli, rischiano un certo assalto: in primis direi il Piemonte, mentre la Lombardia nel complesso è stata buona ma non eccellente; in decadenza il Veneto, che in passato aveva dato molte soddisfazioni.

Un sincero in bocca al lupo a tutte/i :-)

concordoi in parte con quanto detto,
siccome ho valutato in questi anni l'ipotesi di trafserirmi ho tenuto d'occhio le regioni da te elencate.
ho visto i taglil di questi anni, beh la lombardia è una regione meridionale, va in media con 3 o 4 mila tagli all'anno, altrettanto il piemonte, un pò meno il veneto che però è molto più piccolo, meno scuole e la stessa popolazione della Sicilia, in caso di trasferimento la vedo veramente dura, scegliere una provincia plausibile con le proprie classi di concorso la vedoi realmente dura.
almeno parlo per il ramo umanistico supeiori, sinceramente non ho trovato una provincia dove vale la pena di trasferirti, tranne tu abbia 150 punti, ma allora lavori anche a casa e qui non è certo che tu abbia il ruolo. è veramente un terno al lotto, forse è diverso per le materie scientifiche.ma non direi tanto.

Condivido tutto quanto detto fino ad ora...credo xò che se siamo arrivati a questa situazione, oltre alle politiche sbagliate dei vari governi, sia anche un po' colpa nostra...credo che dobbiamo farci un po' autocritica sul perchè la maggior % di lavoratori statali (reparto scuola) venga trattata così...purtroppo siamo una categoria particolare: molti colleghi NON si interessano a niente, vogliono essere fatalisti, preferiscono girarsi dall'altra parte o mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi pur di non sentire certi discorsi o farsi autocritica...eh no, cari, se continuiamo a comportarci così NON andremo da nessuna parte... noi siamo gli addetti ai lavori e noi dobbiamo partecipare attivamente alle politiche che ci riguardano direttamente!

Io non so se trasferirmi a 600 km e cercare di prendere il ruolo lontano dagli affetti, oppure rimanere nella mia provincia con gli affetti e tenermi l'incarico annuale di 18 ore fino al 30 giugno.(sempre se ci fanno trasferire!!!!)
Voi che fareste???

guarda, se lavori puoi anche restare a casa, visto che comunque il ruolo non è garantito con i trasferimenti e poi finisce che ci devi rimanere due anni fuori a prendere quello che potevi tranquillamente prendere a casa, con risparmio di soldi e malincuore. Io credo che ci si debba spostare per lavorare, ma sul serio, e fortunamente se ci sarà l'aggiornamento, come credo e ho sempre creduto, se va male, due anni passano in fretta, dopo si può sempre tornare sui propri passi e cambiare provincia

giulia boffa ha scritto:guarda, se lavori puoi anche restare a casa, visto che comunque il ruolo non è garantito con i trasferimenti e poi finisce che ci devi rimanere due anni fuori a prendere quello che potevi tranquillamente prendere a casa, con risparmio di soldi e malincuore. Io credo che ci si debba spostare per lavorare, ma sul serio, e fortunamente se ci sarà l'aggiornamento, come credo e ho sempre creduto, se va male, due anni passano in fretta, dopo si può sempre tornare sui propri passi e cambiare provincia

Non è detto che siano solo due anni, potrebbe uscire il decreto che ripristina i quattro anni o, addirittura, che impone 6/8 anni o dove vai resti senza poter più cambiare. Sarebbe perfettamente legale, negli altri comparti della PA avviene normalmente che tu venga assunto nella città X e ci resti anche dieci anni

[quote="Albith"]
Di certo le province che, per le cdc di interesse di ognuno di noi, hanno visto molti incarichi, per non dire ruoli, rischiano un certo assalto: in primis direi il Piemonte, mentre la Lombardia nel complesso è stata buona ma non eccellente; in decadenza il Veneto, che in passato aveva dato molte soddisfazioni.
[quote]
A esempio, sono inserita in tre province lombarde e nessuno mi ha mai chiamata lo scorso anno; quest'anno sono su sostegno, da gennaio, in Veneto. Certo, poche ore, tante spese, paesino in cui parlano solo dialetto, ma almeno ci sono dei punti da caricare.
Dovrò valutare se veramente mi converrà inserirmi in altra povincia del nord (se ci sarà data la possibilità): valuterò bene le condizioni, non sembra ma a cambiare a occhi chiusi - non è detto che dove vada poi lavori, quanti avranno la mia stessa idea? - e rischiare di avere poche ore con i prezzi che girano al nord, non è il massimo della goduria.
Per dire, a gennaio sono salita a seguito della chiamata, se qualche genitore o fratello mi manderà il biglietto del treno o se qualche collega mi darà un passaggio, a Pasqua tornerò a casa, altrimenti ... i soldi se ne vanno tutti per il posto letto, attualmente siamo in sei con un bagno e una microcucina, il mangiare, le bollette e i mezzi di trasporto.

piccolasusina ha scritto:

giulia boffa ha scritto:guarda, se lavori puoi anche restare a casa, visto che comunque il ruolo non è garantito con i trasferimenti e poi finisce che ci devi rimanere due anni fuori a prendere quello che potevi tranquillamente prendere a casa, con risparmio di soldi e malincuore. Io credo che ci si debba spostare per lavorare, ma sul serio, e fortunamente se ci sarà l'aggiornamento, come credo e ho sempre creduto, se va male, due anni passano in fretta, dopo si può sempre tornare sui propri passi e cambiare provincia

Non è detto che siano solo due anni, potrebbe uscire il decreto che ripristina i quattro anni o, addirittura, che impone 6/8 anni o dove vai resti senza poter più cambiare. Sarebbe perfettamente legale, negli altri comparti della PA avviene normalmente che tu venga assunto nella città X e ci resti anche dieci anni

saremmo punto e a capo con i ricorsi, non puoi impedire il trasferimento e poi le nostre GE sono particolari, si esauriscono e se non permetti gli spostamenti ti troveresti regioni senza candidati e altre stracolme, come li dai poi i ruoli? Solo i ruoli possono davvero farle sparire nei famosi 7/8 anni della Gelmini, se blocchi gli spostamenti dove servono come esaurisci? Le altre PA non hanno il problema precariato come il nostro nè un esercito di occupati come quello della scuola, non si può paragonare

giulia boffa ha scritto:

piccolasusina ha scritto:

giulia boffa ha scritto:guarda, se lavori puoi anche restare a casa, visto che comunque il ruolo non è garantito con i trasferimenti e poi finisce che ci devi rimanere due anni fuori a prendere quello che potevi tranquillamente prendere a casa, con risparmio di soldi e malincuore. Io credo che ci si debba spostare per lavorare, ma sul serio, e fortunamente se ci sarà l'aggiornamento, come credo e ho sempre creduto, se va male, due anni passano in fretta, dopo si può sempre tornare sui propri passi e cambiare provincia

Non è detto che siano solo due anni, potrebbe uscire il decreto che ripristina i quattro anni o, addirittura, che impone 6/8 anni o dove vai resti senza poter più cambiare. Sarebbe perfettamente legale, negli altri comparti della PA avviene normalmente che tu venga assunto nella città X e ci resti anche dieci anni

saremmo punto e a capo con i ricorsi, non puoi impedire il trasferimento e poi le nostre GE sono particolari, si esauriscono e se non permetti gli spostamenti ti troveresti regioni senza candidati e altre stracolme, come li dai poi i ruoli? Solo i ruoli possono davvero farle sparire nei famosi 7/8 anni della Gelmini, se blocchi gli spostamenti dove servono come esaurisci? Le altre PA non hanno il problema precariato come il nostro nè un esercito di occupati come quello della scuola, non si può paragonare

Ma se già si parla di albi regionali dove confluiranno le gae, e di "prove" da superare per spostarsi da un albo regionale ad un altro, come fai ad esserne così sicura??
Io temo che quest'anno se ci faranno cambiare provincia, sarà l'ultimo anno, poi la cosa sarà più complicata...
ciao

questo è il nulla, non esiste nessun albo regionale e nessuna nuova forma di reclutamento, esistono solo le GE e una sentenza della Consulta, non esiste il blocco neanche, quindi ogni due anni , allo stato attuale si rinnova e si può cambiare provincia

giulia boffa ha scritto:io andrei nella provincia dove è esaurita, magari becco il ruolo, non si sa mai; se mi devo spostare lo faccio con tutti i crismi :-)

Ok ma bisogna stare attenti: le province piccole possono riservare brutte sorprese, sarebbe meglio scegliere province grandi, o no?

titifra ha scritto:

giulia boffa ha scritto:io andrei nella provincia dove è esaurita, magari becco il ruolo, non si sa mai; se mi devo spostare lo faccio con tutti i crismi :-)

Ok ma bisogna stare attenti: le province piccole possono riservare brutte sorprese, sarebbe meglio scegliere province grandi, o no?

se tutti ragionano così , nessuno va nelle piccole e succede questo

http://www.orizzontescuola.it/node/13765

Dunque, un posto vale l'altro? Inutile affannarsi tanto a cercare e valutare questo o quello...
Che cosa difficile...

infatti non è per niente facile, considerato anche che o sei lì o non sei lì, se rifiuti da quella GE, a meno che tu non sia collocata bene in GI di altra provincia e quindi puoi lavorare da lì, praticamente non lavori: non è come per le code, vado , se mi va accetto, qui è o così o pomì

giulia boffa ha scritto:infatti non è per niente facile, considerato anche che o sei lì o non sei lì, se rifiuti da quella GE, a meno che tu non sia collocata bene in GI di altra provincia e quindi puoi lavorare da lì, praticamente non lavori: non è come per le code, vado , se mi va accetto, qui è o così o pomì

Grazie...
Dunque, ci vuole anche molta fortuna...

Dunque, ha ragione Albith...

Albith ha scritto:Se quelli della Lega, che fanno un gran parlare di "invasione dal Sud", sapessero quante e quali paturnie ci prendono all'atto di scegliere la provincia, non avrebbero il magone che dicono di avere.

Forse ignorano cosa significhi questa scelta per noi: decidere innanzitutto di lasciare casa e affetti, trasferirsi magari dove non si ha uno straccio di amico o di appoggio, giocare effettivamente d'azzardo, sapendo che se si sbaglia, allora si è puntato tutto sul cavallo perdente e non si ha nessun appello (almeno fino al successivo e, di questi tempi, eventuale aggiornamento). Disoccupazione accompagnata da una speranza a chilometri di distanza da casa: un incubo! [...]

se io dovessi spostarmi, senza avere alcun appoggio e pochissimi punti, andrei sulle GE esaurite, poco ma sicuro; poi se invece ho appoggi e una vaga idea che si lavora, andrei dove ho appoggio; se sono in odor di ruolo nella mia provincia e poi lavoro lì senza troppi problemi, me ne starei nella mia provincia ad aspettare il ruolo e a lavorare vicino alla mia famiglia; se la prospettiva di lavorare nella provincia non c'è , anche con tanti punti, allora andrei in quella più vicina che potrebbe garantirmi il lavoro con il mio punteggio, ovviamente azzardando sceglierei quella che mi è più simpatica e più facile da raggiungere :-)

Per quelli invece che sono al Nord , prossimi all'agognata meta e che non vedono l'ora di tornare a casa, direi di resistere, di prendere il ruolo al Nord, tanto fatto 30 si fa anche 31, e poi dopo cominciare la trafila, anch'essa penosa , della discesa a casa dopo. ma già so che qualcuno potrebbe essere pronto a scendere se il suo punteggio appena gli consente di lavorare giù.

giulia boffa ha scritto:se io dovessi spostarmi, senza avere alcun appoggio e pochissimi punti, andrei sulle GE esaurite, poco ma sicuro; poi se invece ho appoggi e una vaga idea che si lavora, andrei dove ho appoggio; se sono in odor di ruolo nella mia provincia e poi lavoro lì senza troppi problemi, me ne starei nella mia provincia ad aspettare il ruolo e a lavorare vicino alla mia famiglia; se la prospettiva di lavorare nella provincia non c'è , anche con tanti punti, allora andrei in quella più vicina che potrebbe garantirmi il lavoro con il mio punteggio, ovviamente azzardando sceglierei quella che mi è più simpatica e più facile da raggiungere :-)

Per quelli invece che sono al Nord , prossimi all'agognata meta e che non vedono l'ora di tornare a casa, direi di resistere, di prendere il ruolo al Nord, tanto fatto 30 si fa anche 31, e poi dopo cominciare la trafila, anch'essa penosa , della discesa a casa dopo. ma già so che qualcuno potrebbe essere pronto a scendere se il suo punteggio appena gli consente di lavorare giù.

Cosa consigli riguardo le GI?

per le GI di I fascia, tenerle sempre nella stessa provincia delle GE, poco ma sicuro anche quello, perché se non riesco a prendere una cattedra intera che mi permette di vivere, specialmente se le GE le metto al Nord, posso sempre sperare di avere uno spezzone da GE e completare poi da GI. Per quelle di II e III fascia, sempre dove sono le GE esaurite, si ha più possibilità di lavoro se tutti quelli di I fascia stanno lavorando e si può anche sperare di avere una cattedra al 30 giugno.