Ins sostegno e materie

Salve a tutti, sono un'insegnante di sostegno e avrei bisogno di una informazione...sono in classe con un alunno disabile che ha necessità di essere seguito soprattutto in italiano e matematica; per problemi organizzativi non sempre riesco a essere in classe in quelle ore, ma ci sono anche durante l'ora di religione e di musica. Esiste una normativa che mi obbliga a svolgere quelle discipline oppure posso, pur Rimanendo in classe, svolgere attività di italiano o matematica anche se il resto della classe fa religione o musica? Mi auguro di essere stata chiara. In attesa di risposta, un caro saluto...

Dipende: io in una classe sono presente all'ora di religione ma il ragazzo che seguo ha una programmazione talmente differenziata che mi dedico ad altro. Aggiungo che l'alunno non sarebbe comunque in grado di seguire le lezioni, peraltro molto interessanti, della collega di religione.

Nella mia classe vi è un ragazzo diversabile, che segue una programmazione differenziata, naturalmente è seguito da un docente di sostegno,che spesso lo porta nel laboratorio di informatica.
Nel momento in cui io distribuisco del materiale agli altri alunni o somministro delle prove, dei questionari, lo studente in questione resta a guardare, vorrei coivolgerlo in qualche modo, ma temo di interferire nel lavoro della collega.
Cosa mi consigliate?

Ma esiste una normativa a riguardo?

Angie, l'alunno è "tuo", il sostegno supporta.

Non te la senti di parlarne con la collega chiedendo cosa ne pensa lei?

Ire ha scritto:Angie, l'alunno è "tuo", il sostegno supporta.

Non te la senti di parlarne con la collega chiedendo cosa ne pensa lei?

So che l'alunno è mio, ma la collega sembra voler fare tutto lei. Le ho parlato qualche settimana fa, ma lei ha detto che il programma dell'alunno è differenziato e che sarebbe opportuno non metterci lo zampino poichè si creerebbe confusione.
I programmi sono diversi, infatti, quello che seguo io è più complesso, articolato, l'alunno, invece svolge compiti elementari.
Sono in un III anno di un tecnico commerciale.
Cmq proverò ad essere più incisiva con la docente, senza ledere la sensibilità e la tranquillità dell'alunno, il quale riconosce la collega come "sua insegnante".

Non piacerebbe anche a lui, ad esempio, ricevere il compito da fare quando lo consegni ai compagni?
Però è vero, l'importante è non creare problemi al ragazzo.

In bocca al lupo, angie.

Ire ha scritto:Non piacerebbe anche a lui, ad esempio, ricevere il compito da fare quando lo consegni ai compagni?
Però è vero, l'importante è non creare problemi al ragazzo.

In bocca al lupo, angie.

Grazie! Grazie Ire!
I tuoi consigli sono stati e sono preziosissimi.

In realtà l'alunno non è tuo, per legge è vostro, siete contitolari e convalutatori, il che implica che tu e l'altra insegnante dovete trovare un accordo (quindi venirvi incontro) sulla programmazione da seguire, che è peraltro quella del PEI, che tu hai firmato o firmerai. Nel Pei dovrà essere chiaramente indicato come verrà impostata l'azione didattica e ciò deve trovarvi concordi... una volta che avete raggiunto un vero accordo tutto è possibile, essendo un differenziato e non un obiettivo minimo, l'importante sono due cose:
1) Una programmazione differenziata ha come obiettivo quello di collocare l'alunno in un contesto lavorativo, infatti farete un certificato di competenze utile a questo scopo al termine dei corsi di studi.
2) Una programmazione differenziata può non avere alcuna attinenza con la materia insegnata, qualora gli insegnati dovessero decidere di dedicare quelle ore al potenziamento delle autonomie e conoscenze di base.
3) Una programmazione differenziata, al contrario, potrebbe anche per assurdo essere ad o.m. perchè il differenziato si stabilisce su tutte le materie e non su una sola...
Comunque il segreto è concordare per integrare.