Tendenza alla medicalizzazione di massa!
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Tendenza alla medicalizzazione di massa!
Seguo 5 ore alla settimana un ragazzino con L.104, 1° media.
L'insegnante di lettere mi ha fatto uscire qualche giorno fa con lui e altri 4 ragazzini della classe per somministrare 2 prove MT sulla comprensione a tutti e 5.
A mio avviso erano troppo difficili (ed. GiuntiO.S. 2006). Troppo decisamente per un ragazzino di 1° media.
Notare che due di questi sono stranieri anche se hanno fatto gran parte delle elementari in Italia.
Le prove sono andate così così, su 15 domande ne hanno sbagliate la metà e perl'altra prova su 10 domande ne hanno sbagliete 2 o 3.
Sono rimasta sconvolta nel sentire la docente dire che secondo lei sono da L.104.
Andando male a scuola vuole mandarli a fare le prove...
Le ho fatto rilevare che alcuni di essi sono stranieri e che, anche se hanno fatto gran parte delle elementari qui, magari a casa parlano un'altra lingua, che magari il testo era troppo difficile (parole come "bislacco", "or sono")! Lei mi ha detto che vuole mandarli comunque.
Perchè molti docenti tendono sempre a medicalizzare tutti? perchè tendono a voler far passare tutti per malati?
L'insegnante di lettere mi ha fatto uscire qualche giorno fa con lui e altri 4 ragazzini della classe per somministrare 2 prove MT sulla comprensione a tutti e 5.
A mio avviso erano troppo difficili (ed. GiuntiO.S. 2006). Troppo decisamente per un ragazzino di 1° media.
Notare che due di questi sono stranieri anche se hanno fatto gran parte delle elementari in Italia.
Le prove sono andate così così, su 15 domande ne hanno sbagliate la metà e perl'altra prova su 10 domande ne hanno sbagliete 2 o 3.
Sono rimasta sconvolta nel sentire la docente dire che secondo lei sono da L.104.
Andando male a scuola vuole mandarli a fare le prove...
Le ho fatto rilevare che alcuni di essi sono stranieri e che, anche se hanno fatto gran parte delle elementari qui, magari a casa parlano un'altra lingua, che magari il testo era troppo difficile (parole come "bislacco", "or sono")! Lei mi ha detto che vuole mandarli comunque.
Perchè molti docenti tendono sempre a medicalizzare tutti? perchè tendono a voler far passare tutti per malati?
moonia- Messaggi : 218
Data d'iscrizione : 02.03.12
Re: Tendenza alla medicalizzazione di massa!
da un lato per timore di sottovalutare segnali preoccupanti.
che li valutino gli esperti è, comprensibilmente, un buon sistema per alleggerire la nostra coscienza "ho fatto tutto il possibile? sì certo...li ho anche mandati dagli specialisti".
se poi verranno dichiarati senza problemi...ci penseranno, spero, i docenti ad aiutarli a superare normali problemi di apprendimento...con la certezza però di poter e dover lavorare su esigenze normali e non speciali.
in altri tragici casi invece...si spera in una certificazione...così da non dover più impazzire e perder tempo con ragazzini che hanno altri interessi e priorità più che effettive carenze...(è la triste ammissione di fallimento di una funzione educativa..............esausta).
che li valutino gli esperti è, comprensibilmente, un buon sistema per alleggerire la nostra coscienza "ho fatto tutto il possibile? sì certo...li ho anche mandati dagli specialisti".
se poi verranno dichiarati senza problemi...ci penseranno, spero, i docenti ad aiutarli a superare normali problemi di apprendimento...con la certezza però di poter e dover lavorare su esigenze normali e non speciali.
in altri tragici casi invece...si spera in una certificazione...così da non dover più impazzire e perder tempo con ragazzini che hanno altri interessi e priorità più che effettive carenze...(è la triste ammissione di fallimento di una funzione educativa..............esausta).
Cozza- Messaggi : 10689
Data d'iscrizione : 08.11.10
Re: Tendenza alla medicalizzazione di massa!
A me è capitata una cosa simile alla primaria. Un'insegnante di classe mi ha proposto di "testare" alcuni bambini nella sua materia, perché aveva dei dubbi sul fatto che potessero avere dei disturbi specifici dell'apprendimento.
Premesso che non sono un'esperta in test, ho cercato di verificare le loro competenze. Il risultato è stato che in un caso qualche dubbio potrebbe effettivamente esserci. Ho consigliato comunque alla collega di aspettare a far valutare l'alunno... Secondo me, infatti, ci si dovrebbe chiedere, prima di mandare i bambini a far valutazioni, se si è fatto tutto il possibile per migliorare la loro situazione di apprendimento. Soprattutto quando vi sono in una classe più soggetti che non stanno dietro al programma, bisognerebbe avere il coraggio di fermarsi e mettere in atto azioni di recupero collettive.
In fin dei conti, anche a fronte di una diagnosi di dislessia, disgrafia, discalculia o altro, alla fine è l'insegnante a dover intervenire in maniera dispensativa, compensativa, ecc..
Nel tuo caso la collega sospettava addirittura problemi da legge 104... Ma possibile che nessuno possa essersi accorto prima di disturbi così gravi? Inoltre se tu stessa dici che le prove svolte erano oggettivamente difficili, e non semplificate, una percentuale di errori come quella che hai citato è nella norma.
La mia conclusione nel tuo caso è simile alla tua. La tua collega cerca "scuse" per non farsi carico del problema: il mio consiglio è di non assecondarla. Se proporrà ai genitori di andare a far valutare i ragazzi che non dica che anche tu sei d'accordo: forse è a questo che mirava facendoteli testare...
Non sarà forse che la collega voglia scaricare su di te il lavoro con questi ragazzi? Se sei lì in quella classe, avrai sicuramente un incarico più importante da svolgere con l'alunno certificato, piuttosto che star dietro a bambini magari poco brillanti, ma nella norma...
Premesso che non sono un'esperta in test, ho cercato di verificare le loro competenze. Il risultato è stato che in un caso qualche dubbio potrebbe effettivamente esserci. Ho consigliato comunque alla collega di aspettare a far valutare l'alunno... Secondo me, infatti, ci si dovrebbe chiedere, prima di mandare i bambini a far valutazioni, se si è fatto tutto il possibile per migliorare la loro situazione di apprendimento. Soprattutto quando vi sono in una classe più soggetti che non stanno dietro al programma, bisognerebbe avere il coraggio di fermarsi e mettere in atto azioni di recupero collettive.
In fin dei conti, anche a fronte di una diagnosi di dislessia, disgrafia, discalculia o altro, alla fine è l'insegnante a dover intervenire in maniera dispensativa, compensativa, ecc..
Nel tuo caso la collega sospettava addirittura problemi da legge 104... Ma possibile che nessuno possa essersi accorto prima di disturbi così gravi? Inoltre se tu stessa dici che le prove svolte erano oggettivamente difficili, e non semplificate, una percentuale di errori come quella che hai citato è nella norma.
La mia conclusione nel tuo caso è simile alla tua. La tua collega cerca "scuse" per non farsi carico del problema: il mio consiglio è di non assecondarla. Se proporrà ai genitori di andare a far valutare i ragazzi che non dica che anche tu sei d'accordo: forse è a questo che mirava facendoteli testare...
Non sarà forse che la collega voglia scaricare su di te il lavoro con questi ragazzi? Se sei lì in quella classe, avrai sicuramente un incarico più importante da svolgere con l'alunno certificato, piuttosto che star dietro a bambini magari poco brillanti, ma nella norma...
dami- Messaggi : 1158
Data d'iscrizione : 28.08.11
Re: Tendenza alla medicalizzazione di massa!
Banalmente? per togliersi un po' di lavoro.
(poi non stiamo discutendo se alcuni alunni avrebbero necessità di un aiuto anche se solo BES o altro, stiamo solo discutendo sul perchè c'è questa forte tendenza a medicalizzare la sfida difficile)
(poi non stiamo discutendo se alcuni alunni avrebbero necessità di un aiuto anche se solo BES o altro, stiamo solo discutendo sul perchè c'è questa forte tendenza a medicalizzare la sfida difficile)
Re: Tendenza alla medicalizzazione di massa!
no dai ire...non è sempre così...almeno spero.
certificare alla primaria credo sia davvero un problema...molti bambini hanno effettivamente ritmi di crescita e maturazione talmente diversi che a volte...si rischia di pensare al peggio inutilmente.
lo stesso problema però...lo abbiam noi alle medie, soprattutto in terza media.
ad esempio io, appena arrivata, in questa classe mi son ritrovata davanti una ragazzina che, almeno secondo me, ha grossi grossi grossi problemi.
va bene che è straniera...ma in italia da anni.
va bene che magari tende a non aver proprio una voglia folle di faticare...ma poi ci rimane male davanti a voti bassi e si offre di rifar tutto, verifica o disegno, in cambio di una nuova possibilità...
ma io le parlo...e mi chiedo: ma com'è che per nessuno dei miei colleghi ci son problemi?!
per me son talmente evidenti che pensarla mentre fisicamente arranca...per i due anni di elementari fatti in italia e i due anni di medie...pensarla mentre "vede" le cose così come devono apparirle...è pura follia.
in una natura morta non ha colorato in modo differente tavolo e spazio...tutto azzurro, gli oggetti fluttuano nel cielo (e non era effetto voluto), una forma unica (un vaso) divisa in due tecniche, matita e pennarelli, ha misteriosamente cambiato colore da una tecnica all'altra (ma non è daltonica)...
le risposte nella verifica eran peggio di roma per toma...ma per le colleghe di lettere e matematica è tutto nella norma...
alla domanda: quando, in quale data, vuoi ambientare questa scena (disegno) nel futuro? la risposta è stata 2012!
e io sbarello.
e quindi...certo la medicalizzazione eccessiva c'è...ma preferisco mille volte correre questo rischio piuttosto di un generico "tutto nella norma"...dove di normale non c'è nulla...
certificare alla primaria credo sia davvero un problema...molti bambini hanno effettivamente ritmi di crescita e maturazione talmente diversi che a volte...si rischia di pensare al peggio inutilmente.
lo stesso problema però...lo abbiam noi alle medie, soprattutto in terza media.
ad esempio io, appena arrivata, in questa classe mi son ritrovata davanti una ragazzina che, almeno secondo me, ha grossi grossi grossi problemi.
va bene che è straniera...ma in italia da anni.
va bene che magari tende a non aver proprio una voglia folle di faticare...ma poi ci rimane male davanti a voti bassi e si offre di rifar tutto, verifica o disegno, in cambio di una nuova possibilità...
ma io le parlo...e mi chiedo: ma com'è che per nessuno dei miei colleghi ci son problemi?!
per me son talmente evidenti che pensarla mentre fisicamente arranca...per i due anni di elementari fatti in italia e i due anni di medie...pensarla mentre "vede" le cose così come devono apparirle...è pura follia.
in una natura morta non ha colorato in modo differente tavolo e spazio...tutto azzurro, gli oggetti fluttuano nel cielo (e non era effetto voluto), una forma unica (un vaso) divisa in due tecniche, matita e pennarelli, ha misteriosamente cambiato colore da una tecnica all'altra (ma non è daltonica)...
le risposte nella verifica eran peggio di roma per toma...ma per le colleghe di lettere e matematica è tutto nella norma...
alla domanda: quando, in quale data, vuoi ambientare questa scena (disegno) nel futuro? la risposta è stata 2012!
e io sbarello.
e quindi...certo la medicalizzazione eccessiva c'è...ma preferisco mille volte correre questo rischio piuttosto di un generico "tutto nella norma"...dove di normale non c'è nulla...
Cozza- Messaggi : 10689
Data d'iscrizione : 08.11.10
Re: Tendenza alla medicalizzazione di massa!
Hai ragione, tellina, naturalmente.
La mia era una risposta semi emotiva basata su situazioni che ho conosciuto.
Proprio di primarie e bambini stranieri.
Credo che come docenti, soprattutto perchè ne vedete tanti tanti tanti, siate anche in grado di vedere cose che non vanno. Magari non tutti sono in grado di capire se si tratti di handicap da 104, di dsa piuttosto che di bes ma che qualcosa non va dovreste riuscire a vederlo.
Le osservazioni che hai fatto tu sono estremamente significative per quella bambina. Qualcosa non funziona, di sicuro.
Tra l'altro ogni percorso diagnostico che parta dalla scuola dovrebbe passare per un npi in gamba (e qui, purtroppo.................) in grado di indirizzare verso il medico o verso lo psicologo.
Quindi le maestre davvero spesso hanno voglia di togliersi un po' di difficoltà ma non sarebbe loro permesso se chi deve stabilire come e cosa sapesse fare il suo mestiere. E ricominciamo da capo :-)
oppure devo :-( ?
La mia era una risposta semi emotiva basata su situazioni che ho conosciuto.
Proprio di primarie e bambini stranieri.
Credo che come docenti, soprattutto perchè ne vedete tanti tanti tanti, siate anche in grado di vedere cose che non vanno. Magari non tutti sono in grado di capire se si tratti di handicap da 104, di dsa piuttosto che di bes ma che qualcosa non va dovreste riuscire a vederlo.
Le osservazioni che hai fatto tu sono estremamente significative per quella bambina. Qualcosa non funziona, di sicuro.
Tra l'altro ogni percorso diagnostico che parta dalla scuola dovrebbe passare per un npi in gamba (e qui, purtroppo.................) in grado di indirizzare verso il medico o verso lo psicologo.
Quindi le maestre davvero spesso hanno voglia di togliersi un po' di difficoltà ma non sarebbe loro permesso se chi deve stabilire come e cosa sapesse fare il suo mestiere. E ricominciamo da capo :-)
oppure devo :-( ?
Re: Tendenza alla medicalizzazione di massa!
Sulle diagnosi fatte a bambini non di lingua madre italiana ho veramente molte perplessità.
A me è capitato di dare sostegno a bambini stranieri con disturbi del linguaggio che da una parte già conoscevano la lingua italiana meglio di alcuni bambini italiani non certificati della stessa classe e dall'altra hanno fatto progressi notevoli in tempi molto limitati.
Come è potuto accadere che questi bambini siano stati certificati come disabili?
I genitori spesso si preoccupano quando un bambino inizia tardi a parlare, non fa amicizie e, magari, il genitore straniero è più facile mandarlo a far fare una valutazione al proprio bimbo, dicendogli che il bambino ha qualcosa che non va e che potrebbe essere aiutato... E qualcuno che vede nel bimbo qualcosa che non va lo si trova sempre... La storia è più o meno questa.
Il risultato è che ci si trova a far sostegno in una classe non al proprio bambino certificato, ma ai vari bambini italiani iperattivi e disattenti e lo stato di handicap al bambino straniero non lo si toglie così facilmente (perché le insegnanti di classe preferiscono sfruttare al meglio il lavoro di quelle di sostegno e non propongono alla famiglia di far rivalutare il bambino per togliergli quella H inutile), anche se quel bambino è magari intellettualmente brillante e proprio nella norma (che di normale non ha niente, perché ricomprende una infinità di situazioni particolari, ma che comunque è data da un certo range di situazioni accettabili...).
La percentuale di bambini non italiani diagnosticati in Lombardia è alta, per esempio. Questo è un grosso problema: si utilizzano gli insegnanti di sostegno per fare quei lavori che un semplice facilitatore linguistico potrebbe svolgere meglio.
Da ciò che dico si capirà che delle diagnosi ormai non mi fido più. Preferisco, quando prendo in carico un nuovo bambino, valutare da sola le sue competenze, farmi dare lo "storico" del bambino dalla famiglia e dagli altri insegnanti, osservare se ciò che mi è stato detto trova ancora corrispondenza nella realtà.
Sono diventata molto sospettosa riguardo a quelle insegnanti che trovano motivi di handicap ovunque, soprattutto tra i bambini stranieri. La verità è che nelle scuole si dovrebbero fare dei corsi di aggiornamento su come insegnare l'italiano a bambini stranieri di lingua madre non italiana.
Le insegnanti invece dovrebbero essere più convincenti nel far diagnosticare quei bambini italiani che presentano seri disturbi della condotta e che spesso sono motivo di sfascio delle classi e di burnout del team degli insegnanti.
A me è capitato di dare sostegno a bambini stranieri con disturbi del linguaggio che da una parte già conoscevano la lingua italiana meglio di alcuni bambini italiani non certificati della stessa classe e dall'altra hanno fatto progressi notevoli in tempi molto limitati.
Come è potuto accadere che questi bambini siano stati certificati come disabili?
I genitori spesso si preoccupano quando un bambino inizia tardi a parlare, non fa amicizie e, magari, il genitore straniero è più facile mandarlo a far fare una valutazione al proprio bimbo, dicendogli che il bambino ha qualcosa che non va e che potrebbe essere aiutato... E qualcuno che vede nel bimbo qualcosa che non va lo si trova sempre... La storia è più o meno questa.
Il risultato è che ci si trova a far sostegno in una classe non al proprio bambino certificato, ma ai vari bambini italiani iperattivi e disattenti e lo stato di handicap al bambino straniero non lo si toglie così facilmente (perché le insegnanti di classe preferiscono sfruttare al meglio il lavoro di quelle di sostegno e non propongono alla famiglia di far rivalutare il bambino per togliergli quella H inutile), anche se quel bambino è magari intellettualmente brillante e proprio nella norma (che di normale non ha niente, perché ricomprende una infinità di situazioni particolari, ma che comunque è data da un certo range di situazioni accettabili...).
La percentuale di bambini non italiani diagnosticati in Lombardia è alta, per esempio. Questo è un grosso problema: si utilizzano gli insegnanti di sostegno per fare quei lavori che un semplice facilitatore linguistico potrebbe svolgere meglio.
Da ciò che dico si capirà che delle diagnosi ormai non mi fido più. Preferisco, quando prendo in carico un nuovo bambino, valutare da sola le sue competenze, farmi dare lo "storico" del bambino dalla famiglia e dagli altri insegnanti, osservare se ciò che mi è stato detto trova ancora corrispondenza nella realtà.
Sono diventata molto sospettosa riguardo a quelle insegnanti che trovano motivi di handicap ovunque, soprattutto tra i bambini stranieri. La verità è che nelle scuole si dovrebbero fare dei corsi di aggiornamento su come insegnare l'italiano a bambini stranieri di lingua madre non italiana.
Le insegnanti invece dovrebbero essere più convincenti nel far diagnosticare quei bambini italiani che presentano seri disturbi della condotta e che spesso sono motivo di sfascio delle classi e di burnout del team degli insegnanti.
dami- Messaggi : 1158
Data d'iscrizione : 28.08.11
Re: Tendenza alla medicalizzazione di massa!
Grazie mille! è proprio come dite voi la situazione generale... grazie per le risposte!
moonia- Messaggi : 218
Data d'iscrizione : 02.03.12
Re: Tendenza alla medicalizzazione di massa!
invece io non credo siano aumentate le diagnosi e la tendenza alla medicalizzazione facile: sono realmente aumentati i problemi! Chi insegna da più di dieci anni se ne sarà accorto. Il ritardo cognitivo lieve emerge in terza elementare, e se il bambino non viene diagnosticato subito può solo andare incontro a grossi insuccessi scolastici. Fa bene l'insegnante a voler capire di più per aiutarlo meglio. Chiediamoci piuttosto perché l'aumento dei casi.
barbalalla- Messaggi : 8
Data d'iscrizione : 04.10.13
Re: Tendenza alla medicalizzazione di massa!
barbalalla ha scritto:invece io non credo siano aumentate le diagnosi e la tendenza alla medicalizzazione facile: sono realmente aumentati i problemi! Chi insegna da più di dieci anni se ne sarà accorto. Il ritardo cognitivo lieve emerge in terza elementare, e se il bambino non viene diagnosticato subito può solo andare incontro a grossi insuccessi scolastici. Fa bene l'insegnante a voler capire di più per aiutarlo meglio. Chiediamoci piuttosto perché l'aumento dei casi.
Dai dati che periodicamente vengono diffusi, si può invece constatare che sono aumentate le diagnosi per i bambini non italiani in alcune regioni del Nord Italia.
Il ritardo cognitivo lieve non dà più diritto al sostegno ed anche per questo spesso le equipe di valutazione utilizzano la dicitura "disturbo grave del linguaggio", la quale dà ancora questo diritto, in forma "precauzionale", nel tentativo di sopperire a carenze organizzative delle scuole nel venire incontro ai problemi di apprendimento. Però, di fatto, questo disturbo compare con sempre più frequenza soprattutto tra bambini non di lingua madre italiana, anche se hanno un Q.I. nella media. Bisognerebbe chiedersi: come mai?
Io non credo che i bambini con genitori non italiani siano portatori di patologie o disturbi in misura maggiore dei bambini figli di italiani. Credo invece che non ci siano nelle scuole sufficienti interventi per l'acquisizione della lingua italiana da parte di quei bambini che a casa non l'utilizzano o, in alternativa, sentono un italiano non corretto e stentato dai propri familiari.
Nelle scuole con un'alta intensità di figli di immigrati ci sono più problemi a svolgere le lezioni, ma si sta anche diffondendo un clima di rassegnazione tra gli insegnanti che, non conoscendo metodologie efficaci per l'insegnamento nel nuovo contesto multietnico, finiscono per ripiegare sulla ricetta della ricerca della "patologia" a tutti i costi.
Altra situazione si sta verificando per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado: lì in effetti pare che stiano diminuendo le certificazioni, perché per questo target di studenti si segue maggiormente la nuova normativa e non si cercano scorciatoie - forse perché non si ritiene indispensabile che tutti gli studenti riescano ad arrivare al termine del ciclo di studi -.
Il problema è sicuramente sfaccettato e complesso. Io credo comunque che la nuova procedura di valutazione dello stato di handicap e la normativa sui BES siano state messe in atto per fermare la tendenza alla eccessiva medicalizzazione dei ragazzi con problemi. Naturalmente ci sono state delle storture nel valutare a quali bambini/ragazzi serva veramente un aiuto in più da parte di personale specializzato. Per es. non sono d'accordo che i bambini con ADHD non grave non abbiano più diritto al sostegno, solo perché spesso sono bambini intellettualmente ben dotati... Il bambino iperattivo spesso mette in sofferenza la propria comunità di appartenenza, in quanto la sua socializzazione è veramente difficoltosa: si possono distruggere delle classi lasciando l'intera gestione del suo comportamento al singolo professore/maestro indotto a cavarsela da solo...
dami- Messaggi : 1158
Data d'iscrizione : 28.08.11
Re: Tendenza alla medicalizzazione di massa!
Tempo da parlando con un mio carissimo amico medico, tra il serio ed il faceto mi disse che a parità di sintomi la diagnosi cambiava in base alla specializzazione del medico che ti visitava.
Ho moltissimi amici e familiari laureati in psicologi...i più "vecchi" si sono orientati verso la psicoterapia, la psicologia clinica, il disturbo mentale ecc., ma da una decina d'anni mi accorgo che la TOTALITA' dei laureati in psicologia si specializza proprio in disturbi dell'apprendimento...non c'è psicologo che in questi anni non abbia seguito un master o non abbia indirizzato la propria formazione verso la cosiddetta "psicologia scolastica". Pochissimo tempo fa parlavo con tre neolaureate (o quasi) che candidamente mi dicevano "se vuoi lavorare l'unica campo in cui si lavora è proprio il campo dei disturbi di apprendimento".
Ecco credo che a queste condizioni di diagnosi di DSA ne vedremo ancora molte.
Ho moltissimi amici e familiari laureati in psicologi...i più "vecchi" si sono orientati verso la psicoterapia, la psicologia clinica, il disturbo mentale ecc., ma da una decina d'anni mi accorgo che la TOTALITA' dei laureati in psicologia si specializza proprio in disturbi dell'apprendimento...non c'è psicologo che in questi anni non abbia seguito un master o non abbia indirizzato la propria formazione verso la cosiddetta "psicologia scolastica". Pochissimo tempo fa parlavo con tre neolaureate (o quasi) che candidamente mi dicevano "se vuoi lavorare l'unica campo in cui si lavora è proprio il campo dei disturbi di apprendimento".
Ecco credo che a queste condizioni di diagnosi di DSA ne vedremo ancora molte.
Nessunpericolo- Messaggi : 274
Data d'iscrizione : 09.11.12
Re: Tendenza alla medicalizzazione di massa!
Pienamente d'accordo conTellina, in tutto.
E confermo che per quanto mi riguarda potrei cavarmela benissimo da sola con i ritardi cognitivi mentre impazzisco e non so come fare per gli ADHD. Preferirei avere un'insegnante di sostegno per i casi difficili dal punto di vista del comportamento piuttosto che per i casi difficili dal punto di vista didattico.
E confermo che per quanto mi riguarda potrei cavarmela benissimo da sola con i ritardi cognitivi mentre impazzisco e non so come fare per gli ADHD. Preferirei avere un'insegnante di sostegno per i casi difficili dal punto di vista del comportamento piuttosto che per i casi difficili dal punto di vista didattico.
Ospite- Ospite
Re: Tendenza alla medicalizzazione di massa!
già, quelli che non stanno mai fermi e non vogliono fare nulla, se non disturbare!
Laura70- Messaggi : 3702
Data d'iscrizione : 28.09.09
Re: Tendenza alla medicalizzazione di massa!
tellina ha scritto:...è la triste ammissione di fallimento di una funzione educativa..............esausta...
Quoto
Westy00- Messaggi : 361
Data d'iscrizione : 26.08.13
Re: Tendenza alla medicalizzazione di massa!
barbalalla ha scritto:invece io non credo siano aumentate le diagnosi e la tendenza alla medicalizzazione facile: sono realmente aumentati i problemi! Chi insegna da più di dieci anni se ne sarà accorto. Il ritardo cognitivo lieve emerge in terza elementare, e se il bambino non viene diagnosticato subito può solo andare incontro a grossi insuccessi scolastici. Fa bene l'insegnante a voler capire di più per aiutarlo meglio. Chiediamoci piuttosto perché l'aumento dei casi.
Concordo.
Alla secondaria di primo grado arrivano sempre più alunni con enormi... diciamo lacune.
Westy00- Messaggi : 361
Data d'iscrizione : 26.08.13
Re: Tendenza alla medicalizzazione di massa!
paniscus ha scritto:Scusa, ma che abbiano LACUNE vuol dire automaticamente che abbiano handicap, o che abbiano disfunzioni di apprendimento? E graziearcavolo, così è facilissimo: dichiariamo disabili o disturbati tutti quelli che "vanno male a scuola", per qualsiasi motivo, e siamo a posto!
su questo sono d'accordo
Io sono ancora in attesa di una risposta comprensibile alla mia domanda precedente: per quale motivo, in pochi anni, dovrebbero essere aumentati i casi (NON le diagnosi, ma proprio i CASI oggettivi) di handicap, di DSA o di ritardi cognitivi?
Non so di H o di ritardi cognitivi. So di dsa.
Non sono aumentati i casi, Lisa, sono successe due cose:
Si fanno indagini che non si facevano e si cerca di evitare l'abbandono scolastico che prima non era questo grosso problema.
?Che cosa sarebbe successo alla specie umana, in soli 10 anni, per regredire così tanto?????
Non si tratta di regressione. Si tratta di standard diversi da un certo punto di vista e dall'altro di progresso della medicina e della neuropsichiatria che offre opportunità di socializzazione e di frequenza scolastica anche a persone che qualche anno fa non uscivano nemmeno di casa o di casa di cura.
Re: Tendenza alla medicalizzazione di massa!
Lisa: sai che ho una ragazzina in prima media che almeno nella mia materia va piuttosto male (4!), pare che ora stia facendo gli esami per DSA.
Lo stesso un'altra che ha preso 4 in un'altra classe nell'ultima verifica.
A quanto pare ora chi va male è DSA, possibile?
Lo stesso un'altra che ha preso 4 in un'altra classe nell'ultima verifica.
A quanto pare ora chi va male è DSA, possibile?
Laura70- Messaggi : 3702
Data d'iscrizione : 28.09.09
Re: Tendenza alla medicalizzazione di massa!
Laura70 ha scritto:
A quanto pare ora chi va male è DSA, possibile?
E' possibile. Magari era dsa anche prima ma si diceva fosse distratto svogliato asino? ;-)
E' un po stronza la mio risposta.
E' un po' cattivella la tua domanda ;-)
Se la ragazza va maluccio nonostante si impegni almeno quanto gli altri, vale la pena di verificarne il motivo, non credi?
Se per farla andare meglio fosse solo necessario darle un po' più di incoraggiamento, comprensione e tempo non sarebbe un peccato farla andare male?
Re: Tendenza alla medicalizzazione di massa!
ma perchè non riesco a fare le citazioni???
ma infatti ho guardato la sua verifica oggi e pensavo di fargliela rifare.
Io so che fa parecchie assenze (non ne so il motivo), è molto timida e sicuramente ha delle difficoltà. dopo tutto uno potrebbe non essere particolarmente portato per la materia, non può essere?
ah io posso incoraggiarla e ti posso assicurare che sono comprensiva, la controllo durante la lezione, ma non ho solo lei in classe
ma infatti ho guardato la sua verifica oggi e pensavo di fargliela rifare.
Io so che fa parecchie assenze (non ne so il motivo), è molto timida e sicuramente ha delle difficoltà. dopo tutto uno potrebbe non essere particolarmente portato per la materia, non può essere?
ah io posso incoraggiarla e ti posso assicurare che sono comprensiva, la controllo durante la lezione, ma non ho solo lei in classe
Laura70- Messaggi : 3702
Data d'iscrizione : 28.09.09
Re: Tendenza alla medicalizzazione di massa!
Ire: in ogni caso finchè non avremo una diagnosi continuerà a fare le verifiche come gli altri.
Laura70- Messaggi : 3702
Data d'iscrizione : 28.09.09
Re: Tendenza alla medicalizzazione di massa!
la diagnosi di dsa non è necessariamente una diagnosi medica.
Certo che fino a che non avrete una diagnosi continuerà a fare le verifiche come gli altri e forse proprio per questo va a vedere se ci sia possibilità di "obbligarvi"
Per quanto riguarda il più tempo e più incoraggiamento non siete coinvolti solo voi, sai Lisa, anche le famiglie alle volte fanno fatica a capire i figli quando vanno male a scuola e la diagnosi risolve davvero molti problemi in casa.
Certo che fino a che non avrete una diagnosi continuerà a fare le verifiche come gli altri e forse proprio per questo va a vedere se ci sia possibilità di "obbligarvi"
Per quanto riguarda il più tempo e più incoraggiamento non siete coinvolti solo voi, sai Lisa, anche le famiglie alle volte fanno fatica a capire i figli quando vanno male a scuola e la diagnosi risolve davvero molti problemi in casa.
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