36 ore, scuole aperte fino alle 22 ?!

Promemoria primo messaggio :

Oggi su Repubblica online http://www.repubblica.it/scuola/2014/07/02/news/patto_sulla_scuola_un_premio_ai_prof_ma_dovranno_lavorare_di_pi-90482709/?ref=HREC1-1

Mi fermo a comprare il giornale prima di andare a fare esami per capirci di più.

500 milioni per mettere in sicurezza scuole, costruirne di nuove e rattopparne di vecchie, di questo si parla in questi giorni ed è stato ribadito oggi. Non è un investimento da poco in tempi di magra.
Poi però ci sono scuole, come a Genova, che fanno la settimana corta perché a tener aperto di sabato si sfora con i costi.
Davvero vogliamo credere che ci siano risorse per:
-aumentare gli stipendi agli insegnanti derivanti dall'aumento del carico orario?
-premiare i meritevoli?
-tenere aperte le scuole fino alle 22?

Ieri ho letto i commenti alla sparata cialtrona delle 36 ore sulla pagina facebook di OS - del resto, ognuno ha le sue perversioni. Si trattava, com'è intuibile, per lo più di considerazioni avanzate da docenti. Una collega accusava gli individui al governo di miopia in quanto...il 99% del corpo insegnante è costituito da donne, le quali, si sa, si sobbarcano anche il peso di casa e figli; di conseguenza, imporre 36 ore di servizio renderebbe impossibile l'adempimento dei doveri suddetti.

Ora, tolto che io ritengo che questo sia, in realtà, il pensiero di molte - altro che desiderio di permettere ai precari di lavorare, sì, ciao core! - mi ha colpito il candore con cui si avanzano riflessioni, se così possiamo definirle, di questo tenore.

Nessunpericolo ha scritto: si potrebbe paradossalmente verificare che proprio i fannulloni abbiano il tempo per occuparsi di quelle "attività aggiuntive/incarichi di responsabilità/e altre amenità dette da Reggi e company) mentre quelli che si fanno il mazzo tra preparazione verifiche, compiti, aggiornamento, ecc) (la maggioranza) facciano la fine dei cornuti e mazziati dovendo rinunciare alle "attività extra" per potere fare bene il proprio lavoro.

Ma questo è evidente.

Dati oggettivi:
1) l'Italia destina alla scuola pubblica una % del Pil che è la penultima tra i 34 paesi OCSE;
2) i prof italiani sono sottopagati, specie alle superiori (un docente di liceo con 30 anni di servizio prende 150 euro mensili netti meno di un suo collega spagnolo neoassunto);
3) le ore annue di lezione degli insegnanti delle superiori è leggermente al di sopra della media UE e in linea con quello degli insegnanti francesi (che a fine carriera guadagnano oltre 1.000 euro netti più dei nostri);
4) molte scuole italiane sono a rischio o molto mal messe e non hanno uffici che possano ospitare professori
5)le riforme hanno già aumentato il numero di alunni per classe, diminuito le ore di lezioni, ricondotto a 18 ore tutte le cattedre, limitato fortemente il FIS, introdotto numerosi balzelli burocratici, aumentato enormemente il carico di lavoro (vedesi Bes e Dsa).
PARTIAMO DAI FATTI.

marcella79 ha scritto:Ieri ho letto i commenti alla sparata cialtrona delle 36 ore sulla pagina facebook di OS - del resto, ognuno ha le sue perversioni. Si trattava, com'è intuibile, per lo più di considerazioni avanzate da docenti. Una collega accusava gli individui al governo di miopia in quanto...il 99% del corpo insegnante è costituito da donne, le quali, si sa, si sobbarcano anche il peso di casa e figli; di conseguenza, imporre 36 ore di servizio renderebbe impossibile l'adempimento dei doveri suddetti.

Ora, tolto che io ritengo che questo sia, in realtà, il pensiero di molte - altro che desiderio di permettere ai precari di lavorare, sì, ciao core! - mi ha colpito il candore con cui si avanzano riflessioni, se così possiamo definirle, di questo tenore.

Vero. L'avevo letto anch'io. Spero che nessuno abbia l'ardire di esporre simili considerazioni presso l'opinione pubblica che già ci odia abbastanza.

Nessunpericolo ha scritto:Dati oggettivi:
1) l'Italia destina alla scuola pubblica una % del Pil che è la penultima tra i 34 paesi OCSE;
2) i prof italiani sono sottopagati, specie alle superiori (un docente di liceo con 30 anni di servizio prende 150 euro mensili netti meno di un suo collega spagnolo neoassunto);
3) le ore annue di lezione degli insegnanti delle superiori è leggermente al di sopra della media UE e in linea con quello degli insegnanti francesi (che a fine carriera guadagnano oltre 1.000 euro netti più dei nostri);
4) molte scuole italiane sono a rischio o molto mal messe e non hanno uffici che possano ospitare professori
5)le riforme hanno già aumentato il numero di alunni per classe, diminuito le ore di lezioni, ricondotto a 18 ore tutte le cattedre, limitato fortemente il FIS, introdotto numerosi balzelli burocratici, aumentato enormemente il carico di lavoro (vedesi Bes e Dsa).
PARTIAMO DAI FATTI.

mi sembra la prospettiva corretta

Aggiungo che è il paese d'Europa con gli insegnanti più anziani in assoluto: ma voi ce li vedete gli allegri e le allegre ultrasessantenni della scuola italiana, già sull'orlo continuo dell'esaurimento perché costretti a gestire classi di trenta alunni, a raddoppiare disinvoltamente il monte ore, oppure grazie agli organici funzionali a fare sostituzioni su un'intera rete di istituti spesso lontani decine di chilometri e su strade disagiate?  Prevedo raffiche di congedi per malattia...chi legifera non sa neanche di cosa parla, oppure lo sa e ha in mente degli obiettivi ben precisi che ancora non sono perfettamente chiari.

Hyla ha scritto:io non credo che il ruolo garantisca professionalità a 360°.

Ma figuriamoci se non sono d'accordo.
Ho visto (moltissimi) insegnanti pluriabilitati e in ruolo da decenni che, per cultura e competenza, erano assimilabili a somari da caravanserraglio.
Viceversa, ho conosciuto (alcuni) semplici laureati delle GI che, a livello di capacità didattiche e preparazione culturale, se li sarebbero mangiati per colazione.
Il mondo è complesso, si sa. Ma il punto è che l'abilitazione dovrebbe essere il minimo sindacale per accedere all'insegnamento, non perché sia in sé certificazione di qualche competenza superiore (se penso che certi miei colleghi della SSIS ora sono in qualche scuola ad insegnare, mi vengono i brividi), ma perché serve ad evitare  che una professione delicata come quella dell'insegnante sia aperta all'abbordaggio di qualunque cialtrone.
Poi è chiaro che la capacità del singolo si valuta sul campo e a prescindere dai titoli; ma i titoli servono come prima, essenziale barriera - alla quale, in un mondo ideale, dovrebbero aggiungersene molte altre - volta ad impedire che tra il mondo dell'istruzione e quello della popolaglia generica non sia più avvertibile alcuna distinzione.

marcella79 ha scritto:Ieri ho letto i commenti alla sparata cialtrona delle 36 ore sulla pagina facebook di OS - del resto, ognuno ha le sue perversioni. Si trattava, com'è intuibile, per lo più di considerazioni avanzate da docenti. Una collega accusava gli individui al governo di miopia in quanto...il 99% del corpo insegnante è costituito da donne, le quali, si sa, si sobbarcano anche il peso di casa e figli; di conseguenza, imporre 36 ore di servizio renderebbe impossibile l'adempimento dei doveri suddetti.

Ora, tolto che io ritengo che questo sia, in realtà, il pensiero di molte - altro che desiderio di permettere ai precari di lavorare, sì, ciao core! - mi ha colpito il candore con cui si avanzano riflessioni, se così possiamo definirle, di questo tenore.

Ed è proprio a causa di questo non celato e stucchevole candore che questa volta verremo davvero (e finalmente per qualcuno) inguaiati.

Dagmar ha scritto:

marcella79 ha scritto:Ieri ho letto i commenti alla sparata cialtrona delle 36 ore sulla pagina facebook di OS - del resto, ognuno ha le sue perversioni. Si trattava, com'è intuibile, per lo più di considerazioni avanzate da docenti. Una collega accusava gli individui al governo di miopia in quanto...il 99% del corpo insegnante è costituito da donne, le quali, si sa, si sobbarcano anche il peso di casa e figli; di conseguenza, imporre 36 ore di servizio renderebbe impossibile l'adempimento dei doveri suddetti.

Ora, tolto che io ritengo che questo sia, in realtà, il pensiero di molte - altro che desiderio di permettere ai precari di lavorare, sì, ciao core! - mi ha colpito il candore con cui si avanzano riflessioni, se così possiamo definirle, di questo tenore.

Vero. L'avevo letto anch'io. Spero che nessuno abbia l'ardire di esporre simili considerazioni presso l'opinione pubblica che già ci odia abbastanza.

Temo che il fatto che fosse un commento pubblico su FB bruci la tua speranza sui blocchi di partenza.

marcella79 ha scritto:

Dagmar ha scritto:

marcella79 ha scritto:Ieri ho letto i commenti alla sparata cialtrona delle 36 ore sulla pagina facebook di OS - del resto, ognuno ha le sue perversioni. Si trattava, com'è intuibile, per lo più di considerazioni avanzate da docenti. Una collega accusava gli individui al governo di miopia in quanto...il 99% del corpo insegnante è costituito da donne, le quali, si sa, si sobbarcano anche il peso di casa e figli; di conseguenza, imporre 36 ore di servizio renderebbe impossibile l'adempimento dei doveri suddetti.

Ora, tolto che io ritengo che questo sia, in realtà, il pensiero di molte - altro che desiderio di permettere ai precari di lavorare, sì, ciao core! - mi ha colpito il candore con cui si avanzano riflessioni, se così possiamo definirle, di questo tenore.

Vero. L'avevo letto anch'io. Spero che nessuno abbia l'ardire di esporre simili considerazioni presso l'opinione pubblica che già ci odia abbastanza.

Temo che il fatto che fosse un commento pubblico su FB bruci la tua speranza sui blocchi di partenza.

Ahimè, è vero, ma comunque era roba letta essenzialmente da altri docenti. Sarebbe più "divertente" postare una cosa del genere sui forum di HP o Repubblica.

Io sono ANNI che combatto tali affermazioni, e l'ho fatto spesso anche su questo stesso forum

(l'ultima volta poco più di una settimana fa, in questo thread qui:  

https://www.orizzontescuolaforum.net/t83658-fine-delle-lezioni-inizia-il-ritornello-dei-3-mesi-di-vacanza-per-gli-insegnanti   )

Per fortuna la MAGGIORANZA dei partecipanti a tali discussioni, sia maschi che femmine, hanno sempre dato ragione a me...  ma tra le voci che erano contro (e che quindi sostenevano che alle donne fossero adatti dei lavoretti leggeri, a tempo breve e poco impegnativi, perché sanno tutti che loro devono anche occuparsi della casa e della famiglia mentre i maschi no), ho letto le classiche *cose che voi umani non potete immaginare*.

Nel migliore dei casi, ma dico il MIGLIORE, mi sono sentita rispondere "parli bene tu, che hai solo avuto la fortuna straordinaria di trovare un uomo eccezionale disposto ad aiutare la moglie in casa, se ti fosse capitato uno come il mio, ti saresti dovuta adattare eccome" (come se invece loro il compagno non se lo fossero scelto, e avessero fatto matrimoni combinati o avessero vinto il fidanzato alla lotteria)...

...e nel caso più surreale mi sono sentita addirittura rinfacciare che evidentemente mio marito deve essere "uno di quei ragazzi giovani dalla mentalità svedese che vanno di moda adesso" (faccio presente che ha 14 anni più di me, ossia più vicino ai 60 che ai 50, e che è nato nientemeno che in Messico, altro che svedese : )   )

Io sarò pure cinica, ma un'insegnante che afferma candidamente di aver scelto questo lavoro apposta perché pensava di essere impegnata il meno possibile per potersi dedicare in pace alla sua attività più importante che è quella di casalinga, la butterei fuori dalla scuola pubblica nel giro di due minuti. E NON STO scherzando.

L.

Quel topic è una perla.
OT: non in questo forum, ma anche a mio marito hanno dato del "mammo svedese" - e vai di Scandinavia alla ribalta - perché ha palesato la sua intenzione di prendere qualche mese di congedo di paternità al posto mio, quando rientrerò a scuola.
Del resto - avevo aperto anche un topic a riguardo - io stessa ho ricevuto critiche a destra e a manca da colleghe quando sono rimasta incinta perché, fortunatamente, non avendo problemi, ho voluto proseguire il lavoro fino al settimo mese. Ai loro occhi ero stata davvero poco furba: bastava poco per farsi mettere in maternità anticipata e crogiolarsi al sole...e, aggiungo io, chiedere la retribuzione mia, perfettamente in salute, e, al contempo, di un supplente - supplente che, ci tengo a precisare, avrebbe ottenuto comunque il massimo punteggio, essendo io entrata in maternità a metà novembre. Che professionalità, eh?

Tornando IT: Al solito, non ci si rende conto di come esternazioni del genere, tanto più se avanzate, come in questo caso, coram populo, danneggino l'intero corpo docente. Come se avessimo bisogno anche di auto-affossarci.

Io non ho scelto questo lavoro per il tempo libero, ma perché credevo che fosse tranquillo e di tutto rispetto, oltre naturalmente al fatto che mi piaceva insegnare. Invece mi rendo conto che spesso è stressante e umiliante. Tra studenti svogliati e maleducati, genitori a cui interessa unicamente che il proprio pargolo venga promosso con il minimo sforzo possibile, presidi tiranni, il terrore di perdere il lavoro ogni anno, la denigrazione da parte della popolazione e del governo... a volte penso: ma chi me lo ha fatto fare? Non sarei stata più felice in un ufficio?

Allora se la mettete così (visto che laviamo i panni sporchi) metteteci pure i docenti maschi che il pomeriggio aprono lo studio o cmq fanno un altro lavoro (commercialisti, avvocati, ingegneri, architetti, allenatori di calcio/pallavolo/basket, personal trainer ecc,ecc,ecc,ecc,) ed alcuni colleghi/e che hanno la pomeridiana agenda piena di ripetizioni private. La lista è davvero luuuuuuunga!!!
Anche a me è capitato di confrontarmi con colleghe (poche per la verità) che molto candidamente ammettevano che "mattina scuola, pomeriggio casa e famiglia"...
Certo, farei capponi di Renzo non ci porta da nessuna parte...anzi.
Anche a me vedendo certi colleghi (vedi sopra) viene una pazza voglia di dire "allora a sto punto, dateci il cartellino e fateci timbrare uscita ed entrata", ma si rischia di fare la fine del marito che si castra per far dispetto alla moglie.

Vabé beati loro che ci riescono. Io non ho mai avuto nemmeno il tempo di andare in palestra o di uscire la sera, tantomeno di fare ripetizioni! C'è anche da dire che i precari come me hanno più lavoro da fare (alunni, materie, libri di testo, programmi, tutto nuovo ogni anno) e che alcune discipline richiedono più impegno rispetto ad altre.

Nessunpericolo ha scritto:alcuni colleghi/e che hanno la pomeridiana agenda piena di ripetizioni private.

E senza fattura, mi raccomando!

Francesca Puglisi, capogruppo Pd in commissione Istruzione al Senato, si allontana dalla Cgil: «Scuole aperte tutto il giorno, anche per fare musica e sport. Chi tuona preventivamente contro, sbaglia".
La scuola gioco...la scuola ricreazione...la scuola passatempo...la scuola del "ciao prof come stai?"....la scuola del "siamo tutti sullo stesso piano"...la scuola dove "imparare è facile e divertente"....la scuola parco giochi...
Io, in simile contesto, non ho nessun contributo da apportare, io faccio un altro lavoro, mi spiace.
Per onestà intellettuale devo consigliarvi di assumere educatori ed animatori, in queste cose sono MOLTO più bravi di me, e non lo dico ironicamente.
Licenziatemi e assumeteli al mio posto.

Ma già da qualche anno ci viene chiesto di interessare e motivare gli studenti, di fare gli attori, gli show-man, i simpatici. Se i ragazzi non hanno voglia di ascoltarti e di studiare, è colpa tua, non gli sai far piacere la tua materia, perchè non sai trasformare la lezione in un piccolo spettacolo. Devono studiare, impegnarsi, sforzarsi? Certo che no... devono imparare divertendosi. Finchè lo si diceva alle elementari, mi stava benissimo, ma volendo anche alle medie... ma adesso sta diventando così anche alle superiori. Di questo dobbiamo ringraziare i nostri cari pedagogisti.

marcella79 ha scritto: io stessa ho ricevuto critiche a destra e a manca da colleghe quando sono rimasta incinta perché, fortunatamente, non avendo problemi, ho voluto proseguire il lavoro fino al settimo mese. Ai loro occhi ero stata davvero poco furba: bastava poco per farsi mettere in maternità anticipata e crogiolarsi al sole...e, aggiungo io, chiedere la retribuzione mia, perfettamente in salute, e, al contempo, di un supplente - supplente che, ci tengo a precisare, avrebbe ottenuto comunque il massimo punteggio, essendo io entrata in maternità a metà novembre. Che professionalità, eh?

Pensa come sono stata guardata io quando

a) con la prima gravidanza, NON mi misi in maternità anticipata nonostante pendolassi in un'altra provincia a distanza di 60 chilometri;

b) con la seconda (non ero più pendolare e avevo glà la scuola abbastanza comoda vicino a casa) non solo non mi misi in maternità anticipata, ma tornai addirittura a scuola dopo un falso allarme di aborto spontaneo.

Nel primo caso, nulla di particolare perché stavo benissimo (anzi, ammetto che alla fine me la presi, un po' di maternità anticipata, ma solo tre o quattro settimane prima della scadenza obbligatoria, quando avevo già una panza di sei mesi e mezzo, e non certo all'inizio; e me la presi solo perché era inverno e per arrivare a scuola dalla fermata del pullman c'era da fare a piedi un bruttissimo vicolo in discesa perennemente incrostato di ghiaccio fino a mezzogiorno, e a quel punto ebbi paura sul serio).

Nel secondo, fui messa precauzionalmente a riposo per un paio di settimane, poi visto che, secondo tutte le evidenze, si era trattato DAVVERO di un falso allarme, l'embrione era abbarbicato benissimo al suo posto, cresceva regolarmente, io stavo bene, non avevo più avuto nessun disturbo, e nessuno mi aveva prescritto di stare immobile a letto, ma mi era stato assicurato che potevo continuare a fare tutte le normali attività della vita di tutti i giorni, allora tornai regolarmente a lavorare. A chi si stupiva rispondevo che avrei avuto ampia possibilità di godermi tutti i congedi parentali possibili, compresi quelli facoltativi a cui non avrei sicuramente rinunciato, DOPO che il bambino fosse nato e non prima, e chiarii subito che non avevo nessunissima intenzione di tornare a lavorare dopo tre mesi lasciando a qualcun altro un neonato che avrebbe dovuto essere allattato a richiesta selvaggia e senza nessun orario fisso.

E' OVVIO che se avessi ritenuto di avere davvero dei problemi seri, o se magari avessi avuto esperienze precedenti di gravidanze andate male, avrei ragionato diversamente, ma se stavo bene, e se la gravidanza non era realmente a rischio, perché no? Tanto, anche se ti metti in maternità anticipata non avendo nessun rischio grave reale, che fai, stai immobile a letto? Non credo... fai le normali attività di casa, esci a fare la spesa, ti occupi degli altri figli se ne hai, guidi la macchina come prima, fai le scale come prima, eccetera. E allora perché lavorare invece no?

Stellastellina1975 ha scritto:Ma già da qualche anno ci viene chiesto di interessare e motivare gli studenti, di fare gli attori, gli show-man, i simpatici. Se i ragazzi non hanno voglia di ascoltarti e di studiare, è colpa tua, non gli sai far piacere la tua materia, perchè non sai trasformare la lezione in un piccolo spettacolo. Devono studiare, impegnarsi, sforzarsi? Certo che no... devono imparare divertendosi. Finchè lo si diceva alle elementari, mi stava benissimo, ma volendo anche alle medie... ma adesso sta diventando così anche alle superiori. Di questo dobbiamo ringraziare i nostri cari pedagogisti.

Condivido tutto ma mi spiace correggerti nel finale, nessun pedagogista serio (Da Dewey ad Hessen) ha mai affermato che alle superiori ci si debba divertire, anzi...
Lo stesso Lorenzo Milani, spesso malamente interpretato, era stato lapidario: ai gradi inferiore di scuola garantire a TUTTI, ad ogni costo, e con ogni mezzo possibile il successo formativo, alle superiori garantire la SELEZIONE dei migliori.

è come se in una barca assalita dai pirati...

invece di unirsi per combattere insieme e difendere la nave

mentre i pirati fanno bottino

ci si guarda allo specchio e ci si dice come siamo più belle e più brave di questo o quella...

DAVVERO ALLUCINATE  QUANTO L'EGO SUPERI IL BENE COMUNE

MA PRIMA O POI IL PIRATA ARRIVERA' ANCHE PER VOI... STATE CERTE

Nessunpericolo ha scritto:

Stellastellina1975 ha scritto:Ma già da qualche anno ci viene chiesto di interessare e motivare gli studenti, di fare gli attori, gli show-man, i simpatici. Se i ragazzi non hanno voglia di ascoltarti e di studiare, è colpa tua, non gli sai far piacere la tua materia, perchè non sai trasformare la lezione in un piccolo spettacolo. Devono studiare, impegnarsi, sforzarsi? Certo che no... devono imparare divertendosi. Finchè lo si diceva alle elementari, mi stava benissimo, ma volendo anche alle medie... ma adesso sta diventando così anche alle superiori. Di questo dobbiamo ringraziare i nostri cari pedagogisti.

Condivido tutto ma mi spiace correggerti nel finale, nessun pedagogista serio (Da Dewey ad Hessen) ha mai affermato che alle superiori ci si debba divertire, anzi...
Lo stesso Lorenzo Milani, spesso malamente interpretato, era stato lapidario: ai gradi inferiore di scuola garantire a TUTTI, ad ogni costo, e con ogni mezzo possibile il successo formativo, alle superiori garantire la SELEZIONE dei migliori.

Ok, chiedo scusa, io non me ne intendo di pedagogia. Stavo riportando solamente quello che mi viene propinato dai genitori, dai presidi e a volte dagli stessi colleghi alle superiori. La selezione dei migliori non esiste più da un pezzo.

Il problema forse non è neanche la triade Renzi-Reggi-Giannini che tornerebbero indietro come fecero Monti-Profumo, è la Germania. Proprio oggi il pres. della Bundesbank ha dato l'aut-aut (o forse anche l'out-out) all'Italia che se non fa le riforme e tiene a posto i conti si sogna la zona euro. E come sempre la scuola è la prima ad essere toccata. Mi sa che contro il quarto Reich possiamo alzare bandiera bianca.

genni_ac ha scritto:Il problema forse non è neanche la triade Renzi-Reggi-Giannini che tornerebbero indietro come fecero Monti-Profumo, è la Germania. Proprio oggi il pres. della Bundesbank ha dato l'aut-aut (o forse anche l'out-out) all'Italia che se non fa le riforme e tiene a posto i conti si sogna la zona euro. E come sempre la scuola è la prima ad essere toccata. Mi sa che contro il quarto Reich possiamo alzare bandiera bianca.

Però è la stessa Europa, quindi anche la Germania, che invita l'Italia a investire di più sull'istruzione, sulla ricerca, ecc.. Ed è su questo che occorre battere.