Pei firmato neuropsichiatra

Buonasera, vorrei farvi una domanda, data la mia prima esperienza di insegnamento.
Ho consegnato il PEI alla neuropsichiatra circa un mese fa, ma ad oggi ancora non lo ha riconsegnato firmato alla scuola. La scuola mi ha detto che sono io a dover contattare la dottoressa, concordare un appuntamento in ospedale per riprenderlo. Ma e' davvero cosi'? Spetta a me insegnante andare in ospedale a ritirare il documento?
Grazie a chi vorra' rispondermi.

Cioè, voi scrivete il PEI, poi lo consegnare alla neuropsichiatra, quella lo firma, e poi TU devi andare a riprendertelo nel suo studio? Ma quando mai?????

Che io sappia, la scuola dovrebbe convocare un consiglio di classe apposito allargato anche ai genitori, al neuropsichiatra e agli eventuali terapeuti o tutor che seguono il ragazzo nell'apprendimento, e il PEI si stila tutti insieme in quella riunione, e si firma direttamente lì...

L.

Si il PEi l''ho consegnato durante la riunione del gruppo H, la dottoressa lo ha preso e mi disse che lo avrebbe firmato in seguito. Io pensavo che lo riconsegnasse in segreteria, e dato che e' passato un mese, cio' non e' avvenuto, la referente mi ha detto di andarmelo a prendere in ospedale. Sinceramente il mio compito l'ho fatto, ho stilato il PEI, l'ho presentato e consegnato...adesso pure andare in ospedale in ambulatorio mi sembra assurdo...
Grazie per la risposta:)

No che non te lo devi andare a prendere tu.

Il Pei non è qualcosa di personale tra te e la npi. E' un documento ufficiale su misure da adottare per un alunno della scuola.
Che sia la segreteria a chiedere il documento e visto che è stata la npi a portarselo via che sia lei a riportarlo.
Non siete i suoi fattorini. Tu no di certo.

Se poi insistono a che sia tu ad andarlo a ritirare, fatti fare un ordine di servizio che ti autorizzi ad uscire dalla scuola, a prendere mezzi o a usare la macchina, in ora di servizio, non certo nel tuo tempo libero.

Tu hai una copia? Hai verbalizzato che il pei è stato dato alla npi che l'avrebbe firmato e riportato?

La famiglia è informata che il documento non è ancora stato riconsegnato?

Grazie mille Ire per la risposta e per i consigli. Si io ho una copia del PEI  e del verbale ( che non ho compilato io) e non c'è scritto che la neuropsichiatra lo avrebbe firmato e riportato.
Lunedì provvederò immediatamente a parlare con la famiglia e con la segreteria.
Grazie ancora

magari non ci dovessimo muovere!!!
io in tutte le esperienze di sostegno ho inviato via mail il pei, pdf , ho atteso i comodacci delle dottoresse e ho dovuto farmi dare gli orari in cui passare a ritirare il documento, dopodiché darlo alla famiglia che leggesse , firmasse e alla fine consegnare in segreteria. Queste non si muovono …

dico comodacci perché se non insisti tu manco ti rispondono se va bene o meno....e tu fumi perché il tempo passa, la scadenza si avvicina ,devi organizzarti in modo da poter combinare gli orari per andare a ritirare le carte...

Capisco, Luisa, che la coscienza e la consapevolezza di una scadenza cui adempiere ti inducano ad agire così, però il tuo agire in vece di chi lo dovrebbe fare non fà altro che alimentare le inadempienze.

Il Pei non è un documento TUO, è un documento ufficiale redatto in accordo e con la firma di scuola, npi, e famiglia.

Non è il docente che si deve muovere per la regolarizzazione, si dovrebbe trovare una formulina inserita in una mail certificata nella quale si evidenzi bene la responsabilità del npi che deve dichiarare il proprio consenso alle misure decise per l'alunno tramite l'apposizione della firma sul documento, e naturalmente tramite la consegna alla scuola del documento firmato in originale.

La mancata riconsegna è omissione di atti di ufficio di cui l'npi, dipendente pubblico, si assume tutta la responsabilità.

Ci sono i commessi per queste incombenze, il docente non ha coperture assicurative nè mezzi assicurati per muoversi sul territorio.

per luisa:

ire ha perfettamente ragione, tu NON DEVI affatto svolgere tali compiti, e a maggior ragione NON DEVI sbatterti a spese tue e a rischio tuo per farlo nel tempo libero.

Se lo fai lo stesso, ti rendi complice e avallante di tale scorrettezza.

Se succedesse a me, non farei altro che richiedere formalmente alla segreteria di sollecitare la consegna, ma la richiederei preprando una comunicazione scritta e facendola mettere a protocollo la richiesta formale con relativa data. Se dopo due settimane non è ancora successo niente, farei ripetere il sollecito, mettendo a protocollo il fatto che si tratti già della seconda o terza richiesta e che le precedenti sono cadute nel vuoto... e così via, per TUTTE le volte che è necessario.

A quel punto, se la famiglia si lamenta che il PEI non è stato ancora attivato perché mancano le firme definitive, produrrei alla famiglia tutta la documentazione scritta di cui sopra, e direi loro di prendersela direttamente col neuropsichiatra.

E comunque, continuo a non capire perché il PEI debba essere scritto autonomamente da un insegnante e poi portato fuori di scuola per essere firmato e riconsegnato.

Perché NON si può fare tutto direttamente a scuola, durante la riunione appostita del consiglio di classe che comunque si svolge obbligatoriamente lo stesso, e alla quale il NPI e la famiglia partecipano personalmente?

Ciao colleghi ritorno sullo stesso argomento; allo stato attuale io devo ancora riavere indietro PEI e PDF firmati; e prima la dottoressa era via, poi è rientrata e non ha letto, e intanto siamo arrivati alle vacanze di natale... adesso siamo rientrati e ho sollecitato per sapere se sono stati letti i documenti..
purtroppo nel mio caso è come combattere contro i mulini a vento... sarà il primo caso in cui a giugno ci ritroveremo come a settembre, caso impossibile, famiglia non collaborativa , e non parliamo dell'ente....
e fine gennaio si avvicina......

tu documenta tutto, cronologicamente. Cosa puoi fare diversamente?

Comunque non tirartela troppo: non siete il primo caso in cui a giugno vi ritroverete fino a settembre
ce n'è che ce n'è che ce n'è si dice dalle mie parti :-(

Nessuno può risolvere da solo situazioni nelle quali debbono essere coinvolti in tanti. Chi si trova abbandonato dimostra di aver fatto la sua parte, dimostra di aver sollecitato gli altri ad agire ma non può assumersi la loro parte di lavoro.