mobilità per chi è in ruolo da anni..

Scusate io sono di ruolo dal 2011 sulla materia. Vorrei insegnare nella mia provincia che è Salerno. Ho il titolo di sostegno e da tre anni lavoro in assegnazione provvisoria a salerno.
Il prossimo anno chiederò traferimento, passaggio di cattedra, passaggio sul sostegno, come al solito.
Dove andrò a finire, nell'organico dell'autonomia, negli ambiti territoriali???
Non ho molto chiara la situazione per noi già di ruolo da anni. ci saranno ancor meno possibilità di rientrare in provincia dopo le immissioni in ruolo fatte e che faranno???
Qualcuno mi può spiegare un po' cosa potrebbe succedere?

Il Caos.....come al solito il caos.....e noi docenti di ruolo penalizzati. Vuoi scommettere?

SostegnoColCuore ha scritto:Scusate io sono di ruolo dal 2011 sulla materia. Vorrei insegnare nella mia provincia che è Salerno. Ho il titolo di sostegno e da tre anni lavoro in assegnazione provvisoria a salerno.
Il prossimo anno chiederò traferimento, passaggio di cattedra, passaggio sul sostegno, come al solito.
Dove andrò a finire, nell'organico dell'autonomia, negli ambiti territoriali???
Non ho molto chiara la situazione per noi già di ruolo da anni. ci saranno ancor meno possibilità di rientrare in provincia dopo le immissioni in ruolo fatte e che faranno???
Qualcuno mi può spiegare un po' cosa potrebbe succedere?

Ambiti territoriali. Dopo di che sarà un dirigente scolastico a darti l'incarico decidendo anche la mansione da attribuirti.

Salve! Questo significa che i più anziani ma chiedono trasferimento sempre in provincia,vanno a finire negli albi e aspettano un incarico triennale? E i neoassunti scelgono la sede definitiva ? Ma siamo tt pazzi?????

Temo proprio che siamo arrivati al teatro dell'assurdo. Vorrei poi capire una cosa:
1) Arrivo nella mia provincia ma in un paese sperduto o su un'isola, ricevo incarico da un  preside, che decide dove relegarmi per tre anni;
2) Se l'anno successivo voglio avvicinarmi al capoluogo di provincia  in cui abito, sarà possibile? O sarò vincolata al preside della scuola in cui sono stato chiamato al momento del trasf. da fuori provincia?

unga ha scritto:Temo proprio che siamo arrivati al teatro dell'assurdo. Vorrei poi capire una cosa:
1) Arrivo nella mia provincia ma in un paese sperduto o su un'isola, ricevo incarico da un  preside, che decide dove relegarmi per tre anni;
2) Se l'anno successivo voglio avvicinarmi al capoluogo di provincia  in cui abito, sarà possibile? O sarò vincolata al preside della scuola in cui sono stato chiamato al momento del trasf. da fuori provincia?

Come funzionerà la mobilità in futuro non è dato saperlo. Per logica dovremmo aspettarci che ci sia una mobilità a cicli triennali, ma in realtà ci sono scadenze che continueranno comunque ad avere una scansione annuale: la variazione della popolazione scolastica in una scuola (e di conseguenza gli organici), i pensionamenti, le immissioni in ruolo.
Io penso perciò che ci sarà una mobilità a domanda a scansione annuale, ma il piano di mobilità attuale dovrà essere adeguato al nuovo sistema. E questo non è ancora stato preso minimamente in considerazione. La legge dice che nel 2016 ci sarà un piano di mobilità straordinaria, ma non è stata ancora scritta alcuna norma in merito alla mobilità ordinaria a partire dal 2017.

Sì ma perchè si chiama straordinaria poi? Io immaginavo ci fosse, per l'ultima volta, una possibilità di trasferirsi normalmente, anzi magari potendo optare anche sull'organico dell'autonomia....e invece? Si finisce comunque negli ambiti dove sarà poi un preside a decidere le tue sorti.?

Io ho letto la parola "straordinaria" con il fatto che potranno fare domanda anche chi è stato assunto nel 2014, che invece avrebbe dovuto aspettare secondo il vincolo della vecchia legge. Per chi è giá fuori dal vincolo non c'è nulla di "straordinario". Fatto salvo le imprecisate nuove regole. 
In un altro post se ne è giá parlato. Tanto per cominciare c'è il controsenso nella costituzione degli ambiti, fissata al 30 giugno. La mobilitá è a marzo.
Come vedi non resta che attendere. Non voglio farmi pippe mentali.. Devo trasferirmi da Roma a Bari e vedremo che fine farò.......

scusate, ho pasticciato, devo riscrivere il post

A sto punto chi ha la titolarità se la tenga ben stretta. Vero è che chi si vuole avvicinare può tentare l'azzardo ma questa norma porterà ad una inevitabile confusione a lungo termine costringendo docenti e scuole a rimpasti degni della torre di Babele. Passi l'immissione coatta, ma l'oscurità nella quale si getta il futuro della scuola Italiana è aberrante

A dire il vero, come al solito sono riusciti a scrivere una norma che è l'apoteosi dell'ambiguità. Cito una parte del comma 108:

108. Per l'anno scolastico 2016/2017 e' avviato un piano straordinario di mobilita' territoriale e professionale su tutti i posti vacanti dell'organico dell'autonomia, rivolto ai docenti assunti a tempo indeterminato entro l'anno scolastico 2014/2015. Tale personale partecipa, a domanda, alla mobilita' per tutti gli ambiti territoriali a livello nazionale, in deroga al vincolo triennale di permanenza nella provincia, di cui all'articolo 399, comma 3, del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, e successive modificazioni, per tutti i posti vacanti e disponibili inclusi quelli assegnati in via provvisoria nell'anno scolastico 2015/2016 ai soggetti di cui al comma 96, lettera b), assunti ai sensi del comma 98, lettere b) e c). [...]

Alcuni rilievi:
1) la straordinarietà riguarda coloro che sono interessati dal vincolo triennale oppure tutti? il fatto che abbiano scritto "assunti entro l'a.s. 2014/2015" implica che la straordinarietà riguarda tutti i docenti di ruolo e non solo quelli interessati dal vincolo.
2) "partecipa a domanda alla mobilità su tutti gli ambiti a livello nazionale" significa che si fa domanda per tutte le destinazioni e non per una sola destinazione.
3) chi chiederà un trasferimento all'interno della provincia, come formulerà le sue preferenze? Al momento dell'inoltro della domanda gli ambiti territoriali coincideranno con i territori delle province. Quindi chiederà di essere trasferito dalla sua sede di titolarità a tutta la provincia!?

La norma è accidentalmente ambigua oppure è volutamente ambigua. Nel primo caso sarà necessaria una disposizione di rettifica che probabilmente stravolgerà la sostanza del comma 108 (almeno per come li interpretiamo attualmente). E qui può passare di tutto. Nel secondo caso si applicherà testualmente il comma 108 e ci ritroveremo davanti alla regina delle fregature.

Forse è inutile fasciarsi la testa a cercare di capire e attendere la prossima primavera. Sperando di non trovarci di fronte ad una reiterazione dei pasticci che stanno facendo con il tormentone della domanda di assunzione.

Aggiungo una cosa: il fatto che la domanda precederà cronologicamente la definizione degli ambiti è un falso problema.
Se il legislatore ha voluto costruire ad arte la regina delle sòle, l'anno prossimo, all'apertura di istanze on line ci ritroveremo a dover formulare una lista di preferenze che comprende obbligatoriamente tutte le province (ed ecco la sostanza della "straordinarietà"...).
Se invece il legislatore è stato buono e lungimirante non c'è problema: formuleremo la richiesta per la scuola X, preferenza che sarà successivamente convertita in richiesta per l'ambito che comprenderà la scuola X. Naturalmente estendendo retroattivamente la preferenza a tutte le scuole che ricadono in quell'ambito.

Spero di aver confuso abbastanza le idee, così sarò in buona compagnia :-)

scromo ha scritto:A sto punto chi ha la titolarità se la tenga ben stretta. Vero è che chi si vuole avvicinare può tentare l'azzardo ma questa norma porterà ad una inevitabile  confusione a lungo termine costringendo docenti e scuole a rimpasti degni della torre di Babele. Passi l'immissione coatta, ma l'oscurità nella quale si getta il futuro della scuola Italiana è aberrante

Io non sono interessato a mantenere la titolarità che ho acquisito quest'anno. Per questo sono anche disposto a entrare nel regime degli ambiti. In ogni modo mi riservo di decidere l'anno prossimo: se dovrò "svendere" la titolarità per una prospettiva ignota, tanto vale che la mantenga. Al buio si punta a poker, ma la scuola non è una bisca, dovrebbe essere qualcosa di più serio.

Al buio si punta a poker, ma la scuola non è una bisca, dovrebbe essere qualcosa di più serio.[/quote]

Temo che qualcuno dovrebbe spiegarlo al nostro premier ed ad un sottosegretario che usa la disabilità di un figlio per accreditare la sua competenza in ambito scolastico...

Fedup ha scritto:

Temo che qualcuno dovrebbe spiegarlo al nostro premier ed ad un sottosegretario che usa la disabilità di un figlio per accreditare la sua competenza in ambito scolastico...

I saccenti non accettano spiegazioni. Per definizione sono loro che danno spiegazioni.

Posso sottoscrivere tutto!
Aggiungo che se fosse come nel post di Dessì, preferenza scuola che retroattivamente si trasforma in ambito, potrei starci, a parte la natura bizantina della norma. Non cambia il mio giudizio sulla legge, inutile e dannosa, e la speranza che l'intera architettura rovini...

Sono talmente inalberata e al tempo stesso demoralizzata per questa situazione che neanche so da dove incominciare per dire tutto quello che avrei da dire.
La prima , ovvia, considerazione è nell'assurdità della definizione di mobilitá straordinaria per gli assunti entro il 2014 senza distinzione di sorta. "straordinaria" de che? Vi faccio il mio esempio, è come la mia ce ne sono tante di storie uguali. Assunta ne 2010 con il blocco dei tre anni , quindi ampiamente superato, in quale caso eccezionale rientro? Ho maturato il diritto alla mobilitá interprovinciale, ora mi parlano di fase straordinaria. Perché ? Certo, di straordinario c'è che, per l'ennesima volta, questi signori cambino le carte in tavola...
In breve il mio percorso: assunta fuori provincia perché , nel 99 ho partecipato ad un concorso regionale nella mia regione ( quindi io non avevo volontà di andarmene lontano. Semplicemente , ho partecipato ad un concorso con le sue regole). Nel 2010 vengo immessa in ruolo. L' ultima provincia disponibile non è quella di residenza, ma al ruolo, dopo 10 anni di precariato, non si dice di no ( avessi atteso un anno, solo un anno, sarei stata immessa nella mia provincia da graduatoria ad esaurimento . Con le vecchie regole avrei preso il ruolo fuori provincia da gm e poi, giunto il mio turno da ge, avrei potuto optare per quello. Ma no, nel frattempo qualcuno ha deciso che una volta in ruolo so venisse cancellati dalle altre graduat ad esaurimento ). Inizio il mio percorso. Avendo superato il concorso del 99 per bene quattro materie, spero nella possibilità di essere chiamata in provincia. Ed invece no: arrivano le immissioni, sempre per province diverse ed io non me la sento . Anche perché, nel frattempo grazie alla Lega e forza Italia, per frenare il flusso dal sud, si decide chr blocco passi da tre a cinque anni e senza la possibilità di aP.
Supero l'anno di prova e decido di giocarmi il passaggio di ruolo, ma non l'ottengo. Attendo quindi l'a.s. 12/13 per fare domanda per il 13/14. Nonostante i posti ci siano, non rientro nella percentuale prevista e sono fuori dai movimenti: trasferim, passaggio di ruolo, passaggio di cattedra.... Tutto inutile.
Nel frattempo mio padre si ammala. Gli viene riconosciuta la 104, che a me non serve a nulla: per la mobilità interprovinciale la 104 non la puoi far valere. Ennesima silurata : in pratica  la normativa non consente a chi sta più lontano di avvicinarsi al familiare in situazione di handicap grave. Ditemi se non è assurdo che il ministero dell'istruzione possa porre tale limite (anticostituzionale) lesivo dei diritti del disabile.
Ora arriva il ddl e mi dice che posso rientrare nella mobilità straordinaria dandomi la fantastica possibilità di essere sbattuta in un albo? Io di straordinario vedo solo la loro faccia tosta .

Quello che fa più male è proprio la mancanza di certezza del diritto, un anno ti penalizzano in un modo, quello dopo in un altro.

A questo punto, condividendo quanto scrivete perchè molto logico, la mobilitá non esisterebbe più. Mi spiego. Se decido di cambiare scuola, è perchè o mi sono stufata delle solite stesse facce, perchè mi sono azzuffata con i colleghi o il DS, perchè mio marito è stato trasferito, insomma per mille motivi. Non ho intenzione di andare in una cittá a casaccio, ma voglio la cittá X. O quantomeno la provincia. Da ciò che voi dite, ciò non sará più possibile. Allora perché parlare di ambiti territoriali? 
Forse non ho capito nulla o forse, dovendo ricongiungermi a mio marito, in cuor mio spero vi sbagliate.

Giancarlo Dessì ha scritto:

Fedup ha scritto:

Temo che qualcuno dovrebbe spiegarlo al nostro premier ed ad un sottosegretario che usa la disabilità di un figlio per accreditare la sua competenza in ambito scolastico...

I saccenti non accettano spiegazioni. Per definizione sono loro che danno spiegazioni.

Quanto hai ragione :-(

Riflettendo, le tue osservazioni sono talmente piene di saggezza, ironia ed arguzia da farmi pensare ad un utente che ha lasciato il forum qualche tempo fa...

Io intervengo di rado ed ultimamente, dopo 7 anni, ho cercato di godermi le vacanze, per cui ti chiedo scusa per la domanda, forse un po' bislacca:
"Sei tornato?"

Mi scuso anche con gli altri colleghi, per il linguaggio criptico...

Vulcaniana ha scritto:Quello che fa più male è proprio la mancanza di certezza del diritto, un anno ti penalizzano in un modo, quello dopo in un altro.

Tutto questo senza che io potessi fare previsioni, calcoli . Cambiando le carte in tavola e stravolgendo tutto....

da questi ignoranti incompetenti non voglio niente di straordinario, sono stato immesso in ruolo nel 2014/2015 e se potessi sceglire, per il trasferimento, preferirei apettare 3 anni ed avere la titolarità della sede (come tutto il personale non docente) e non essere "individuato" da un preside come hanno deciso in modo dittatoriale.

Fedup ha scritto:
Io intervengo di rado ed ultimamente, dopo 7 anni, ho cercato di godermi le vacanze, per cui ti chiedo scusa per la domanda, forse un po' bislacca:
"Sei tornato?"

Non so a chi ti riferisci.
Comunque, a qualche mese fa scrivevo con l'utenza "gian" poi volontariamente cancellata perché troppo coinvolta in schermaglie a proposito di questa riforma. Subito dopo ho attivato l'utenza "lurk" con l'intento di mantenerla anonima e tenerla fuori dal "dibattito" sulla riforma, ma non ci sono riuscito, l'anonimato non fa per me. E così ho riattivato una nuova utenza che risponde alle mie generalità per usarla quando, finalmente, questa riforma si apprestava ad essere varata.

Giancarlo Dessì ha scritto:

scromo ha scritto:A sto punto chi ha la titolarità se la tenga ben stretta. Vero è che chi si vuole avvicinare può tentare l'azzardo ma questa norma porterà ad una inevitabile  confusione a lungo termine costringendo docenti e scuole a rimpasti degni della torre di Babele. Passi l'immissione coatta, ma l'oscurità nella quale si getta il futuro della scuola Italiana è aberrante

Io non sono interessato a mantenere la titolarità che ho acquisito quest'anno. Per questo sono anche disposto a entrare nel regime degli ambiti. In ogni modo mi riservo di decidere l'anno prossimo: se dovrò "svendere" la titolarità per una prospettiva ignota, tanto vale che la mantenga. Al buio si punta a poker, ma la scuola non è una bisca, dovrebbe essere qualcosa di più serio.

Giancarlo pienamente d'accordo con te. Per il governo siamo solo pedine da spostare a uso e consumo dei poteri forti.
Una riforma che getta nel baratro milioni di famiglie italiane che si ritroveranno smembrate e con un futuro incerto. Non riesco a trovare al momento un solo elemento positivo

Mi riferivo proprio a te, Gian

Sono felice di poterti leggere nuovamente :-)