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Messaggio Da momi Sab Set 12, 2015 5:11 pm

Promemoria primo messaggio :

Ho appena letto su O.S. che un  gruppo "vecchi docenti di ruolo con le vecchie regole " hanno avviato isTANZA PREVENTIVA PER IL RICONOSCIMENTO DEI DIRITTI ACQUISITI DEI DOCENTI DI RUOLO ASSUNTI ANTE L. 107/2015. Volevo sapere come è possibile far parte del gruppo ed unirmi all 'istanza in quanto anche io sono  ante l.107/2015 . Grazie


http://www.orizzontescuola.it/news/mobilit-vecchi-docenti-ruolo-chiedono-vecchie-regole

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Messaggio Da roxcano Dom Set 13, 2015 9:50 am

concordo con silvietta: nessuno sta rivendicando diritti a discapito di altri.
Noi siamo stati assunti a determinate condizioni accettate e sottoscritte, che ora il ministero ed il governo stanno stravolgendo.
I nuovi assunti hanno , a loro volta, accettato delle condizioni sapendo a cosa andassero incontro. Giusto o sbagliato che sia hanno detto "si" pur di avere il ruolo ma sanno a quali condizioni.
Noi abbiamo pattuito una cosa e ce ne siamo trovata sul tavolo un'altra...
Non è mancanza di solidarietà e., credimi, anche io nonostante in ruolo, continuo ogni volta che vado in ap ad essere trattata da ultima ruota del carro per orario, giorno libero e quant'altro... io che sono sempre stata "superiore" a certi giochetti e non ho mai preso un giorno di 104 facendo i salti mortali e sacrifici che chi mi danneggiava nemmeno può immaginare...


Ultima modifica di roxcano il Dom Set 13, 2015 10:27 am - modificato 1 volta.

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Messaggio Da Albith Dom Set 13, 2015 10:19 am

Io non ricordo che le Testo Unico si indichino le modalità di assegnazione della sede. Sono norme definite anno per anno e non una volta per tutte, ovviamente facendo riferimento alle leggi vigenti.

Se non inseriscono su istanze on line i codici scuola ma solo i nuovi codici di ambito, non c'è nulla da fare.
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Messaggio Da Ospite Dom Set 13, 2015 10:53 am

silvietta ha scritto:
Scusa Giancarlo ma chi o cosa ti ha reso così sicuro che tutti gli assunti ante 2015 vogliano difendere gli interessi personali a scapito degli interessi altrui???
Sarei disposto a spiegarlo, ma penso che perderei il mio tempo e farei perdere il tuo.

Noi (cannibali?) assunti entro 2014 vorremmo SEMPLICEMENTE  che le regole sulla mobilità restassero le stesse di sempre, e venissero SEMPLICEMENTE assicurati i diritti acquisiti con l'anzianità di servizio.
Non ricordo cosa ho firmato nel 1992, ma se ricordo bene in quello che ho firmato non c'era scritto nulla a proposito di mobilità. Se ben ricordo, ho firmato per l'accettazione di una sede, ma non c'era scritto che avrei acquisito quella sede per tutta la vita. E non c'era scritto che in caso di perdita o di rinuncia a quella sede mi sarebbe stata assegnata un'altra sede per tutta la vita.
Mi risulta peraltro che diritti e doveri degli insegnanti siano definiti (in via straordinaria) in sede legislativa e in via ordinaria attraverso la periodica contrattazione nazionale collettiva, la quale è annualmente aggiornata e integrata per quanto concerne la mobilità.

Questo ragionamento non deve essere strumentalizzato dai ben pensanti (come te) ed etichettato come cannibalismo o egoismo ma considerato alla luce di uno stato di diritto, in cui ci sono delle regole chiare, democratiche e condivise da tutti!
Non pretendo di convincerti della liceità delle mie considerazioni. Sono mie considerazioni personali che esprimono una percezione. Che la condivida o meno è la mia percezione. Esattamente come la tua percezione ti porta a etichettarmi come "ben pensante".

Mi spieghi come mai finora nessuno si è mai lamentato del sistema con cui si applicava la mobilità...ti do un aiutino: forse perchè il nuovo sistema vorrebbe basarsi ESCLUSIVAMENTE sulla discrezionlità del dirigente e non più su criteri oggettivi quali l'anzianità di servizio e i titoli?!
Tu vuoi dare un aiutino a me?
Ma per favore, è dall'autunno scorso che in questo forum sono schierato palesemente contro gran parte dei contenuti di questa riforma. Prima con l'utenza "gian", ora rimossa, poi con l'utenza "lurk" ora congelata. Ed è dalla pubblicazione del testo del disegno di legge che ho contestato il principio della chiamata diretta dagli ambiti territoriali per le molteplici criticità intrinseche. Non solo per la discrezionalità del DS, che è a mio parere una criticità secondaria. Mi sono rotto i maroni a discutere con chi difendeva a spada tratta il nuovo sistema che si proponeva.
E tu vorresti dare un aiutino per farmi capire cosa implicano gli ambiti territoriali!? Vuoi che ti faccia un elenco?

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Messaggio Da unga Dom Set 13, 2015 5:37 pm

Il problema vero è che i cosiddetti diritti acquisiti non esistono più. Quando io ho iniziato a lavorare nel privato,le donne andavano in pensione a 55 anni . Si diceva che avendo cresciuto dei figli, lavorando contemporaneamente ed occupandosi della famiglia e di qualche anziano, avessero diritto a ritirarsi prima. Quando ero prossima ai 55 e già nella scuola, improvvisamente il limite di età è stato spostato a 60 anni. Successivamente, prossima ai 60, è stato deciso che ormai potevo e dovevo "tirare' fino ai 67. Eppure i vecchi da accudire sono sempre più vecchi ed io stessa ho imiei acciacchi e sono sempre più stanca. Tutto questo continuo cambiare le regole, compresi gli ambiti territoriali, in cui io stessa il prossimo anno, pur essendo di ruolo da diversi anni, mi troverò proiettata, mi fanno venire in mente la famosa rana di cui parla Noam Chomsky.

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Messaggio Da roxcano Dom Set 13, 2015 5:38 pm

sante parole ushikawa!

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Messaggio Da silvietta Dom Set 13, 2015 5:38 pm

Giancarlo Dessì ha scritto:Sarei disposto a spiegarlo, ma penso che perderei il mio tempo e farei perdere il tuo.

ed invece io ho tutto il tempo per ascoltarti e soprattutto per capire...


Giancarlo Dessì ha scritto:Non ricordo cosa ho firmato nel 1992, ma se ricordo bene in quello che ho firmato non c'era scritto nulla a proposito di mobilità. Se ben ricordo, ho firmato per l'accettazione di una sede, ma non c'era scritto che avrei acquisito quella sede per tutta la vita. E non c'era scritto che in caso di perdita o di rinuncia a quella sede mi sarebbe stata assegnata un'altra sede per tutta la vita.
Mi risulta peraltro che diritti e doveri degli insegnanti siano definiti (in via straordinaria) in sede legislativa e in via ordinaria attraverso la periodica contrattazione nazionale collettiva, la quale è annualmente aggiornata e integrata per quanto concerne la mobilità.

Scusa tanto Giancarlo ma se sei di ruolo dal 1992, sarai titolare in una sede di tuo gradimento ottenuta GRAZIE al "vecchio" e rottamato sistema di mobilità, e pertanto non credo tu senta di essere SOLIDALE con chi come me vorrebbe SEMPLICEMENTE ottenere una sede più facilmente raggiungibile e non di certo un PARADISO in cui lavorare quante ore ci aggradano e magari fra un massaggio, un pedicure e un aperitivo!


Giancarlo Dessì ha scritto:Non pretendo di convincerti della liceità delle mie considerazioni. Sono mie considerazioni personali che esprimono una percezione. Che la condivida o meno è la mia percezione. Esattamente come la tua percezione ti porta a etichettarmi come "ben pensante".

Io sono su questo forum per confrontarmi, informarmi e discutere pacificamente, sia ben chiaro!



Giancarlo Dessì ha scritto:Tu vuoi dare un aiutino a me?
Ma per favore, è dall'autunno scorso che in questo forum sono schierato palesemente contro gran parte dei contenuti di questa riforma. Prima con l'utenza "gian", ora rimossa, poi con l'utenza "lurk" ora congelata. Ed è dalla pubblicazione del testo del disegno di legge che ho contestato il principio della chiamata diretta dagli ambiti territoriali per le molteplici criticità intrinseche. Non solo per la discrezionalità del DS, che è a mio parere una criticità secondaria. Mi sono rotto i maroni a discutere con chi difendeva a spada tratta il nuovo sistema che si proponeva.
E tu vorresti dare un aiutino per farmi capire cosa implicano gli ambiti territoriali!? Vuoi che ti faccia un elenco?

Come mai le tue precedenti utenze sono state congelate?
Forse per i tuoi toni arroganti e aggressivi?!


Ultima modifica di silvietta il Dom Set 13, 2015 5:40 pm - modificato 1 volta.

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Messaggio Da roxcano Dom Set 13, 2015 5:38 pm

sante parole ushikawa!

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Messaggio Da unga Dom Set 13, 2015 5:40 pm

La fine della rana descritta da Chomsky:

Immaginate un pentolone pieno d’acqua fredda nel quale nuota tranquillamente una rana.



Il fuoco è acceso sotto la pentola, l’acqua si riscalda pian piano. Presto diventa tiepida. La rana la trova piuttosto gradevole e continua a nuotare.



La temperatura sale. Adesso l’acqua è calda. Un po’ più di quanto la rana non apprezzi. Si stanca un po’, tuttavia non si spaventa.



L’acqua adesso è davvero troppo calda. La rana la trova molto sgradevole, ma si è indebolita, non ha la forza di reagire. Allora sopporta e non fa nulla. Intanto la temperatura sale ancora, fino al momento in cui la rana finisce
-semplicemente – morta bollita



Se la stessa rana fosse stata immersa direttamente nell’acqua a 50° avrebbe dato un forte colpo di zampa, sarebbe balzata subito fuori dal pentolone.



Questa esperienza mostra che – quando un cambiamento si effettua in maniera sufficientemente lenta – sfugge alla coscienza e non suscita – per la maggior parte del tempo – nessuna reazione, nessuna opposizione, nessuna rivolta.


Ultima modifica di unga il Lun Set 14, 2015 12:44 pm - modificato 1 volta.

unga

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Messaggio Da Francesca4 Dom Set 13, 2015 8:40 pm

Giancarlo Dessì ha scritto:Ma non pretendo un diritto per me senza preoccuparmi che possa essere garantito agli altri. E sono al 23° 24° anno di ruolo. Trovo assurdo (non ingiusto, sia chiaro) questo sistema degli ambiti territoriali, ma lo trovo assurdo per le sue tante criticità. L'ho sempre contestato, sia per chi era già di ruolo sia per chi è stato appena immesso o sarà tra poco immesso in ruolo. Punto. Non rivendico un privilegio per me fregandomene del fatto che sia negato ad altri.

Sai chi mi ricordano questi "sfigati"? Un collega che più o meno 20 anni fa veniva a rompermi i coglioni se nell'orario che facevo gli capitava l'ora buca, pretendendo che la togliessi a lui per darla al supplente che era appena arrivato o doveva ancora arrivare. Perché lui era di ruolo ed era il più anziano in ruolo.

Io non rivendico trattamenti di favore a discapito di altri perché sono di ruolo o sono più anziano in ruolo. Da diversi anni mi sono abituato a portare il massimo rispetto e trattare con pari dignità qualsiasi collega, senza guardare se è di ruolo, se è neoassunto, se è un supplente GAE o in seconda fascia o in terza fascia. Non considero sfigato l'insegnante di ruolo che non può chiedere il trasferimento altrimenti finisce negli albi. Considero sfigato il collega precario che si vede conteggiate d'ufficio le ferie il 24 e il 27 dicembre per non pagargli le ferie non godute, mentre io me le posso fruire per intero nell'arco dei mesi estivi continuando a prendere lo stipendio. Considero sfigato il collega che non può chiedere un permesso retribuito per accompagnare un familiare a fare una visita specialistica e deve ricorrere ad un giorno di aspettativa non retribuita, mentre io ho a disposizione 6 giorni l'anno per queste occasioni. Considero sfigato il collega che si ritrova uno spezzone di 4 ore da fare in due giorni e che magari gli viene preclusa la possibilità di prendere una supplenza in un'altra scuola per l'impossibilità di adattare l'orario. Considero sfigato il collega che che insegna come precario da 20 anni e continua a prendere uno stipendio di 1300 euro, mentre io, a parità di anzianità effettiva, ne prendo qualche centinaio in più.

Da anni mi pongo questi problemi. Prendendomi in carico certe rogne pur di non scaricarle su un collega più sfigato di me. Magari mettendomi qualche ora buca in orario pur di fargli un orario che gli permetta di ridurre le spese che già sono insostenibili a fronte di uno stipendio ridicolo. Magari offrendomi di sostituirlo a gratis pur di non fargli chiedere un giorno di permesso non retribuito, se poi riesce a restituirmele bene altrimenti chissenefrega.

Non chiedo le vecchie regole sulla mobilità per me, le chiedo per tutti. Quindi, se non ti dispiace, permettimi di ridere, perché preferisco farmi venire il mal di pancia per le risate e non per il disgusto.

Spero di essere stato sufficiente chiaro :-)

Non conosco le regole sulla mobilità, e, se ne avrò interesse, mi applicherò in futuro a studiarle in maniera approfondita, però indipendentemente dal loro contenuto e dai loro effetti sui docenti che ne facciano richiesta,  credo che la solidarietà  tra colleghi,espressa in queste poche righe, possa essere un esempio eccellente di come debbano essere gestiti i rapporti interpersonali in generale, non solo quelli tra docenti.

Francesca4

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Messaggio Da Ospite Dom Set 13, 2015 11:05 pm

silvietta ha scritto:
Giancarlo Dessì ha scritto:Sarei disposto a spiegarlo, ma penso che perderei il mio tempo e farei perdere il tuo.

ed invece io ho tutto il tempo per ascoltarti e soprattutto per capire...
Innanzitutto, per evitare equivoci, non voglio dire che l'intento di difendere i vostri interessi implichi la volontà di danneggiare gli altri. La difesa di un proprio diritto può tuttavia penalizzare i diritti altrui. Per questo ho fatto riferimento al cannibalismo.

Quali sono i motivi per cui, secondo me, rivendicare (da parte degli immessi pre-2015) il diritto alla mobilità tra sedi va a discapito degli immessi 2015 e post-2015. Ne cito alcuni:

1) incompatibilità tra i due sistemi di mobilità. La mobilità tra ambiti e la mobilità tra sedi sono entrambe (mi auguro) regolate da una scala di merito oggettiva, basata su punteggi. Tuttavia, le fasi procedurali non sono tra loro commensurabili e questo rende i due sistemi non sovrapponibili: la mobilità tra sedi è un passaggio che si svolge in un'unica fase (esco da una scuola entro in un'altra scuola), mentre la mobilità tra ambiti è un passaggio che si svolge in due fasi (esco da una scuola, entro in un ambito, dall'ambito entro in un'altra scuola). Dal momento che questi due sistemi non possono coesistere devono essere trattati sequenzialmente altrimenti si creano interferenze reciproche che inceppano l'intera mobilità. Nella mobilità 2016 si verificherà un'incongruenza tra la mobilità dei neoimmessi in fase 0 (secondo il vecchio sistema) e la mobilità di tutti gli altri (secondo il nuovo sistema). Non so come risolveranno questa incongruenza, ma qualsiasi soluzione sarà un mezzo pasticcio. Non oso immaginare l'amplificazione dei pasticci con la coesistenza su larga scala di due sistemi differenti di mobilità. Credo che siamo tutti d'accordo che nel sistema scolastico italiano si siano create troppe storture a causa della sovrapposizione di differenti procedure. Pensiamo al caos e alle storture generate dalla coesistenza di più sistemi di reclutamento, al caos generato dalla coesistenza di differenti percorsi di abilitazione, ecc. Vogliamo estendere questo caos anche alla mobilità? Come reagirebbero i vecchi docenti di ruolo se si instaurasse un raccordo che sequenzialmente subordina la mobilità tra sedi al reclutamento dagli ambiti territoriali. Non credo che accetterebbero questa soluzione. Da cui deriva la mia percezione che il mantenimento di due differenti meccanismi di mobilità andrà a completo discapito di chi sarebbe in regime di mobilità tra ambiti.

2) L'immaginario collettivo, per la natura umana, è spontaneamente indotto a fare classificazioni di merito. Esiste già da tempo una informale distinzione gerarchica tra insegnanti di serie A (su posti comuni) e insegnanti di serie B (su sostegno). Si sta già sviluppando una informale distinzione gerarchica tra insegnanti di serie A (lezione frontale) e insegnanti di serie B (potenziamento). Si svilupperà inevitabilmente una informale distinzione gerarchica tra insegnanti di serie A (titolari di sede) e insegnanti di serie B (incaricati dagli ambiti). Tutto ciò non fa altro che alimentare la conflittualità interna, che peserà inevitabilmente sulla fascia più "debole": i reclutati dagli ambiti. Ritengo già incongruente il mantenimento della titolarità di sede per chi è titolare, vogliamo aggiungerne altri per prolungare ulteriormente l'esistenza di una categoria articolata per caste?

3) Ulteriore elemento di confusione è l'individuazione degli esuberi. Attualmente esiste un unico meccanismo oggettivo, basato sulla graduatoria interna. In futuro coesisteranno due sistemi tra loro incompatibili: tra due docenti di cattedra in organico di diritto, chi sarà individuato come perdente posto, quello reclutato dagli ambiti o il titolare di sede? Questo aspetto non è stato minimamente trattato nella 107, ma prima o poi dovrà essere affrontato. E quello sarà ulteriore causa di conflittualità tra caste. In cui saranno probabilmente chiamati a soccombere proprio i più deboli. Non vorrei che si instaurasse un sistema che contempla l'esistenza di docenti incapaci ma intoccabili perché "titolari di sede" e docenti meritevoli ma inutilmente, perché subordinati ai primi.

4) La coesistenza tra titolari di sede e titolari di ambiti porta inevitabilmente ad una forma di sfruttamento sommerso che penalizza i titolari di ambiti a prescindere dai punteggi di merito. Il titolare di ambito ha tutto l'interesse a promuovere la funzionalità e l'efficienza del suo istituto, il titolare di sede no. Questo mette il primo in una posizione ricattabile non solo da parte del dirigente scolastico ma anche da parte del titolare di sede, il cui status rischia di configurarsi come quello di "intoccabile". Esiste già una stortura strutturale dovuta all'anzianità, per cui, molto spesso, in una scuola sono i nuovi entrati, quelli più in basso nella graduatoria interna, a farsi il mazzo per tirare la carretta, mentre i più anziani, quelli più "al sicuro" sono tendenzialmente portati a fregarsene e a godere dei benefici portati dal lavoro altrui. Sia chiaro che questa non è una legge universale, il tutto è subordinato alla serietà professionale delle persone. Ma è una realtà che esiste. Vogliamo intensificarla?

Spero che questi quattro spunti possano bastare. Con questo non voglio assolutamente difendere il regime di mobilità per ambiti, anzi, proprio il contrario. Io volevo e vorrei ancora che tutti quanti avessimo la possibilità di trasferirci secondo un sistema basato su regole oggettive e sulla pari dignità.

Scusa tanto Giancarlo ma se sei di ruolo dal 1992, sarai titolare in una sede di tuo gradimento ottenuta GRAZIE al "vecchio" e rottamato sistema di mobilità, e pertanto non credo tu senta di essere SOLIDALE con chi come me vorrebbe SEMPLICEMENTE ottenere una sede più facilmente raggiungibile e non di certo un PARADISO in cui lavorare quante ore ci aggradano e magari fra un massaggio, un pedicure e un aperitivo!
Vogliamo sfatare un mito? Fino alla metà degli anni 90 il sistema di allocazione era fondamentalmente stabile. Dopo qualche anno di gavetta si riusciva ad ottenere il trasferimento "sotto casa". Poi le cose sono cambiate: il dimensionamento della rete scolastica, l'aumento del numero di docenti, la riduzione della popolazione scolastica, l'introduzione dell'autonomia scolastica (fattore, quest'ultimo, che attraverso il concetto di competizione, meramente fisica, ha introdotto a regime il cannibalismo tra le istituzioni scolastiche). Dagli anni novanta si perde più facilmente il posto a prescindere dall'anzianità e si entra in una forma di precariato che è sconosciuta ai "ruolisti" più giovani, quelli che hanno vissuto un precariato più cruento.
Non sto a raccontarti le mie vicende personali nel dettaglio, ma sappi che dal 1992 al 2011 ho lavorato sempre nella stessa sede (anche se per cinque anni, dal 2003 al 2008 ci ho lavorato in utilizzazione perché trasferito d'ufficio in un'altra sede come perdente posto, poi riassorbito). Nel 2011, a seguito di un trasferimento forzato di residenza e di un conflitto con l'ultimo preside, ho chiesto l'utilizzazione in altra sede e in altra classe di concorso. L'anno successivo, ripersa la titolarità, sono entrato nel precariato "di ruolo", la dotazione organica provinciale. Nonostante "precario", dal 2011 al 2015 ho lavorato nella stessa sede. Quest'anno ho ottenuto il passaggio di cattedra e una titolarità in una scuola a 60 km, ma sto continuando a lavorare, in assegnazione provvisoria nella scuola in cui ho fatto gli ultimi anni, a 40 km, anche se con una COE in un'altra scuola a 60 km. Tutto sommato mi sarebbe convenuto andare nella scuola di titolarità, anche perché a prescindere dalla distanza media, leggermente superiore, dal punto di vista logistico è più agevole da raggiungere. La mia è una scelta professionale. Non sono interessato a mantenere la titolarità in quella scuola per cui sono orientato a chiedere la mobilità, anche se per ambiti, con l'obiettivo di continuare a lavorare dove ho lavorato finora, anche se fosse sul potenziamento. Perché so che non sarei un insegnante di serie B. Sono abituato a far pesare in modo pesante la mia esperienza e la mia professionalità e mi è bastato fare un solo anno in una nuova scuola per farmi apprezzare nel nuovo ambiente (e non solo dal dirigente scolastico).
Non ho paura degli ambiti territoriali, ho paura della cattiva gestione di un istituto, dell'incapacità e della disonestà intellettuale di certi dirigenti, delle conflittualità interne. Ma questi fattori ambientali li evito come la peste: non aspetto che siano loro a sbattermi fuori, me ne vado io. Anche se questo può comportare un maggiore disagio logistico o operativo.
La solidarietà la provo per chi è veramente in una situazione di disagio. Il resto, quando sei di ruolo, è affidato al modo in cui ti muovi. Questo mi ha permesso, nell'arco di 23 anni di ruolo, di essere padrone del mio destino professionale. A prescindere da anzianità e punteggi. Nella mia prima scuola mi sono imposto già dal primo anno di ruolo. E così è stato nella seconda scuola in cui mi sono "spostato" nell'arco della mia vita professionale.

Io sono su questo forum per confrontarmi, informarmi e discutere pacificamente, sia ben chiaro!
Ne ho preso atto e visto che hai cambiato approccio l'ho cambiato anch'io ;-)

Giancarlo Dessì ha scritto:Come mai le tue precedenti utenze sono state congelate?
Forse per i tuoi toni arroganti e aggressivi?!
È storia vecchia. La prima utenza l'ho rimossa di proposito alla fine della scorsa primavera perché troppo coinvolto in conflitti con utenze che a mio modesto parere usavano il forum a scopo propagandistico. Non ci crederai ma io sono stato e sono, in questo forum, uno dei più accaniti oppositori di questa riforma e questo mi ha portato a farmi coinvolgere in assurde schermaglie con certi utenti. Mi sono subito registrato con un nickname "anonimo" con l'intento di mantenere un profilo basso, ma l'anonimato non è pane per i miei denti, è più forte di me. Perciò ho acceso una terza utenza con il nickname che esprime le mie generalità anagrafiche, mantenendola tuttavia temporaneamente congelata. Quando è stata approvata la "riforma", a questo punto era inutile mantenere l'utenza con il nickname anonimo, perciò l'ho congelato senza tuttavia rimuoverlo e sto usando questa.
Non mi ritengo arrogante né aggressivo, anche se offro questa impressione. So chiedere scusa se mi accorgo di sbagliare e cambiare completamente approccio. Il mio difetto, se tale può definirsi, è di non avere peli sulla lingua e di dire pane al pane e vino al vino. E in questo non disdegno dall'usare all'occorrenza toni sarcastici. Perché il sarcasmo e l'ironia fanno parte della mia personalità. Un sarcasmo che comunque vuole essere costruttivo: non è finalizzato a ferire la persona ma a inquadrare la mia presa di posizione su un concetto o un contesto. Ho le mie idee e le difendo senza celarmi dietro false ipocrisie, senza tuttavia volerle imporre. Con alcuni utenti abbiamo condivisione di idee, con altri divergenze e mi confronto apertamente. Con altri utenti, ancora, mi scontro. Non perché voglio imporre le mie idee ma perché non accettano il confronto e, in fondo, vogliono che avalli ipocritamente la loro presa di posizione.

Credo che il nostro "scontro" sia scaturito da un contesto del genere. Ho preso una posizione sul concetto e l'ho fatto nel mio stile, in modo sarcastico. Senza tuttavia volerlo trasformare in uno scontro anche se sicuramente la mia ha assunto la configurazione di un'entrata a gamba tesa. Mi sono tuttavia offerto ad argomentare in seconda istanza perché non sono un troll. L'obiettivo della mia utenza in questo forum non è quello di ferire gli altri o usare un sarcasmo fine a se stesso. Il mio obiettivo è di confrontarmi. Anche se il mio modo di scrivere, la mia franchezza e la mia pesante ironia mi fanno apparire arrogante e aggressivo. Diciamo che ho una personalità "forte" e questo può generare la percezione dell'arroganza. Nel contempo la mia mancanza di ipocrisia e il mio modo di scrivere possono generare la percezione dell'aggressività.

Se ti ho offeso mi cospargo il capo di cenere e ti chiedo scusa, non era nelle mie intenzioni.

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Messaggio Da silvietta Lun Set 14, 2015 6:19 pm

Giancarlo Dessì leggere la tua esaustiva risposta ha fatto "trascorrere" piacevolmente il mio  tempo libero! Alla prossima

silvietta

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Messaggio Da Ospite Lun Set 14, 2015 9:35 pm

silvietta ha scritto:Giancarlo Dessì leggere la tua esaustiva risposta ha fatto "trascorrere" piacevolmente il mio  tempo libero! Alla prossima

Lieto che si siano superati gli equivoci :-)

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Messaggio Da stellamaggiore Mar Set 15, 2015 10:11 pm

Spero che gli animi possano calmarsi...e pensa a quello che realmente sta accadendo alla scuola italiana. Io spero vivamente che il governo dia una possibilità logica e valida a tutti i docenti che da anni sono in giro per l'Italia , visto che i neo immessi hanno ricevuto oltre al contratto a tempo indeterminato anche l'opportunità di starsene nei bei paeselli

stellamaggiore

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Messaggio Da silvietta Dom Nov 08, 2015 9:36 pm

Mirakop iscriviti al gruppo su fb "vecchi docenti con vecchie regole" e invia una mail con un comunicato, preparato dalle amministratrici, ai sindacati!

silvietta

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Messaggio Da Ospite Lun Nov 09, 2015 12:06 am

Mirakop ha scritto:Silvietta, mi farebbe molto piacere fare parte del vostro gruppo, però non sono iscritto a facebook (e non voglio iscrivermici...) Se c'è un modo alternativo di partecipare, sono sicuramente dei vostri!

Tra le altre cose volevo anche dire (a te, al vostro benemerito gruppo e ai lettori del post) che è vero, come si dice nell' articolo "Mobilità con vecchie regole se i sindacati non collaborano alla definizione degli ambiti territoriali? Di cosa si parlerà il 10 novembre", che gli ambiti si faranno con o senza la collaborazione dei sindacati, è però vero anche che se questi ultimi collaborassero alla loro definizione (magari con scuse del tipo che è oramai legge, che così controllano l' operato del MIUR e bla bla bla) mi sentirei fortemente tradito, come molti altri penso!
Non per fare il pessimista cosmico, ma contare sui sindacati è una pia illusione. Il sindacalismo è morto schiacciato dalla sua implosione e dalla sua inefficienza. Ai tempi della concertazione era fortemente "colluso" con gli ambienti politici, poi, dopo aver mandato al macero la potenzialità del suo potere contrattuale, è stato progressivamente esautorato dagli ultimi governi. Il sindacato resta ancora una figura "istituzionale" di tutto rispetto (formale) in quanto contemplata dalla Costituzione, ma sono ben evidenti, da un lato, la sofferenza e il fastidio che provano gli ambienti governativi e politici nei confronti dei sindacati e, da un altro, l'incapacità dei sindacati di concretizzare un vero e proprio potere contrattuale.
Questo governo continuerà a dialogare con i sindacati perché forte del potere virtuale di breve periodo acquisito in Parlamento può permettersi di dialogare con cani e porci continuando a seguire la propria strada senza deviare di un millimetro. Non sarà certo la dispersione di cinque o sei scioperi di venerdì a impensierirlo.

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Messaggio Da AnnaBlume Lun Nov 09, 2015 6:57 am

Giancarlo: chapeau!

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Messaggio Da Ospite Lun Nov 09, 2015 7:49 am

Giancarlo Dessì ha scritto:Mah... beata ingenuità!
Che vuoi farci, so vecchi

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Messaggio Da Francesca4 Lun Nov 09, 2015 8:08 am

Giancarlo Dessì ha scritto:
Non per fare il pessimista cosmico, ma contare sui sindacati è una pia illusione. Il sindacalismo è morto schiacciato dalla sua implosione e dalla sua inefficienza. Ai tempi della concertazione era fortemente "colluso" con gli ambienti politici, poi, dopo aver mandato al macero la potenzialità del suo potere contrattuale, è stato progressivamente esautorato dagli ultimi governi. Il sindacato resta ancora una figura "istituzionale" di tutto rispetto (formale) in quanto contemplata dalla Costituzione, ma sono ben evidenti, da un lato, la sofferenza e il fastidio che provano gli ambienti governativi e politici nei confronti dei sindacati e, da un altro, l'incapacità dei sindacati di concretizzare un vero e proprio potere contrattuale.
Questo governo continuerà a dialogare con i sindacati perché forte del potere virtuale di breve periodo acquisito in Parlamento può permettersi di dialogare con cani e porci continuando a seguire la propria strada senza deviare di un millimetro. Non sarà certo la dispersione di cinque o sei scioperi di venerdì a impensierirlo.

Gian, quoto il tuo intervento perché penso sia lo specchio della realtà, anche se confido in un colpo di reni di certi sindacalisti nella consapevolezza che il loro ruolo non possa continuare ad essere merce di scambio rispetto all'elargizione di privilegi distorti ad esclusivo uso personale che la normativa consente loro, perché la ratio di quelle previsioni è che certe posizioni devono,e sottolineo devono, essere finalizzate esclusivamente alla rivendicazione di carattere normativo ed economico dei docenti.
E finché i sindacalisti, non cambieranno registro e riscopriranno il valore originario della loro esistenza, lottando davvero a fianco dei lavoratori, questi ultimi li percepiranno sempre come corpi estranei, interessati esclusivamente a fare un uso strumentale di quei diritti che lo Statuto dei lavoratori aveva immaginato invece essere ad esclusivo servizio dei rappresentati.

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Messaggio Da RobertaB Lun Nov 09, 2015 10:35 am

Mirakop ha scritto:Silvietta, mi farebbe molto piacere fare parte del vostro gruppo, però non sono iscritto a facebook (e non voglio iscrivermici...) Se c'è un modo alternativo di partecipare, sono sicuramente dei vostri!

Tra le altre cose volevo anche dire (a te, al vostro benemerito gruppo e ai lettori del post) che è vero, come si dice nell' articolo "Mobilità con vecchie regole se i sindacati non collaborano alla definizione degli ambiti territoriali? Di cosa si parlerà il 10 novembre", che gli ambiti si faranno con o senza la collaborazione dei sindacati, è però vero anche che se questi ultimi collaborassero alla loro definizione (magari con scuse del tipo che è oramai legge, che così controllano l' operato del MIUR e bla bla bla) mi sentirei fortemente tradito, come molti altri penso!

Buongiorno,
anche io sarei interessata a sapere se è possibile in qualche modo sostenere l’iniziativa senza passare obbligatoriamente attraverso l’iscrizione a facebook. Grazie
Sono d’accordo anche sulla seconda parte dell'intervento di Mirakop; in più così potranno dire che il tutto è stato fatto con il benestare dei sindacati (in effetti…) e dunque poi perché i docenti dovrebbero protestare?
Rob

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Messaggio Da RobertaB Lun Nov 09, 2015 2:25 pm

Credo che in generale questo governo non sia disposto a far alcun passo indietro su quelle che per loro sono le "riforme portate a casa" (non importa se "in bianco", interamente basate su deleghe, e senza avere idea di ciò che tutto ciò comporti).
Non ripongo, purtroppo, neppure grande fiducia nel fatto che le varie OO.SS. abbiano veramente intenzione di provare a fare opposizione, lo dimostra il modo in cui si sono rapidamente divisi sugli scioperi.
Tristezza!

RobertaB

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Messaggio Da silvietta Lun Nov 09, 2015 2:51 pm

Francesca4 ha scritto:
Giancarlo Dessì ha scritto:
Non per fare il pessimista cosmico, ma contare sui sindacati è una pia illusione. Il sindacalismo è morto schiacciato dalla sua implosione e dalla sua inefficienza. Ai tempi della concertazione era fortemente "colluso" con gli ambienti politici, poi, dopo aver mandato al macero la potenzialità del suo potere contrattuale, è stato progressivamente esautorato dagli ultimi governi. Il sindacato resta ancora una figura "istituzionale" di tutto rispetto (formale) in quanto contemplata dalla Costituzione, ma sono ben evidenti, da un lato, la sofferenza e il fastidio che provano gli ambienti governativi e politici nei confronti dei sindacati e, da un altro, l'incapacità dei sindacati di concretizzare un vero e proprio potere contrattuale.
Questo governo continuerà a dialogare con i sindacati perché forte del potere virtuale di breve periodo acquisito in Parlamento può permettersi di dialogare con cani e porci continuando a seguire la propria strada senza deviare di un millimetro. Non sarà certo la dispersione di cinque o sei scioperi di venerdì a impensierirlo.


Gian, quoto il tuo intervento perché penso sia  lo specchio della realtà, anche se confido in un colpo di reni di certi sindacalisti nella consapevolezza che il loro ruolo non possa continuare ad essere merce di scambio rispetto all'elargizione di privilegi  distorti ad esclusivo uso personale che la normativa consente loro, perché la ratio di quelle previsioni è che certe posizioni devono,e sottolineo devono, essere finalizzate esclusivamente alla rivendicazione di carattere normativo ed economico dei docenti.
E finché i sindacalisti, non cambieranno registro e riscopriranno il valore originario della loro esistenza, lottando davvero a fianco dei lavoratori, questi ultimi li percepiranno sempre come  corpi estranei, interessati esclusivamente a fare un uso strumentale di quei diritti che lo Statuto dei lavoratori aveva immaginato invece essere ad esclusivo servizio dei rappresentati.

La risposta di Francesca sintetizza lo spirito che anima il gruppo Vecchi docenti con vecchie regole, e la nostra iniziativa di inviare un comunicato alle maggiori sigle sindacali.

silvietta

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