vecchi docenti di ruolo con le vecchie regole

Francesca4 ha scritto:Gian, quoto il tuo intervento

perché penso sia  lo specchio della realtà, anche se confido in un colpo di reni di certi sindacalisti nella consapevolezza che il loro ruolo non possa continuare ad essere merce di scambio rispetto all'elargizione di privilegi  distorti ad esclusivo uso personale che la normativa consente loro, perché la ratio di quelle previsioni è che certe posizioni devono,e sottolineo devono, essere finalizzate esclusivamente alla rivendicazione di carattere normativo ed economico dei docenti.

Trampola ha scritto:

Giancarlo Dessì ha scritto:Mah... beata ingenuità!

Che vuoi farci, so vecchi

silvietta ha scritto:
La risposta di Francesca sintetizza lo spirito che anima il gruppo Vecchi docenti con vecchie regole, e la nostra iniziativa di inviare un comunicato alle maggiori sigle sindacali.

Giancarlo Dessì ha scritto:
Questo può significare che da domani il Kilauea potrebbe eruttare panna montata e cioccolato fondente!

Giancarlo Dessì ha scritto:
Se spezzettassi un pochino di più i tuoi periodi, mettendoci qualche punto in mezzo, i miei polmoni ti sarebbero riconoscenti. Impara da Ilvo Diamanti ;-)

Giancarlo Dessì ha scritto:
Detto questo, penso che siano finiti i tempi del sindacato trampolino di lancio per la politica. Non credo che una Camusso riuscirà a ripercorrere le orme dei vari Lama, Bertinotti, Del Turco, D'Antoni, Cofferati, Epifani e via dicendo. Ci sta provando Landini, ma è destinato a impantanarsi nella palude di una sinistra che stenta a realizzarsi. Ammesso che non ci abbia già rinunciato.
Oggi come oggi un buon trampolino per la politica è una delle varie associazioni di giovani e sorridenti imprenditori, nello stile di Mary Helen. Le facce arcigne e fintincazzose stile Camusso sono oldy. Servono facce giovani e sorridenti. Quelle che possono ammaliare l'italiota.

Sono un imprenditore suona meglio di sono un sindacalista. Perché nell'immaginario collettivo dell'italiotismo l'imprenditore è l'icona dell'Italia che lavora mentre il sindacalista è l'icona dell'Italia fancazzista.

Ci sono ancora bravi sindacalisti? Boh. Non è un mio problema. Mai fatta una tessera al sindacato negli ultimi 26 anni, penso che non ne farò nei prossimi anni.

carmine.faraone ha scritto:Salve a tutti volevo farvi notare che nonostante il vostro impegno i sindacati non hanno portato al tavolo del MIUR nessun punto da sciogliere nei confronti di chi è già di ruolo e superato da tempo il vincolo triennale per il trasferimento......... perchè chi ha aspettato tre anni per poter far domanda di trasferimento ora deve concorrere con chi invece questo vincolo lo ha superato per grazia divina?
Tutti messi nell'enorme calderone della riforma.......VERGOGNA

carmine.faraone ha scritto:Salve a tutti volevo farvi notare che nonostante il vostro impegno i sindacati non hanno portato al tavolo del MIUR nessun punto da sciogliere nei confronti di chi è già di ruolo e superato da tempo il vincolo triennale per il trasferimento......... perchè chi ha aspettato tre anni per poter far domanda di trasferimento ora deve concorrere con chi invece questo vincolo lo ha superato per grazia divina?
Tutti messi nell'enorme calderone della riforma.......VERGOGNA

Mirakop ha scritto: Trovo vergognose le lamentele degli immessi in fase C: hanno guadagnato insperatamente il ruolo pur essendo su cdc su cui non c' era speranza, l' organico potenziato e la conseguente chiamata diretta sono stati inventati per loro, possono fare la mobilità nazionale ed ora non gli andrebbe neanche bene di essere gli unici a essere sugli albi, in fin dei conti sono quelli che ci hanno guadagnato di più, si prendano anche i malefici di questa legge

Vulcaniana ha scritto:Non sono un'esperta, ma mi sono fatta questa idea sulla mobilità, chiedo lumi a chi ne sa di più.
Magari se i sindacati o un qualche sottosegretario ci fornisse la sua versione non sarebbe male, visto che le scelte professionali e familiari di migliaia di lavoratori dipendono da come verrà normata questa mobilità.
Una prima fase potrebbe prevedere la mobilità negli albi a livello comunale per i docenti ante 2015 (su una percentuale, non sul 100% dei posti).
Una seconda fase mobilità per albi a livello di provincia per i docenti assunti ante 2015, sul residuo (in percentuale).
Una terza la mobilità per sede dei neoassunti in fase A e 0, sul residuo a livello di provincia (nei precedenti contratti i neoimmessi sono stati considerati DOP e quindi distribuiti sulla provincia, o sbaglio?).
Una quarta la mobilità per albi a livello interprovinciale per i docenti ante 2015.
Non saprei dire in quela fase inserire i docenti B e C. Forse in una quinta fase.
Trattare le domande contemporaneamente per ambito e per sede è impossibile, quindi si devono costruire degli imbuti, e delle fasi.
Grazie a chi vorrà contribuire alla discussione.

Giancarlo Dessì ha scritto:
Ora salta fuori la chicca di qualcuno che vorrebbe chiedere trasferimento ma rivendica il diritto di farlo secondo le vecchie regole perché è già di ruolo. Sticazzi! Non vuoi il trasferimento negli ambiti? Nessuno ti obbliga a chiederlo, tieniti la titolarità di cattedra e resta dove sei. L'anno prossimo mi troverò a scegliere se chiedere il trasferimento negli ambiti o tenermi la titolarità di una sede che non mi interessa


Io non rivendico trattamenti di favore a discapito di altri perché sono di ruolo o sono più anziano in ruolo. Da diversi anni mi sono abituato a portare il massimo rispetto e trattare con pari dignità qualsiasi collega, senza guardare se è di ruolo, se è neoassunto, se è un supplente GAE o in seconda fascia o in terza fascia. Non considero sfigato l'insegnante di ruolo che non può chiedere il trasferimento altrimenti finisce negli albi. Considero sfigato il collega precario che si vede conteggiate d'ufficio le ferie il 24 e il 27 dicembre per non pagargli le ferie non godute, mentre io me le posso fruire per intero nell'arco dei mesi estivi continuando a prendere lo stipendio. Considero sfigato il collega che non può chiedere un permesso retribuito per accompagnare un familiare a fare una visita specialistica e deve ricorrere ad un giorno di aspettativa non retribuita, mentre io ho a disposizione 6 giorni l'anno per queste occasioni. Considero sfigato il collega che si ritrova uno spezzone di 4 ore da fare in due giorni e che magari gli viene preclusa la possibilità di prendere una supplenza in un'altra scuola per l'impossibilità di adattare l'orario. Considero sfigato il collega che che insegna come precario da 20 anni e continua a prendere uno stipendio di 1300 euro, mentre io, a parità di anzianità effettiva, ne prendo qualche centinaio in più.