Insegnante di sostegno deve lasciare numero di telefono privato ai genitori?
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Insegnante di sostegno deve lasciare numero di telefono privato ai genitori?
Promemoria primo messaggio :
Cosa prevede la scuola nel caso un genitore richieda il numero di cellulare di un insegnante di sostegno?
Cosa prevede la scuola nel caso un genitore richieda il numero di cellulare di un insegnante di sostegno?
Gaelle- Messaggi : 855
Data d'iscrizione : 20.03.11
Re: Insegnante di sostegno deve lasciare numero di telefono privato ai genitori?
Non sono totalmente esterna alla professione.
Inutile parlare con te, ripeto.
Dopo aver detto che i genitori sono psicopatici bisognosi di terapeuta etc etc (tutte belle cose che dette da un insegnante fanno venire i brividi), invece di ammettere che qualcuno potrebbe essersi sentito offeso vai a cercare le frasi che fanno volgere il discorso a tuo favore, alla ricerca sfrenata della colpa degli altri ed a difesa delle tue idee.
Non ho più tempo da perdere con te e spero di trovare persone migliori sulla mia strada.
Inutile parlare con te, ripeto.
Dopo aver detto che i genitori sono psicopatici bisognosi di terapeuta etc etc (tutte belle cose che dette da un insegnante fanno venire i brividi), invece di ammettere che qualcuno potrebbe essersi sentito offeso vai a cercare le frasi che fanno volgere il discorso a tuo favore, alla ricerca sfrenata della colpa degli altri ed a difesa delle tue idee.
Non ho più tempo da perdere con te e spero di trovare persone migliori sulla mia strada.
paperina1969- Messaggi : 243
Data d'iscrizione : 13.09.16
Re: Insegnante di sostegno deve lasciare numero di telefono privato ai genitori?
In ogni caso la pretesa di avere il numero di telefono non esiste.
Ognuno di noi può valutare se darlo, se lo ritiene e se la scuola non decide di adottare una politica che chiede di non darlo.
Ognuno di noi può valutare se darlo, se lo ritiene e se la scuola non decide di adottare una politica che chiede di non darlo.
arrubiu- Moderatore
- Messaggi : 28333
Data d'iscrizione : 24.10.14
Località : Casteddu70
Re: Insegnante di sostegno deve lasciare numero di telefono privato ai genitori?
Ormai questo è chiaro ed è stato ripetuto più volte.arrubiu ha scritto:In ogni caso la pretesa di avere il numero di telefono non esiste.
Ognuno di noi può valutare se darlo, se lo ritiene e se la scuola non decide di adottare una politica che chiede di non darlo.
C'è stato uno scambio di opinioni ed ho detto che rispetto la decisione di chi non lo vuole dare, ma non la condivido perchè io lo darei.
paperina1969- Messaggi : 243
Data d'iscrizione : 13.09.16
Re: Insegnante di sostegno deve lasciare numero di telefono privato ai genitori?
paniscus_2.0 ha scritto:Veramente sei tu che l'hai fatta fuori dal vasino, sostenendo che sia legittimo far credere ai genitori, (così, giusto per tenerli buoni e metterli a tacere), che ci sia una normativa nella scuola che invece non esiste, e che non PUO' esistere perchè sarebbe illegale.
Il tutto perché qualcuno non ha il coraggio di dire "no, non ho intenzione di dare il mio numero di telefono perché non mi va, e non devo giustificarmi con nessuno del perché".
Paniscus.................
non ho parlato di normativa ma di regole.
Poi tu volevi far passare l'idea che fosse la stessa cosa raccontare balle per il non rispetto di pdp (rispetto previsto per legge) e scansarsi con una scusa diplomatica da una richiesta non consona il cui soddisfacimento dipende davvero solo ed esclusivamente dalla valutazione personale di ciascuno....
via, paniscus, ti sei fatta prendere dalla tarantola, siamo abituati, non è nulla.
Re: Insegnante di sostegno deve lasciare numero di telefono privato ai genitori?
Da genitrice:
- mai chiesto un numero di telefono, nemmeno alle elementari (ci mancherebbe)
- in caso di bisogno, si comunica via mail: genitori ed insegnanti-educatori rispettano ciascuno i propri tempi di lettura e di risposta. Nel caso di urgenze urgentissime si telefona alla scuola.
Per Paperina: dai, non ti offendere, noi genitori, soprattutto noi madri, siamo facili prede dell'ansia. Come a volte incontri insegnanti che sono dei perfetti deficienti e ti chiedi come abbiano potuto essere entrati nella scuola, anche la nostra categoria non scherza. ;-)
- mai chiesto un numero di telefono, nemmeno alle elementari (ci mancherebbe)
- in caso di bisogno, si comunica via mail: genitori ed insegnanti-educatori rispettano ciascuno i propri tempi di lettura e di risposta. Nel caso di urgenze urgentissime si telefona alla scuola.
Per Paperina: dai, non ti offendere, noi genitori, soprattutto noi madri, siamo facili prede dell'ansia. Come a volte incontri insegnanti che sono dei perfetti deficienti e ti chiedi come abbiano potuto essere entrati nella scuola, anche la nostra categoria non scherza. ;-)
Stefania Biancani- Messaggi : 7010
Data d'iscrizione : 01.07.16
Re: Insegnante di sostegno deve lasciare numero di telefono privato ai genitori?
Stefania Biancani ha scritto:in caso di bisogno, si comunica via mail: genitori ed insegnanti-educatori rispettano ciascuno i propri tempi di lettura e di risposta. Nel caso di urgenze urgentissime si telefona alla scuola.
Io non lascerei neanche la mia mail privata; sono estremamente disponibile al punto da ricevere genitori anche al di fuori del mio orario di ricevimento (lo scorso anno mi fermavano persino per strada mentre andavo o uscivo da scuola) ma la vita privata è tutt' altro.
Siete più 'bravi' di me :-)))
Ospite- Ospite
Re: Insegnante di sostegno deve lasciare numero di telefono privato ai genitori?
Davide ha scritto:Io sono favorevole a ogni tipo di colloquio e scambio di informazioni con i genitori dell'alunno H ci mancherebbe; ma ripeto se qualcuno mi risponde: "Quale urgenza è tale da non poter essere comunicata la mattina seguente per mezzo dei canali ufficiali ovvero telefono scolastico o di persona nel plesso scolastico, necessitando dunque del contatto diretto e immediato fuori orario di servizio con il docente H?" Grazie.
Paperina il tuo punto di vista è comprensibile, mi piacerebbe sentire da te che anche se rimani di quella opinione ti rendi conto che i motivi delle reticenze espresse da tutti noi (anche da me che non sono una insegnante) sono motivi validi e che è comprensibile che la situazione venga valutata di volta in volta.
A parte questo, credo davvero potrebbe essere di aiuto per una riflessione se tu potessi rispondere alla domanda di Davide:
cosa non vediamo noi? quale potrebbe essere l'urgenza immediata che rendesse indispensabile mettersi in contatto subito, al di fuori dell'orario di lavoro?
Re: Insegnante di sostegno deve lasciare numero di telefono privato ai genitori?
rita 76 ha scritto:Stefania Biancani ha scritto:in caso di bisogno, si comunica via mail: genitori ed insegnanti-educatori rispettano ciascuno i propri tempi di lettura e di risposta. Nel caso di urgenze urgentissime si telefona alla scuola.
Io non lascerei neanche la mia mail privata; sono estremamente disponibile al punto da ricevere genitori anche al di fuori del mio orario di ricevimento (lo scorso anno mi fermavano persino per strada mentre andavo o uscivo da scuola) ma la vita privata è tutt' altro.
Siete più 'bravi' di me :-)))
I docenti di sostegno hanno la mail della scuola, l'educatore ovviamente no, e comunica con me tramite mail privata. Può comunque scrivere/leggere quando vuole, come chiunque fa con la propria posta elettronica.
Stefania Biancani- Messaggi : 7010
Data d'iscrizione : 01.07.16
Re: Insegnante di sostegno deve lasciare numero di telefono privato ai genitori?
Concordo con paperina1969! Che tristezza! Quanta aridità! Perchè lavorare sul sostegno, se non si ha la minima empatia?!
PrimulaVera- Messaggi : 724
Data d'iscrizione : 02.09.15
Località : Toscana
Re: Insegnante di sostegno deve lasciare numero di telefono privato ai genitori?
Nessun volontariato sentimentale! Professionalità alla massima potenza, condita da tanta empatia. Tanta davvero. Altrimenti, conta solo lo stipendio. Ed il cellulare nuovo, super tecnologico, per giocare, al pari dei nostri alunni.
Ho il sospetto che la maggior parte delle persone che hanno scritto in toni netti su questo topic siano giovani, senza molta esperienza professionale ed ancor più di vita. Proviamo a metterci nei panni degli altri. Tutta l'attività di insegnamento, non solo il sostegno, ha una componente sociale elevata.
Ho il sospetto che la maggior parte delle persone che hanno scritto in toni netti su questo topic siano giovani, senza molta esperienza professionale ed ancor più di vita. Proviamo a metterci nei panni degli altri. Tutta l'attività di insegnamento, non solo il sostegno, ha una componente sociale elevata.
PrimulaVera- Messaggi : 724
Data d'iscrizione : 02.09.15
Località : Toscana
Re: Insegnante di sostegno deve lasciare numero di telefono privato ai genitori?
PrimulaVera ha scritto:Nessun volontariato sentimentale! Professionalità alla massima potenza, condita da tanta empatia. Tanta davvero. Altrimenti, conta solo lo stipendio. Ed il cellulare nuovo, super tecnologico, per giocare, al pari dei nostri alunni.
Ho il sospetto che la maggior parte delle persone che hanno scritto in toni netti su questo topic siano giovani, senza molta esperienza professionale ed ancor più di vita. Proviamo a metterci nei panni degli altri. Tutta l'attività di insegnamento, non solo il sostegno, ha una componente sociale elevata.
Io non sono giovane, ho 47 anni, lavoro da 14 anni ed ho un figlio e tre quarti. Sono sorella di un ragazzo disabile e disgrazie nella vita ne ho avute non poche. Ho fatto sostegno per un anno, tanto tempo fa. Se non avessi messo un freno all'invadenza nella mia vita sarei impazzita. Mettersi nei panni degli altri è normale, ma anche gli altri devono mettersi nei miei panni.
chicca70- Messaggi : 3610
Data d'iscrizione : 26.12.14
Re: Insegnante di sostegno deve lasciare numero di telefono privato ai genitori?
PrimulaVera ha scritto:Nessun volontariato sentimentale! Professionalità alla massima potenza, condita da tanta empatia. Tanta davvero. Altrimenti, conta solo lo stipendio. Ed il cellulare nuovo, super tecnologico, per giocare, al pari dei nostri alunni.
Ho il sospetto che la maggior parte delle persone che hanno scritto in toni netti su questo topic siano giovani, senza molta esperienza professionale ed ancor più di vita. Proviamo a metterci nei panni degli altri. Tutta l'attività di insegnamento, non solo il sostegno, ha una componente sociale elevata.
Beh, se ti devo proprio dire la verità anche con me sbagli.
Non sono una insegnante, sono piuttosto vecchiotta, le mie esperienze di vita sono comuni a qualcuno ma non ai più. Da anni svolgo attività di volontariato a fianco dei più fragili e.... sorpresa sorpresa. Sono piuttosto contraria alla comunicazione del numero di telefono personale a chi ha contatti di natura professionale.
Per fare un buon lavoro bisogna avere la possibilità di mantenere un limite di distanza altrimenti se ne viene risucchiati e non è un bene per nessuno. La figura professionale del docente deve essere l'appiglio sicuro che rimane fuori dal territorio di asfissia in cui si è a volte portati a causa dei grandi problemi che questi bambini portano con sè. Se tutti si fanno coinvolgere si annega tutti.
So che a volte queste famiglie hanno bisogno di aiuto e non lo trovano, so che a volte una parola può far tanto ma non è compito del docente di sostegno. Non se non lo vuole e con cautela se invece lo desidera.
Non è giusto che si accusi e si cerchi di far sentire in colpa qualcuno che non desidera fare ciò che non è suo compito fare.
Con questo non significando che nel momento del lavoro il docente non debba essere estremamente disponibile, estremamente attento estremamente disposto all'ascolto e all'accoglimento della fatica e del bisogno altrui
Re: Insegnante di sostegno deve lasciare numero di telefono privato ai genitori?
Mi stavo riferendo alle colleghe che sembrano avere come preoccupazione principale la possibilità che i genitori vedano l'ultima pagina online visitata e la mancanza di privacy su whatsapp .... Di fronte alle difficoltà vissute dalle famiglie dei nostri ragazzi, mi sembrano pensieri molto superficiali, poco professionali. Altro che un eventuale eccesso di empatia.
PrimulaVera- Messaggi : 724
Data d'iscrizione : 02.09.15
Località : Toscana
Re: Insegnante di sostegno deve lasciare numero di telefono privato ai genitori?
PrimulaVera ha scritto:Mi stavo riferendo alle colleghe che sembrano avere come preoccupazione principale la possibilità che i genitori vedano l'ultima pagina online visitata e la mancanza di privacy su whatsapp .... Di fronte alle difficoltà vissute dalle famiglie dei nostri ragazzi, mi sembrano pensieri molto superficiali, poco professionali. Altro che un eventuale eccesso di empatia.
La privacy è importante nella vita. Non sono insegnante di sostegno ma il mio smartphone ha tutte le funzionalità di privacy attivate. Perché non voglio che nessuno possa geolocalizzarmi o sapere quando mi sono collegata e se ho letto il messaggio. Figurarsi poi se ci sono persone che pretendono risposta immediata mentre io voglio prendermela con calma.
chicca70- Messaggi : 3610
Data d'iscrizione : 26.12.14
Re: Insegnante di sostegno deve lasciare numero di telefono privato ai genitori?
PrimulaVera sei un mito
paperina1969- Messaggi : 243
Data d'iscrizione : 13.09.16
Re: Insegnante di sostegno deve lasciare numero di telefono privato ai genitori?
Un vero mito. .. Nel non azzeccarci ehehe
Presente! 47 anni insegno dal '99, un paio di anni solo su sos, almeno quattro cattedra mista con materia.. .
Presente! 47 anni insegno dal '99, un paio di anni solo su sos, almeno quattro cattedra mista con materia.. .
Cozza- Messaggi : 10689
Data d'iscrizione : 08.11.10
Re: Insegnante di sostegno deve lasciare numero di telefono privato ai genitori?
io invece sono relativamente giovane e non mi sento sinceramente di dover spiegare i miei eventuali gusti in materia di telefonia e tecnologia ;-)
Il punto è un altro: empatia non vuol dire perdita di distinzione tra vita professionale e vita privata.
Provo con l'esempio di un'altra professione, per farmi capire. Se vado da un medico o da uno psicologo, mi aspetto una giusta dose di empatia nel trattarmi. Ma non posso pretendere che quello sia per me un amico; né lui o lei potrebbe diventare amico di tutti i suoi pazienti, o lasciarsi completamente coinvolgere "empaticamente" dalle loro vicende, altrimenti non vivrebbe. Se l'oncologo dovesse vivere il dramma di ogni suo paziente con il coinvolgimento con cui lo vivono le famiglie, non sopravviverebbe. Il che non vuol dire che non provi serio interesse o non attivi una modalità empatica o non cerchi di guidare le persone nel modo migliore: interessandosi alla loro vita nella globalità, ma restando, comunque, dentro il suo ruolo professionale.
Se io sono docente, di sostegno o altro, non posso provare indifferenza per gli e le studenti né disinteressarmi completamente di ciò che esiste, per loro, fuori delle mura della scuola. Anzi, avrò bisogno di creare alleanze educative e di comunicare, in modo regolare, con le famiglie.
Detto questo, non vedo perché non possa farlo nei modi professionalmente definiti ed adeguati; con l'opportuna flessibilità (non dico che fuori dall'orario di ricevimento non ti rivolgo la parola, ovviamente), ma pur con una chiara divisione tra lavoro e vita privata.
Quel che faccio nella vita privata sono fatti miei e come impiego il mio tempo non in classe, purché faccia coscienziosamente il mio lavoro, non riguarda né la scuola né i genitori degli allievi.
Possono comunicare con me. e io gli risponderò. Non posso però passare le mie giornate a rispondere, di allievo non ne ho uno solo, ho la mia vita, ho bisogno dei miei tempi. In classe sono pienamente disponibile ogni istante; fuori dalla classe, no. O pretendiamo dal medico o dallo psicologo che colloquino con noi per telefono ad ogni ora del giorno?
E chiudo.
Comunque la predica contro i giovani che amano lo smartphone sinceramente mi pare non c'entri un tubo con l'argomento in discussione. Se faccio bene il mio lavoro, i miei soldi li uso come mi pare. Grazie.
Il punto è un altro: empatia non vuol dire perdita di distinzione tra vita professionale e vita privata.
Provo con l'esempio di un'altra professione, per farmi capire. Se vado da un medico o da uno psicologo, mi aspetto una giusta dose di empatia nel trattarmi. Ma non posso pretendere che quello sia per me un amico; né lui o lei potrebbe diventare amico di tutti i suoi pazienti, o lasciarsi completamente coinvolgere "empaticamente" dalle loro vicende, altrimenti non vivrebbe. Se l'oncologo dovesse vivere il dramma di ogni suo paziente con il coinvolgimento con cui lo vivono le famiglie, non sopravviverebbe. Il che non vuol dire che non provi serio interesse o non attivi una modalità empatica o non cerchi di guidare le persone nel modo migliore: interessandosi alla loro vita nella globalità, ma restando, comunque, dentro il suo ruolo professionale.
Se io sono docente, di sostegno o altro, non posso provare indifferenza per gli e le studenti né disinteressarmi completamente di ciò che esiste, per loro, fuori delle mura della scuola. Anzi, avrò bisogno di creare alleanze educative e di comunicare, in modo regolare, con le famiglie.
Detto questo, non vedo perché non possa farlo nei modi professionalmente definiti ed adeguati; con l'opportuna flessibilità (non dico che fuori dall'orario di ricevimento non ti rivolgo la parola, ovviamente), ma pur con una chiara divisione tra lavoro e vita privata.
Quel che faccio nella vita privata sono fatti miei e come impiego il mio tempo non in classe, purché faccia coscienziosamente il mio lavoro, non riguarda né la scuola né i genitori degli allievi.
Possono comunicare con me. e io gli risponderò. Non posso però passare le mie giornate a rispondere, di allievo non ne ho uno solo, ho la mia vita, ho bisogno dei miei tempi. In classe sono pienamente disponibile ogni istante; fuori dalla classe, no. O pretendiamo dal medico o dallo psicologo che colloquino con noi per telefono ad ogni ora del giorno?
E chiudo.
Comunque la predica contro i giovani che amano lo smartphone sinceramente mi pare non c'entri un tubo con l'argomento in discussione. Se faccio bene il mio lavoro, i miei soldi li uso come mi pare. Grazie.
Ospite- Ospite
Re: Insegnante di sostegno deve lasciare numero di telefono privato ai genitori?
Anzi mi permetto di aggiungere una considerazione, sarà pur vero che non ho enorme esperienza, ma non è neppur detto che noi "più giovani" siamo del tutto inetti.
L'insegnante deve evitare di diventare "amico" dei suoi studenti. Di sostegno o no. Si tratta di un professionista con un ruolo e dei compiti definiti. Tra cui guidare in un percorso educativo per il quale deve cercare alleanze e concordare strategie, ma secondo modalità che definisce anche in virtù della sua specifica professionalità.
Il fatto che io sia insegnante di sostegno vuol dire che devo definire - certamente in accordo con la famiglia - obiettivi e strategie. Dovrò anche essere obiettiva nel riconoscere se sono raggiunti o no. Devo essere alleata dei miei studenti nel percorso di crescita, ma non loro amica o "supporter". Abbiamo degli obiettivi comuni. Sarò la loro prima tifosa, ma non sono tutt'uno con loro: ed è importante che non lo sia, altrimenti rischio di perdere di vista ciò a cui miriamo, o che perda obiettività nel valutare l'efficacia del percorso.
A scuola servono insegnanti. ed è fondamentale per gli allievi stessi che vi sia una distinzione di ruoli chiara tra genitori e insegnanti: alleati, ma distinti.
Concludo - stavolta davvero - chiedendomi perché quando si parla di insegnamento dobbiamo sentire le prediche sull'"esperienza di vita"... e come ci si possa ergere a giudici dell'esperienza di vita altrui, mi sfugge proprio. Mi piacerebbe si potesse parlare di professionalità, come si fa relativamente ad altri settori lavorativi. Professionalità non vuol dire freddezza meccanica: vuol dire tante cose, e forse potremmo rispettarla negli altri (per di più sconosciuti) prima di puntare il dito sulla altrui presunta incompetenza o addirittura insensibilità.
L'insegnante deve evitare di diventare "amico" dei suoi studenti. Di sostegno o no. Si tratta di un professionista con un ruolo e dei compiti definiti. Tra cui guidare in un percorso educativo per il quale deve cercare alleanze e concordare strategie, ma secondo modalità che definisce anche in virtù della sua specifica professionalità.
Il fatto che io sia insegnante di sostegno vuol dire che devo definire - certamente in accordo con la famiglia - obiettivi e strategie. Dovrò anche essere obiettiva nel riconoscere se sono raggiunti o no. Devo essere alleata dei miei studenti nel percorso di crescita, ma non loro amica o "supporter". Abbiamo degli obiettivi comuni. Sarò la loro prima tifosa, ma non sono tutt'uno con loro: ed è importante che non lo sia, altrimenti rischio di perdere di vista ciò a cui miriamo, o che perda obiettività nel valutare l'efficacia del percorso.
A scuola servono insegnanti. ed è fondamentale per gli allievi stessi che vi sia una distinzione di ruoli chiara tra genitori e insegnanti: alleati, ma distinti.
Concludo - stavolta davvero - chiedendomi perché quando si parla di insegnamento dobbiamo sentire le prediche sull'"esperienza di vita"... e come ci si possa ergere a giudici dell'esperienza di vita altrui, mi sfugge proprio. Mi piacerebbe si potesse parlare di professionalità, come si fa relativamente ad altri settori lavorativi. Professionalità non vuol dire freddezza meccanica: vuol dire tante cose, e forse potremmo rispettarla negli altri (per di più sconosciuti) prima di puntare il dito sulla altrui presunta incompetenza o addirittura insensibilità.
Ospite- Ospite
Re: Insegnante di sostegno deve lasciare numero di telefono privato ai genitori?
Sono esterefatta dalla vostra aggressività! Andate a rileggere cosa mi è stato scritto in risposta al mio secondo messaggio su questo topic. Chi ha tirato in ballo le accuse sulla professionalità?! E chiudo qui.
PrimulaVera- Messaggi : 724
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Località : Toscana
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