Storia ai professionali; com'è la situazione?
+4
L'ALTRO POLO
Dolciniano
ginestra
elirpe
8 partecipanti
Pagina 2 di 2
Pagina 2 di 2 • 1, 2
Storia ai professionali; com'è la situazione?
Promemoria primo messaggio :
Qualcuno ha esperienza diretta di come sia cambiato l'insegnamento della Storia ai professionali? Se non ho frainteso si è passato scandalosamente ad avere una sola ora a settimana e volevo capire concretamente come venga impostata in quel caso la didattica.
Qualcuno ha esperienza diretta di come sia cambiato l'insegnamento della Storia ai professionali? Se non ho frainteso si è passato scandalosamente ad avere una sola ora a settimana e volevo capire concretamente come venga impostata in quel caso la didattica.
elirpe- Messaggi : 1127
Data d'iscrizione : 02.08.17
Re: Storia ai professionali; com'è la situazione?
[quote="ginestra"]Io credo che la riforma sia stata concepita proprio perché ci si è resi conto che il professionale é spesso la brutta copia del tecnico...sforniamo diplomati che sono la copia 'in formato ridotto del tecnico' (per dirla con le parole di carla75). Verissimo, e non è questo l'obiettivo del professionale che deve invece servire a rendere davvero competenti in qualcosa i nostri ragazzi.
Dire che le unità di apprendimento sono incostituzionali mi pare follia perché tutti noi da un po' di anni dobbiamo lavorare per competenze, e che le unità didattiche basate solo sulle conoscenze sono superate; la strategia didattica per raggiungere l'obiettivo delle ormai famosissime competenze sta alla nostra libertà di insegnamento.
Io mi aspetto che un diplomato al professionale per l'agricoltura sappia riconoscere piante, potarle, coltivare almeno le specie del territorio. Vi assicuro che non è così e di certo non per colpa degli studenti.
Mi aspetto che uno studente del professionale manutenzione e assistenza tecnica un ascensore sappia ripararlo non che non sappia neanche come é fatto.
Ora che sia difficile lavorare per competenze è chiaro perché siamo abituati ad un'idea dell'ora di lezione di tipo trasmissivo. Io recito, gli alunni devono ascoltare la mia recita...ma gli studenti sono cambiati, purtroppo non riescono a sopportarci a lungo. I miei studenti di alcune classi del professionale non stanno fermi un attimo, come posso pretendere che stiano lì a sentirmi spiegare per due ore? Impossibile. Devono FARE, sviluppare competenze nei laboratori, specialmente con le materie di indirizzo. Solo così potranno (forse) essere più attenti verso altre discipline meno laboratoriali. Se saranno sempre in classe a fare lezioni e zero pratica, addio. Credo non sia questo il senso di una scuola professionale.
In merito ai nostri compensi effettivamente dovremmo essere maggiormente gratificati per quanto facciamo
Comunque io e i miei colleghi lo scorso anno nell'istituto in cui ero in assegnazione provvisoria siamo stati pagati a fine anno per la funzione di tutor.
Rientrata nella scuola di titolarità effettivamente i miei colleghi mi hanno detto che loro non hanno ricevuto nulla; quest'anno vedremo.
Sono convinta che i percorsi vadano differenziati e credo che questo sia l'obiettivo della Riforma, se no davvero diventa tutto una barzelletta.[/quote]
Purtroppo sono quasi d'accordo sul fatto che i professionali rischiano di diventare la brutta copia degli istituti tecnici,nei percorsi quinquennali .E di diventare la brutta copia della formazione professionale (nella mia regione presente e attiva) nei percorsi triennali . Quasi, perchè la domanda vera che difficilmente facciamo e alla quale difficilmente si trova una risposta è : esiste nel mercato del lavoro una figura che abbia le caratteristiche che propongono i famosi PECUP?. E, seconda domanda : i nostri studenti sono in grado di raggiungere quei profili ?
Sono invece in totale disaccordo sul fatto che gli studenti debbano fare solo (o quasi) materie pratiche , senza fondare le loro competenze laboratoriali su una base di "conoscenze " (scusate questa espressione greve e volgare) solide.
Perchè se così fosse alla prima occasione in cui il contesto operativo si modifica per innovazione tecnologica, per scoperte scientifiche, ecc. si ritroverebbero senza strumenti per poter affrontare il cambiamento. Se non sanno leggere un manuale di istruzioni, non sanno testare strumenti nuovi, non sanno leggere un preventivo, o scriverlo in maniera corretta non andranno da nessuna parte. Saranno i primi a essere espulsi dal mercato del lavoro e resi marginali ancor più di quanto non siano già.
Stefano Ragazzi
Dire che le unità di apprendimento sono incostituzionali mi pare follia perché tutti noi da un po' di anni dobbiamo lavorare per competenze, e che le unità didattiche basate solo sulle conoscenze sono superate; la strategia didattica per raggiungere l'obiettivo delle ormai famosissime competenze sta alla nostra libertà di insegnamento.
Io mi aspetto che un diplomato al professionale per l'agricoltura sappia riconoscere piante, potarle, coltivare almeno le specie del territorio. Vi assicuro che non è così e di certo non per colpa degli studenti.
Mi aspetto che uno studente del professionale manutenzione e assistenza tecnica un ascensore sappia ripararlo non che non sappia neanche come é fatto.
Ora che sia difficile lavorare per competenze è chiaro perché siamo abituati ad un'idea dell'ora di lezione di tipo trasmissivo. Io recito, gli alunni devono ascoltare la mia recita...ma gli studenti sono cambiati, purtroppo non riescono a sopportarci a lungo. I miei studenti di alcune classi del professionale non stanno fermi un attimo, come posso pretendere che stiano lì a sentirmi spiegare per due ore? Impossibile. Devono FARE, sviluppare competenze nei laboratori, specialmente con le materie di indirizzo. Solo così potranno (forse) essere più attenti verso altre discipline meno laboratoriali. Se saranno sempre in classe a fare lezioni e zero pratica, addio. Credo non sia questo il senso di una scuola professionale.
In merito ai nostri compensi effettivamente dovremmo essere maggiormente gratificati per quanto facciamo
Comunque io e i miei colleghi lo scorso anno nell'istituto in cui ero in assegnazione provvisoria siamo stati pagati a fine anno per la funzione di tutor.
Rientrata nella scuola di titolarità effettivamente i miei colleghi mi hanno detto che loro non hanno ricevuto nulla; quest'anno vedremo.
Sono convinta che i percorsi vadano differenziati e credo che questo sia l'obiettivo della Riforma, se no davvero diventa tutto una barzelletta.[/quote]
Purtroppo sono quasi d'accordo sul fatto che i professionali rischiano di diventare la brutta copia degli istituti tecnici,nei percorsi quinquennali .E di diventare la brutta copia della formazione professionale (nella mia regione presente e attiva) nei percorsi triennali . Quasi, perchè la domanda vera che difficilmente facciamo e alla quale difficilmente si trova una risposta è : esiste nel mercato del lavoro una figura che abbia le caratteristiche che propongono i famosi PECUP?. E, seconda domanda : i nostri studenti sono in grado di raggiungere quei profili ?
Sono invece in totale disaccordo sul fatto che gli studenti debbano fare solo (o quasi) materie pratiche , senza fondare le loro competenze laboratoriali su una base di "conoscenze " (scusate questa espressione greve e volgare) solide.
Perchè se così fosse alla prima occasione in cui il contesto operativo si modifica per innovazione tecnologica, per scoperte scientifiche, ecc. si ritroverebbero senza strumenti per poter affrontare il cambiamento. Se non sanno leggere un manuale di istruzioni, non sanno testare strumenti nuovi, non sanno leggere un preventivo, o scriverlo in maniera corretta non andranno da nessuna parte. Saranno i primi a essere espulsi dal mercato del lavoro e resi marginali ancor più di quanto non siano già.
Stefano Ragazzi
stefanoragazzi- Messaggi : 54
Data d'iscrizione : 27.12.14
Re: Storia ai professionali; com'è la situazione?
[quote="ginestra"]
Dire che le unità di apprendimento sono incostituzionali mi pare follia perché tutti noi da un po' di anni dobbiamo lavorare per competenze, e che le unità didattiche basate solo sulle conoscenze sono superate; la strategia didattica per raggiungere l'obiettivo delle ormai famosissime competenze sta alla nostra libertà di insegnamento.
Ora che sia difficile lavorare per competenze è chiaro perché siamo abituati ad un'idea dell'ora di lezione di tipo trasmissivo. Io recito, gli alunni devono ascoltare la mia recita..[/quote]
In effetti, il tuo tono è proprio quello di chi recita.
Anche scrivendo sul forum.
Dire che le unità di apprendimento sono incostituzionali mi pare follia perché tutti noi da un po' di anni dobbiamo lavorare per competenze, e che le unità didattiche basate solo sulle conoscenze sono superate; la strategia didattica per raggiungere l'obiettivo delle ormai famosissime competenze sta alla nostra libertà di insegnamento.
Ora che sia difficile lavorare per competenze è chiaro perché siamo abituati ad un'idea dell'ora di lezione di tipo trasmissivo. Io recito, gli alunni devono ascoltare la mia recita..[/quote]
In effetti, il tuo tono è proprio quello di chi recita.
Anche scrivendo sul forum.
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: Storia ai professionali; com'è la situazione?
[quote="carla75"]@ Ginestra dove ho scritto che le Uda sono incostituzionali? È meglio leggere prima attentamente e poi rispondere di conseguenza. Semmai io ho detto che l'imposizione delle Uda sono incostituzionali come lo sarebbe qualsiasi imposizione che Lede la libertà di insegnamento, anche nella scelta delle metodologie didattiche da adottare. ti piacciono le Uda? Adottarle! Ma se questa tecnica è così innovativa e funzionale Come mai non è stata imposta in tutti gli istituti superiori? Compresi i licei?
Per quanto riguarda le competenze in uscita di un professionale Ti sbagli di grosso. Su un principio in particolare. Tu pensi che il ragazzo che esce dall'istituto professionale debba saper svolgere una professione specifica, e ti aspetti questo. Ma le competenze in uscita non sono quelle che ti aspetti tu, Sennò il Ministero l'avrebbe chiesto direttamente a te. Il ministero stabilisce per ogni ordine di scuola e Per ogni tipologia, le competenze in uscita per l'acquisizione di quel titolo. Ti invito a leggere le competenze in uscita per i singoli istituti professionali che non sono affatto Cambiati. Così come non sono cambiati i titoli che vengono conferiti. se fosse come dici tu nessuno di noi avrebbe remore. Cosa mi interessa se il ragazzo non sa leggere scrivere e non sa contare se tanto andrà a lavorare davanti ad un tornio e io certifico solo quello? Il ragazzo che non sa leggere e scrivere prende un diploma come uno che fa il liceo classico. potrà iscriversi all'università o fare pubblici concorsi. e non credere che non ci provino. Non parliamo poi dell'aspetto relativo alla regionalizzazione professionale. Le regioni che hanno pressato per la regionalizzazione sono stati l'emilia-romagna, Lombardia e soprattutto il Veneto che hanno già strutture pronte e insegnanti da assumere. noi nelle nostre scuole statali non abbiamo nemmeno i laboratori funzionanti e a norma. Ma di che cosa stiamo parlando?[/quote]
Sicuramente mi sono spiegata male.
Le competenze a cui alludo sono esattamente quelle di cui parli...per questo la riforma mi piace perché a mio avviso sono declinate ancor meglio. Le linee guida di ottobre 2019 (finalmente!) sono state illuminanti per tutti noi perché le competenze sono abbinate a ciascun anno scolastico e il nostro sforzo sarà la progettazione di curricola che tengano conto di tutto ciò.
Carla quello di cui io mi rammarico è che a qualche mio collega non importa nulla di tutte ste competenze. Nè le ha lette, nè (forse) le leggerà mai. Tutto qui.
Non ho detto assolutamente che la scuola professionale deve essere solo pratica (sarei folle), ma anche pratica.
Io non so come sono i vostri studenti del professionale; i miei molto fragili a livello cognitivo e molto spesso distratti...per noi docenti è molto faticoso.
Ho esperienze di insegnamento con studenti di istituti professionali sia in Lombardia che in Puglia, senza sostanziali differenze.
Ma ho notato che le spiegazioni che facciamo attraverso la pratica lasciano qualche segno o maggiore coinvolgimento.
Ribadisco l'assoluta importanza delle discipline di area generale, sottolineo solo che quelle di indirizzo dovrebbero dare un senso reale, concreto, tangibile al percorso di studi.
Diversamente il rischio è che gli studenti del quinto anno non solo scrivano pesceto al posto di pescheto (E non sto scherzando!), ma pure che non sappiano riconoscere un pesco da un pino.
Per il resto condivido le vostre stesse perplessità.
Per quanto riguarda le competenze in uscita di un professionale Ti sbagli di grosso. Su un principio in particolare. Tu pensi che il ragazzo che esce dall'istituto professionale debba saper svolgere una professione specifica, e ti aspetti questo. Ma le competenze in uscita non sono quelle che ti aspetti tu, Sennò il Ministero l'avrebbe chiesto direttamente a te. Il ministero stabilisce per ogni ordine di scuola e Per ogni tipologia, le competenze in uscita per l'acquisizione di quel titolo. Ti invito a leggere le competenze in uscita per i singoli istituti professionali che non sono affatto Cambiati. Così come non sono cambiati i titoli che vengono conferiti. se fosse come dici tu nessuno di noi avrebbe remore. Cosa mi interessa se il ragazzo non sa leggere scrivere e non sa contare se tanto andrà a lavorare davanti ad un tornio e io certifico solo quello? Il ragazzo che non sa leggere e scrivere prende un diploma come uno che fa il liceo classico. potrà iscriversi all'università o fare pubblici concorsi. e non credere che non ci provino. Non parliamo poi dell'aspetto relativo alla regionalizzazione professionale. Le regioni che hanno pressato per la regionalizzazione sono stati l'emilia-romagna, Lombardia e soprattutto il Veneto che hanno già strutture pronte e insegnanti da assumere. noi nelle nostre scuole statali non abbiamo nemmeno i laboratori funzionanti e a norma. Ma di che cosa stiamo parlando?[/quote]
Sicuramente mi sono spiegata male.
Le competenze a cui alludo sono esattamente quelle di cui parli...per questo la riforma mi piace perché a mio avviso sono declinate ancor meglio. Le linee guida di ottobre 2019 (finalmente!) sono state illuminanti per tutti noi perché le competenze sono abbinate a ciascun anno scolastico e il nostro sforzo sarà la progettazione di curricola che tengano conto di tutto ciò.
Carla quello di cui io mi rammarico è che a qualche mio collega non importa nulla di tutte ste competenze. Nè le ha lette, nè (forse) le leggerà mai. Tutto qui.
Non ho detto assolutamente che la scuola professionale deve essere solo pratica (sarei folle), ma anche pratica.
Io non so come sono i vostri studenti del professionale; i miei molto fragili a livello cognitivo e molto spesso distratti...per noi docenti è molto faticoso.
Ho esperienze di insegnamento con studenti di istituti professionali sia in Lombardia che in Puglia, senza sostanziali differenze.
Ma ho notato che le spiegazioni che facciamo attraverso la pratica lasciano qualche segno o maggiore coinvolgimento.
Ribadisco l'assoluta importanza delle discipline di area generale, sottolineo solo che quelle di indirizzo dovrebbero dare un senso reale, concreto, tangibile al percorso di studi.
Diversamente il rischio è che gli studenti del quinto anno non solo scrivano pesceto al posto di pescheto (E non sto scherzando!), ma pure che non sappiano riconoscere un pesco da un pino.
Per il resto condivido le vostre stesse perplessità.
ginestra- Messaggi : 475
Data d'iscrizione : 22.09.11
Pagina 2 di 2 • 1, 2
Argomenti simili
» Nuovi Professionali: Storia e Geografia
» Storia nel Professionali ridotta ad un’ora a settimana.
» Com'è la situazione della cdc A061 (storia dell'arte) a Ravenna?
» VEN 15 - A037 (Prova di Storia) - Ambito disciplinare 7 Filosofia e storia
» Riforma dei professionali
» Storia nel Professionali ridotta ad un’ora a settimana.
» Com'è la situazione della cdc A061 (storia dell'arte) a Ravenna?
» VEN 15 - A037 (Prova di Storia) - Ambito disciplinare 7 Filosofia e storia
» Riforma dei professionali
Pagina 2 di 2
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
Gio Ago 18, 2022 10:01 pm Da arrubiu
» AP Ottenuta su COE
Gio Ago 18, 2022 10:00 pm Da sirosergio
» L'unico votabile: De Magistris
Gio Ago 18, 2022 9:57 pm Da franco.71
» Primo giorno assoluto da docente dopo superamento concorso ordinario
Gio Ago 18, 2022 9:56 pm Da arrubiu
» Ridatemi i soldi versati!
Gio Ago 18, 2022 9:31 pm Da nuts&peanuts
» SOS rinuncia al ruolo
Gio Ago 18, 2022 9:25 pm Da lilli87&!
» docente in ruolo a.s. 2020-2021 - accettazione nuovo ruolo da gm straordinario 2020 dal 1 settembre 2022
Gio Ago 18, 2022 9:16 pm Da giuseppedong
» Firma digitale per presa di servizio e stipula contratto
Gio Ago 18, 2022 9:02 pm Da gugu
» Chi ha usufruito dei 6 mesi può prendere altri 3?
Gio Ago 18, 2022 8:37 pm Da Dark