DSA e verifiche scritte
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DSA e verifiche scritte
Promemoria primo messaggio :
Per i DSA come vi regolereste nell'organizzare una verifica scritta di storia in una terza media?
OK dare più tempo;
OK dare qualche esercizio in meno;
OK trasformare le domande a risposta aperta in domande chiuse;
OK dare la possibilità di recupero all'orale;
Ma concedere una mappa che contenga date, contenuti degli armistizi/trattati/accordi e contenuti delle guerre e nomi e cognomi dei protagonisti mi pare eccessivo o no?
Per i DSA come vi regolereste nell'organizzare una verifica scritta di storia in una terza media?
OK dare più tempo;
OK dare qualche esercizio in meno;
OK trasformare le domande a risposta aperta in domande chiuse;
OK dare la possibilità di recupero all'orale;
Ma concedere una mappa che contenga date, contenuti degli armistizi/trattati/accordi e contenuti delle guerre e nomi e cognomi dei protagonisti mi pare eccessivo o no?
Emmeline- Messaggi : 1141
Data d'iscrizione : 31.03.12
Re: DSA e verifiche scritte
lucetta10 ha scritto:
Il punto è proprio questo.
Il punto reale è che si diffida sempre delle capacità professionali del docente, e non conta quanti titoli e blasoni possa esporre o quanto possa argomentare le sue scelte.
La proposta di Ire ripetuta continuamente di aprire la scuola a un generico e inclusivo "esterno" di cui fa parte chiunque abbia voglia di imbarcarsi nell'impresa e abbia "a cuore" il ragazzo, dalla famiglia all'esperto in dinamiche relazionali, al membro dell'associazione pinco pallo, al tutor privato, ne è solo una versione politically correct e apparentemente collaborativa (in barba alla Costituzione che recita che sia lo Stato a dettare le norme generali dell'istruzione, non gruppi di privati arruolati qua e là).
Ma chi meglio del docente, che "vede" le reali capacità dell'alunno in una situazione scolastica concreta per un numero di ore superiore a quella di qualsiasi medico, esperto, tutor e familiare e che non ha un attaccamento affettivo che possa indurlo a sovrastimarle o sottostimarle, può capire che tipo di prova è adeguato alle reali capacità dell'alunno?
Il problema a monte è la visione del docente come un mero esecutore o come un mero prestatore di servizio rispetto al quale chiunque può dire la propria opinione. Perché tutti pensano di sapere come si insegna e quasi nessuno (salve qualche cretino) invece va dal medico a dirgli che ha sbagliato diagnosi o che gli esami richiesti sono troppi o che la terapia farmacologica deve essere ricalibrata, o dal dentista a dire che il molare marcio da estrarre vada salvato, o dall'elettricista reclamando di non mettere il salvavita perché a lui non serve, o dall'idraulico a dire che il tubo non si è rotto, ma è solo che il bambino ha fatto tanta pupù?
herman il lattoniere- Messaggi : 1676
Data d'iscrizione : 15.11.17
Re: DSA e verifiche scritte
Nessuno meglio altri al suo stesso livello almeno vedono cose che il docente non vede (così come il docente vede cose che altri non vedono) . Il tutto costituisce l unicum del ragazzo. Solo integrando le informazioni si può fare un buon lavoro. Se un docente sa a ragione, anche, che a quel determinato alunno fa bene la vicinanza con un gatto e ordina alla famiglia di prenderlo, ma non sa che a casa c'è il nonno allergico al pelo dell'animale, Irina qualcosa di improponibile. Bisogna che sappia e che si trovi insieme qualcosa di diverso che vada bene al ragazzo ma non ammazzi il nonno. Il ragazzo non è alunno. Il ragazzo non è figlio, il ragazzo non è paziente. Il ragazzo è alunno figlio e paziente insieme
Re: DSA e verifiche scritte
Pensa tu quando il cdc propone alla famiglia la programmazione differenziata...
carla75- Messaggi : 5790
Data d'iscrizione : 26.10.10
Re: DSA e verifiche scritte
ma che c'entra il gatto????
Qui si parla di didattica. Una volta letta la diagnosi e verificate in classe sul campo per davvero e dal vivo le reali possibilità dell'alunno, la verifica la decide l'esperto di didattica, cioè l'insegnante: non i genitori, non il tutor, non il neuropsichiatra, non la nonna, non l'allenatore, non il capo della setta e neanche il gatto.
Invece fa comodo dipingere l'insegnante, l'unico che conosce le potenzialità didattiche dell'alunno, come un sadico ignorante e tutti gli altri come quelli che davvero ne capiscono.
Se uno dicesse al proprio chirurgo che bisturi deve usare, non solo sarebbe ridicolo e non avrebbe alcuna soddisfazione alla sua richiesta, ma verrebbe probabilmente rimesso al proprio posto e trattato (giustamente) male. Però questo con gli insegnanti si ritiene di poterlo fare, anche senza avere nessuna professionalità in campo didattico.
Qui si parla di didattica. Una volta letta la diagnosi e verificate in classe sul campo per davvero e dal vivo le reali possibilità dell'alunno, la verifica la decide l'esperto di didattica, cioè l'insegnante: non i genitori, non il tutor, non il neuropsichiatra, non la nonna, non l'allenatore, non il capo della setta e neanche il gatto.
Invece fa comodo dipingere l'insegnante, l'unico che conosce le potenzialità didattiche dell'alunno, come un sadico ignorante e tutti gli altri come quelli che davvero ne capiscono.
Se uno dicesse al proprio chirurgo che bisturi deve usare, non solo sarebbe ridicolo e non avrebbe alcuna soddisfazione alla sua richiesta, ma verrebbe probabilmente rimesso al proprio posto e trattato (giustamente) male. Però questo con gli insegnanti si ritiene di poterlo fare, anche senza avere nessuna professionalità in campo didattico.
Ultima modifica di herman il lattoniere il Lun Nov 08, 2021 12:40 pm - modificato 1 volta.
herman il lattoniere- Messaggi : 1676
Data d'iscrizione : 15.11.17
Re: DSA e verifiche scritte
herman il lattoniere ha scritto:ma che c'entra il gatto????
Il gatto c'entra sempre.
Quello di Schroedinger, quello di Alice nel paese delle Meraviglie, quello con gli stivali, e quant'altro ^_^
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: DSA e verifiche scritte
si però non vorrei che chi vuole capire male a priori possa pensare che la posizione espressa dagli insegnanti sia un puntiglio.
In realtà quasi tutti i docenti, me compreso, tengono in gran conto le informazioni fornite dalla famiglia, che sono utili alla migliore comprensione dell'alunno e la calibrazione della didattica. Purché ognuno faccia il proprio mestiere: i genitori facciano i genitori, gli insegnanti insegnino, i medici facciano le diagnosi e i tutor si limitino ad indirizzare gli alunni nello studio. Personalmente nei colloqui formali e informali chiedo sempre ai genitori cosa ne pensa l'alunno della materia, come si trova in classe, se ha qualche problema particolare e cose del genere; se non lo chiedo io sono i genitori a darmi spontaneamente queste informazioni, che a me servono per una migliore personalizzazione delle attività. Però divento decisamente insofferente quando i genitori dicono che pretendo troppo, o troppo poco, o faccio verifiche troppo complesse o addirittura come dovrei fare didattica, come dovrei preparare le verifiche e come dovrei valutarle; immagino che sarebbe lo stesso per loro se insinuassi che non sono bravi genitori perché fanno troppe concessioni o sono troppo rigidi, cioè se pensassi di insegnar loro come svolgere il loro ruolo.
A ognuno il suo e tutto andrà per il meglio.
In realtà quasi tutti i docenti, me compreso, tengono in gran conto le informazioni fornite dalla famiglia, che sono utili alla migliore comprensione dell'alunno e la calibrazione della didattica. Purché ognuno faccia il proprio mestiere: i genitori facciano i genitori, gli insegnanti insegnino, i medici facciano le diagnosi e i tutor si limitino ad indirizzare gli alunni nello studio. Personalmente nei colloqui formali e informali chiedo sempre ai genitori cosa ne pensa l'alunno della materia, come si trova in classe, se ha qualche problema particolare e cose del genere; se non lo chiedo io sono i genitori a darmi spontaneamente queste informazioni, che a me servono per una migliore personalizzazione delle attività. Però divento decisamente insofferente quando i genitori dicono che pretendo troppo, o troppo poco, o faccio verifiche troppo complesse o addirittura come dovrei fare didattica, come dovrei preparare le verifiche e come dovrei valutarle; immagino che sarebbe lo stesso per loro se insinuassi che non sono bravi genitori perché fanno troppe concessioni o sono troppo rigidi, cioè se pensassi di insegnar loro come svolgere il loro ruolo.
A ognuno il suo e tutto andrà per il meglio.
herman il lattoniere- Messaggi : 1676
Data d'iscrizione : 15.11.17
Re: DSA e verifiche scritte
Non so se è stato già scritto..perchè mi son limitato a leggere il primo post e la prima pagina..ma..a scanso di equivoci e ignoranza diffusa in merito:
i ragazzi che hanno un Pdp in cui viene contemplato l'uso di strumenti compensativi quali le mappe e gli schemi, hanno ovviamente diritto ESCLUSIVAMENTE all'uso di MAPPE CONCETTUALI O MENTALI! Che, per chi evidentemente nella sua carriera non ha ancora avuto la bontà e la diligenza di approfondire, consistono precisamente in schemi logici dove vengono collegati tra loro singole parole (o "concetti", appunto, che potrebbero essere espressi al massimo da un paio di parole) al più sostenuti, affiancati o financo sostituiti da rappresentazioni grafico-iconiche.
Da ciò, ne consegue: è OVVIO che l'uso di schemi di SINTESI, ovvero con ampie parti dell'argomento (definizioni, classificazioni..contenuti insomma!) scritte a bella posta e consultabili, non possa essere mai ammesso durante una verifica scritta o orale!! Hai voglia sennò a valutare lo sforzo (minimo) d'apprendimento realizzato dall'alunno...
i ragazzi che hanno un Pdp in cui viene contemplato l'uso di strumenti compensativi quali le mappe e gli schemi, hanno ovviamente diritto ESCLUSIVAMENTE all'uso di MAPPE CONCETTUALI O MENTALI! Che, per chi evidentemente nella sua carriera non ha ancora avuto la bontà e la diligenza di approfondire, consistono precisamente in schemi logici dove vengono collegati tra loro singole parole (o "concetti", appunto, che potrebbero essere espressi al massimo da un paio di parole) al più sostenuti, affiancati o financo sostituiti da rappresentazioni grafico-iconiche.
Da ciò, ne consegue: è OVVIO che l'uso di schemi di SINTESI, ovvero con ampie parti dell'argomento (definizioni, classificazioni..contenuti insomma!) scritte a bella posta e consultabili, non possa essere mai ammesso durante una verifica scritta o orale!! Hai voglia sennò a valutare lo sforzo (minimo) d'apprendimento realizzato dall'alunno...
Spino- Messaggi : 271
Data d'iscrizione : 10.11.10
Re: DSA e verifiche scritte
https://gianlucalopresti.net/2019/03/20/le-mappe-giuste-per-dislessia-e-dsa-le-5-caratteriste-indispensabili/
donadoni- Messaggi : 3392
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Località : toscana
Re: DSA e verifiche scritte
https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://www.aiditalia.org/Media/SezioniLocali/nuoro/slide%252018%2520febbraio/Apprendimento%2520e%2520strumenti%2520compensativi%2520documentazione%2520Nuoro%2520febbraio%25202019.pdf&ved=2ahUKEwj7ubT1q9f0AhU4hv0HHcHGAWkQFnoECCcQAQ&usg=AOvVaw2vDOgYCnaRbTnl5bmO2qq6
donadoni- Messaggi : 3392
Data d'iscrizione : 21.04.16
Località : toscana
Re: DSA e verifiche scritte
Ire ha scritto:puoi indicare il punto della normativa che parla di quello che affermi?
Il riferimento alla mappe CONCETTUALI lo trovi nel modello di Pdp allegato alle linee guida del Miur sui Dsa. La spiegazione su cosa sia una mappa CONCETTUALE, la trovi in qualsiasi manuale di didattica, in particolare in quelli dedicati al sostegno....
Ma poi..a parte il ricordato onere, che dovrebbe incombere su ognuno di noi docenti, di verificare termini, contenuti e modalità d'uso dei diversi strumenti richiesti nella didattica quotidiana...ma come si fa, dico, ad ammettere che un qualsiasi alunno, al netto delle sue difficoltà certificate o meno, possa avere in mano, durante una verifica, un foglio con su scritte tutte le risposte alle domande da fargli?!?...Ma la valutazione, in quel caso, cosa potrebbe e dovrebbe concernere??...
Spino- Messaggi : 271
Data d'iscrizione : 10.11.10
Re: DSA e verifiche scritte
Come fonte in grado di conferire ESCLUSIVAMENTE IL DIRITTO A, un modello di PDP, peraltro non obbligatorio, è abbastanza debole. Per quanto riguarda il resto del discorso: se è vero che una mappa con troppi contenuti non serve a tanto ( perchè il ragazzo sotto stress emotivo per l'interrogazione o la verifica scritta, non ha certo la freddezza di ascoltare la domanda, trovare sulla mappa il punto corrispondente, leggere il miniriassuntino ed adattarlo per la risposta) e che sarebbe più efficace una mappa di tipo diverso, il ragazzo con dsa ha bisogno di quel sostegno alla memoria e alla organizzazione del discorso che risulta efficace per lui. Se tu provassi a lasciare il libro sotto ti accorgeresti che non cambierebbe nulla: il ragazzo risponderebbe bene alle domande solo se avesse acquisito il contenuto. Certo, se la tua domanda è: definizione di proprietà commutativa - il ragazzo che ha sotto la mappa con la definizione la copia pari pari, perchè non se la ricorda. Ma sei tu che hai sbagliato domanda. La domanda giusta sarebbe applica la proprietà commutativa alle seguenti operazioni
3 + 5 +7
6 x 3
Il ragazzo che ha sotto la sua bella definizione ti dimostra o meno di aver imparato a seconda di come la applica.
Ha difficoltà (certificate o meno) che la legge riconosce e per le quali impone alla scuola di non penalizzare lo studente trovando modi alternativi per verificare.
Tu proprio non puoi non farlo. Non esiste avvocato che conosca tutti i codici a memoria, ma a te, suo cliente, non frega nulla di questo a te importa che sappia dove trovarli e come usarli per farti vincere la causa. Che te ne importa di sapere che il fornaio ha letto la ricetta di quel fragrante pane che acquisti da lui? A te basta che l'abbia saputa realizzare producendo un capolavoro.
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Il ragazzo che ha sotto la sua bella definizione ti dimostra o meno di aver imparato a seconda di come la applica.
Ha difficoltà (certificate o meno) che la legge riconosce e per le quali impone alla scuola di non penalizzare lo studente trovando modi alternativi per verificare.
Tu proprio non puoi non farlo. Non esiste avvocato che conosca tutti i codici a memoria, ma a te, suo cliente, non frega nulla di questo a te importa che sappia dove trovarli e come usarli per farti vincere la causa. Che te ne importa di sapere che il fornaio ha letto la ricetta di quel fragrante pane che acquisti da lui? A te basta che l'abbia saputa realizzare producendo un capolavoro.
Re: DSA e verifiche scritte
donadoni ha scritto:https://gianlucalopresti.net/2019/03/20/le-mappe-giuste-per-dislessia-e-dsa-le-5-caratteriste-indispensabili/
Gianluca sta insegnando a costruire mappe efficaci per aiutare il ragazzo a superare al meglio le proprie difficoltà. Questo è un discorso diverso dal sostenere che
l'alunno HA DIRITTO ESCLUSIVAMENTE A QUESTE
Re: DSA e verifiche scritte
donadoni ha scritto:https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://www.aiditalia.org/Media/SezioniLocali/nuoro/slide%252018%2520febbraio/Apprendimento%2520e%2520strumenti%2520compensativi%2520documentazione%2520Nuoro%2520febbraio%25202019.pdf&ved=2ahUKEwj7ubT1q9f0AhU4hv0HHcHGAWkQFnoECCcQAQ&usg=AOvVaw2vDOgYCnaRbTnl5bmO2qq6
Bello! Grazie donadoni. Certo, come dicevo, una mappa fatta bene è più efficace, ma, come ugualmente dicevo, e dice qui, nel documento che hai postato, a pagina 79
ANCHE SE NON ESISTONO MAPPE GIUSTE O SBAGLIATE, ogni mappa conduce ad una nuova scoperta.
Re: DSA e verifiche scritte
Ire ha scritto:Come fonte in grado di conferire ESCLUSIVAMENTE IL DIRITTO A, un modello di PDP, peraltro non obbligatorio, è abbastanza debole. Per quanto riguarda il resto del discorso: se è vero che una mappa con troppi contenuti non serve a tanto ( perchè il ragazzo sotto stress emotivo per l'interrogazione o la verifica scritta, non ha certo la freddezza di ascoltare la domanda, trovare sulla mappa il punto corrispondente, leggere il miniriassuntino ed adattarlo per la risposta) e che sarebbe più efficace una mappa di tipo diverso, il ragazzo con dsa ha bisogno di quel sostegno alla memoria e alla organizzazione del discorso che risulta efficace per lui. Se tu provassi a lasciare il libro sotto ti accorgeresti che non cambierebbe nulla: il ragazzo risponderebbe bene alle domande solo se avesse acquisito il contenuto. Certo, se la tua domanda è: definizione di proprietà commutativa - il ragazzo che ha sotto la mappa con la definizione la copia pari pari, perchè non se la ricorda. Ma sei tu che hai sbagliato domanda. La domanda giusta sarebbe applica la proprietà commutativa alle seguenti operazioni
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Il ragazzo che ha sotto la sua bella definizione ti dimostra o meno di aver imparato a seconda di come la applica.
Ha difficoltà (certificate o meno) che la legge riconosce e per le quali impone alla scuola di non penalizzare lo studente trovando modi alternativi per verificare.
Tu proprio non puoi non farlo. Non esiste avvocato che conosca tutti i codici a memoria, ma a te, suo cliente, non frega nulla di questo a te importa che sappia dove trovarli e come usarli per farti vincere la causa. Che te ne importa di sapere che il fornaio ha letto la ricetta di quel fragrante pane che acquisti da lui? A te basta che l'abbia saputa realizzare producendo un capolavoro.
Dici alcune cose condivisibili.
Ad esempio è condivisibile che il Ministero poteva essere più chiaro anche nei provvedimenti normativi, e non affidare ad un semplice fac-simile il compito di indirizzare la pratica dei docenti. Fac-simile che, però, assume la sua forza normativa dal provvedimento cui è allegato (le linee-guida, a loro volta allegate ad un Decreto Ministeriale). Dunque sostenere che non sia "obbligatorio" è un pò pretestuoso, una libera interpretazione diciamo...considerando, ad esempio, che non esiste guida o sito specializzato che non richiami in materia la stessa affermazione delle linee guida ministeriali (ovvero, che le mappe utilizzzabili nelle verifiche siano quelle "concettuali")!
Ma si dia anche il caso che trattasi di indicazione operativa non esaustiva delle tipologie di schemi utilizzabili. E poniamo anche di condividere (come, nella sostanza, riesco in parte a fare) le tue osservazioni di merito sui bisogni oggettivi dei ragazzi certificati, e sulle nostre responsabilità nei loro confronti....la risposta alla domanda (logica) che ho posto prima quale sarebbe? Ovvero, ripeto: quali finiscono per essere i margini di valutazione per un alunno che si trova scritto su una schema DI SINTESI gran parte delle risposte alle domande che può ricevere?? E non mi dire per piacere che vanno tutti nel pallone per la tensione....
Anzi, qui arrivo al punto: per quanto sia in parte vero, ciò che scrivi non tiene conto della drammatica realtà, ovvero classi (soprattutto nelle scuole superiori professionali) dove la percentuale di bisogni educativi speciali, tra cui i Dsa, è cresciuta a dismisura negli anni. Ma ognuno, ovviamente, ha difficoltà diverse dall'altro, ognuno ha fragilità peculiari rispetto ai compagni con la stessa certificazione. E come si traduce tutto ciò, per un docente, al momento della verifica: forse di redigere 10-15 compiti diversi, secondo le differenti indicazioni dei rispettivi piani individualizzati?!? Qui casca l'asino...qui si svela l'ipocrisia di un sistema che non tiene conto che la vera personalizzazione, in mancanza di risorse adeguate (=personale, spazi, tempi, strumenti..in pratica una didattica totalmente diversa!) finisce per convertirsi paradossalmente nell'estremo opposto: l'omologazione dei casi "speciali" con quelli (pseudo)normali...per cui, tirando agli estremi la realtà vissuta in ogni classe, diventerebbe a questo punto più semplice e 'risolutivo' tarare contenuti, tempi e strumenti didattici sui livelli di chi ha qualche difficoltà in più!!....
In conclusione: se il docente è sempre UNO, se i tempi-studio rimangono sempre gli stessi..non si può pensare di strutturare quesiti diverso per OGNI alunno interrogato, test scritti diversi per OGNI alunno a cui si somministra la verifica. Soprattutto in discipline in cui l'apprendimento si fonda sia sul "significante" che sul "significato", dove ha un peso sia l'uso delle parole giuste che il concetto espresso, sotto forma di definizioni, classificazioni, collegamenti. Perchè non tutte le materie - rectius, non tutti gli argomenti - si riducono nell'applicazione di una formula ad un caso ipotetico, di una ricetta in cui seguire l'ordine degli ingredienti. Sono certo che quel fornaio mi farà un ottimo pane, ma se un giorno dovesse usare un ingrediente avariato senza saperlo riconoscere, ne andrebbe della mia salute....
Sono sempre convinto che la soluzione più conciliante e ragionevole sia che i ragazzi mostrino le mappe che vogliono utilizzare al docente qualche giorno prima della verifica. Nell'autonomia dell'insegnamento del docente, in fondo, si potrebbe trovare una via d'incontro tra le nostre diverse posizioni....non credi?
Spino- Messaggi : 271
Data d'iscrizione : 10.11.10
Re: DSA e verifiche scritte
La risposta avevo cercato di dartela, vediamo seiesco a renderla meglio:
la domanda: cosa verifico se il ragazzo ha davanti la risposta a quello che gli chiedo?
la risposta: il ragazzo ha davanti alcuni passaggi che lo aiutano a ricordare quello che ha studiato, non ha davanti le risposte. Quando tu gli fai una domanda, lui, nel tempo della verifica, deve individuare tra le informazioni in parte scritte che ha davanti, quella idonea a rispondere, deve fare i collegamenti tra le informazioni, deve spiegare come quelle informazioni abbiano attinenza con quello che state imparando. Sulla mappa il tuo ragazzo alunno scrive: sotto i colpi dei congiurati Cesare pronunciò la frase "tu quoque brute - E' ovvio che se gli fai la domanda: cosa disse cesare è possibile che non sia facile rendersi conto di quanto sappia il ragazzo, ma se tu chiedi: come morì cesare? il ragazzo che ha imparato interpreta quel "sotto i colpi dei congiurati" con: diversi senatori che temevano che Cesare volesse diventare re decisero di ucciderlo, tra questi anche Bruto, cui cesare era affezionato come un figlio........... .il ragazzo potrebbe avere difficoltà nel recupero lessicale e farfugliare una risposta meno organizzata, anche questo non avrebbe importanza. Ci sono competenze che, a causa del disturbo, potrebbe non acquisire e la legge ti autorizza a non verificarle. Quello che è importante è che con domande poste con competenza e conoscenza delle caratteristiche dell'alunno tu verichi che conosca gli avvenimenti e il loro significato, sappia fare collegamenti. Insomma tu devi verificare che al di là della memoria deficitaria il ragazzo sappia utilizzare quello che ha studiato.
la domanda: cosa verifico se il ragazzo ha davanti la risposta a quello che gli chiedo?
la risposta: il ragazzo ha davanti alcuni passaggi che lo aiutano a ricordare quello che ha studiato, non ha davanti le risposte. Quando tu gli fai una domanda, lui, nel tempo della verifica, deve individuare tra le informazioni in parte scritte che ha davanti, quella idonea a rispondere, deve fare i collegamenti tra le informazioni, deve spiegare come quelle informazioni abbiano attinenza con quello che state imparando. Sulla mappa il tuo ragazzo alunno scrive: sotto i colpi dei congiurati Cesare pronunciò la frase "tu quoque brute - E' ovvio che se gli fai la domanda: cosa disse cesare è possibile che non sia facile rendersi conto di quanto sappia il ragazzo, ma se tu chiedi: come morì cesare? il ragazzo che ha imparato interpreta quel "sotto i colpi dei congiurati" con: diversi senatori che temevano che Cesare volesse diventare re decisero di ucciderlo, tra questi anche Bruto, cui cesare era affezionato come un figlio........... .il ragazzo potrebbe avere difficoltà nel recupero lessicale e farfugliare una risposta meno organizzata, anche questo non avrebbe importanza. Ci sono competenze che, a causa del disturbo, potrebbe non acquisire e la legge ti autorizza a non verificarle. Quello che è importante è che con domande poste con competenza e conoscenza delle caratteristiche dell'alunno tu verichi che conosca gli avvenimenti e il loro significato, sappia fare collegamenti. Insomma tu devi verificare che al di là della memoria deficitaria il ragazzo sappia utilizzare quello che ha studiato.
Re: DSA e verifiche scritte
per quanto riguarda la difficoltà di una personalizzazione in un rapporto di di uno a cinque, dove uno è l'insegnante e minimo 5 sono i bisogni sì, è difficile, non ho nessuna difficoltà a riconoscerlo. un accordo sui nostri diversi punti di vista? si, certo, è imprescindibile proprio a beneficio dei ragazzi, della lotta alla dispersione, della riduzione del rischio sociale, del contenimento della spesa sanitaria, del benessere sociale della attenzione a non perdere risorse che potrebbero essere strategiche per il futuro. Si certo. Potrebbe essere che ci troviamo nell'ascoltare le esigenze espresse dal ragazzo, nel non porci in maniera oppositiva alla prima mappa poco efficace che ci presenta permettendogli di usarla e, ad esempio, lì per lì fargli vedere che sostituendo le sue ufrasi troppo corpose con parole chiave e concetti, espressi gerarchicamente, annodati con perizia il risultato è addirittura kigliore? Possiamo decidere ed inserire nel pai o ptof o dove va che le prime sei ore di leziione siano destinate ad insegnare mappe e metodo di studio legato alla riflessione sul titolo che evoca informazioni già presenti nel proprio bagaglio, che aiuta ad imparare a prendere appunti senza dispedere energie, che utilizza le risorse tecnologiche gratuite (penso a dictate di word, penso a one note così prime cose che mi vengono in mente) Ancora, vogliamo accordarci che quella solitudine del rapporto 1 a 5 può essere superata con l'aiuto della famiglia, che può diventare alleata invece che avversaria (devo dare gli appunti al ragazzo? ma non posso impiegare ore a prepararli per lui. Mi accordo con la mamma, il papà, il tutor, che butto giù qualcosa di veloce, che segnalo dove reperire quello che ho insegnato discostandomi dal testo in uso e che loro provvederanno a renderlo fruibile per il figlio? (magari regalandomi il lavoro che hanno prodotto cos9cchè io possa sfruttarlo in occasioni diverse) Invece che essere "sono io l'esperto, non intromettetevi" vogliamo concordare con "sono io che so cosa si deve raggiungerel, siamo noi che sappiamo come questo ragazzo possa raggiungere quegli obbiettivi, lavoriamo insieme per lui?"
Re: DSA e verifiche scritte
Ire ha scritto:.....
In ordine inverso:
Sì, è un accordo davvero sostenibile, lo sottoscrivo. Peccato che...è un accordo molto molto simile a quello che cerco di concludere anch'io personalmente..e peccato che la controparte, che non sei tu ma la famiglia interessata ogni volta, non sempre abbia pazienza, tempo, capacità per lavorare INSIEME a me, sulla stessa lunghezza d'onda...
Ma è la direzione giusta, senza se e senza ma.
La verifica e la valutazione. Premesso che tra le righe, nel secondo post, hai confermato ciò che inizialmente ho voluto ricordare anch'io, e cioè che le uniche mappe che dovrebbe essere concesso usare (anche per gli alunni Dsa), alla fine, sono quelle concettuali... non arriviamo, con i tuoi esempi, ad esaurire le insidie e le inefficienze insite nella concessione di mappe "più discorsive", perchè il problema OPERATIVO irrisolto rimane quello che ti prospettavo io: come faccio a sapere ciò che ha scritto Tizio nella sua mappa, per sapere prima come impostare correttamente le mie domande? Come faccio a tarare domande diverse in relazione a bisogni, difficoltà e quindi mappe diverse tra alunno ed alunno cerificato?? E infine, come faccio a verificare alcune CONOSCENZE MINIME (che farebbero anch'esse parte degli obiettivi formativi!..) se non gli posso chiedere "qual è il momento esatto di conclusione di un contratto", "da quali elementi chimici è formato quel minerale", "come si forma il plurale irregolare di queste parole francesi"???
Non è vero che dobbiamo verificare solo l'acquisizione di COMPETENZE, anche perchè queste passano, si costruiscono, attraverso l'apprendimento di CONOSCENZE di base. Minime, appunto.
E non è facile organizzare il lavoro (controllo preventivo delle mappe, calibrazione delle domande sulle difficoltà singole, ecc..) in modo perfettamente individuale. Ma questo l'ho già detto...
Grazie comunque del confronto. L'ho trovato molto utile ;-)
Spino- Messaggi : 271
Data d'iscrizione : 10.11.10
Re: DSA e verifiche scritte
Il confronto è molto utile anche per me. Cosa dirti? Ci sono cose che si debbono accettare. La domanda su quali elementi compongono un minerale è una domanda da non fare o da accettare che la risposta venga dopo aver consultato la relativa tavola. La vera risposta sarebbe: lo so, ma non me lo ricordo. E non è cattiva volontà o fancazzismo è limite funzionale che ls legge ti autorizza ad accettare. Credimi so che si hanno dubbi. So che non è il massimo, so che dispiace ma questo è. Si vada avanti senza remore.
Re: DSA e verifiche scritte
Mi sembra giusto ricordare che ci sono molti studenti con DSA (la totalità dei miei) che possono tranquillamente rispondere a domande sulle nozioni. Questi studenti hanno compromissione di altre abilità ma non di questa.
Mi sembra giusto ricordarlo perchè quando parliamo di ragazzi con DSA che concludono positivamente un percorso liceale parliamo di quelli che ho io (proprio perchè, come dice Spino, nessuna competenza si costruisce senza conoscenze).
A me pare che per onestà sia importante ammettere che un DSA grave è difficile, a volte impossibile, da aggirare con strategie didattiche, e che spesso questi studenti non riescono a raggiungere gli obiettivi minimi (anche se si certifica che invece li hanno raggiunti).
Mi sembra giusto ricordarlo perchè quando parliamo di ragazzi con DSA che concludono positivamente un percorso liceale parliamo di quelli che ho io (proprio perchè, come dice Spino, nessuna competenza si costruisce senza conoscenze).
A me pare che per onestà sia importante ammettere che un DSA grave è difficile, a volte impossibile, da aggirare con strategie didattiche, e che spesso questi studenti non riescono a raggiungere gli obiettivi minimi (anche se si certifica che invece li hanno raggiunti).
serpina- Messaggi : 1455
Data d'iscrizione : 21.02.13
Re: DSA e verifiche scritte
No. Non sono d'accordo. Se gli studenti hanno un Dsa hanno la possibilità di raggiungere almeno risultati almeno sufficienti. Naturalmente un dsa severo con iag medio basso seppur nella norma avrà bisogno di molti anni molto lavoro e molto affiancamento per arrivare a sviluppare strategie di compensazione.
Re: DSA e verifiche scritte
Ire ha scritto: Ci sono cose che si debbono accettare.
Ad esempio il fatto che gli studenti con DSA debbano raggiungere gli obiettivi minimi.
Ben vengano la compensazione e le mappe: nella prova di competenza però lo studente deve farcela da solo (coi suoi strumenti, certo). Può avere in mano la sua grammatica latina ma la versione deve tradurla, può avere i formulari ma il problema deve risolverlo.
Le discipline meno applicative dovrebbero concentrarsi su domande basate ad es. su confronti (tra autori, epoche, testi) o comunque trasversali. Le discipline che hanno necessità assoluta di basarsi su definizioni esatte possono fornire test a risposta multipla in cui la stessa definizione venga riportata con varianti minime e plausibili.
Quello che importa è che non si ceda alla tentazione di farsi andar bene qualunque cosa perchè tanto il ragazzo è un DSA.
serpina- Messaggi : 1455
Data d'iscrizione : 21.02.13
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