DSA e verifiche scritte

Promemoria primo messaggio :

Per i DSA come vi regolereste nell'organizzare una verifica scritta di storia in una terza media?
OK dare più tempo;
OK dare qualche esercizio in meno;
OK trasformare le domande a risposta aperta in domande chiuse;
OK dare la possibilità di recupero all'orale;
Ma concedere una mappa che contenga date, contenuti degli armistizi/trattati/accordi e contenuti delle guerre e nomi e cognomi dei protagonisti mi pare eccessivo o no?

Hermann sono abbastanza d'accordo con te

Ire ha scritto:È un discorso interessante questo.  Avrei una osservazione:
perché tu ti definisci una professionista seria mentre un privato sarebbe disposto a certificare la qualunque?   Vuoi dire che se ti pagassero sottobanco la tua professionalità che hai sopra rivendicato andrebbe a fare un giretto altrove? Dubito si chiami professionalità.

Vista la scemenza che hai detto sopra (secondo cui io sarei una "professionista della matematica" ma non della scuola), mi viene semplcemente il sospetto che tu non sappia proprio che cosa vuol dire "professionalità", quindi smetto di risponderti su questo punto, visto che è perfettamente inutile.

Quest'anno ho in classe un alunno con DSA. Vengo Però sapere che alle medie aveva il sostegno. Come è possibile ciò?

Adhd? Sostegno da 104 o progetto con potenziatori?

104. Poi pare, che i genitori non abbiano più voluto nel sostegno e allora....

non si puo discutere su un "pare"

Ire ha scritto:non si puo discutere su un "pare"

Giusto. Era un ragazzo che aveva la 104 fino alle medie. Poi è diventato improvvisamente DSA. E questa è una certezza

Non è il primo che vedo passare da una 104 a una certificazione di DSA, in uscita dal primo ciclo.
Tra questi il figlio di una cara amica: intero percorso scolastico con disabilità e sostegno a partire da una certificazione precoce alla scuola materna.
In uscita dalla scuola media i terapeuti hanno insistito per il DSA con varie comorbidita' e la certificazione per disabilità non è stata concessa.
La mia impressione è che a cambiare non sia stato il profilo del ragazzo, che pure ha fatto un soddisfacente percorso terapeutico (in base epro a una diagnosi di disabilità), ma che ni 10 anni intercorsi, si siano modificate le maglie per l'attestazione di disabilità e dsa

Guarda non conosco il percorso del ragazzo ovviamente. Ti posso dire che è quello che ha più difficoltà nonostante la collega di italiano insista nel dargli le stesse facilitazioni  applicate ai miei alunni. Io le ho detto di andarci cauta perché all'esame di Stato Il tema lo dovrà fare esattamente come gli altri, non potrà avere domande guida di riferimento o prove equipollenti. E nonostante questo continua ad avere notevoli difficoltà

Ma come cavolo si giustifica, dal punto di vista clinico e dal punto di vista di tutti i principi di fondo sui dsa che ci vengono martellati in testa da decenni, una situazione del genere, ossia una surreale "commutazione" da handicap a dsa?

Delle due l'una: o fino all'anno scorso il ragazzo era contemporaneamente disabile cognitivo e DSA, ma da decenni ci dicono che questo è assolutamente impossibile... oppure prima era disabile cognitivo ma adesso non lo è più, ma in compenso è diventato DSA mentre prima non lo era, cosa che ci viene altrettanto martellato che è ancora più impossibile, perché i DSA sono innati e immodificabili.

A me pare davvero che si sia andati in un loop logico imbarazzante, degno del paradosso di Russell o di Epimenide il Cretese...

non ne dubito... mi metto però anche nei panni della collega di italiano.
Come ci si dovrebbe comportare con un ragazzo che mostra difficoltà del genere e che inizia per di più un percorso di studi superiori? Incrudelire con prove equipollenti per dimostrare la giustezza di una tesi? Trattare il caso da disabilità? mah...

In realtà la cosa non é così straordinaria, ho diversi alunni passati dal sostegno alle elementari al pdp alle medie.Motivazioni dell'apparente stranezza: l'alunno aveva un handicap fisico poi rientrato; l'esperienza con il sostegno è stata giudicata negativamente dalla famiglia; la nuova certificazione é più ottimista della precedente (anche perché così si risparmiano ore di sostegno), l'alunno ha recuperato una parte del deficit.

Certo, la realtà può presentare situazioni molto diverse. Tuttavia un conto è fare un pdp a uno studente che deve gestire il passaggio da sos a non-sos, un conto è fargli una diagnosi di DSA.

È una terza. Se fosse una prima non mi preoccuperei Perché in fondo siamo nella scuola dell'obbligo

carla75 ha scritto:Guarda non conosco il percorso del ragazzo ovviamente. Ti posso dire che è quello che ha più difficoltà nonostante la collega di italiano insista nel dargli le stesse facilitazioni  applicate ai miei alunni. Io le ho detto di andarci cauta perché all'esame di Stato Il tema lo dovrà fare esattamente come gli altri, non potrà avere domande guida di riferimento o prove equipollenti. E nonostante questo continua ad avere notevoli difficoltà

Potrà avere all'esame quello che ha durante l'anno.  Detto questo ti riporto un passaggio delle linee guida 2011

non realizzare le attività didattiche personalizzate e individualizzate, non utilizzare 
gli strumenti compensativi, disapplicare le misure dispensative, collocano l’alunno e lo studente in 
questione in uno stato di immediata inferiorità rispetto alle prestazioni richieste a scuola, e non per 
assenza di “buona volontà”, 

Allenare il ragazzo che ha appena cominciato la terza togliendogli ciò che gli serve per lo stesso allenamento è come chiedere ad un bambino del primo anno della scuola dell'infanzia di leggere e scrivere perché alla primaria dovrà farlo. Senza permettergli il naturale percorso di maturazione e apprendimento graduale ma facendogli richieste per lui al momento non affrontabili, dandogli inoltre brutti voti per la sua incapacità

Credo che si discuta del fatto che gli strumenti per dsa in ogni caso non sono sufficienti. Il tema è se continuare a utilizzare quelli per disabilità.
Non nascondiamo dietro frasi retoriche per favore. Il problema è reale. La diagnosi era per 104 fino a ieri oggi è dsa. Mi pare evidente la difficoltà, per il ragazzo per primo, che se si ritroverà votacci per una sua incapacità, sarà per colpa di chi ha attestato capacità che non ha

Ire ha scritto:

carla75 ha scritto:Guarda non conosco il percorso del ragazzo ovviamente. Ti posso dire che è quello che ha più difficoltà nonostante la collega di italiano insista nel dargli le stesse facilitazioni  applicate ai miei alunni. Io le ho detto di andarci cauta perché all'esame di Stato Il tema lo dovrà fare esattamente come gli altri, non potrà avere domande guida di riferimento o prove equipollenti. E nonostante questo continua ad avere notevoli difficoltà

Potrà avere all'esame quello che ha durante l'anno.  Detto questo ti riporto un passaggio delle linee guida 2011

non realizzare le attività didattiche personalizzate e individualizzate, non utilizzare 
gli strumenti compensativi, disapplicare le misure dispensative, collocano l’alunno e lo studente in 
questione in uno stato di immediata inferiorità rispetto alle prestazioni richieste a scuola, e non per 
assenza di “buona volontà”, 

Allenare il ragazzo che ha appena cominciato la terza togliendogli ciò che gli serve per lo stesso allenamento è come chiedere ad un bambino del primo anno della scuola dell'infanzia di leggere e scrivere perché alla primaria dovrà farlo. Senza permettergli il naturale percorso di maturazione e apprendimento graduale ma facendogli richieste per lui al momento non affrontabili, dandogli inoltre brutti voti per la sua incapacità

Quindi all'esame di Stato il ragazzo potrà utilizzare delle domande guida per il tema di italiano, la famosa scaletta, l'assistenza di un docente, o addirittura fare una traccia diversa? Non mi risultava Grazie dell'informazione

1. Gli studenti con disturbo specifico di apprendimento (DSA), certificato ai sensi della 1. n. 170 del
2010,sono ammessi a sostenere l'esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione secondo
quanto disposto dal precedente articolo 2, sulla base del piano didattico personalizzato.
2. La commissione d'esame, sulla base di quanto previsto dal d.m. n. 5669 del 2011, di attuazione
della legge 8 ottobre 2010, n. 170, nonché dalle Linee Guida allegate al citato provvedimento,
considerati gli elementi fomiti dal consiglio di classe, tiene in debita considerazione le specifiche
situazioni soggettive adeguatamente certificate e, in particolare, le modalità didattiche e le forme di
valutazione individuate nell'ambito dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati. A tal
fine, il consiglio di classe trasmette alla commissione d'esame il piano didattico personalizzato;
sulla base di tale documentazione e di tutti gli elementi fomiti dal consiglio di classe, la
commissione predispone adeguate modalità di svolgimento delle prove scritte e orali.


Om 205 del 11 3 2019 (prendo questa perchè è l'ultimo esame svolto regolarmente ma il fatto che le misure si adottino anche all'esame è già nella 170)

lucetta10 ha scritto:Credo che si discuta del fatto che gli strumenti per dsa in ogni caso non sono sufficienti. Il tema è se continuare a utilizzare quelli per disabilità.
Non nascondiamo dietro frasi retoriche per favore. Il problema è reale. La diagnosi era per 104 fino a ieri oggi è dsa. Mi pare evidente la difficoltà, per il ragazzo per primo, che se si ritroverà votacci per una sua incapacità, sarà per colpa di chi ha attestato capacità che non ha

Retorica? tu pensi sia retorica sostenere che trascurando il bisogno attuale di un ragazzo in età evolutiva limitando quello di cui ha bisogno per apprendere e mantenere la motivazione all'apprendimento sostenendone l'autostiima a favore di una prova che ci sarà fra due anni quando il ragazzo e le sue capacità non saranno più quelli di ora sia retorica?

. L'articolo 3, co. 1 della Legge 104/92 definisce come "persona handicappata colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione".

questo è quanto dice la legge sul riconoscimento dell'handicap. Non solo cognitivo.

Può usare tutti gli strumenti compensativi che deve prepararsi lui. La Commissione non può fornirgli scalette o prove diverse con valore equipollente. Qui stiamo parlando di un ragazzo che nonostante gli venga fornito un materiale molto semplificato non riesce a svolgere la prova in maniera sufficiente

sulla base di tale documentazione e di tutti gli elementi fomiti dal consiglio di classe, la
commissione predispone adeguate modalità di svolgimento delle prove scritte e orali



Credo che più chiaro di così non sia possibile esprimerlo

Adeguaye modalità: computer, mp3, eventualmente le mappe che il ragazzo usa e che devono essere vagliare dalla commissione. Per i ragazzi disabili non si predispongono modalità, si predispongono proprio. La procedura è prevista per legge. E potrebbe prevedere l'apertura della busta, la predisposizione della prova e solo dopo l'inizio per tutti dell'esame. Procedura eccezionale prevista solo per i ragazzi disabili che di solito si evita perché il docente di sostegno prepara la prova sul momento mentre gli altri iniziano a lavorare. Se fosse  come dici tu la commissione, senza l'ausilio del docente di sostegno, dovrebbe interrompere l'esame  dopo l'apertura della busta e predisporre mappe per tutti i dsa. Cosa non contemplata dalla normativa
http://www.integrazionescolastica.it/article/1469

Scherzi Carla? Andiamo sulle leggi e sulle indicazioni ministeriali.

Ire ha scritto:Scherzi Carla?  Andiamo sulle leggi e sulle indicazioni ministeriali.  

 Ne prendo atto. Quindi la commissione interrompe la prova, prepara gli strumenti compensativi per tutti i ragazzi dsa e per tutte le prove e poi da il via all'esame

l'ordinanza sull'esame di Stato è dettagliatissima.