Colpa della scuola progressista?
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Re: Colpa della scuola progressista?
Insinuare l'idea che il disastro della scuola attuale sia dovuto al '68 o alle riforme progressiste (oltre alla riforma della scuola media e a quella dei decreti delegati non ne vedo altre) significa affermare il falso.
Il disastro della scuola attuale è dovuto al ciclo di riforme iniziate nei primi anni '90 con Berlinguer passando per Moratti, Gelmini e Renzi fino agli ultimi ministri, il cui segno non è progressista, ma al contrario neoliberista: autonomia, individualismo spinto, competizione, aziendalizzazione, tentativi di privatizzazione strisciante, scuola intesa come servizio alla persona e non come istituzione dello Stato, elefantiasi burocratica che vede come prime vittime gli stessi docenti, tentativi malcelati di imporre taluni modelli didattici a discapito di altri, gestione delle situazioni di difficoltà degli alunni, totemizzazione della tecnologia e così via. Il tutto si innesta sugli enormi cambiamenti socio-culturali, con la perdita del primato della scuola come agenzia educativa, la crisi della famiglia, la precarizzazione del lavoro, la diffusione di internet e il morbo dei cellulari dati ai bambini praticamente sin dalla culla, con devastanti conseguenze sulle capacità attentive.
Per quello che riguarda solo la scuola si è diffusa una mentalità di semplificazione e riduzione degli obiettivi, con effetti deleteri soprattutto per quanto riguarda la scuola primaria, che non insegna più a leggere, scrivere e fare di conto, ma neanche a stare attenti, comprendere, riassumere, memorizzare. Una mentalità anch'essa rispondente alla logica iper-individualista che permea la scuola insieme all'intera società e che è di fatto profondamente classista, non fornendo agli alunni delle classi sociali disagiate o medie gli strumenti per una progressione sociale, per il famoso "ascensore sociale" e quindi perpetuando l'immobilismo: anche qui non si tratta certo di scelte progressiste o comuniste. Tra le scelte più discutibili adottate dalle maestre quella che sta lentamente decretando la morte del corsivo, che in un'ottica solo strumentale e tecnologica è soltanto un metodo obsoleto di riportare su carta delle parole, mentre in una logica evolutiva è un importante tassello della crescita delle capacità attentive, della motricità fine e di una certa fluidità mentale.
Il disastro della scuola attuale è dovuto al ciclo di riforme iniziate nei primi anni '90 con Berlinguer passando per Moratti, Gelmini e Renzi fino agli ultimi ministri, il cui segno non è progressista, ma al contrario neoliberista: autonomia, individualismo spinto, competizione, aziendalizzazione, tentativi di privatizzazione strisciante, scuola intesa come servizio alla persona e non come istituzione dello Stato, elefantiasi burocratica che vede come prime vittime gli stessi docenti, tentativi malcelati di imporre taluni modelli didattici a discapito di altri, gestione delle situazioni di difficoltà degli alunni, totemizzazione della tecnologia e così via. Il tutto si innesta sugli enormi cambiamenti socio-culturali, con la perdita del primato della scuola come agenzia educativa, la crisi della famiglia, la precarizzazione del lavoro, la diffusione di internet e il morbo dei cellulari dati ai bambini praticamente sin dalla culla, con devastanti conseguenze sulle capacità attentive.
Per quello che riguarda solo la scuola si è diffusa una mentalità di semplificazione e riduzione degli obiettivi, con effetti deleteri soprattutto per quanto riguarda la scuola primaria, che non insegna più a leggere, scrivere e fare di conto, ma neanche a stare attenti, comprendere, riassumere, memorizzare. Una mentalità anch'essa rispondente alla logica iper-individualista che permea la scuola insieme all'intera società e che è di fatto profondamente classista, non fornendo agli alunni delle classi sociali disagiate o medie gli strumenti per una progressione sociale, per il famoso "ascensore sociale" e quindi perpetuando l'immobilismo: anche qui non si tratta certo di scelte progressiste o comuniste. Tra le scelte più discutibili adottate dalle maestre quella che sta lentamente decretando la morte del corsivo, che in un'ottica solo strumentale e tecnologica è soltanto un metodo obsoleto di riportare su carta delle parole, mentre in una logica evolutiva è un importante tassello della crescita delle capacità attentive, della motricità fine e di una certa fluidità mentale.
Ultima modifica di herman il lattoniere il Mer Ott 20, 2021 6:05 pm - modificato 1 volta.
herman il lattoniere- Messaggi : 1676
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Re: Colpa della scuola progressista?
Ah vabbé,
allora
mi permetto
----
di aggiungere
anch'io:
><
Samaga Hukapan Kariyana Turu
senza dimenticare
Cicciput
e
Studentessi.
Comunque quoto in toto il buon herman.
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Ciccio.8- Messaggi : 3319
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Re: Colpa della scuola progressista?
stringiamciacoorte ha scritto:Saggia osservazionelucetta10 ha scritto:O sarà un caso che quando l'affluenza sale e votano questi presunti "indignati", che non ritengono alla loro altezza i politici, arriva al governo il saltimbanco?
Sì, ma anche ovvia. Persino l'elettore che "sposta" i voti da chi non intende più votare, dandoli a quello nuovo che ancora deve valutare, lo sa. Ma appunto, ma in quel caso è uno traslare il voto, mentre il non andare a votare indica proprio che mancano i candidati rappresentativi. Se arriva il governo del saltimbanco è perché prima c'è stato il governo del disattendere. Se poi tu preferisci comunque il primo al secondo, chi ti dice nulla, ma questo è.
sempreconfusa1- Messaggi : 6338
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Re: Colpa della scuola progressista?
lucetta10 ha scritto:
Tu non scrivi programmazioni per le tue classi? Chi te lo scrive se insegni il verbo ballando o cantando?
Il tema della bocciatura alle elementari mi pare abbastanza irrilevante per la situazione generale, ha solo ratificato l'esistente e la tendenza generale a non bocciare è decennale e irreversibile non solo per le norme, non ce la cantiamo!
Che le norme siano quello che sono non c'è dubbio, ma da noi ci si aspetterebbe una riflessione diversa. Registro invece che un forum di docenti non è in grado di fare una riflessione sul proprio lavoro e sulla ricaduta sulla qualità dell'istruzione, ma solo discutere dei demeriti dei sociologi (!) e del governoladro... Eppure alla bisogna tutti a contestare la collega mammina.... Saranno evidentemente capitati solo a me i colleghi fanatici della didattica per competenze, gli altri tutti maestrina dalla penna rossa succubi delle decisioni prese dall'alto
Perché non sono i docenti il male della scuola pubblica, chiaro che non facciano una seria riflessione sulla qualità dell'istruzione nei termini che ti aspetti! Dunque, prima di un decennio fa non esisteva l'insegnante che programmava il proprio insegnamento? Mancava la collega "mammina" da contestare? Non esisteva il docente che regalava voti o li gonfiava? Tutti fenomeni di questi ultimi anni? E la scuola starebbe nello sfascio in cui si trova per questo? Io non credo, e appunto mi pare che se la riflessione della Mastrocola e marito si limiti a questo, avrebbe fatto meglio a tenersela per sé. Non ho letto il libro, per cui non mi spingo oltre, ma la premessa che hai postato è già abbastanza per fare cadere le braccia.
Un conto è se tu non bocci perché sei contraria alla bocciatura, o lo fai per facilitarti il compito e non avere problemi, e allora ne rispondi certamente; un altro è prevedere normativamente un sistema di istruzione semplificato che non porti a penalizzare nessuno se non raggiunge quegli obiettivi ma magari è molto bravo nel colorare, come dice avido.
sempreconfusa1- Messaggi : 6338
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