"Valutazione della didattica" da parte degli studenti
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"Valutazione della didattica" da parte degli studenti
Promemoria primo messaggio :
Salve a tutti. Non so se sono nella sezione giusta, e nel caso me ne scuso. Nel mio Istituto si vorrebbe introdurre un modello per proporre agli studenti un "giudizio" sulla didattica dei docenti. L'approvazione per ora è stata rinviata. Il "modello" proposto dai rappresentanti d'Istituto nel Consiglio d'Istituto è stato in parte modificato da alcuni colleghi ma prevede in gran parte domande a risposta multipla con giudizi da 1 a 5. La modalità di somministrazione sarebbe in via di definizione (online o cartacea ma comunque anonima) e volontaria. Sarei interessato al vostro parere e a riferimenti normativi in merito. Grazie!
Salve a tutti. Non so se sono nella sezione giusta, e nel caso me ne scuso. Nel mio Istituto si vorrebbe introdurre un modello per proporre agli studenti un "giudizio" sulla didattica dei docenti. L'approvazione per ora è stata rinviata. Il "modello" proposto dai rappresentanti d'Istituto nel Consiglio d'Istituto è stato in parte modificato da alcuni colleghi ma prevede in gran parte domande a risposta multipla con giudizi da 1 a 5. La modalità di somministrazione sarebbe in via di definizione (online o cartacea ma comunque anonima) e volontaria. Sarei interessato al vostro parere e a riferimenti normativi in merito. Grazie!
poseidon7- Messaggi : 11
Data d'iscrizione : 17.03.21
Re: "Valutazione della didattica" da parte degli studenti
Difatti non è il sondaggino in forma di questionario ad apparire fuori luogo. Anche perché ne ho già visti un paio nei licei, condotti in chiave molto soft, pubblicati sul giornalino della scuola e riportati poi sul sito della stessa. Senza nomi o altre specifiche, sembrava pure spiritoso, almeno tanto quanto si dimostrava inutile ai fini del vero miglioramento, il cui Piano è già affidato a personale qualificato.
Lo abbiamo ripetuto decine di volte, fatti salvi i casi di palesi e gravi inadempienze del personale docente, opportunamente individuate, segnalate e gestite da chi di dovere, c'è poco da valutare dal lato utente.
Il feedback così raccolto, non è quello didattico, ma quello relativo alla convivenza scolastica di docenti e discenti, che mira a mettere nero su bianco un po' di tutto. Dalle voci che girano in corridoio, alle convinzioni condivise, alle accuse lanciate più o meno velatamente a questo o quel docente da alcune fazioni (gruppi classe, parziali o compatti - dove anche i genitori hanno peso e influenze), ai desiderata su compiti e programmi che solitamente vengono candidamente discussi e verbalizzati nelle assemblee di classe. Fino a sconfinare nella rilevazione e classificazione di simpatie, antipatie, battute celebri, momenti memorabili (in aula o in gita), nomi, città, cose, animali, ecc...
Una raccolta di cosucce già note, che hanno valenza valutativa quanto una spazzola per calvi, ma sempre buone per metter su il prossimo spettacolo nell'assemblea cogestita, dove non devono mancare pure le imitazioni.
Lo abbiamo ripetuto decine di volte, fatti salvi i casi di palesi e gravi inadempienze del personale docente, opportunamente individuate, segnalate e gestite da chi di dovere, c'è poco da valutare dal lato utente.
Il feedback così raccolto, non è quello didattico, ma quello relativo alla convivenza scolastica di docenti e discenti, che mira a mettere nero su bianco un po' di tutto. Dalle voci che girano in corridoio, alle convinzioni condivise, alle accuse lanciate più o meno velatamente a questo o quel docente da alcune fazioni (gruppi classe, parziali o compatti - dove anche i genitori hanno peso e influenze), ai desiderata su compiti e programmi che solitamente vengono candidamente discussi e verbalizzati nelle assemblee di classe. Fino a sconfinare nella rilevazione e classificazione di simpatie, antipatie, battute celebri, momenti memorabili (in aula o in gita), nomi, città, cose, animali, ecc...
Una raccolta di cosucce già note, che hanno valenza valutativa quanto una spazzola per calvi, ma sempre buone per metter su il prossimo spettacolo nell'assemblea cogestita, dove non devono mancare pure le imitazioni.
Ciccio.8- Messaggi : 3319
Data d'iscrizione : 24.02.15
Re: "Valutazione della didattica" da parte degli studenti
Salve. Volevo aggiornarvi per chiederVi se è il "giusto" modo di procedere da parte della Dirigenza. Il collegio per votare il questionario è stato calendarizzato. Nella convocazione del collegio è stata richiesta l'adesione ad una "commissione" (così è chiamata nella comunicazione) che dovrà lavorare sul questionario.
I nomi dei membri di tale "commissione" sono stati poi pubblicati su un'altra comunicazione successiva e sono stati indicati come componenti di un "gruppo di lavoro". E' il giusto modo di procedere? Non andrebbe fatto un decreto di nomina ad hoc, eventualmente votato dal collegio? Vi sarei grato se mi forniste appigli normativi. Grazie!
I nomi dei membri di tale "commissione" sono stati poi pubblicati su un'altra comunicazione successiva e sono stati indicati come componenti di un "gruppo di lavoro". E' il giusto modo di procedere? Non andrebbe fatto un decreto di nomina ad hoc, eventualmente votato dal collegio? Vi sarei grato se mi forniste appigli normativi. Grazie!
poseidon7- Messaggi : 11
Data d'iscrizione : 17.03.21
Re: "Valutazione della didattica" da parte degli studenti
Normativi di cosa? Si tratta di una iniziativa fatta da voi quindi non regolata da norme...nominate un po' come vi pare! Il comitato di valutazione della scuola è preposto a altri incarichi
Dubito tra l'altro che il collegio abbia a disposizione tutti questi nominativi per fare una selezione dei membri.
Dubito tra l'altro che il collegio abbia a disposizione tutti questi nominativi per fare una selezione dei membri.
lucetta.10- Messaggi : 720
Data d'iscrizione : 06.02.22
Re: "Valutazione della didattica" da parte degli studenti
Oppenheimer ha scritto:
Non sapevo che il collegio fosse un organo legislativo..
Addirittura " norma la valutazione dei docenti "
..e poi mi si prende in giro se parlo di " scuole - feudo" , strutture totalmente indipendenti e autonome in cui il feudatario di questa citta- stato ha potere di vita e di morte sui suoi sottoposti.
troppe sono le cose che non sai e che dovresti studiare
herman il lattoniere- Messaggi : 1676
Data d'iscrizione : 15.11.17
Re: "Valutazione della didattica" da parte degli studenti
Se i membri di un organo collegiale “normano in autonomia” non vedo cosa c’entri il feudo… il solito paragone sgangherato… semmai con una polis greca
lucetta.10- Messaggi : 720
Data d'iscrizione : 06.02.22
Re: "Valutazione della didattica" da parte degli studenti
poseidon7 ha scritto:Salve. Volevo aggiornarvi per chiederVi se è il "giusto" modo di procedere da parte della Dirigenza. Il collegio per votare il questionario è stato calendarizzato. Nella convocazione del collegio è stata richiesta l'adesione ad una "commissione" (così è chiamata nella comunicazione) che dovrà lavorare sul questionario.
I nomi dei membri di tale "commissione" sono stati poi pubblicati su un'altra comunicazione successiva e sono stati indicati come componenti di un "gruppo di lavoro". E' il giusto modo di procedere? Non andrebbe fatto un decreto di nomina ad hoc, eventualmente votato dal collegio? Vi sarei grato se mi forniste appigli normativi. Grazie!
Come avrai già letto, dal tuo primo spunto in poi il dibattito si allargato parecchio, si discute dell'opportunità stessa di organizzare questa meraviglia.
Interessante ora tornare all'origine. Anche a me piacerebbe sapere come andrà avanti la cosa nella tua scuola.
Per grandi linee come sarà impostato e gestito il tutto, cosa verrà "valutato" in concreto, qualcuna delle domande inserite.
Proiettaci nella scuola 3.0.
Ciccio.8- Messaggi : 3319
Data d'iscrizione : 24.02.15
Re: "Valutazione della didattica" da parte degli studenti
[quote="herman il lattoniere"]Perché no?
Perché un sondaggio del genere presuppone una visione di scuola simile a quella di qualunque impresa fornitrice di servizi: un parrucchiere, un ristorante, una palestra, aziende in concorrenza tra di loro da sottoporre a recensioni in stile tripadvisor: "le tagliatelle sono arrivate dopo mezz'ora, ed erano fredde". E' la visione di cui Ire è da anni sfacciata portatrice, che contraddice il dettato costituzionale della scuola e che, francamente, mi fa orrore.
Una cosa del genere anziché fluidificare e rasserenare i rapporti tra scuola e famiglia, tra docenti ed alunni, li inasprirebbe e li burocratizzerebbe. Abbiamo già visto quello che è successo per quanto riguarda la trasparenza di cartone del registro elettronico: oltre a costringere i docenti a lavorare di fatto PER il registro elettronico, aumentando il loro carico di lavoro per fare anche cose che prima facevano gli stessi alunni (ad esempio scrivere i compiti sul loro diario, cosa utile ed educativa), ha fatto sì che ogni voto messo, anche quello dell'interrogazioncina volante, sia oggetto di contestazione e richiesta di chiarimenti da parte delle famiglie. Ogni voto di scrutinio difforme dalla media aritmetica presentata dal registro elettronico richiede un grande sforzo giustificativo da parte dei docenti, malgrado non ci sia UN SOLO passaggio della normativa che dica che la valutazione finale debba coincidere con la media delle valutazioni in itinere. "Grazie" al registro elettronico i giudizi sono compilati automaticamente, con un'inutile spreco di tempo da parte dei docenti e la totale illeggibilità del giudizio da parte delle famiglie.
Ormai siamo andati molto avanti nella strada della burocratizzazione e della conflittualizzazione dei rapporti tra docenti e famiglie, ma non è la strada giusta. La strada giusta è la fiducia reciproca: i genitori dovrebbero avere fiducia dei docenti, anziché contestarli a ogni piè sospinto per il voto, per le scelte didattiche, per lo stile; i docenti dovrebbero avere fiducia nelle famiglie, ma non lo possono fare a causa della aggressività e della sfiducia dimostrata ogni giorno dai genitori, alimentati da registri elettronici e demenziali proposte di sondaggio e che spesso sfociano in assurdi ricorsi. Al contrario le ingerenze dei genitori sono sempre più forti e ormai riguardano le scelte didattiche vere e proprie: non solo troppi compiti o pochi compiti, ma anche critiche su argomenti trattati, argomenti non trattati, rimproveri per i figli, addirittura sul loro modo di insegnare, di spiegare, di valutare... e in questo, purtroppo va detto, i più agguerriti sono i genitori degli alunni con PDP, che pretendono spesso approcci contrari alle scelte didattiche dell'insegnante e la previsione di una serie di strumenti dispensativi e misure compensative che va ben oltre quelli ritenuti utili dai docenti del consiglio di classe.
All'università il ruolo dei docenti è molto diverso e la loro figura è molto più rispettata, nessuno si sogna di contestare i loro metodi, le scelte didattiche o il loro valore scientifico, per cui i questionari di gradimento, per quanto sostanzialmente inutili, coprono una sfera molto più limitata: la puntualità alle lezioni e ai colloqui extra-lezione, la disponibilità, l'organizzazione, i servizi a latere e cose del genere; nessuno si sogna di contestare il docente perché il "bambino", poverino, è stato licenziato con 18 all'esame. Nella scuola questa chiarezza sul ruolo del docente non esiste, demolita già dall'autonomia scolastica, dai registri elettronici e da una forte carenza di fondi e disorganizzazione per cui è sempre il docente a dover sopperire alle carenze dell'istituzione; basti pensare che la maggior parte della didattica a distanza finora attuata è stata fatta tramite i dispositivi dei docenti e spesso nella forma mista che prevede la contemporaneità tra didattica in presenza e a distanza, chiaramente a detrimento della sua efficacia.
Ma continuiamo così, ad armare i genitori contro i docenti, alimentiamo la guerra tra i primi e i secondi, così tutto andrà per il meglio.
Quoto in pieno!
Perché un sondaggio del genere presuppone una visione di scuola simile a quella di qualunque impresa fornitrice di servizi: un parrucchiere, un ristorante, una palestra, aziende in concorrenza tra di loro da sottoporre a recensioni in stile tripadvisor: "le tagliatelle sono arrivate dopo mezz'ora, ed erano fredde". E' la visione di cui Ire è da anni sfacciata portatrice, che contraddice il dettato costituzionale della scuola e che, francamente, mi fa orrore.
Una cosa del genere anziché fluidificare e rasserenare i rapporti tra scuola e famiglia, tra docenti ed alunni, li inasprirebbe e li burocratizzerebbe. Abbiamo già visto quello che è successo per quanto riguarda la trasparenza di cartone del registro elettronico: oltre a costringere i docenti a lavorare di fatto PER il registro elettronico, aumentando il loro carico di lavoro per fare anche cose che prima facevano gli stessi alunni (ad esempio scrivere i compiti sul loro diario, cosa utile ed educativa), ha fatto sì che ogni voto messo, anche quello dell'interrogazioncina volante, sia oggetto di contestazione e richiesta di chiarimenti da parte delle famiglie. Ogni voto di scrutinio difforme dalla media aritmetica presentata dal registro elettronico richiede un grande sforzo giustificativo da parte dei docenti, malgrado non ci sia UN SOLO passaggio della normativa che dica che la valutazione finale debba coincidere con la media delle valutazioni in itinere. "Grazie" al registro elettronico i giudizi sono compilati automaticamente, con un'inutile spreco di tempo da parte dei docenti e la totale illeggibilità del giudizio da parte delle famiglie.
Ormai siamo andati molto avanti nella strada della burocratizzazione e della conflittualizzazione dei rapporti tra docenti e famiglie, ma non è la strada giusta. La strada giusta è la fiducia reciproca: i genitori dovrebbero avere fiducia dei docenti, anziché contestarli a ogni piè sospinto per il voto, per le scelte didattiche, per lo stile; i docenti dovrebbero avere fiducia nelle famiglie, ma non lo possono fare a causa della aggressività e della sfiducia dimostrata ogni giorno dai genitori, alimentati da registri elettronici e demenziali proposte di sondaggio e che spesso sfociano in assurdi ricorsi. Al contrario le ingerenze dei genitori sono sempre più forti e ormai riguardano le scelte didattiche vere e proprie: non solo troppi compiti o pochi compiti, ma anche critiche su argomenti trattati, argomenti non trattati, rimproveri per i figli, addirittura sul loro modo di insegnare, di spiegare, di valutare... e in questo, purtroppo va detto, i più agguerriti sono i genitori degli alunni con PDP, che pretendono spesso approcci contrari alle scelte didattiche dell'insegnante e la previsione di una serie di strumenti dispensativi e misure compensative che va ben oltre quelli ritenuti utili dai docenti del consiglio di classe.
All'università il ruolo dei docenti è molto diverso e la loro figura è molto più rispettata, nessuno si sogna di contestare i loro metodi, le scelte didattiche o il loro valore scientifico, per cui i questionari di gradimento, per quanto sostanzialmente inutili, coprono una sfera molto più limitata: la puntualità alle lezioni e ai colloqui extra-lezione, la disponibilità, l'organizzazione, i servizi a latere e cose del genere; nessuno si sogna di contestare il docente perché il "bambino", poverino, è stato licenziato con 18 all'esame. Nella scuola questa chiarezza sul ruolo del docente non esiste, demolita già dall'autonomia scolastica, dai registri elettronici e da una forte carenza di fondi e disorganizzazione per cui è sempre il docente a dover sopperire alle carenze dell'istituzione; basti pensare che la maggior parte della didattica a distanza finora attuata è stata fatta tramite i dispositivi dei docenti e spesso nella forma mista che prevede la contemporaneità tra didattica in presenza e a distanza, chiaramente a detrimento della sua efficacia.
Ma continuiamo così, ad armare i genitori contro i docenti, alimentiamo la guerra tra i primi e i secondi, così tutto andrà per il meglio.
Quoto in pieno!
dolcetto- Messaggi : 1758
Data d'iscrizione : 28.09.09
Re: "Valutazione della didattica" da parte degli studenti
2. Perché di standardizzato non c'è nulla e con la valutazione vedi solo quello che vuoi o che credi di vedere.lucetta.10 ha scritto:In quest’ultimo intervento ci sono tutte le ragioni del mio dissenso verse simili velleitarie (respingo di nuovo la vergognosa allusione alla “paura” o al solo apparentemente più addomesticato “timore”) iniziative.
2. Imposizione di parametri legati a generici desiderata dei discenti nell’orientamento della didattica. La qualità della didattica a scuola, cara Ire, è sottoposta continuamente a controllo dell’efficacia tramite la valutazione. Non mi dilungo su questioni odiosamente “teoriche” arcinote a un insegnante, ma mi soffermo solo sul camuffamento per cui un servizio che si fonda sulla valutazione (anche standardizzata nazionale) sfuggirebbe alla valutazione. La verifica degli apprendimenti serve anche a orientare la didattica e misurarne l’efficacia. Cosa credi faccia un docente di fronte a una prova per tutti insufficiente?
Diciamocela allora tutta, in un punto 3: si vogliono imporre alla scuola parametri di valutazione fuffosi e ultronei per la misurazione di questa fantomatica efficienza del servizio: non più valutazione della capacità di trasmettere apprendimenti, ma dilatazione della sfera della relazione e dei buoni sentimenti. “Da migliorare” non significa rendere più efficace a svolgere il ruolo di docente, ma di entrare in empatia con l’utenza secondo la solita stucchevole concezione della scuola come prolungamento (o sostituto) della famiglia. Sono dunque certa che non concorderemmo su cosa misurare e su cosa renderebbe questo servizio “più migliore”.
4. Per quella classe: e siamo di nuovo all’imposizione di un modello di personalizzazione estrema, che dietro la guida di un questionario diventerebbe perfino “a richiesta”. Per quel docente: mah… addirittura “lo si fa nel nostro interesse”, retorica veramente insopportabile.
3. Non so quali parametri avesse in mente, ma:
A. Il docente spiega in modo chiaro? Sì, No... perché no? Va troppo veloce? Ha una pessima parlantina? Parla a bassa voce? E' noioso?
B. Il docente è disposto fornire chiarimenti o rispiegare? Cosa non sempre così scontata. Si potrebbe aggiungere se le verifiche sono coerenti con gli esercizi svolti in classe e assegnati a casa.
C. Le modalità delle prove sono definite in modo chiaro? Altro punto che potrebbe anche spiegare alcuni voti.
D. Quante ore studi a settimana? Facile mentire su questo, ma può essere un indicatore importantissimo, se usato in modo responsabile.
E. Segui le lezioni? Sì, no, a volte, ecc...
F. Il docente stimola l'interesse per la sua materia?
G. Sei interessato agli argomenti trattati? Questi due punti li ho "rubati" dai questionari universitari.
H. Se previsto, quante volte hai usufruito del laboratorio? Ecco, questo punto interessa più me ma immagina che bello per un potenziale nuovo iscritto sapere che in un istituto TECNICO il laboratorio è stato usato 3 volte in un anno.
Penserei anche a domande come: la roba che si fa è facile, difficile, giusta, troppo complicata, troppo banale? Si usa il cervellino o bisogna solo ripetere la lezioncina a memoria? E così via...
Comunque per accorgersi se una classe non segue o se fa ben poco a casa non bisogna essere un genio, ma immagina tutte quelle situazioni intermedie, dove i voti neanche sono insufficienti ma 5 classi su 5 mi dicono all'unanimità che spiego male o che si addormentano in classe. Immagina rendersi conto che se la materia non interessa a nessuno e il laboratorio si usa 3 volte, forse le due cose potrebbero essere collegate.
Non capisco perché ridurre tutto a stucchevolezze, empatia, tarapia tapioco, tapioco tarapia...
Vogliamo anche i parametri su quanto sia umano l'insegnante, giusto, empatico o altro? Io non avrei alcun problema, per me sono aspetti così scontati che non dovrebbero neanche esserci dubbi.
4. Sarebbe un male un modello di personalizzazione estrema? Se spinto fino a livelli qui temuti, con tanto di orari variabili e classi parallele a scelta, sono sicuro che ne beneficeremmo tutti e gli studentelli complessivamente lavorerebbero molto di più.
Schiavo- Messaggi : 91
Data d'iscrizione : 14.12.21
Re: "Valutazione della didattica" da parte degli studenti
lucetta.10 ha scritto:Un modello che paventa procedure aziendaliste e immette gli alunni prima che i docenti in una logica computativa burocratica e procedurale tipica del modello produttivo, in cui si sentano finalmente clienti e non fruitori di un servizio con obblighi e diritti, primo tra tutti quello ad una istruzione di qualità che può non coincidere con i propri "desiderata" e le proprie aspirazioni personali (anzi, che magari ambisce a crearne e a fondare un pensiero critico! Dio non voglia!).
Non è un caso che si citino a sostegno iniziative simili nell'università, un modello educativo dove ormai la logica aziendalista è ampiamente sdoganata.
E non è un caso che in questo modello si pretenda una "partecipazione" di "azionisti" che rivendicano diritto ad essere accreditati al processo e a valutarlo a prescindere dalla formazione per farlo ("pago... pretendo" oppure "ma non siete pagati con le tasse?").
E non è un caso si ragioni in termini di classe o alunno, perchè il cliente va crogiolato nelle sue richieste personali e ombelicali, che coincidono tout court con i suoi bisogni da soddisfare. Se vendo la saponetta ho bisogno di intercettare i gusti del compratore, se offro un servizio pubblico essenziale si deve prescindere dai gusti del compratore e stabilire quale sia l'interesse generale
Ma se invece coincidesse? Se venisse fuori che i docenti con punteggi più bassi fossero effettivamente i peggiori?
No, un modello dove un docente che non sa spiegare viene massacrato, giustamente. Il che non vuol dire che a scuola in automatico funzionerebbe allo stesso modo, è da verificare, ma non prendiamo l'università come esempio di logica aziendalista contro la buona didattica, è quanto di più contrario alla realtà.
E invece c'è molto da valutare.Ciccio.8 ha scritto:Lo abbiamo ripetuto decine di volte, fatti salvi i casi di palesi e gravi inadempienze del personale docente, opportunamente individuate, segnalate e gestite da chi di dovere, c'è poco da valutare dal lato utente.
Io vorrei vedere se ci fosse realmente questo personale competente che valuta ogni singolo docente, con tanto di telecamere in classe.antalia ha scritto:una discussione che si accartoccia su se stessa perché vi è la solita paladina della scuola "tailor-made" personalizzabile e modellabile che possiamo migliorare con il questionarietto che bacchetta i professori, una massa di incompetenti o pavidi che temono di risultare sgraditi o si sentono giudicati da ragazzini che spesso sono carenti di capacità valutative perfino delle proprie performance!
un docente che lavora non teme alcun giudizio, se proviene da personale competente dotato di terzietà e con una finalità migliorativa pedagogica, ma qui si parla di un giudizio-recensione dato da alunni, sicuramente influenzati da fattori soggettivi e non attendibili che ha alcuna valenza costruttiva ,ma è uno strumento di critica e un 'ulteriore arma per mettere alla gogna ancor più i docenti, già ora alle prese con genitori pretensiosi senza averne motivo e ingerenti fino all'inverosimile senza averne le competenze, utilizzando le leggi solo a loro vantaggio paventando lo spauracchio del ricorso a ogni pie sospinto!
ma anche no!
Ah, non ho problemi ad ammettere che sarei il primo a non volere dei vecchietti che vengono nel mio cantiere a dire come devo fare il lavoro di carpenteria.
Schiavo- Messaggi : 91
Data d'iscrizione : 14.12.21
Re: "Valutazione della didattica" da parte degli studenti
Oppenheimer ha scritto:Come fa ad avere l'età delle tartarughe delle Galapagos ed essere alla seconda supplenza?
Semplice, basta che sei stato licenziato e hai 40/50/60 anni e non trovi più lavoro… Perché a quell’età nel privato non ti vuole più nessuno, anche se hai anni e anni di esperienza in un determinato settore. Si parla molto della disoccupazione giovanile, ma in realtà il vero problema è dai 35/40 in su, e lo sarà sempre di più con le situazioni che stiamo vivendo… Io ho iniziato a insegnare a 40 anni.
hypernova- Messaggi : 2145
Data d'iscrizione : 26.05.14
Re: "Valutazione della didattica" da parte degli studenti
Oppenheimer ha scritto:
eta' (...) ed essere alla seconda supplenza
e' vietato diventare vecchi ?
ci si deve suicidare ? si deve diventare docenti
a "_giro_chiuso_" (scuola => uni => scuola) ?
hypernova : >
mie aggiunte
> Semplice,
basta che sei stato licenziato e hai 40/50/60 anni
e a quell'eta' nel privato non ti vuole piu' nessuno,
anche se hai anni e anni di esperienza
esatto
http://www.atdal.eu/chi-siamo/
aggiungo anche senza alcuna colpa
semplicemente a causa di una delocalizzazione
o di una ristrutturazione
https://www.ilfattoquotidiano.it/tag/delocalizzazione/
anche se molto qualificati
c'e' il tentativo da parte
di certi gruppi di potere (criminali per me)
di far fare anche a chi insegna la stessa fine
[Scuola, scopri quanto sono vecchi gli insegnanti di tuo figlio]
https://www.infodata.ilsole24ore.com/2020/09/29/scuola-scopri-quanto-vecchi-gli-insegnanti-figlio/
> io ho iniziato a insegnare a 40 anni
siamo in due
io con esami finiti in tesi
causa graduatorie tutte esaurite
sulla materia della prima supplenza
preso un giorno di permesso per la laurea
(3107)
Ultima modifica di evolved_seasparrow_1 il Mer Mar 23, 2022 10:39 pm - modificato 1 volta. (Motivazione : microaggiustamenti)
evolved_seasparrow_1- Messaggi : 1018
Data d'iscrizione : 15.08.21
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