DAD per viaggi all'estero

Promemoria primo messaggio :

Buonasera,
voglio rendervi partecipi delle mie "disavventure" scolastiche: la DS della mia scuola chiede a noi docenti di esprimerci se favorevoli o meno alla DAD per un alunno che sarà all'estero per venti giorni.
I colleghi si sono espressi con un sì e con un no via whatsapp. Io ho detto che mi rifiuto e che attendo  una circolare con indicazioni precise.
Ma è normale tutto ciò?!?!

caspita! la soluzione era a portata di mano... basta un meet e qualche consiglio pratico (impartito da chi?), tutto bonario e informale mi raccomando, e soprattutto ognuno per sé... aspettare eventuali e neanche sicure indicazioni dal rinnovo del contratto proprio no!

@melia ha scritto:
Personalmente agirei così: no DaD per futili motivi, ma fino a che la DaD è attiva per lo studente in quarantena lo studente all'estero, se lo desidera, si può collegare come uditore. Non esiste che la DaD sia attivata solo per lui.

Questo è comprensibile da un punto di vista umano, considerando anche che il docente lavora nella scuola inclusiva; tuttavia, se l'atteggiamento del DS (e dunque della scuola) rimane in bilico, lasciando a singoli insegnanti l'onere di scegliere e di decidere in merito, non lo trovo giusto comunque. Da un lato, le discrepanze tra vari alunni non si eliminerebbero (alcuni docenti possono decidere in un modo e altri in un altro), e inoltre c'è la tendenza a non trovare più un limite tra il consentito o il non consentito, e questo comunque rimarrebbe un precedente, da riportare in caso di dissenso nel futuro.

Se però dici che in sede di votazione collegiale, ti mostreresti a favore (e magari venisse approvato) allora rientrerebbe a far parte della autonomia dell'istituto, e allora già avrebbe una giustificazione maggiore.

Oppenheimer ha scritto:
Le intrusioni nelle lezioni online sono dovute al fatto che i docenti non hanno adottato quelle misure basilari di protezione degli accessi come i codici monouso
Si tratta di ingenuità, come i prof che non fanno il logout dal registro elettronico e magari l ora dopo un ragazzo trova sul pc la pagina aperta di argo della prof. De Bellis e ne approfitta..
Non è un problema della dad in se

E ti pareva che non trovi solo l'occasione per dire che sono brontosauri che non sanno usare il pc; tu tra l'altro sei del settore, e grazie che lo sai usare, ma a causa del covid i docenti sono stati catapultati a forza nell'ambito digitale, obbligati a lavorarci pur non avendo specifiche competenze in merito, che vanno ben al di là di quelle generiche dello spegnimento/accensione di un dispositivo, in termini di sicurezza e di altre problematiche correlate. Lasciare aperta la sessione poi, non è sempre sinonimo di incompetenza (come ti piace sempre pensare); molto spesso è la fretta, la disattenzione, il fatto che comunque devi tenerlo aperto mentre scrivi i compiti e le lezioni svolte e con l'occhio che hai nel centro della fronte devi pure garantire che non accada nulla in classe mentre sei al cambio dell'ora...insomma tutte situazioni simili.

Va anche aggiunto che ampliare la platea di chi ha diritto a fare dad equivale anche a raddoppiare,triplicare etc etc, le occasioni in cui l'insegnante si sdoppia, essendo responsabile di ciò che accade in aula e contemporaneamente fuori, pur non avendo il dono dell'ubiquità come certi santi.

Direi che i famosi Baletti bisogna pure metterli.

sempreconfusa1 ha scritto:... inoltre c'è la tendenza a non trovare più un limite tra il consentito o il non consentito, e questo comunque rimarrebbe un precedente, da riportare in caso di dissenso nel futuro.

Il mio "Non esiste che la DaD sia attivata solo per lui" si riferisce proprio a questo, creare un precedente con il quale non si sa più dove si può andare a parare.

lucetta.10 ha scritto:
L'argomento centrale è la possibilità di attivare la DaD per prolungate assenze su domanda inoltrata per le vie brevi al CdC.
Io che sono una mente semplice credevo fosse solo attivabile per ragioni legate all'emergenza Covid, ma come al solito andiamo ognuno per conto nostro e ci sbrachiamo in autonomia.

Leggo (e vedo anche, ahinoi) che si ritiene "normale" per lungo degenti (ma anche "medio") e oscuri casi "veramente eccezionali", che addirittura si dovrebbe aprire un'istruttoria per vagliare le "ragioni" di un allontanamento familiare e sincerarci dello "stato di necessità" e della probità della circostanza; ora che addirittura perfezionerebbe "la scuola in ospedale" trasformandola naturaliter in scuola "senza ospedale" visto che verrebbe meno l'istruzione in presenza dell'insegnante (che sarebbe poi la peculiarità della scuola in ospedale).

A puro scopo informativo: l'anno scorso ho fatto lezione a distanza ad alunno ospedalizzato, come previsto da progetto-accordo-convenzione (non so il termine preciso) con l'USR, che ha predisposto anche piattaforma apposita con un registro del prof dove segnare lezioni, contenuti, ecc.

Anni fa altri miei colleghi, sempre in base ad accordi-progetti-ecc., hanno fatto lezioni a domicilio a un alunno con problemi di salute che ne impedivano la frequenza in istituto per lungo tempo.

Quindi non c'è solo la scuola "in ospedale" per studenti con problemi di salute.

Appunto, ma direi che un po' tutti noi potremmo citare casi ante 2020.

Sono situazione ampiamente regolamentate con protocolli e convenzioni...

Improvvisamente si avverte la necessità di coinvolgere consigli e collegi in decisioni per non sprecare presunte competenze acquisite durante la pandemia e creare millanta disomogeneità di trattamento... in sostanza appaltando una convenzione tra enti pubblici alla singola scuoletta con i suoi mezzi e la solita "buona volontà" coi fichi secchi (che ci vuole a attivare un meet?).

Capiamoci: non escludo che in futuro l'orientamento diventi proprio questo home made, ma non si dica che si attiverà qualcosa di inedito perché l'effetto sarà addio piattaforma apposita, protocollo, accordo...tutto alla buona e gratis. Non mi si dica che per un bambino di scuola primaria impossibilitato alla frequenza è meglio il collegamento al cellulare della maestra qualche ora al giorno con una classe rumorosa, piuttosto che la maestra a casa a fare lezione domiciliare, come è da sempre! Vedrai che se iniziamo a millantare di poter fare noi, in futuro la maestra a casa questi bambini se la sognano!

lucetta.10 ha scritto:Appunto, ma direi che un po' tutti noi potremmo citare casi ante 2020.

Sono situazione ampiamente regolamentate con protocolli e convenzioni...

Improvvisamente si avverte la necessità di coinvolgere consigli e collegi in decisioni per non sprecare presunte competenze acquisite durante la pandemia e creare millanta disomogeneità di trattamento... in sostanza appaltando una convenzione tra enti pubblici alla singola scuoletta con i suoi mezzi e la solita "buona volontà" coi fichi secchi (che ci vuole a attivare un meet?).

Capiamoci: non escludo che in futuro l'orientamento diventi proprio questo home made, ma non si dica che si attiverà qualcosa di inedito perché l'effetto sarà addio piattaforma apposita, protocollo, accordo...tutto alla buona e gratis. Non mi si dica che per un bambino di scuola primaria impossibilitato alla frequenza è meglio il collegamento al cellulare della maestra qualche ora al giorno con una classe rumorosa, piuttosto che la maestra a casa a fare lezione domiciliare, come è da sempre! Vedrai che se iniziamo a millantare di poter fare noi, in futuro la maestra a casa questi bambini se la sognano!

Sarebbe già un sogno avere le maestre a scuola, regolarmente,  altroché le maestre a casa!

Chissà se qualcuno cambierà idea quando vedrà il piccolo angelo collegarsi dalla cabina della "Costa Fascinosa" per avere le sue preziosissime lezioni on line

avvocatodeldiavolo3 ha scritto:Chissà se qualcuno cambierà idea quando vedrà il piccolo angelo collegarsi dalla cabina della "Costa Fascinosa" per avere le sue preziosissime lezioni on line

Solitamente chi fa una vacanza non si mette a seguire lezioni on line.
Qua si parla magari del ragazzino marocchino che va al funerale di uno zio a Casablanca, e ci sta una settimana. Non è quindi una classica vacanza ed è giusto che la scuola possa farlo seguire.
Comunque c è molto di meglio che fare le crociere con Costa.

mac67 ha scritto:

A puro scopo informativo: l'anno scorso ho fatto lezione a distanza ad alunno ospedalizzato, come previsto da progetto-accordo-convenzione (non so il termine preciso) con l'USR, che ha predisposto anche piattaforma apposita con un registro del prof dove segnare lezioni, contenuti, ecc.

Ma non in contemporanea mentre la facevi alla classe, immagino...oppure sì?

Oppenheimer ha scritto:

avvocatodeldiavolo3 ha scritto:Chissà se qualcuno cambierà idea quando vedrà il piccolo angelo collegarsi dalla cabina della "Costa Fascinosa" per avere le sue preziosissime lezioni on line

Solitamente chi fa una vacanza non si mette a seguire lezioni on line.
Qua si parla magari del ragazzino marocchino che va al funerale di uno zio a Casablanca, e ci sta una settimana. Non è quindi una classica vacanza ed è giusto che la scuola possa farlo seguire.
Comunque c è molto di meglio che fare le crociere con Costa.

Adesso i viaggi non devono essere neanche lunghi!

...è giusto perchè? E cosa deve produrre alla scuola, il certificato di morte di zio o basta autocertificazione? Perchè non sindachiamo anche sulla durata a questo punto... un funerale non dura mica una settimana, non è che gli altri giorni questo ragazzino fa visita al parentame e magari va al mare col cugino di secondo grado? Come la configuriamo la visita al parentame? Livello crociera o livello veglia funebre? E mettiamo che sia un matrimonio? Quella è una festa... sto ragazzino si va a divertire! Non è più giusto o ricade nella fattispecie?

sempreconfusa1 ha scritto:

mac67 ha scritto:

A puro scopo informativo: l'anno scorso ho fatto lezione a distanza ad alunno ospedalizzato, come previsto da progetto-accordo-convenzione (non so il termine preciso) con l'USR, che ha predisposto anche piattaforma apposita con un registro del prof dove segnare lezioni, contenuti, ecc.

Ma non in contemporanea mentre la facevi alla classe, immagino...oppure sì?

Il progetto riguarda esclusivamente lezioni personalizzate, al di fuori dall'orario di lezione (e pagate).

In contemporanea con la classe pure, come per tutti gli studenti costretti a casa per il covid, ma questa era l'attività "normale".