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consigli studio dsa
Promemoria primo messaggio :
Buongiorno a tutti
sono un insegnante di sostegno in una scuola superiore. Volevo chiedere qualche consiglio a chi magari è più esperto sul tema DSA
Avete idee o consigli che non siano sempre le solite cose per migliorare lo studio autonomo?
Ci sono dei ragazzi che fanno davvero una grande fatica nella comprensione del testo. Come fanno a studiare?
Davvero le sintesi vocali sono uno strumento utile? (Loro non le hanno mai provate e sto cercando di capire se e come proporgliele).
Alcuni vorrebbero sempre che usciamo a gruppetti e io magari gli racconto in modo semplice gli argomenti di studio, facendo esempi e mostrando immagini.
Questo li aiuta, ma non posso farlo sempre (i gruppi ruotano sempre, a parte i ragazzini con 104 che in genere ci sono dentro sempre) e rimane il problema dello studio a casa.
Anche se studiano tanto, poi il giorno dopo non ricordano nulla. Farli ripetere tante volte in realtà con loro non sembra funzionare molto. Oppure sanno bene la prima parte, ma nulla della seconda e non riescono a collegare bene i concetti. Inoltre, quando espongono magari ricordano bene gli esempi, ma non riescono a dare definizioni generali. E il problema in alcuni è così accentuato che è una grande fatica in certe materie raggiungere i famosi "obiettivi minimi" per il 6.
Idee, consigli, strategie?
Buongiorno a tutti
sono un insegnante di sostegno in una scuola superiore. Volevo chiedere qualche consiglio a chi magari è più esperto sul tema DSA
Avete idee o consigli che non siano sempre le solite cose per migliorare lo studio autonomo?
Ci sono dei ragazzi che fanno davvero una grande fatica nella comprensione del testo. Come fanno a studiare?
Davvero le sintesi vocali sono uno strumento utile? (Loro non le hanno mai provate e sto cercando di capire se e come proporgliele).
Alcuni vorrebbero sempre che usciamo a gruppetti e io magari gli racconto in modo semplice gli argomenti di studio, facendo esempi e mostrando immagini.
Questo li aiuta, ma non posso farlo sempre (i gruppi ruotano sempre, a parte i ragazzini con 104 che in genere ci sono dentro sempre) e rimane il problema dello studio a casa.
Anche se studiano tanto, poi il giorno dopo non ricordano nulla. Farli ripetere tante volte in realtà con loro non sembra funzionare molto. Oppure sanno bene la prima parte, ma nulla della seconda e non riescono a collegare bene i concetti. Inoltre, quando espongono magari ricordano bene gli esempi, ma non riescono a dare definizioni generali. E il problema in alcuni è così accentuato che è una grande fatica in certe materie raggiungere i famosi "obiettivi minimi" per il 6.
Idee, consigli, strategie?
Carolina9- Messaggi : 42
Data d'iscrizione : 14.03.22
Re: consigli studio dsa
carla75 ha scritto:Intanto noi non lavoriamo dolo per Uda (per fortuna). Ogni uda presuppone un argomento unico che ogni docente declina per la sua disciplina. Ad esempio il limoncello per sala, oppure il menù pasquale, la sicurezza per cucina e così via. Ogni disciplina decide cosa fare e come collegare lavorando però per competenza e questo è il grosso problema.
Ma diciamoci la verità, tutto questo è SCUOLA?
E' ISTRUZIONE?
A me non sembra.
A me sembra un blando surrogato di quello che dovrebbero fare i servizi sociali, oppure i corsi di formazione professionale puramente pratici che NON rientrano nella definizione di "scuola", o i cosiddetti "navigator" da affiancare a quelli che prendono reddito di cittadinanza.
Non è scuola.
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: consigli studio dsa
Guarda posso risponderti che io non farei fare mai ai miei nipoti questo tipo di scuola. attenzione L'idea iniziale del ministero era quella di sperimentare questo tipo di percorso nella scuola professionale per poi traslarla ai tecnici e infine ai licei. Nulla di tutto ciò si è verificato, secondo me perché si sono resi conto che la cosa non funziona. Per quanto riguarda la mia osservazione posso dirti questo: se sei un pochino sveglio puoi fare questa scuola occhi chiusi senza studiare nulla, Basta semplicemente un poco di intuito. Diventa quasi impossibile per i ragazzi con BES, i quali difficilmente riescono a dimostrare competenze anche elementari.paniscus_2.1 ha scritto:carla75 ha scritto:Intanto noi non lavoriamo dolo per Uda (per fortuna). Ogni uda presuppone un argomento unico che ogni docente declina per la sua disciplina. Ad esempio il limoncello per sala, oppure il menù pasquale, la sicurezza per cucina e così via. Ogni disciplina decide cosa fare e come collegare lavorando però per competenza e questo è il grosso problema.
Ma diciamoci la verità, tutto questo è SCUOLA?
E' ISTRUZIONE?
A me non sembra.
A me sembra un blando surrogato di quello che dovrebbero fare i servizi sociali, oppure i corsi di formazione professionale puramente pratici che NON rientrano nella definizione di "scuola", o i cosiddetti "navigator" da affiancare a quelli che prendono reddito di cittadinanza.
Non è scuola.
Ultima modifica di carla75 il Mar Mar 22, 2022 10:58 pm - modificato 1 volta.
carla75- Messaggi : 5790
Data d'iscrizione : 26.10.10
Re: consigli studio dsa
Carolina9 ha scritto:Per lezione interattiva intendo lezione che coinvolga anche gli studenti, magari ponendo domande, facendo riflettere sulle parole chiave, facendo riassumere a voce i contenuti già visti...serpina tu insegni in una scuola che è molto diversa dalla mia. Chi si iscrive al liceo dovrebbe avere propensione per lo studio teorico e il liceo tendenzialmente deve preparare all'università. Un ragazzo dsa al liceo si presume viaggi tranquillamente con gli strumenti compensativi che sa usare in autonomia etc
Un ragazzo che sceglie il professionale in generale si aspetta magari una didattica laboratoriale (e se ne fa pochissima), spesso ha difficoltà di apprendimento, i suoi interessi sono molto concreti e settoriali etc..insomma non voglio dire che i ragazzi al professionale non devono studiare ma penso sia giusto in linea di massima proporre metodi diversi
Hai ragione, gradi e ordini diversi certamente affrontano il dsa in modi diversi, è inevitabile e giusto che sia così. I problemi che ho al liceo dipendono proprio dalla natura astratta dell'impostazione di tutte le discipline del curricolo. In verità buona parte dei miei studenti con diagnosi di dsa marcia abbastanza bene ma si tratta di ragazzi con difficoltà molto lievi, direi impercettibili, diagnosticati tardi e che non usano -per propria scelta- nessuno strumento compensativo ad eccezione e di banali accorgimenti gestionali (interrogazioni programmate, cose così). Nelle loro prestazioni non è riconoscibile "a occhio nudo" alcuna difficoltà tipica di un dsa. I problemi emergono con i ragazzi con difficoltà più evidenti, diagnosticati precocemente e che presentano il quadro tipico del dsa: in questo casi il percorso liceale diventa da subito una guerra (in cui le famiglie hanno ahimè parte attiva) e le strategie solitamente consigliate si rivelano difficilmente applicabili a contenuti esclusivamente teorici e astratti. Le famiglie si aspettano la strategia didattica che permetta ai loro figli di aggirare il disturbo e raggiungere gli obiettivi della classe, ai docenti sembra che questa strategia non esista. Sono, nella mia esperienza, situazioni senza uscita.
serpina- Messaggi : 1455
Data d'iscrizione : 21.02.13
Re: consigli studio dsa
No non dovrebbe. Ha compiti diversi.carla75 ha scritto:Ovviamente non si può togliere la potestà genitoriale per il solo fatto di essere noncurante nei bisogni dei figli. Ma ogni volta che un genitore fa ricorso al TAR per la bocciatura del proprio figlio andrebbe verificato anche se:Ire ha scritto:Il genitore non è lì per onere contrattuale, Carla, se non fa quello che deve e il figlio non ce la fa non ce la fa e basta. a meno di essere accusato di incuria ma è un altro disorso.
La scuola è diversa ci sono obblighi collegati ad un contratto sottoscritto e c'è un datore di lavoro al quale rendere conto.
Per quanto riguarda i soldi (immagino tu ti riferisca all'indennità di frequenza) le poche volte che viene concessa bisogna dimostrare che ci sono attività extrascolastiche di studio. Un ragazzino che frequenta solo la scuola non la ottiene l'indennità.
- il ragazzo ha fatto logopedia
- porta a scuola il computer
- è seguito a casa
- Segue i corsi di recupero a scuola
- esegue i compiti assegnati quotidianamente
- porta la calcolatrice al compito di matematica
Re: consigli studio dsa
Se fossi in te mi leggerei qual he sentenza recent3Ire ha scritto:No non dovrebbe. Ha compiti diversi.carla75 ha scritto:Ovviamente non si può togliere la potestà genitoriale per il solo fatto di essere noncurante nei bisogni dei figli. Ma ogni volta che un genitore fa ricorso al TAR per la bocciatura del proprio figlio andrebbe verificato anche se:Ire ha scritto:Il genitore non è lì per onere contrattuale, Carla, se non fa quello che deve e il figlio non ce la fa non ce la fa e basta. a meno di essere accusato di incuria ma è un altro disorso.
La scuola è diversa ci sono obblighi collegati ad un contratto sottoscritto e c'è un datore di lavoro al quale rendere conto.
Per quanto riguarda i soldi (immagino tu ti riferisca all'indennità di frequenza) le poche volte che viene concessa bisogna dimostrare che ci sono attività extrascolastiche di studio. Un ragazzino che frequenta solo la scuola non la ottiene l'indennità.
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carla75- Messaggi : 5790
Data d'iscrizione : 26.10.10
Re: consigli studio dsa
Me le potresti passare? È documentazione importante che potrebbe cambiare le cosecarla75 ha scritto:Se fossi in te mi leggerei qual he sentenza recent3Ire ha scritto:No non dovrebbe. Ha compiti diversi.carla75 ha scritto:Ovviamente non si può togliere la potestà genitoriale per il solo fatto di essere noncurante nei bisogni dei figli. Ma ogni volta che un genitore fa ricorso al TAR per la bocciatura del proprio figlio andrebbe verificato anche se:Ire ha scritto:Il genitore non è lì per onere contrattuale, Carla, se non fa quello che deve e il figlio non ce la fa non ce la fa e basta. a meno di essere accusato di incuria ma è un altro disorso.
La scuola è diversa ci sono obblighi collegati ad un contratto sottoscritto e c'è un datore di lavoro al quale rendere conto.
Per quanto riguarda i soldi (immagino tu ti riferisca all'indennità di frequenza) le poche volte che viene concessa bisogna dimostrare che ci sono attività extrascolastiche di studio. Un ragazzino che frequenta solo la scuola non la ottiene l'indennità.
- il ragazzo ha fatto logopedia
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Re: consigli studio dsa
https://www.orizzontescuola.it/conferma-bocciatura-per-alunni-con-dsa-e-bes-alcune-sentenze/
Quella più importante è la sentenza del friuli-venezia Giulia di cui però mi dispiace non trovo il testo. Molto esaustiva dei doveri che deve espletare la scuola e quelli degli alunni e quindi della famiglia
Quella più importante è la sentenza del friuli-venezia Giulia di cui però mi dispiace non trovo il testo. Molto esaustiva dei doveri che deve espletare la scuola e quelli degli alunni e quindi della famiglia
carla75- Messaggi : 5790
Data d'iscrizione : 26.10.10
Re: consigli studio dsa
Ho cercato anche io e il testo non si trova (strano). Comunque, dandola per buona, carla in nessun punto parla di inadempienze della famiglia. Dice solo che sono troppo poche le violazioni contestate per giustificare le insufficienze.
Re: consigli studio dsa
Purtroppo ho trovato solo uno stralcio ma la sentenza era molto più analitica
Nella documentazione dei ricorsi presentati risulta spesso una effettiva difficoltà
relazionale tra la scuola e la famiglia del minore con DSA, come sottolineato dalla
sentenza breve n. 420 del 12 ottobre 2011 del TAR Friuli Venezia Giulia, ove si
sottolinea che “(...) appare evidente che la maggior parte dei richiami annotati – e che si
sono poi risolti negli indicatori negativi che hanno penalizzato la valutazione finale –risentono pesantemente di una mancata partecipazione da parte della famiglia
all’organizzazione degli adempimenti scolastici
Nella documentazione dei ricorsi presentati risulta spesso una effettiva difficoltà
relazionale tra la scuola e la famiglia del minore con DSA, come sottolineato dalla
sentenza breve n. 420 del 12 ottobre 2011 del TAR Friuli Venezia Giulia, ove si
sottolinea che “(...) appare evidente che la maggior parte dei richiami annotati – e che si
sono poi risolti negli indicatori negativi che hanno penalizzato la valutazione finale –risentono pesantemente di una mancata partecipazione da parte della famiglia
all’organizzazione degli adempimenti scolastici
carla75- Messaggi : 5790
Data d'iscrizione : 26.10.10
Re: consigli studio dsa
Rileggo, Carolina, con molto apprezzamento per la tua delicatezza però credo che sia necessario fare lo sforzo di fiducia verso le famiglie parlando molto chiaramente dell'unica possibilità concreta che esiste per l'apprendimento in caso di DSA. Un lavoro sinergico tra scuola e famiglia. Con tutta la buona volontà del mondo se solo a scuola si lavora o solo a casa di lavora non si arriva da nessuna parte. Cosa deve fare la scuola? Compensativi, dispensativi, didattica attenta ai vari stili di apprendimento verifiche ben proposte e valutazioni adeguate valutazioni. Ma fatto questo (e c'è un mondo dentro) l'alunno va a casa e deve imparare e lo stesso impegno della scuola ce lo deve mettere la famiglia aiutandolo nella gestione organizzativa del lavoro, sostenendolo affiancandolo nello studio trovando insieme a lui le strategie migliori e assolutamente personali per richiamare quanto appreso e saperlo utilizzare... Se l famiglia non può farlo perché non ha tempo o non è capace per forza di cose allo stato attuale, deve rivolgersi a qualcuno che lo faccia. E deve sapere di doverlo fare.anche se delicato il discorso va affrontato. Cara famiglia, noi facciamo tutta la nostra parte ma tu devi fare la tua se vogliamo davvero fare in modo che questo ragazzo emerga e abbia tutte le possibilità nella vita adulta. Non ci sono altre strade. La spesa può essere importante ma ci sono anche opportunità gratuite. Oppure ci si mette lì vicino a lui e si impara. Un bel discorso chiaro è indispensabile. Fiducia professionalità elasticità autocritica e obbiettivi chiari da parte di tutti. Alunni compresi e accompagnatiCarolina9 ha scritto:Si si hanno il diario o comunque l'agenda ..è strano??:'D comunqje fai conto che io insegno in un professionale ma il mio indirizzo è molto tranquillo, maggioranza femminile, alunni con difficoltà ma sul piano della disciplina grossi problemi direi che non ce ne sono...guarda le famiglie sono "tranquille" nel senso che non sono di quelle famiglie che vengono a sindacare su ciò che viene fatto a scuola, però dai colloqui che comunque abbiamo fatto non traspare affatto consapevolezza su cosa comportano i dsa, necessità di cambiare metodo di studio etc. A volte li aiutano loro in prima persona nello studio, ma sempre con la solita modalità "leggo e ripeto" e con loro non funziona. Tra l'altro entrambi i ragazzi con più difficoltà son stati diagnosticati tardi e la cosa mi pare proprio assurda perché le difficoltà sono davvero evidenti
Per questo dico che secondo me servirebbe una figura specializzata però è chiaro che se devono pagarla di tasca loro diventa un discorso delicato il consigliargliela
Re: consigli studio dsa
Non so Ire, secondo me la scuola non può fare affidamento su questo (in generale, non mi riferisco a queste specifiche famiglie). Mettiamo che una famiglia non abbia né il livello culturale sufficiente ad aiutare il figlio né le risorse sufficienti a pagare una persona specializzata. Può la scuola rimproverare loro questo? No. Non è colpa loro se la loro situazione è questa. L'istruzione di base è obbligatoria e gratuita, garantita a tutti senza discriminazioni di sorta. Lo stato e la scuola devono farsi carico di tali situazioni. Ma: la legge non lo prevede e la scuola non ha i mezzi. Poi si può benissimo tentare un dialogo il più costruttivo possibile con le famiglie. Ma se un ragazzo ha genitori che magari nemmeno parlano in italiano che facciamo? Oppure magari hanno tanti figli di cui occuparsi, oppure si tratta di una famiglia monogenitoriale con poche risorse o mille altre cose. No, se bisogna dare a tutti pari opportunità non ci si può aspettare che le famiglie siano tutte uguali. Altro conto invece è la famiglia trascurante che non li manda a scuola etc, ma quello è un altro paio di maniche
Carolina9- Messaggi : 42
Data d'iscrizione : 14.03.22
Re: consigli studio dsa
Conosco bene la situazione di cui mi parli. Condivido la tua analisi e la tua preoccupazione ma ritengo che la famiglia abbia il diritto di sapere come stanno le cose (a costo di prendersi degli insulti, che non sono poi così impossibili) Ci sono famiglie che lo farebbero di aiutare i figli (o di farli aiutare) ma non hanno abbastanza conoscenza da arrivare a vederne il bisogno. Queste sono famiglie "da salvare" aiutandole a capire. Ci sono famiglie trascuranti o noncuranti. Queste non si riescono a cambiare ma hanno il diritto di sapere. Anzi, è bene che queste comunicazioni vengano verbalizzate. E' un mondo difficile Carolina, ci lavoriamo ma le contraddizioni sono talmente tante che si fa quello che si può
Re: consigli studio dsa
Sì sì, ma infatti hai ragione. Mettere la famiglia di fronte alla realtà che noi percepiamo è giusto, penso sia anche suo diritto, ma da lì in poi non è che sempre segua una soluzione. Bisogna cercare di capire cosa sta dietro alla specifica situazione e poi si fa quel che si può....
Carolina9- Messaggi : 42
Data d'iscrizione : 14.03.22
Re: consigli studio dsa
L unica cosa che non prevede la legge è l'insegnante di sostegno per i dsa. Ma l'autonomia scolastica e la legge stessa non impediscono ad esempioCarolina9 ha scritto:Non so Ire, secondo me la scuola non può fare affidamento su questo (in generale, non mi riferisco a queste specifiche famiglie). Mettiamo che una famiglia non abbia né il livello culturale sufficiente ad aiutare il figlio né le risorse sufficienti a pagare una persona specializzata. Può la scuola rimproverare loro questo? No. Non è colpa loro se la loro situazione è questa. L'istruzione di base è obbligatoria e gratuita, garantita a tutti senza discriminazioni di sorta. Lo stato e la scuola devono farsi carico di tali situazioni. Ma: la legge non lo prevede e la scuola non ha i mezzi.
Di utilizzare volontari in affiancamento ai singoli ragazzi
Di organizzare doposcuola specialistici con le associazioni
Le opportunità non mancano di certo basta volerlo fare.
Re: consigli studio dsa
Beh, non è proprio così. Abbiamo già detto che le programmazioni possono essere affrontate in maniera molto diversa visto che l'insegnante di sostegno può lavorare direttamente ed esclusivamente sui nuclei fondanti delle discipline al fine di garantire il raggiungimento degli stessi. Il ragazzo dsa segue il normale programma salvo poi ovviamente dover raggiungere la sufficienza. per ragazzi con Pei la normativa prevede addirittura prove equipollenti ossia diverse da quelle della classe purché con la stessa Valenza formativa. In tutte le prove I ragazzi hanno diritto ad avere il sostegno del docente specializzato quindi la presenza del docente di sostegno incide non solo nella preparazione ma anche nella verifica. Dell'esame di Stato abbiamo già parlato abbondantementeIre ha scritto:L unica cosa che non prevede la legge è l'insegnante di sostegno per i dsa. Ma l'autonomia scolastica e la legge stessa non impediscono ad esempioCarolina9 ha scritto:Non so Ire, secondo me la scuola non può fare affidamento su questo (in generale, non mi riferisco a queste specifiche famiglie). Mettiamo che una famiglia non abbia né il livello culturale sufficiente ad aiutare il figlio né le risorse sufficienti a pagare una persona specializzata. Può la scuola rimproverare loro questo? No. Non è colpa loro se la loro situazione è questa. L'istruzione di base è obbligatoria e gratuita, garantita a tutti senza discriminazioni di sorta. Lo stato e la scuola devono farsi carico di tali situazioni. Ma: la legge non lo prevede e la scuola non ha i mezzi.
Di utilizzare volontari in affiancamento ai singoli ragazzi
Di organizzare doposcuola specialistici con le associazioni
Le opportunità non mancano di certo basta volerlo fare.
carla75- Messaggi : 5790
Data d'iscrizione : 26.10.10
Re: consigli studio dsa
Fatto sta che il sostegno non c'è. Non capisco poi il motivo per cui parli di om
Re: consigli studio dsa
Dove ho parlato di om?Ire ha scritto:Fatto sta che il sostegno non c'è. Non capisco poi il motivo per cui parli di om
carla75- Messaggi : 5790
Data d'iscrizione : 26.10.10
Re: consigli studio dsa
Certo, quando si lavora con un ragazzo con limiti cognitivi si cerca di trovare gli elementi fondanti di ogni disciplina escludendo quelli non fondamentali per il percorso di studio. Il ragazzo deve sapere Risolvere un sistema? Certo,! Ma sicuramente non utilizzerà mai Cramer. Almeno non per gli obiettivi successivi di un istituto professionale alberghiero Mentre l'insegnante lo spiega, io potenzio l'apprendimento del metodo della sostituzione o della riduzione. a lui Cramer non verrà chiesto nemmeno al compito.
carla75- Messaggi : 5790
Data d'iscrizione : 26.10.10
Re: consigli studio dsa
Io nelle classi ci lavoro da un po' di anni e ne ho girate diverse. Qua si richiedono al docente competenze da Wonder Woman o da Superman, ma è già tanto se uno riesce a starci in classe (docente di sostegno o di potenziamento, ultimamente sempre più spesso sballottato a fare supplenze e mi riferisco al docente di sostegno e non tanto a quello di potenziamento e sì, con la scusa dell'emergenza covid i coordinatori di plesso lo fanno con l'acquiscienza della dirigenza) , ripeto si richiedono competenze assurde, ma se vedo un insegnante che riesce a farla quella lezione è già tanto.
Gli alunni (spesso) non ascoltano, non gliene frega assolutamente nulla della lezione, l'insegnante di classe deve ripetere la consegna più banale dalle 5 alle 20 volte, perché quando ascolta uno non ascolta l'altro, si sintonizzano solo quando lo decidono loro, i livelli di attenzione sono veramente bassi, bambini che in terza primaria non si sanno allacciare le scarpe e che in prima non si sanno ancora slacciare un bottone, emotività molto fragile, anche il rimprovero più blando suscita reazione che vanno dal dispetto/collera al pianto, per chiedere loro di fare qualcosa devi usare una serie di formule che manco i lacchè, non puoi essere direttivo, infatti quando poi alcuni bambini vanno a fare test dagli specialisti non performano come si suol dire perché non sono abituati alla richiesta diretta e senza fronzoli, genitori che sono più infantili dei figli, qualsiasi cosa, fosse anche scrivere un ritardo sul registro, la prendono come diretta frecciata al proprio ego, famiglie disastrate, classi assemblate con tutte le problematiche citate insieme e molto di più, una sfilza infinita di supplenti, malpagati, maltrattati, sfruttati, ai quali si chiede di seguire corsi su corsi (ovviamente di tasca propria per i quali non arriverà MAI un ritorno economico ma solo una perdita economica), formazione, formazione, formazione che se lo sapevo forse conveniva fare il formatore, ma sono soldi su soldi che non tornano indietro perché non siamo tutti Milord e non si vive di sola aria.
I formatori poi guarda caso raramente insegnano, praticamente mai, laureati di pedagogia o psicologia o scienze dell'educazione che però con il piffero che ci vanno in classe, nelle classi vere, giorno dopo giorno, anno dopo anno, goccia dopo goccia, fino ad essere logorati.
Un mio amico dice che con quello che guadagna un insegnante è già tanto se si alza dal letto e va al lavoro.
È tutto quello che gira intorno all'insegnamento che è assurdo, si chiede all'insegnante di fare mille cose e di farle per anni eh, ma poi vai a scuola e non ci sono neanche gli insegnanti di sostegno che sono a coprire qualche buco, ah-ah, sembra una barzelletta ma è tutto vero.
Gli alunni (spesso) non ascoltano, non gliene frega assolutamente nulla della lezione, l'insegnante di classe deve ripetere la consegna più banale dalle 5 alle 20 volte, perché quando ascolta uno non ascolta l'altro, si sintonizzano solo quando lo decidono loro, i livelli di attenzione sono veramente bassi, bambini che in terza primaria non si sanno allacciare le scarpe e che in prima non si sanno ancora slacciare un bottone, emotività molto fragile, anche il rimprovero più blando suscita reazione che vanno dal dispetto/collera al pianto, per chiedere loro di fare qualcosa devi usare una serie di formule che manco i lacchè, non puoi essere direttivo, infatti quando poi alcuni bambini vanno a fare test dagli specialisti non performano come si suol dire perché non sono abituati alla richiesta diretta e senza fronzoli, genitori che sono più infantili dei figli, qualsiasi cosa, fosse anche scrivere un ritardo sul registro, la prendono come diretta frecciata al proprio ego, famiglie disastrate, classi assemblate con tutte le problematiche citate insieme e molto di più, una sfilza infinita di supplenti, malpagati, maltrattati, sfruttati, ai quali si chiede di seguire corsi su corsi (ovviamente di tasca propria per i quali non arriverà MAI un ritorno economico ma solo una perdita economica), formazione, formazione, formazione che se lo sapevo forse conveniva fare il formatore, ma sono soldi su soldi che non tornano indietro perché non siamo tutti Milord e non si vive di sola aria.
I formatori poi guarda caso raramente insegnano, praticamente mai, laureati di pedagogia o psicologia o scienze dell'educazione che però con il piffero che ci vanno in classe, nelle classi vere, giorno dopo giorno, anno dopo anno, goccia dopo goccia, fino ad essere logorati.
Un mio amico dice che con quello che guadagna un insegnante è già tanto se si alza dal letto e va al lavoro.
È tutto quello che gira intorno all'insegnamento che è assurdo, si chiede all'insegnante di fare mille cose e di farle per anni eh, ma poi vai a scuola e non ci sono neanche gli insegnanti di sostegno che sono a coprire qualche buco, ah-ah, sembra una barzelletta ma è tutto vero.
Ellie*- Messaggi : 654
Data d'iscrizione : 02.12.17
Re: consigli studio dsa
Tutto vero Ellie ma sai che ci sono altre possibilità che ci sono formatori che in classe ci stanno, che ci sono formazioni valide personalizzate gratuite. Purtroppo più c'è bisogno di aprire le porte più molti docenti le chiudono la complessità sociale richiede una gestione multidisciplinare. Per ora è faticoso realizzarla .
Re: consigli studio dsa
Ire ha scritto:Tutto vero Ellie ma sai che ci sono altre possibilità che ci sono formatori che in classe ci stanno, che ci sono formazioni valide personalizzate gratuite. Purtroppo più c'è bisogno di aprire le porte più molti docenti le chiudono la complessità sociale richiede una gestione multidisciplinare. Per ora è faticoso realizzarla .
Il tema non è solo l'onere economico.
Multidisciplinare non significa in nessun modo che bisogna aprire le porte a associazioni private senza alcun controllo da parte dell'ente pubblico e cooperative che si servono di partite iva e educatori sottopagati o tirocinanti come avviene attualmente.
E soprattutto non vuole dire che questo sia auspicabile su larga scala e come prospettiva per il futuro. Sia per i ragazzi alle cui cure li si vorrebbe affidare, sia per la direzione privatistica che si vorrebbe dare al servizio pubblico e al settore dell'assistenza allo studio
lucetta.10- Messaggi : 720
Data d'iscrizione : 06.02.22
Concordo.
Ellie* ha scritto:Io nelle classi ci lavoro da un po' di anni e ne ho girate diverse. Qua si richiedono al docente competenze da Wonder Woman o da Superman, ma è già tanto se uno riesce a starci in classe (docente di sostegno o di potenziamento, ultimamente sempre più spesso sballottato a fare supplenze e mi riferisco al docente di sostegno e non tanto a quello di potenziamento e sì, con la scusa dell'emergenza covid i coordinatori di plesso lo fanno con l'acquiscienza della dirigenza) , ripeto si richiedono competenze assurde, ma se vedo un insegnante che riesce a farla quella lezione è già tanto.
Gli alunni (spesso) non ascoltano, non gliene frega assolutamente nulla della lezione, l'insegnante di classe deve ripetere la consegna più banale dalle 5 alle 20 volte, perché quando ascolta uno non ascolta l'altro, si sintonizzano solo quando lo decidono loro, i livelli di attenzione sono veramente bassi, bambini che in terza primaria non si sanno allacciare le scarpe e che in prima non si sanno ancora slacciare un bottone, emotività molto fragile, anche il rimprovero più blando suscita reazione che vanno dal dispetto/collera al pianto, per chiedere loro di fare qualcosa devi usare una serie di formule che manco i lacchè, non puoi essere direttivo, infatti quando poi alcuni bambini vanno a fare test dagli specialisti non performano come si suol dire perché non sono abituati alla richiesta diretta e senza fronzoli, genitori che sono più infantili dei figli, qualsiasi cosa, fosse anche scrivere un ritardo sul registro, la prendono come diretta frecciata al proprio ego, famiglie disastrate, classi assemblate con tutte le problematiche citate insieme e molto di più, una sfilza infinita di supplenti, malpagati, maltrattati, sfruttati, ai quali si chiede di seguire corsi su corsi (ovviamente di tasca propria per i quali non arriverà MAI un ritorno economico ma solo una perdita economica), formazione, formazione, formazione che se lo sapevo forse conveniva fare il formatore, ma sono soldi su soldi che non tornano indietro perché non siamo tutti Milord e non si vive di sola aria.
I formatori poi guarda caso raramente insegnano, praticamente mai, laureati di pedagogia o psicologia o scienze dell'educazione che però con il piffero che ci vanno in classe, nelle classi vere, giorno dopo giorno, anno dopo anno, goccia dopo goccia, fino ad essere logorati.
Un mio amico dice che con quello che guadagna un insegnante è già tanto se si alza dal letto e va al lavoro.
È tutto quello che gira intorno all'insegnamento che è assurdo, si chiede all'insegnante di fare mille cose e di farle per anni eh, ma poi vai a scuola e non ci sono neanche gli insegnanti di sostegno che sono a coprire qualche buco, ah-ah, sembra una barzelletta ma è tutto vero.
Mi trovi assolutamente concorde, io trovo una totale distanza tra la normativa, i corsi di formazione e la realtà della scuola. La situazione sta diventando sempre più insostenibile.
Ariel*- Messaggi : 7
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