Sostegno "in incognito"
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Cinderella
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Sostegno "in incognito"
Promemoria primo messaggio :
Ciao!
Riporto questo argomento da un altro forum.... visto che stavamo andando su questioni OT ;;;-)
La discussione proviene da qui https://www.orizzontescuolaforum.net/t37529p45-studente-minaccia-suicidio
Rispondo brevemente.... In questo caso l'insegnante di sostegno NON è affatto un fantasma... ANZI! ;-)
Come sapete, specialmente alle superiori, ci sono casi di ragazzi che rifiutano l'insegnante di sostegno... non per questioni personali ma perché non accettano di essere considerati in situazione di handicap... Temono il confronto con i compagni, hanno paura di essere derisi e cose del genere...
Questi ragazzi devono essere presi con le pinze: se io mi siedo accanto ad uno di questi ragazzi dicendogli che sono di sostegno e che sono lì per aiutarlo, ottengo un rifiuto...
E' inutile in questo caso insistere o impuntarsi: si ottiene l'opposto.... L'intervento di questo tipo in questo caso non solo NON è efficace ma è addirittura dannoso...
E allora che cosa si fa?
Si cerca di fare in modo di essere accettati... di solito si può procedere in questo modo: io mi presento alla classe dicendo che sono insegnante della classe (e non dico nessuna bugia) e che sono lì per aiutare chi ne avesse bisogno...
E di fatto quindi aiuto tutti... Faccio in modo che tutti mi chiamino quando hanno bisogno di aiuto...
Di solito ciò accade e quindi anche Pierino mi chiama... perché non ha nessun motivo di sentirsi trattato in modo diverso dagli altri...
In altri casi, aiutando i compagni, si può attivare il tutoring... I compagni aiutano Pierino!
Con gli adolescenti assolutamente non bisogna imporsi... ma bisogna procedere con rispetto...
Se volete altri chiarimenti: ne parliamo QUI, non nel forum sugli esami di stato!
Ciao da Cindy ;-)
PS: Per quanto riguarda il "vergognarsi"... Non c'è motivo di vergognarsi, ma ognuno ha diritto ad avere una privacy (!) e di dire agli altri solo le cose che ritiene di dover dire... Lo stesso vale per il ragazzo H: ha diritto di non dire agli altri di avere problemi... ;-)
Ciao!
Riporto questo argomento da un altro forum.... visto che stavamo andando su questioni OT ;;;-)
giovanna onnis ha scritto:paniscus ha scritto:Ma per quale motivo i compagni non dovrebbero sapere che uno di loro ha il sostegno? E' una cosa vergognosa e imbarazzante che deve essere tenuta nascosta?
E soprattutto, come fanno tecnicamente a non vederlo?
L'attività di sostegno non si svolge in classe con tutti gli altri?
Boh...
Lisa
Probabilmente è un insegnante di sostegno FANTASMA !!!!!
La discussione proviene da qui https://www.orizzontescuolaforum.net/t37529p45-studente-minaccia-suicidio
Rispondo brevemente.... In questo caso l'insegnante di sostegno NON è affatto un fantasma... ANZI! ;-)
Come sapete, specialmente alle superiori, ci sono casi di ragazzi che rifiutano l'insegnante di sostegno... non per questioni personali ma perché non accettano di essere considerati in situazione di handicap... Temono il confronto con i compagni, hanno paura di essere derisi e cose del genere...
Questi ragazzi devono essere presi con le pinze: se io mi siedo accanto ad uno di questi ragazzi dicendogli che sono di sostegno e che sono lì per aiutarlo, ottengo un rifiuto...
E' inutile in questo caso insistere o impuntarsi: si ottiene l'opposto.... L'intervento di questo tipo in questo caso non solo NON è efficace ma è addirittura dannoso...
E allora che cosa si fa?
Si cerca di fare in modo di essere accettati... di solito si può procedere in questo modo: io mi presento alla classe dicendo che sono insegnante della classe (e non dico nessuna bugia) e che sono lì per aiutare chi ne avesse bisogno...
E di fatto quindi aiuto tutti... Faccio in modo che tutti mi chiamino quando hanno bisogno di aiuto...
Di solito ciò accade e quindi anche Pierino mi chiama... perché non ha nessun motivo di sentirsi trattato in modo diverso dagli altri...
In altri casi, aiutando i compagni, si può attivare il tutoring... I compagni aiutano Pierino!
Con gli adolescenti assolutamente non bisogna imporsi... ma bisogna procedere con rispetto...
Se volete altri chiarimenti: ne parliamo QUI, non nel forum sugli esami di stato!
Ciao da Cindy ;-)
PS: Per quanto riguarda il "vergognarsi"... Non c'è motivo di vergognarsi, ma ognuno ha diritto ad avere una privacy (!) e di dire agli altri solo le cose che ritiene di dover dire... Lo stesso vale per il ragazzo H: ha diritto di non dire agli altri di avere problemi... ;-)
Cinderella- Messaggi : 429
Data d'iscrizione : 27.10.09
Re: Sostegno "in incognito"
E rispondo anche a Giovanna...
Certo che se ne accorgono, ci mancherebbe: nel mio caso, dopo aver saputo che il ragazzo da seguire era abbastanza "selvatico" e che non accettava di essere affiancato, sono entrata in classe dicendo: "Salve a tutti: sono stata assegnata a questa classe perché in questa classe ci sono persone che necessitano di aiuto nella materia tal del tali" I ragazzi: "Chi è che ha bisogno di aiuto nella materia tal dei tali?" Io: "Un po' tutti... e io sono qui come insegnante in più per aiutare il collega!"
Così faccio per tutto l'anno aiutando tutti... indifferentemente...
Pierino ovviamente viene informato della situazione... del fatto che sono a conoscenza che non ami parlare dei suoi problemi, e del fatto che niente sarà detto ai compagni, a meno che non sia lui a volerlo...
Durante l'anno Pierino o i compagni si avvalgono dell'aiuto... Siccome tutti si avvalgono, Pierino accetta... e chiama... Questa è una grande conquista perché negli anni scolastici precedenti non si lasciava avvicinare nel modo più assoluto....
Vi sembra un comportamento sbagliato? Avreste preferito sedervi accanto a lui dicendogli "vuoi aiuto? ora ti aiuto etc"... e magari dicendo ai compagni "Sapete, lui ha il sostegno..."
Non vi lascio immaginare la reazione di Pierino... e soprattutto la completa inefficacia che avrebbe avuto il mio intervento....
Ho risposto nelle righe precedenti....
Perché Pierino non vuole che i suoi compagni lo sappiano... e l'insegnante rispetta il suo desiderio di privacy...
Se poi Pierino vorrà parlare agli altri, sarà lui a farlo...
Se i compagni se ne accorgeranno da soli, non importa...
Credo invece che NON se ne siano accorti... Se invece se ne sono accorti ma non hanno voluto farglielo pesare, ancora meglio: obiettivo raggiunto... ;-)
Comunque il ragazzo si sentiva più rilassato rispetto a quanto mi hanno riferito che avveniva negli scorsi anni...
Per quanto riguarda il sovrappeso: a me seccherebbe che qualcuno andasse a dire in giro che peso 100 kg... è vero che si vede... ma se uno non lo sa potrebbe pensare che ne pesi qualcuno in meno...
In aggiunta posso usare paludamenti opportuni: ci sono donne che in questo modo sono perfino riuscite a nascondere delle gravidanze....
Uhm... Chi ha detto che "non parlare del proprio problema" significhi "vergognarsene"...
Faccio un esempio: Io non mi metto un cartello con scritto la taglia del mio reggiseno... perché ritengo che la taglia del mio reggiseno sia qualcosa di privato... anche se non mi vergogno di avere una certa taglia di reggiseno invece di un'altra...
come è privato il mio Quoziente Intellettivo...
Scusate il paragone un po' grossolano... ma ritengo che ci siano delle cose della sfera privata che il soggetto dovrebbe essere lasciato libero di dirle o non dirle agli altri...
E il fatto che il prof dica o lasci intendere ad altri che io sono ritardata... forse può essere parecchio avvilente che ciò venga messo in piazza...
Forse voglio che i miei compagni vedano in me la persona che sono, con le mie qualità e i miei difetti... e non si riferiscano a me come "quella là che è ritardata..."
E, se leggete nei miei interventi precedenti: alle superiori ci sono un sacco di ragazzi H che non hanno il sostegno non perché non ne abbiano bisogno... ma perché temono che ciò significhi "discriminazione"...
Vogliamo continuare a discriminarli mettendo in piazza i loro problemi?!?
Ciao da Cindy
giovanna onnis ha scritto:Cinderella ha scritto:
Supponiamo infatti che Pierino abbia cambiato classe o scuola... e che abbia dei compagni nuovi... Se Pierino ha dei problemi non evidenti, è possibile che i suoi compagni non se ne accorgano...
Ma si accorgono sicuramente della presenza dell'insegnante di sostegno....
Certo che se ne accorgono, ci mancherebbe: nel mio caso, dopo aver saputo che il ragazzo da seguire era abbastanza "selvatico" e che non accettava di essere affiancato, sono entrata in classe dicendo: "Salve a tutti: sono stata assegnata a questa classe perché in questa classe ci sono persone che necessitano di aiuto nella materia tal del tali" I ragazzi: "Chi è che ha bisogno di aiuto nella materia tal dei tali?" Io: "Un po' tutti... e io sono qui come insegnante in più per aiutare il collega!"
Così faccio per tutto l'anno aiutando tutti... indifferentemente...
Pierino ovviamente viene informato della situazione... del fatto che sono a conoscenza che non ami parlare dei suoi problemi, e del fatto che niente sarà detto ai compagni, a meno che non sia lui a volerlo...
Durante l'anno Pierino o i compagni si avvalgono dell'aiuto... Siccome tutti si avvalgono, Pierino accetta... e chiama... Questa è una grande conquista perché negli anni scolastici precedenti non si lasciava avvicinare nel modo più assoluto....
Vi sembra un comportamento sbagliato? Avreste preferito sedervi accanto a lui dicendogli "vuoi aiuto? ora ti aiuto etc"... e magari dicendo ai compagni "Sapete, lui ha il sostegno..."
Non vi lascio immaginare la reazione di Pierino... e soprattutto la completa inefficacia che avrebbe avuto il mio intervento....
giovanna onnis ha scritto:Cinderella ha scritto:
.................... Quindi Pierino si può cammuffare bene ;-)
E' questo concetto che non capisco......perchè si dovrebbe camuffare e perchè l'insegnante deve aiutarlo in questo?
Ho risposto nelle righe precedenti....
Perché Pierino non vuole che i suoi compagni lo sappiano... e l'insegnante rispetta il suo desiderio di privacy...
Se poi Pierino vorrà parlare agli altri, sarà lui a farlo...
Se i compagni se ne accorgeranno da soli, non importa...
giovanna onnis ha scritto:Cinderella ha scritto:
Mi è successo diverse volte nella mia carriera... e in particolare quest'anno ho seguito un ragazzo con discrezione... Lui sapeva ma i compagni apparentemente non si sono accorti di nulla... o perlomeno non glielo hanno fatto pesare...
APPARENTEMENTE....appunto, ma in realtà se ne sono accorti e non hanno dato tutta quella importanza, proprio per non farlo "pesare" al ragazzo che, quindi, non si è sentito un "diverso" all'interno del gruppo.
Credo invece che NON se ne siano accorti... Se invece se ne sono accorti ma non hanno voluto farglielo pesare, ancora meglio: obiettivo raggiunto... ;-)
Comunque il ragazzo si sentiva più rilassato rispetto a quanto mi hanno riferito che avveniva negli scorsi anni...
giovanna onnis ha scritto:Cinderella ha scritto:
Ti faccio un esempio: se io sono grassa, non mi sentirei a mio agio se qualcuno spiattellasse in giro che peso 100 Kg... Sarebbe una violazione della mia privacy...
Scusa Cindarella, ma quale privacy, penso una situazione del genere sia evidente a tutti
Per quanto riguarda il sovrappeso: a me seccherebbe che qualcuno andasse a dire in giro che peso 100 kg... è vero che si vede... ma se uno non lo sa potrebbe pensare che ne pesi qualcuno in meno...
In aggiunta posso usare paludamenti opportuni: ci sono donne che in questo modo sono perfino riuscite a nascondere delle gravidanze....
giovanna onnis ha scritto:Cinderella ha scritto:
Se acquisto autostima ciò potrebbe permettermi di inserirmi positivamente nel gruppo dei miei coetanei... e in futuro potrei imparare ad accettarmi...
E' propriuo questo il problema, a parer mio. Se un alunno tiene nascosto un "problema" e viene aiutato a tenerlo nascosto, pensa che non si debba sapere, pensa che sia una cosa di cui vergognarsi, allora mi chiedo come può acquistare autostima nel momento in cui tale"problema" diventa di "pubblico dominio"?
Uhm... Chi ha detto che "non parlare del proprio problema" significhi "vergognarsene"...
Faccio un esempio: Io non mi metto un cartello con scritto la taglia del mio reggiseno... perché ritengo che la taglia del mio reggiseno sia qualcosa di privato... anche se non mi vergogno di avere una certa taglia di reggiseno invece di un'altra...
come è privato il mio Quoziente Intellettivo...
Scusate il paragone un po' grossolano... ma ritengo che ci siano delle cose della sfera privata che il soggetto dovrebbe essere lasciato libero di dirle o non dirle agli altri...
E il fatto che il prof dica o lasci intendere ad altri che io sono ritardata... forse può essere parecchio avvilente che ciò venga messo in piazza...
Forse voglio che i miei compagni vedano in me la persona che sono, con le mie qualità e i miei difetti... e non si riferiscano a me come "quella là che è ritardata..."
E, se leggete nei miei interventi precedenti: alle superiori ci sono un sacco di ragazzi H che non hanno il sostegno non perché non ne abbiano bisogno... ma perché temono che ciò significhi "discriminazione"...
Vogliamo continuare a discriminarli mettendo in piazza i loro problemi?!?
Ciao da Cindy
Cinderella- Messaggi : 429
Data d'iscrizione : 27.10.09
Re: Sostegno "in incognito"
Intervengo su una frase che hai detto...
Non ho capito l'ultima parte della tua frase...
Cosa significa "aver diritto alla trasparenza"... Significa che bisogna essere messi a conoscenza delle questioni private di un mio compagno?
Se intendi questo, io lo ritengo profondamente ingiusto...
Ciao da Cindy
paniscus ha scritto: [... ]Per cui, il trucchetto di dire che "io sono qui per fare da tutor a tutti, senza seguire nessuno in particolare", semplicemente non funziona. Forse alle elementari va bene, ma alle superiori non ci crede nessuno, tutto lì. Pensare che ci credano, e che questa spiegazione basti, significa sminuire e offendere l'intelligenza di decine di giovani sinceri e in buona fede che hanno dititto alla trasparenza, sia quelli disabili che quelli normodotati.
Lisa
Non ho capito l'ultima parte della tua frase...
Cosa significa "aver diritto alla trasparenza"... Significa che bisogna essere messi a conoscenza delle questioni private di un mio compagno?
Se intendi questo, io lo ritengo profondamente ingiusto...
Ciao da Cindy
Cinderella- Messaggi : 429
Data d'iscrizione : 27.10.09
Re: Sostegno "in incognito"
Cara Cindarella io continuo a credere che sia necessario attivarsi in tutti i modi affinchè il ragazzo/a disabile sia aiutato a viivere serenamente la sua disabilità. Nascondersi, utilizzare sotterfugi, fare finta che il "problema" non esista, non lo aiuta nel suo rapporto con i compagni.
Convive con un gruppo di coetanei e la convivenza potrà essere più costruttiva per tutti, dal punto di vista didattico ed educativo se alla base di tutto c'è la trasparenza, nessuno si deve sentire preso in giro da nessuno.
Non contesto la tua metodologia di "insegnante di sostegno della classe", ma la stessa cosa si potrebbe realizzare senza nascondere. Non dico che bisogna fare il comunicato ufficiale sull'alunno H, assolutamente no, ma alle domande dei compagni bisogna rispondere sinceramente senza prese in giro che loro, non essendo stupidi, capirebbero subito e questo potrebbe pregiudicare il loro rapporto e il modo di relazionarsi con il compagno.
Solo in questo modo, a parer mio, il ragazzo/a H uscendo dalla scuola avrà la piena consapevolezza dei suoi pregi e dei suoi limiti che ha condiviso con gli altri e per i quali non dovrà mai, in nessun contesto, provare vergogna.
I ragazzi, di cui parli, che rifiutano l'insegnante di sostegno e anche se ne avrebbero bisogno le famiglie non lo richiedono, sono proprio ragazzi che si vergognano e insieme a loro si vergogna anche la famiglia con grave danno per il figlio. Forse l'educazione all'accettazione del "problema", anche nel precedente percorso scolastico, l'avrebbe sicuramente aiutato.
Convive con un gruppo di coetanei e la convivenza potrà essere più costruttiva per tutti, dal punto di vista didattico ed educativo se alla base di tutto c'è la trasparenza, nessuno si deve sentire preso in giro da nessuno.
Non contesto la tua metodologia di "insegnante di sostegno della classe", ma la stessa cosa si potrebbe realizzare senza nascondere. Non dico che bisogna fare il comunicato ufficiale sull'alunno H, assolutamente no, ma alle domande dei compagni bisogna rispondere sinceramente senza prese in giro che loro, non essendo stupidi, capirebbero subito e questo potrebbe pregiudicare il loro rapporto e il modo di relazionarsi con il compagno.
Solo in questo modo, a parer mio, il ragazzo/a H uscendo dalla scuola avrà la piena consapevolezza dei suoi pregi e dei suoi limiti che ha condiviso con gli altri e per i quali non dovrà mai, in nessun contesto, provare vergogna.
I ragazzi, di cui parli, che rifiutano l'insegnante di sostegno e anche se ne avrebbero bisogno le famiglie non lo richiedono, sono proprio ragazzi che si vergognano e insieme a loro si vergogna anche la famiglia con grave danno per il figlio. Forse l'educazione all'accettazione del "problema", anche nel precedente percorso scolastico, l'avrebbe sicuramente aiutato.
giovanna onnis- Messaggi : 22246
Data d'iscrizione : 15.04.12
Re: Sostegno "in incognito"
paniscus ha scritto:Cinderella ha scritto:Le scuole superiori PULLULANO (!!!!) di alunni in situazione di handicap che avevano il sostegno alle MEDIE ma che non lo vogliono più alle SUPERIORI.
Il motivo? Provate a chiedere a loro, spesso vi risponderanno: "Sono grande e non voglio avere un insegnante di sostegno che mi affianca in continuazione e che mi dice quello che devo fare" oppure "mi vergogno davanti ai miei compagni..." o similari...
Quindi questi alunni NON HANNO il sostegno e quindi hanno notevoli difficoltà... Spesso ciò comporta ripetenze e/o abbandoni scolastici con colleghi che dicono "ha buona volontà ma non ce la fa..."
Me ne capitano in continuazione.... e uno di questi era un compagno di uno dei miei ragazzi H "in incognito"...
Mi era venuto a parlare con la madre...
Abbi pazienza, forse farò di nuovo la figura della cinica, però... in un caso del genere, la responsabilità è della FAMIGLIA, senza se e senza ma.
Non sei cinica... Concordo in pieno su quello che dici... Il fatto è che spesso le famiglie sono molto più problematiche dei ragazzini...
E il fatto è che accettare che il proprio figlio sia in situazione di handicap è molto difficile dall'accettare che debba portare gli occhiali... Le famiglie si mettono le fette di prosciutto sugli occhi... anche nei casi di bocciature...
Se invece gli si propone la cosa in modo più discreto, o meglio gli si mette davanti una situazione in cui il sostegno è discreto... sono più disponibili ad accettare...
Ed è meglio un sostegno in incognito piuttosto che un "non sostegno"... soprattutto perché dopo un po' di incognito spesso è il ragazzo a chiedere aiuto e a chiedere alla docente che lo affianchi...
Tutto puà avvenire con più naturalezza...
Ciao!
Cindy
Cinderella- Messaggi : 429
Data d'iscrizione : 27.10.09
Re: Sostegno "in incognito"
paniscus ha scritto:Cinderella ha scritto:[---]
Per quanto riguarda il sovrappeso: a me seccherebbe che qualcuno andasse a dire in giro che peso 100 kg... è vero che si vede... ma se uno non lo sa potrebbe pensare che ne pesi qualcuno in meno...
Ma infatti nel caso dell'alunno disabile col sostegno, nessuno è obbligato a rendere pubblici i dettagli della propria diagnosi, se non vuole.
Infatti al contrario noi insegnanti siamo obbligati per privacy a non dare informazioni sulla diagnosi...
paniscus ha scritto:
Ma una cosa è tenere riservati i dettagli della diagnosi, un'altra è nascondere e negare che la diagnosi e la certificazione ci siano, se questo ha un impatto concreto e visibile sull'attività della classe.
Ma io non intendevo questo... è ovvio che se qualcuno ha problemi evidenti, non posso fare finta che non li abbia...
Se i problemi invece NON sono evidenti, non cerco certo di cammuffarli facendo finta che non li abbia... ma cerco comunque di non metterli troppo in risalto se vedo che ciò gli provoca problemi...
E "non metterli in risalto" potrebbe anche significare... "girargli un po' al largo"... quando lui ritene che io sia troppo invadente...
paniscus ha scritto:
L'esempio che fai tu, mi sembra proprio che dimostri ciò che intendevo io: se uno è obeso, non ha nessun obbligo di rivelare esattamente quanti chili pesa... ma non ha il diritto di rivendicare, in nome della privacy, che nessuno lo consideri obeso, e che tutti facciano finta di non accorgersi che lo è. Quella si chiama ipocrisia, non privacy!
Lisa
Infatti! Concordo in pieno! ;-)
Se uno è down il problema è evidente... Non può andare a dire in giro che ha gli occhi a mandorla perché sua mamma è orientale ;;-)
Nonostante ciò, anche in questo caso non è bello farglielo notare....
Se il provlema NON è evidente (come nel caso di quel ragazzo che ho seguito quest'anno), non è necessario farlo per forza capire ai compagni...
Nel caso di quel ragazzo "un po' selvatico" che ho seguito in incognito quest'anno, tutti si sono accorti che aveva problemi di dislessia e di discalculia... hanno notato che usava la calcolatrice...
Nessuno glielo faceva pesare... ma non sapevano che ci fossero altri problemi oltre a quelli che osservavano...
Nessuno si deve essere accorto tuttavia che seguivo proprio lui...
A dire la verità in classe c'erano anche dei cosiddetti ragazzi "H non certificati"... che avevano difficoltà più grosse delle sue... e forse qualcuno potrebbe aver pensato che i "sostenuti in incognito" fossero loro... ;;;-) :-D
Questo comunque era l'unico modo per seguire questo Pierino... Dichiarava di non aver bisogno di sostegno e si arrabbiava quando (nonostante tutto) riteneva che io fossi troppo invadente.
Poi si guardava intorno e rinsaviva: ero più "invadente" con gli altri che con lui...
Voleva dimostrare di essere autonomo... e, "anche" per evitare che gli fossi troppo appiccicata, studiava un sacco... e si impegnava tantissimo... e i risultati si sono visti anche dal punto di vista didattico...
Ciao!
Cindy
Cinderella- Messaggi : 429
Data d'iscrizione : 27.10.09
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