supplenze ATA Art.59

Promemoria primo messaggio :

Lo scorso anno l'Usp di Venezia emanò una nota con al quale autorizzava il personale che intendeva avvalersi dell'art.59, ad accettare supplenze sull'avente diritto. Si tratta della nota Prot. 14931 Venezia-Mestre, 21.9.2011.
Al contrario l'Usp di Roma fu di tutt'altro avviso affermando esattamente il contrario.
Mi chiedo, è possibile che possano sussistere due direttive opposte sullo stesso argomento ?
L'Italia è ancora "UNA NAZIONE" o è già avvenuta la secessione senza che ce ne siamo accorti ?
Qualcuno ha notizie su quali saranno le posizioni quest'anno?

nella provincia di Brescia non hanno dato l'aspettativa art.59

Il CCNL parla chiaro, l'Aran parla chiaro, la maggior parte delle RTS e dei Dirigenti Scolastici parlano chiaro. Bisognerà capire perchè in alcuni casi si è derogato e perchè.

rossocardinale ha scritto:Il CCNL parla chiaro, l'Aran parla chiaro, la maggior parte delle RTS e dei Dirigenti Scolastici parlano chiaro. Bisognerà capire perchè in alcuni casi si è derogato e perchè.

Sono misteri... regioni e province che vanno da se...

Io credo che di volta in volta le regole generali vengano interpretate favorevolmente per quello o per quell'altro interesse di categoria senza il minimo calcolo o previsione dei problemi che può causare nel tempo. Succede a livello generale, poi tutto ricade sul particolare, sul locale, dimodochè dall'apparente soluzone a un problema si generano altri problemi più grossi che ognuno si deve risolvere da sè. L'importante è che l'interesse di quella categoria sia risolto. Questa è la linea dei Ministeri da sempre ma anche dei Sindacati (senza parlare della politica.....stendiamo un velo pietoso). In questa situazione non rimane che ricorrere al giudice. Non è giusto che per il vantaggio di alcuni ci rimettano altri, non deve funzionare così non è etico e denota una incapacità di fondo e una miopia enorme nel gestire le cose dello Stato.

rossocardinale ha scritto:Io credo che di volta in volta le regole generali vengano interpretate favorevolmente per quello o per quell'altro interesse di categoria senza il minimo calcolo o previsione dei problemi che può causare nel tempo. Succede a livello generale, poi tutto ricade sul particolare, sul locale, dimodochè dall'apparente soluzone a un problema si generano altri problemi più grossi che ognuno si deve risolvere da sè. L'importante è che l'interesse di quella categoria sia risolto. Questa è la linea dei Ministeri da sempre ma anche dei Sindacati (senza parlare della politica.....stendiamo un velo pietoso). In questa situazione non rimane che ricorrere al giudice. Non è giusto che per il vantaggio di alcuni ci rimettano altri, non deve funzionare così non è etico e denota una incapacità di fondo e una miopia enorme nel gestire le cose dello Stato.

VERISSIMO ROSSOCARDINALE
E AGGIUNGEREI QUANDO ERO PRECARIA IN PRIMA FASCIA AA E PRIMA FASCIA CS
I CS DI RUOLO ART.59 E DOPO SCEGLIEVO IO
ADESSO CHE NEL 2011 HO ACCETTATO IL RUOLO CS
I CS DI RUOLO RIMANGONO LI E GLI ALTRI avanti
INSOMMA SONO SEMPRE NEL POSTO SBAGLIATO AL MOMENTO SBAGLIATO O GIUSTO DIPENDE DAI PUNTI DI VISTA....VI SALUTO TUTTI BUONA GIORNATA