SI ALLA DEROGA AL VINCOLO SULLE ASSEGNAZIONI PROVVISORIE: CONTINUITÀ DIDATTICA VA GARANTITA ANCHE AI DISABILI MERIDIONALI

FRANCI88 ha scritto:Pare che la decisione di negare la deroga al vincolo triennale per le prossime assegnazioni provvisorie sia maturata con lo scopo di garantire la continuità didattica dal Lazio in su.
Perché  non si pensa anche agli studenti del sud ed in special modo a quelli disabili?
Tutti i docenti che lavorano quest'anno con l'assegnazione provvisoria nelle province meridionali perché  dovrebbero allontanarsi dai propri studenti se in esse i posti esistono realmente?
Io personalmente sto svolgendo con grande dedizione il mio lavoro di docente di sostegno visto che mi è stato affidato  un alunno che si trova in situazione di disabilità grave, al suo primo anno di scuola primaria.
Perché non tutelare anche il suo diritto alla continuità didattica?

arrubiu ha scritto:Se volessero tutelare la continuità didattica dovrebbero bloccare anche le AP provinciali.
Non interrompo meno la continuità se vado da Civitavecchia a Roma piuttosto di quanto non faccia andando da Sondrio a Catanzaro.

ZiaPatty ha scritto:

arrubiu ha scritto:Se volessero tutelare la continuità didattica dovrebbero bloccare anche le AP provinciali.
Non interrompo meno la continuità se vado da Civitavecchia a Roma piuttosto di quanto non faccia andando da Sondrio a Catanzaro.

Non credo sia esattamente così.
Io, pur essendo entrata di ruolo al nord, non ci sono mai stata e continuo a seguire lo stesso bambino disabile. L'unica continuità che ho, è qua al sud.

arrubiu ha scritto:

ZiaPatty ha scritto:

arrubiu ha scritto:Se volessero tutelare la continuità didattica dovrebbero bloccare anche le AP provinciali.
Non interrompo meno la continuità se vado da Civitavecchia a Roma piuttosto di quanto non faccia andando da Sondrio a Catanzaro.

Non credo sia esattamente così.
Io, pur essendo entrata di ruolo al nord, non ci sono mai stata e continuo a seguire lo stesso bambino disabile. L'unica continuità che ho, è qua al sud.

Certo, ma se il motivo per cui non si dovrebbero dare le AP in deroga è la continuità, allora la continuità dovrebbe valere sempre.
E invece non è così.

paniscus_2.0 ha scritto:Questa storia secondo cui se c'è assenteismo è PER COLPA delle presunte "deportazioni" e dei brutti e cattivi che non vogliono concedere le assegnazioni provvisorie... se prima era solo patetica, adesso è diventata veramente insopportabile, non si può più sentire proprio.

Si sta parlando di persone che sapevano benisimo che ci sarebbe stata un'elevata probabilità di ottenere il posto lontano da casa.

Ora, in un mondo normale, una persona alla quale viene offerto un posto di lavoro lontano da casa, fa una scelta: o rinuncia perché non ha nessuna intenzione di trasferirsi davvero in quella località, oppure accetta, e in tal caso si mette nell'ottica di andare a vivere lì, in maniera da rendersi disponibile tutti i giorni per il lavoro che ha accettato. Cioè, si trasferisce davvero e va a lavorare davvero.

Chi non condivide questa elementare considerazione poteva fare una serie di altre cose:

-  nel caso più drastico, poteva proprio rinunciare a fare domanda;

- altrimenti, poteva fare domanda, aspettare di vedere dove fosse la convocazione, e decidere se accettare o no la nomina a seconda della propria possibilità concreta di trasferirsi lì;

- in terza battuta, poteva accettare la nomina, fare l'esperimento di trasferirsi per un mese o due (ma DAVVERO per un mese o due continuativi, presentandosi al lavoro tutti i giorni, come fanno tutti gli altri, tranne eventualità di malattia o di probemi personali seri), utilizzare quei mesi per valutare serenamente l'effettiva fattibilità del trasferimento definitivo, quindi prendersi immediatamente un'aspettativa non pagata, tornarsene al paesello rinunciando a qualche mese di stipendio, e disporre di un anno in più per riflettere meglio e RINVIARE la decisione definitiva.

- in caso ultimo, poteva accettare la nomina, e chiedere subito l'assegnazione provvisoria altrove, ma sapendo benissimo che non fosse garantito il diritto a ottenerla per forza, e che quindi la possibilità di sentirsi dire di no esisteva... accettando quindi l'impegno a doversi trasferire davvero nel luogo di nomina se gli avessero detto di no (dopo di che, si ritorna all'esempio precedente).

Ma il concetto base è che se accetti un posto di lavoro da dipendente fisso a Brescia, a Piacenza o a Trento, DEVI andare a vivere a Brescia, a Piacenza o a Trento, in modo da poter andare al lavoro tutti i giorni nel luogo previsto. Non si può pensare di accettare un posto di lavoro a Trento e di venire pagati per fare quel lavoro, continuando tranquillamente ad abitare a Caserta, a Foggia o a Siracusa in maniera che nella vita privata propria e della propria famiglia non cambi niente.

Qua invece si sta parlando di gente che ha fatto finta di accettare il posto sapendo già in partenza di non avere nessuna intenzione di andare a vivere lì, e quindi di non avere nessuna intenzione di svolgere davvero quel lavoro. E che adesso rivendica il diritto ad assentarsi all'infinito, pur continuando a ricevere lo stipendio, perché tanto la colpa non è loro, ma è sempre di qualcun altro...

arrubiu ha scritto:I danni si creano anche ad alunni che vedono andare via il docente in ap provinciale, no?

arrubiu ha scritto:E al nord invece, luogo di titolarità,  cambia ogni anno, perché tu vai al sud.
Ho capito che vuoi tenerti il tuo "bambino", ma proviamo a fare un discorso generale.

ZiaPatty ha scritto:

arrubiu ha scritto:E al nord invece, luogo di titolarità,  cambia ogni anno, perché tu vai al sud.
Ho capito che vuoi tenerti il tuo "bambino", ma proviamo a fare un discorso generale.

Ok facciamo un discorso in generale. Anche se andassi al nord e rimanessi per qualche anno, proverei sempre a tornare a casa, per mille motivi, quindi non potrei garantire la continuità, come tutti quelli del sud.
Inutile dire che non siamo ragazzine che stanno iniziando adesso e possono ambientarsi e crearsi una famiglia dove vogliono, ma siamo donne mature con mutui, famiglia , genitori anziani, ecc.

La cosa che mi fa più rabbia è che al sud ci sono una marea di posti di sos, se non ce ne fossero mi sarei messa l'animo in pace da un pò, ma così non è

SARA25 ha scritto:

ZiaPatty ha scritto:

arrubiu ha scritto:E al nord invece, luogo di titolarità,  cambia ogni anno, perché tu vai al sud.
Ho capito che vuoi tenerti il tuo "bambino", ma proviamo a fare un discorso generale.

Ok facciamo un discorso in generale. Anche se andassi al nord e rimanessi per qualche anno, proverei sempre a tornare a casa, per mille motivi, quindi non potrei garantire la continuità, come tutti quelli del sud.
Inutile dire che non siamo ragazzine che stanno iniziando adesso e possono ambientarsi e crearsi una famiglia dove vogliono, ma siamo donne mature con mutui, famiglia , genitori anziani, ecc.

La cosa che mi fa più rabbia è che al sud ci sono una marea di posti di sos, se non ce ne fossero mi sarei messa l'animo in pace da un pò, ma così non è

Via con le mail ai componenti del governo e a Renzi. Devono porre rimedio  al paradosso che riguarda i docenti di sostegno meridionali assunti tutti al nord con la fase B e di servizio in assegnazione provvisoria al sud.

SARA25 ha scritto:Può darsi qualcuno non se ne sia accorto, ma Renzi ha avuto ed ha ancora voce in capitolo: mi sembra che l'intero lo staff di Renzi rivesta tutt'oggi posizioni di rilievo. Certo anche al Miur e sottosegretari: sono componenti del governo. E pure ai parlamentari del PD.

ZiaPatty ha scritto:Inutile dire che non siamo ragazzine che stanno iniziando adesso e possono ambientarsi e crearsi una famiglia dove vogliono, ma siamo donne mature con mutui, famiglia , genitori anziani, ecc.

ZiaPatty ha scritto:Che io occupi un posto al nord o al sud cosa cambia se entrambi sono liberi?

paniscus_2.0 ha scritto:

ZiaPatty ha scritto:Che io occupi un posto al nord o al sud cosa cambia se entrambi sono liberi?

Se veramente fosse così, non si spiegherebbe come mai al nord rimangano (anche a causa delle AP verso il sud) tanti di quei posti vacanti che non si trovano nemmeno supplenti, e si è costretti a dare l'incarico anche a persone che non hanno nessun titolo sul sostegno e che di fatto finiscono, nel caso migliore, con l'improvvisarsi tuttologi, e nel caso peggiore, con l'improvvisarsi badanti.

Vooresti dire che i posti al sud sono tanti ma tanti di più, che c'è posto non solo per tutti quelli appena assunti, ma anche per tutti quelli assunti al nord che però vogliono tornare a sud? E come si spiega 'sta cosa, al sud ci sono molti più disabili che al nord? Francamente non mi convince.

E comunque, dal punto di vista generale (sia etico che amministrativo) il problema non è risolvibile con questa facile scusa: se ANCHE fosse vero che le assunzioni sono state insufficienti ovunque e che ci sono rimasti molti posti liveri sia al sud che al nord, non vuol dire che tutti quelli assunti al nord debbano avere il diritto automatico di riavvicinarsi al sud "perchè tanto i posti ci sono". Quelli che sono stati assunti al nord, sono stati assunti PER COPRIRE UN FABBISOGNO DI DOCENTI CHE C'ERA AL NORD, anche se non è stato coperto completamente, ma una copertura parziale è sempre meglio che nulla.

Se ipoteticamente nel sottoregno di Topolinia Nebbiosa e nel sottoregno di Paperopoli Soleggiata c'erano 1000 posti dello stesso tipo in ENTRAMBI, ma in entrambi ne sono stati occupati solo 500, non vuol dire che tutti e 500 gli espatriati da Paperopoli a Topolinia abbiano diritto automatico, legale e morale, di essere riassegnati vicino a casa "perché tanto i posti ci sono". Quei 500 assunti a Topolinia sono stati assunti lì NON per rimescolare arbitrariamente le residenze senza motivo... ma sono stati assunti lì per prestare servizio agli utenti del paese di Topolinia che hanno bisogno del servizio, anche se non riescono a coprirlo tutto. Se lo facessero tutti, vorrebbe dire che mezza nazione rimarrebbe del tutto priva del servizio stesso, mentre l'altra mezza sarebbe coperta al 100%, vanificando TUTTE le programmazioni previste in maniera equilibrata, cosa che mi pare assolutamente inaccettabile, dal punto di vista dei diritti dell'uetnza.

E non si può sostenere che la mobilità sia doverosa perché l'alunno di Paperopoli "ha il diritto alla continuità", quando quello di Topolinia non solo non ha la continuità, ma non ha proprio più l'insegnante, nemmeno se discontinuo!

paniscus_2.0 ha scritto:

ZiaPatty ha scritto:Che io occupi un posto al nord o al sud cosa cambia se entrambi sono liberi?

Se lo facessero tutti, vorrebbe dire che mezza nazione rimarrebbe del tutto priva del servizio stesso, mentre l'altra mezza sarebbe coperta al 100%, vanificando TUTTE le programmazioni previste in maniera equilibrata, cosa che mi pare assolutamente inaccettabile, dal punto di vista dei diritti dell'uetnza.

paniscus_2.0 ha scritto:Ma ci spiegate, una buona volta, per quale motivo i posti di sostegno abbonderebbero al sud e non al nord? Al sud c'è una quantità di disabili eccezionalmente più alta che al nord? Francamente, non credo che ci sia una differenza di predisposizione genetica per quello... o sbaglio?

Stendiamo un velo pietoso sul piagnisteo e sull'accusa che ci ci sarebbero dei malvagi che "godono della sofferenza altrui perché non hanno spirito di solidarietà", perché questa mi sembra veramente patetica.

Con lo stesso identico ragionamento, si potrebbe dire che voi non avete la minima solidarietà con i ragazzi disabili del nord che non possono avere accesso a un servizio di sostegno scolastico di qualità, e che anzi "godete della loro sofferenza", ma a voi non ve ne può frega' 'dde meno... perché l'unico scopo delle assunzioni sul sostegno è quello di far tornare vicino casa il prima possibile gli assunti fuori sede, e non certo quello di offrire un servizio VERO ai ragazzi disabili.