DDL Sen. Pittoni e DDL Senatrice Granato per superamento della chiamata diretta (e passaggio su Scuola)

Promemoria primo messaggio :

Buongiorno.

Su Orizzonte Scuola si dà oggi notizia del DDL a firma del Sen. Pittoni, riguardo al passaggio da titolarità su ambito alla titolarità su scuola, con la finalità dell'abolizione definitiva della chiamata diretta ( https://www.orizzontescuola.it/via-chiamata-diretta-docenti-titolari-su-ambito-il-31-dicembre-2018-passano-su-scuola-ddl-pittoni/ ) .
Nel testo delle modifiche che verrebbero apportate alla Legge 107/2015, si legge che verrebbe aggiunto un comma 73 bis, che dice : "Il personale docente titolare su ambito territoriale alla data del 31 dicembre 2018 assume dalla stessa data la titolarità presso la scuola, appartenente all’ambito territoriale medesimo, in cui presta servizio su posto dell’organico dell’autonomia. Al personale docente che non si trova a prestare servizio in una istituzione scolastica appartenente all’ambito di titolarità alla predetta data del 31 dicembre 2018 è assegnata d’ufficio la titolarità presso l’ultima sede in cui ha prestato servizio o per la quale abbia ricevuto un incarico triennale ai sensi delle disposizioni vigenti fino all’entrata in vigore della presente legge".


Voi come interpretate tale disposizione (tale proposta) ? Se un docente ha l'incarico triennale su una scuola dell'ambito in cui egli è titolare, però "presta servizio", al 31 dicembre 2018, su altra scuola dello stesso ambito, perché ad esempio è in assegnazione provvisoria, diventerà titolare in quest'ultima scuola (e non in quella dell'incarico triennale) ? La dicitura "in cui presta servizio su posto dell'organico dell'autonomia" sta a significare che inequivocabilmente il posto in cui un docente presta servizio è quello della scuola di incarico triennale (anche se egli presta servizio attualmente in altra scuola) ? In questo caso, sarebbe però equivoca l'espressione "presta servizio".
In alternativa a tale interpretazione, si può dire che egli diverrà titolare nella scuola in cui presta servizio , anche in assegnazione provvisoria, purchè le ore che egli ha presso quella scuola siano in organico "di diritto" (e non di mero fatto, altrimenti l'anno successivo potrebbero non esserci più…) ? Se così fosse, però, potrebbe accadere che nel caso di un docente part time , assegnato ad una scuola su ore in organico "di diritto", non necessariamente vi sarebbero in quella scuola tutte le 18 ore occorrenti a formare la sua cattedra…

Grazie per i chiarimenti che mi fornirete

Immagino che voglia dire dove aveva più ore nel caso lavorasse su una coe.

https://www.orizzontescuola.it/abolizione-chiamata-diretta-e-ambiti-ecco-

La Granato ha postato sulla sua pagina facebook il link a un articolo di Tecnica della Scuola dove Unicobas esprime il suo apprezzamento per l'articolo 73-ter riguardante il potenziamento. Pochi giorni fa la stessa Granato mi aveva assicurato che quell'articolo era stato cancellato... Chi ci capisce qualcosa batta un colpo.

Facendo conto che è un DDL che potrebbe non vedere mai alcuna luce, io direi di non crucciarsi molto adesso. Prima devono arrivare a mangiare il panettone, poi la colomba, poi si vedrà.

Dal sito CGIL:

Il 26 novembre 2018, si è tenuta un’audizione al Senato per discutere il DDL 763 e abolire gli ambiti territoriali e la chiamata diretta. Gli ambiti territoriali hanno determinato il paradosso di docenti di ruolo “titolari” su scuola e docenti “incaricati”. La chiamata diretta (già neutralizzata dal CCNI sulla mobilità), ha determinato una stortura nelle procedure di trasferimento.

La FLC CGIL ha presentato alcune proposte di modifica al DDL 763/18, “finalizzate anche ad escludere con chiarezza l’idea della regionalizzazione degli organici“.

Le proposte di modifica al DDL 763/18, in relazione ad ambiti territoriali e chiamata diretta, possono essere riassunte in questo modo:

Abolizione degli ambiti e ripristino dei ruoli provinciali

L’organico dell’autonomia include l’organico di potenziamento

Soppressione del comma 73 ter, dove si ripropone una artificiosa suddivisione in organico di potenziamento e non di potenziamento che riguarda solo la quantità dell’organico ma non la sua suddivisione funzionale

L’orario cattedra può anche essere di 15 ore in determinate circostanze

Il docente assume la titolarità della scuola in cui ha l’incarico triennale e non di una delle scuole in cui ha prestato servizio negli ultimi tre anni.

Acquisizione della titolarità su scuola e non più su ambito da estendere ai neo assunti.

Dal sito UNICOBAS:

Inizia lunedì 26 novembre presso la Commissione Cultura del Senato un lungo ciclo di audizioni sul disegno di legge 763 a firma della senatrice Laura Granato (M5S) in materia di abrogazione della chiamata diretta.
Per la verità sullo stesso tema sono stati depositati altre due proposte: la 753 a firma del senatore Pittoni (Lega) e la 880 di Loredana De Petris (Liberi e Uguali).
In settimana è in programma anche l’avvio della procedura per unificare i tre progetti di legge in modo da portarne in aula uno solo.

Il punto di vista di Stefano d’Errico (Unicobas)
Stefano d’Errico, segretario nazionale Unicobas che sarà audito così come i responsabili di altri sindacati, preannuncia i contenuti del suo intervento.
“Per noi – spiega dìErrico – è fondamentale che, come previsto nel disegno di legge, la chiamata diretta venga finalmente abrogata per legge, come prevede anche Pittoni della Lega, dal momento che lo ‘stop’ già concordato contrattualmente non è sufficiente a prevalere sulla L. 107/15 di Renzi. Ma va a maggior merito della Granato l’aver introdotto disposizioni che eliminano le altre determinanti storture collegate alla chiamata diretta, permanendo le quali non s’otterrebbe nessuna modifica di sostanza sullo strapotere di quei dirigenti che, approfittando dell’ambiguità delle circolari dell’ex Ministro Fedeli, spostano arbitrariamente sull’organico ‘potenziato’ gli insegnanti assunti ante-legem, persino se titolari nelle scuole da 10 o 20 anni”.
“Su questo – prosegue d’Errico – il Ddl Granato è giustamente perentorio: «73-ter. Il personale docente già titolare su cattedra all’entrata in vigore della presente legge non può essere assegnato, salvo esplicita richiesta, ai posti di potenziamento» e si preoccupa anche di restituire una titolarità di istituto (e non più sugli ambiti) ai neo assunti, anche delle due ultime fasi di reclutamento ex L. 107, che grazie a Renzi non l’hanno mai avuta. Questi non devono essere trattati da ‘tappabuchi’ per le supplenze, bensì gestire progetti di approfondimento e recupero fino a che stanno sul ‘potenziato’, occupando una cattedra piena quando si libera nell’istituto”.

D’Errico coglie anche l’occasione per sottolineare sulla prassi, a suo avviso del tutto illegittima, adottata da molti dirigenti scolastici, soprattutto da quelli che fanno riferimento all’ANP, di assegnare ai posti di potenziamento indistintamente qualunque docente, senza tenere minimamente conto dell’anzianità di servizio di ciascuno: “Sull’uso scriteriato e discrezionale dell’assegnazione delle cattedre, vi sono fortissime obiezioni di merito. La discrezionalità dei dirigenti mette in fatti in dubbio persino la continuità didattica, da sempre un valore assoluto. Peraltro, pare del tutto inopportuno che i neo-assunti vengano preferiti ai docenti di lungo corso nell’assegnazione di una qualsiasi cattedra piena”.
Secondo d’Errico il ddl Granato presenta poi un elemento di grande di interesse in quanto prevede la cancellazione definitiva degli ambiti e il ripristino della titolarità di istituto sia per i docenti già in servizio sia per i neoassunti.
“L’approvazione di questo provvedimento – rimarca d’Errico – determinerebbe un ridimensionamento molto significativo dell’intero impianto di legge 107, di gran lunga superiore ai maldestri tentativi messi in atto per via contrattuale dai sindacati concertativi”

Lo facciamo comunque col Contratto di mobilità.

Continuiamo a derogare le leggi con i Contratti.

Quindi, fermo restando che ci vuole un intervento legislativo, in ogni caso, nella pratica, eliminiamo la titolarità di ambito.

Mi pare che per via contrattuale la chiamata diretta non esista, sempre nella pratica, da due anni. Grazie sempre ad un Contratto.

Sicuramente discorso a parte è per i posti di potenziamento.

Poi è ovvio che chi non ha la rappresentanza sindacale e non può sedersi al tavolo denigri sempre chi fa i contratti.

Ma questa è un'altra storia.

Io non capisco questa precisazione sull'assegnazione dei posti di potenziamento : io sono l'ultima arrivata e il DS ovviamente l'ha assegna a me da due anni, ma ci sono D.S più illumnati che dividono la cattedra di potenziamento in ore tra tutti i docenti; secondo me il DDL della ddl Granato73-ter.- Il personale docente già titolare su cattedra all’entrata in vigore della presente legge non può essere assegnato, salvo esplicita richiesta, ai posti di potenziamento»- introduce un altro paletto invalicabile per chi, come me, si trova ora su un posto di potenziamento : è un concetto sbagliatissimo visto che ormai si parlava di un unico organico dell'autonomia

Anche a me sembra assurdo.
Posto che, giuridicamente, non esistono i "titolari di cattedra" i "titolari di potenziamento".

arrubiu ha scritto:Anche a me sembra assurdo.
Posto che, giuridicamente, non esistono i "titolari di cattedra"  i "titolari di potenziamento".

Condivido!
Così come personalmente mi sembra assurdo quanto inserito nel DDL Granato sulle COE che si potrebbero costituire solo tra comuni confinanti

https://www.orizzontescuola.it/ddl-granato-m5s-cattedre-orario-esterne-in-comuni-confinanti/

Sarebbe utile una conoscenza più approfondita del territorio italiano, isole comprese

Nella nostra terra Arrubiu, considerando la localizzaziione delle scuole nei diversi comuni, quante COE potrebbero costituirsi?

Buongiorno.
Vedo che proseguono le audizioni relative ai disegni di legge volti al superamento della chiamata diretta.
Quelle avvenute ieri, ad esempio, si possono vedere qui :
http://webtv.senato.it/webtv_comm_hq?video_evento=652#

Non le ho viste integralmente e quindi non so se si sia parlato degli argomenti che intendo sollevare qui, però mi chiedo le seguenti cose.
In alcuni resoconti dei Sindacati, riguardo alle predette audizioni, si dà per acquisito che i docenti saranno titolari sulla scuola di incarico triennale già prima delle operazioni di mobilità 2019 (che si conta di anticipare rispetto al consueto periodo).
Considerato che per fare acquisire ai docenti la titolarità su scuola - in particolar modo, quella di incarico triennale - suppongo sia necessario giungere all'approvazione di una legge che preveda questo, mi chiedo se si conti che tale legge sia approvata prima delle operazioni di mobilità. In seconda battuta, vedo che i testi dei disegni di legge fino ad ora in discussione, che potranno di certo essere modificati, non parlano espressamente di acquisizione della titolarità definitiva nella scuola di incarico triennale. In particolare, quello n. 763, a firma della Sen. Granato, che è stato assunto - mi pare - come testo base, parla dell'acquisizione della titolarità in una delle scuole in cui si è prestato servizio negli ultimi tre anni (ne abbiamo parlato anche più sopra). Inoltre, tale titolarità si acquisirebbe dopo il 31.8.2019, quindi dopo le operazioni di mobilità. Non so se siano poi intervenuti cambiamenti.

Continuo poi a ritenere che non sia affatto semplice stabilire che, automaticamente, la scuola di titolarità diventi quella in cui si ha l'incarico triennale e continuo a ritenere che tale scelta non sia l'unica possibile (e in effetti, sul punto, i disegni di legge finora disponibili non parlano espressamente di tale "automatismo"). Ad esempio, se uno ha presentato la sua candidatura per una scuola per un incarico "a tempo", in questo caso triennale, non lo ha fatto necessariamente per restare lì indefinitamente e non so giuridicamente parlando se sia semplice cambiare le regole in modo che egli acquisisca automaticamente una definitiva titolarità su quella scuola.


Vedremo gli sviluppi.

Grazie e buona giornata !

L'incarico triennale non è a discrezione del docente. É rinnovato in automatico se compatibile col ptof. Se il docente vuole andare via c'è la mobilità. Non capisco tutti questi dubbi.

arrubiu ha scritto:L'incarico triennale non è a discrezione del docente. É rinnovato in automatico se compatibile col ptof. Se il docente vuole andare via c'è la mobilità. Non capisco tutti questi dubbi.

Capisco. Ma no, non volevo farne un dramma ed esprimere chissà quali dubbi. Riflettevo su alcune cose.
Sul punto dell’incarico triennale, di cui parliamo, capisco che non sia a discrezione del docente; tuttavia, facevo notare che il docente esprime una scelta, decidendo di candidarsi per determinate scuole. Poi è vero che la legge attualmente in vigore stabilisce che, se permane la sua cattedra in quella scuola, il suo “posto” (come dici giustamente, se è compatibile con il PTOF), egli, se non formula scelte diverse dopo i primi 3 anni, ha diritto a restare lì per altri tre anni. Ed è vero che resta comunque la possibilità della mobilità.
Il mio ragionamento era : quando egli ha formulato la scelta iniziale aveva la possibilità di scegliere eventualmente di candidarsi in altre scuole dopo i tre anni dall’incarico triennale (oltre alla possibilità della mobilità, negli ultimi anni di carattere annuale), cioè di fare altre scelte. Se invece in futuro la legge stabilisse l’automatica acquisizione della titolarità su quella scuola, tale possibilità di scelta, inizialmente prevista per legge, non sussisterebbe più. La mobilità è, sì, possibile, ma è altra cosa e mi risulta regolata di volta in volta dai contratti collettivi, quindi non dalla legge. Peraltro, non so se sia scontato che venga sempre data la possibilità della mobilità annuale, in caso di mancato accoglienti della richiesta di trasferimento.

Buon pomeriggio

Il docente non ha la possibilità di scegliere dopo 3 anni dove andare, non ce l'ha mai avuta. Può al massimo chiedere mobilità.

arrubiu ha scritto:Il docente non ha la possibilità di scegliere dopo 3 anni dove andare, non ce l'ha mai avuta. Può al massimo chiedere mobilità.

Come no ? Forse mi sfugge qualcosa, ma mi risulta che la Legge 107/2015 prevedesse che ogni tre anni dovesse ripetersi l’iniziale meccanismo della chiamata diretta. Quindi le scuole avrebbero pubblicato gli avvisi, con i vari requisiti, i docenti avrebbero inviato il
curriculum, etc. Dunque, se un docente avesse voluto candidarsi per una scuola diversa rispetto a quella del precedente incarico triennale, avrebbe potuto farlo. E questa sarebbe stata una possibilità prevista per legge, aggiuntiva rispetto alla mobilità.

Magari mi ricordo male io: mi dai i riferimenti in cui si dice questo?

arrubiu ha scritto:Magari mi ricordo male io: mi dai i riferimenti in cui si dice questo?

Ecco qua.
L'art. 1, comma 73, della Legge 107/2015, stabilisce:
"73. Il personale docente gia' assunto in ruolo a tempo indeterminato alla data di entrata in vigore della presente legge conserva la titolarita' della cattedra presso la scuola di appartenenza. Al personale docente assunto nell'anno scolastico 2015/2016 mediante le procedure di cui all'articolo 399 del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, continuano ad applicarsi le disposizioni del medesimo decreto legislativo in merito all'attribuzione della sede durante l'anno di prova e alla successiva destinazione alla sede definitiva. Il personale docente assunto ai sensi del comma 98, lettere b) e c), e' assegnato agli ambiti territoriali a decorrere dall'anno scolastico 2016/2017. Il personale docente in esubero o soprannumerario nell'anno scolastico 2016/2017 e' assegnato agli ambiti territoriali. Dall'anno scolastico 2016/2017 la mobilita' territoriale e professionale del personale docente opera tra gli ambiti territoriali".

Dunque, in primo luogo: "il personale docente assunto ai sensi del comma 98, lettere b) e c), e' assegnato agli ambiti territoriali a decorrere dall'anno scolastico 2016/2017" e, "dall'anno scolastico 2016/2017 la mobilita' territoriale e professionale del personale docente opera tra gli ambiti territoriali".

Poi, il comma 79 dice: "a decorrere dall'anno scolastico 2016/2017, per la copertura dei posti dell'istituzione scolastica, il dirigente scolastico propone gli incarichi ai docenti di ruolo assegnati all'ambito territoriale di riferimento, prioritariamente sui posti comuni e di sostegno, vacanti e disponibili, al fine di garantire il regolare avvio delle lezioni, anche tenendo conto delle candidature presentate dai docenti medesimi e della precedenza nell'assegnazione della sede ai sensi degli articoli 21 e 33, comma 6, della legge 5 febbraio 1992, n. 104. (…)".
Il successivo comma 80 dettaglia la procedura: "il dirigente scolastico formula la proposta di incarico in coerenza con il piano triennale dell'offerta formativa. L'incarico ha durata triennale ed e' rinnovato purche' in coerenza con il piano dell'offerta formativa. Sono valorizzati il curriculum, le esperienze e le competenze professionali e possono essere svolti colloqui. La trasparenza e la pubblicita' dei criteri adottati, degli incarichi conferiti e dei curricula dei docenti sono assicurate attraverso la pubblicazione nel sito internet dell'istituzione scolastica".
Comma 82: "l'incarico e' assegnato dal dirigente scolastico e si perfeziona con l'accettazione del docente. Il docente che riceva piu' proposte di incarico opta tra quelle ricevute. L'ufficio scolastico regionale provvede al conferimento degli incarichi ai docenti che non abbiano ricevuto o accettato proposte e comunque in caso di inerzia del dirigente scolastico".


Non trovo scritto da nessuna parte che tale procedura sia temporanea o sia da effettuarsi solo una volta. Io davo per scontato che, in assenza di modifiche legislative, la procedura dovesse ripetersi ogni tre anni. Credo che sia così, visto che oggi si parla della necessità, per abolire la chiamata diretta, di modificare la legge.

Deduzioni tutte tue.
Non si dice da nessuna parte che la procedura si ripete. Direi che il contrario: se non c'è scritto che non si ripete, e c'è anche scritto che l'incarico è rinnovato in automatico..
La modifica alla legge serve perché non è più prevista l'assegnazione agli ambiti territoriali.

Se pensi che possano dare la titolarità su una scuola diversa da quella dove si ha l'incarico triennale.. stai fresco.
Se io fossi 3 anni in AP nella stessa scuola, dove NON esiste un posto in organico di diritto, dovrei essere "stabilizzato" qui, non essendoci il posto?

Aggiungo che avevo inteso, dalla dicitura che l'incarico triennale "e' rinnovato purche' in coerenza con il piano dell'offerta formativa" comprendevo che il docente avesse il diritto al rinnovo dello stesso: se coerente con il PTOF e nel silenzio del docente, l'incarico si sarebbe rinnovato per altri tre anni.
Mi pareva ovvio che se, invece, il docente avesse voluto rimettersi in gioco, nella nuova procedura di chiamata diretta, avrebbe potuto farlo, esprimendo altre scelte. Mi pare di ricordare una circolare esplicativa (o qualcosa di simile) in tal senso; del resto, mi sembrerebbe assurdo precisare nella Legge tale procedura, per realizzarla una sola volta (e non ogni tre anni), salva l'ipotesi in cui non vi fosse più la coerenza dell'incarico con il PTOF (nel qual caso, si sarebbe ripetuta la procedura di chiamata diretta, a cui suppongo avrebbero potuto partecipare tutti...e non solo quelli il cui posto non sarebbe stato più coerente con il PTOF).
Forse ho capito male, boh.

Non ricordo cose di questo tipo.
Tanto che, infatti, il dubbio era: ma il docente potrà chiedere mobilità prima dello scadere dell'incarico triennale? E la risposta è sempre stata "sì".

Aggiungo alcune precisazioni.
La Circolare MIUR n. 2609 del 22.7.2016, avente per oggetto "Indicazioni operative per l'individuazione dei docenti trasferiti o assegnati agli ambiti territoriali e il conferimento degli incarichi nelle istituzioni scolastiche", dice, tra l'altro "la concomitanza di mobilità straordinaria e del concorso ordinario impone eccezionalmente, solo per questo anno scolastico 2016/2017 ed in prima applicazione, tempi ristretti e la necessaria indicazione di alcuni passaggi funzionali all'ordinato inizio dell' anno scolastico".

Fa dunque riferimento ad una "prima applicazione" della procedura, lasciando intendere che ve ne possano/debbano essere altre. E fornisce indicazioni operative valevoli solo per il 2016/17, con date, etc.

Tra l'altro, ricordo che nei Collegi docenti delle varie scuole, a seguito dell'uscita della L. 107/2015, si approvavano i criteri per la chiamata diretta, cioè ad esempio se si dovesse valorizzare maggiormente il dottorato di ricerca piuttosto che altri percorsi ed esperienze formative. Ciò sicuramente sarebbe servito per i nuovi assunti, successivamente alla prima procedura di chiamata diretta, per i quali si sarebbe svolta una procedura.

Immaginavo, ma a questo punto mi sorgono pesanti dubbi e posso di certo sbagliarmi, che anche chi avesse avuto un primo incarico triennale, di fronte (dopo tre anni) a nuove procedure di chiamata diretta (suppongo una all'anno, visto che ogni anno vi sarebbero stati nuovi assunti), avesse potuto parteciparvi.

A dire il vero, mi sono anche meravigliato, vista la disposizione qui sopra, sulla mobilità che doveva svolgersi su ambito (e non su scuola, per i nuovi assunti), che sia stata anche concessa, negli ultimi anni, la mobilità con acquisizione della titolarità su scuola.

Secondo me no, ma oramai è storia.
Saremo quasi sicuramente passati tutti su ambito nella scuola dove ambiamo l'incarico triennale.
Ogni altra soluzione (al di là del mantenimento dello status quo) mi sembra fantascienza.

Scuola di incarico triennale o scuola di servizio?
In ogni caso non lo dice alcuna norma, dato che sono tutte da approvare.