diritti e doveri della scuola di fronte a un ragazzo con sospetta patologia pschiatrica

Salve a tutti, mi chiedevo quali sia il comportamento che la scuola deve adottare di fronte al caso problematico di un ragazzo straniero, con evidenti disturbi del comportamento riconducibili probabilmente a traumi infantili dei quali, almeno in parte, la famiglia è consapevole, avendo già da tempo intrapreso, nel paese d'origine, delle cure specifiche con tanto di farmaci e terapie (ad oggi non ancora ufficilmente conosciute e acquisite dalla scuola). Fino a che punto può/deve la scuola pretendere di acquisire informazioni sulla storia clinica del ragazzo, fermo restando la disponibilità della famiglia a condividerle, e quali sono gli strumenti da poter utilizzare per intervenire di fronte ad una situazione che potrebbe rivelarsi come patologica? Al momento il ragazzo non gode di alcuna certificazione medica italiana. Al di là delle particolari strategie di intervento didattico comunque valutabili in un pdp, mi chiedevo se sia necessario/obbligatorio coinvolgere altre figure specialistiche e se sia possibile adottare misure straordinarie riguardanti la regolare frequenza scolastica.
Grazie a chi vorrà rispondermi.

Vi creerà un sacco di problemi in classe senza almeno un educatore, preparatevi al peggio e alle probabili lamentele dei genitori se il soggetto è violento.

Secondo me sta al consiglio di classe indirizzare la famiglia verso uno uonpia per farne la valutazione, spiegando che è tutto gratuito anche se i tempi non sono celeri. Nel frattempo si fa pdp con motivazione socioeconomica oppure per stranieri se di recente immigrazione.

La scuola può acquisire i documenti che la famiglia consegna. Non può fare altro. Magari una chiacchierata coi servizi sociali, quella si può fare