Non rispetti la scuola se non rispetti i suoi insegnanti.
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Non rispetti la scuola se non rispetti i suoi insegnanti.
Promemoria primo messaggio :
A guardare la storia dell’istruzione italiana in questi ultimi decenni sembra che le riforme per migliorare la condizione della scuola siano state sempre fallimentari, altrimenti non si spiegherebbe il susseguirsi di riforme delle riforme.
Sulle spalle degli insegnanti sono passate leggi, leggine e riforme intestate a questo o a quel ministro in carica che cambiando venivano cambiate. Tutto è partito con “Luigi Berlinguer, che annunciò uno stravolgimento, ma poi arrivarono un nuovo governo e una nuova riforma che portava il nome dell’allora ministra all’Istruzione Letizia Moratti, la quale con un colpo di coda nel 2003 abrogò la legge quadro di Berlinguer e si fece la sua, contestatissima, e che conteneva l’abolizione dell’esame di licenza elementare, la riduzione del “tempo scuola”, nuovi programmi di storia, geografia e scienza, l’innalzamento dell’obbligo scolastico a 18 anni, la dualità tra sistema dei licei e la formazione professionale, e puntava sulle famose tre “i” berlusconiane, inglese, informatica e impresa.
Poi arrivarono prima Fioroni, che nel breve interregno Prodi fece in tempo solo a stabilire che il debito formativo doveva essere recuperato entro l’inizio del nuovo anno scolastico, e dopo Mariastella Gelmini.
La contestatissima ministra dell’Istruzione del quarto governo Berlusconi tagliò la spesa per l’istruzione riducendo il numero di insegnanti. Un’ora di scuola tornò di nuovo a durare 60 minuti ma vennero ridotte le ore di lezione complessive, ricomparve il maestro unico e per i docenti migliori veniva previsto un premio di produttività. Era il 2008, oggi le modalità per stimolare gli insegnanti sembrano gli stessi.”
Infine la “Buona scuola” di Renzi, che di buono non aveva proprio nulla, a parte per i DS a cui veniva dato un potere incondizionato attraverso la chiamata diretta degli insegnanti.
Ancora oggi, con il nuovo governo M5S-Lega, nulla è cambiato per i docenti, a parte l’eliminazione della chiamata diretta e l’abolizione degli ambiti. Certamente sono cose molto importanti dal punto di vista normativo ma quello che manca è ancora una volta il riconoscimento sociale della categoria.
Esiste anche l’aspetto del riconoscimento del “prestigio” sociale e dell’alta funzione dell’insegnamento, che non possono prescindere da una maggiore tutela giuridica nei confronti degli aggressori verbali e fisici del corpo docente e da un adeguamento degli stipendi alla media europea. E non è un caso che negli indicatori sul peso sociale degli insegnanti (Global Teacher Status Index) l’Italia si piazzi solo al 13esimo posto. Solo il 3% degli intervistati ammette “con certezza” che gli studenti nutrano rispetto verso chi sta dietro la cattedra.
I nostri studenti risultano in effetti tra i più irrispettosi d’Europa verso i propri insegnanti. Ma circa il 75% degli intervistati sostiene che i prof dovrebbero essere pagati in base ai risultati degli studenti. Questo governo, se si vuole distinguere dai suoi predecessori, dovrebbe riformare soprattutto questi ultimi due aspetti.
A guardare la storia dell’istruzione italiana in questi ultimi decenni sembra che le riforme per migliorare la condizione della scuola siano state sempre fallimentari, altrimenti non si spiegherebbe il susseguirsi di riforme delle riforme.
Sulle spalle degli insegnanti sono passate leggi, leggine e riforme intestate a questo o a quel ministro in carica che cambiando venivano cambiate. Tutto è partito con “Luigi Berlinguer, che annunciò uno stravolgimento, ma poi arrivarono un nuovo governo e una nuova riforma che portava il nome dell’allora ministra all’Istruzione Letizia Moratti, la quale con un colpo di coda nel 2003 abrogò la legge quadro di Berlinguer e si fece la sua, contestatissima, e che conteneva l’abolizione dell’esame di licenza elementare, la riduzione del “tempo scuola”, nuovi programmi di storia, geografia e scienza, l’innalzamento dell’obbligo scolastico a 18 anni, la dualità tra sistema dei licei e la formazione professionale, e puntava sulle famose tre “i” berlusconiane, inglese, informatica e impresa.
Poi arrivarono prima Fioroni, che nel breve interregno Prodi fece in tempo solo a stabilire che il debito formativo doveva essere recuperato entro l’inizio del nuovo anno scolastico, e dopo Mariastella Gelmini.
La contestatissima ministra dell’Istruzione del quarto governo Berlusconi tagliò la spesa per l’istruzione riducendo il numero di insegnanti. Un’ora di scuola tornò di nuovo a durare 60 minuti ma vennero ridotte le ore di lezione complessive, ricomparve il maestro unico e per i docenti migliori veniva previsto un premio di produttività. Era il 2008, oggi le modalità per stimolare gli insegnanti sembrano gli stessi.”
Infine la “Buona scuola” di Renzi, che di buono non aveva proprio nulla, a parte per i DS a cui veniva dato un potere incondizionato attraverso la chiamata diretta degli insegnanti.
Ancora oggi, con il nuovo governo M5S-Lega, nulla è cambiato per i docenti, a parte l’eliminazione della chiamata diretta e l’abolizione degli ambiti. Certamente sono cose molto importanti dal punto di vista normativo ma quello che manca è ancora una volta il riconoscimento sociale della categoria.
Esiste anche l’aspetto del riconoscimento del “prestigio” sociale e dell’alta funzione dell’insegnamento, che non possono prescindere da una maggiore tutela giuridica nei confronti degli aggressori verbali e fisici del corpo docente e da un adeguamento degli stipendi alla media europea. E non è un caso che negli indicatori sul peso sociale degli insegnanti (Global Teacher Status Index) l’Italia si piazzi solo al 13esimo posto. Solo il 3% degli intervistati ammette “con certezza” che gli studenti nutrano rispetto verso chi sta dietro la cattedra.
I nostri studenti risultano in effetti tra i più irrispettosi d’Europa verso i propri insegnanti. Ma circa il 75% degli intervistati sostiene che i prof dovrebbero essere pagati in base ai risultati degli studenti. Questo governo, se si vuole distinguere dai suoi predecessori, dovrebbe riformare soprattutto questi ultimi due aspetti.
Ospite- Ospite
Re: Non rispetti la scuola se non rispetti i suoi insegnanti.
Eccolo: Art. 9-bis.
(Giuramento del personale docente al termine del periodo di formazione e di prova).
1. Il personale della scuola, dirigente, docente, educativo ed amministrativo, tecnico, ausiliario (A.T.A), al termine del periodo di formazione e di prova, se positivamente superato, e prima dell'effettiva immissione in ruolo, è tenuto a prestare un giuramento di fedeltà alla Repubblica.
2. Il giuramento di fedeltà di cui al comma i è prestato secondo la seguente formula: «Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi, di adempiere ai doveri del mio ufficio nel rispetto del codice di comportamento dei dipendenti pubblici e nell'interesse dell'amministrazione, per il perseguimento del pubblico bene».
(Giuramento del personale docente al termine del periodo di formazione e di prova).
1. Il personale della scuola, dirigente, docente, educativo ed amministrativo, tecnico, ausiliario (A.T.A), al termine del periodo di formazione e di prova, se positivamente superato, e prima dell'effettiva immissione in ruolo, è tenuto a prestare un giuramento di fedeltà alla Repubblica.
2. Il giuramento di fedeltà di cui al comma i è prestato secondo la seguente formula: «Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi, di adempiere ai doveri del mio ufficio nel rispetto del codice di comportamento dei dipendenti pubblici e nell'interesse dell'amministrazione, per il perseguimento del pubblico bene».
donadoni- Messaggi : 3392
Data d'iscrizione : 21.04.16
Località : toscana
Re: Non rispetti la scuola se non rispetti i suoi insegnanti.
Art. 560.
Adempimenti degli immessi in ruolo
"Art. 11. (Promessa solenne e giuramento). - L'impiegato,
all'atto dell'assunzione in prova, deve fare, davanti al
capo dell'ufficio o ad un suo delegato, in presenza di due
testimoni, solenne promessa secondo la formula seguente:
'Prometto di essere fedele alla Repubblica, di
osservare lealmente la Costituzione e le leggi dello Stato,
di adempiere ai doveri del mio ufficio nell'interesse
dell'amministrazione per il pubblico bene'.
Prima di assumere servizio di ruolo l'impiegato deve
prestare giuramento davanti al capo dell'ufficio, o ad un
suo delegato, in presenza di due testimoni, secondo la
formula seguente:
'Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservare
lealmente la Costituzione e le leggi dello Stato, di
adempiere ai doveri del mio ufficio nell'interesse
dell'amministrazione per il pubblico bene'.
La promessa solenne e il giuramento non si ripetono nel
caso di passaggio ad altro impiego.
Il rifiuto di prestare la promessa solenne o il
giuramento importa la decadenza dall'impiego".
Adempimenti degli immessi in ruolo
"Art. 11. (Promessa solenne e giuramento). - L'impiegato,
all'atto dell'assunzione in prova, deve fare, davanti al
capo dell'ufficio o ad un suo delegato, in presenza di due
testimoni, solenne promessa secondo la formula seguente:
'Prometto di essere fedele alla Repubblica, di
osservare lealmente la Costituzione e le leggi dello Stato,
di adempiere ai doveri del mio ufficio nell'interesse
dell'amministrazione per il pubblico bene'.
Prima di assumere servizio di ruolo l'impiegato deve
prestare giuramento davanti al capo dell'ufficio, o ad un
suo delegato, in presenza di due testimoni, secondo la
formula seguente:
'Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservare
lealmente la Costituzione e le leggi dello Stato, di
adempiere ai doveri del mio ufficio nell'interesse
dell'amministrazione per il pubblico bene'.
La promessa solenne e il giuramento non si ripetono nel
caso di passaggio ad altro impiego.
Il rifiuto di prestare la promessa solenne o il
giuramento importa la decadenza dall'impiego".
donadoni- Messaggi : 3392
Data d'iscrizione : 21.04.16
Località : toscana
Re: Non rispetti la scuola se non rispetti i suoi insegnanti.
Con me non te ne va bene una, vero?lucetta10 ha scritto:giobbe ha scritto:Sei tu che devi impartire la buona educazione, in senso lato. La famiglia, di cui ormai moltissimi insegnanti se ne fanno un alibi, detta le regole fuori dalla scuola. Dentro la scuola le regole le devono dettare i docenti, altrimenti è meglio che cambino mestiere...per il bene proprio dei ragazzi.arrubiu ha scritto:Anche a me non piace che si alzino.
Se vogliono rispettarmi che si mettano composti e facciano silenzio. Possono sempre alzarsi e continuare a essere maleducati.
... "di cui se ne fanno un alibi" e "le regole le devono dettare" no, ti prego!
Giuro quello che vuoi ma non ce la faccio a sdoganare l'anacoluto! Sono un'insegnante all'antica: ci tengo alla forma e al rispetto della sintassi tradizionale!
E' sempre esistito, bisogna solo essere in grado di capirne la portata letteraria.
http://www.grammaticaitaliana.eu/anacoluto.html
Ospite- Ospite
Re: Non rispetti la scuola se non rispetti i suoi insegnanti.
E un po' meno insegnanti che parlano come "magnano.lucetta10 ha scritto:giobbe ha scritto:Questi interventi alla balanzone sono la prova lampante per cui la scuola italiana non funziona: perché anche quando le regole ci sono molti non le rispettano né le fanno rispettare ai propri alunni. Quest'ultima affermazione è lapalissiana.lucetta10 ha scritto:Ti deluderò ma nemmeno quelle, si chiama società dei consumi. La pitoccaggine è inversamente proporzionale al costo dei tatuaggi
... se invece fossero ancora in cattedra docenti come te e studenti col grembiulo avremmo risolto: e pensare che basterebbe tanto poco! Un po' più capelli corti, un po' meno lapalissianesimo
Ospite- Ospite
Re: Non rispetti la scuola se non rispetti i suoi insegnanti.
Bene, se ha scelto come nick Balanzone sa il fatto suo ;-)Paddington ha scritto:Vorrei tranquillizzare la platea circa gli allarmismi del collega che vede e prevede segni di pelatoni in piazza Venezia. Ebbene, il collega è assai preparato nella Sua materia , erudito assai ma cade clamorosamente nel settore previsioni &Nostradamus. Un annetto fa ci terrorizzo' con l imminente guerra termonucleare tra Usa e la Corea di Kim jong un hang chen ptor della tribu di KMER ma ad oggi nessun fungo atomico, solo qualche porcino qua e là nei risotti.
Ospite- Ospite
Re: Non rispetti la scuola se non rispetti i suoi insegnanti.
Sono semplicemente uno che si è laureato nel 1971, quando ancora non c'era il CEPU e le lauree on line. Quando le università erano poche e piene di immatricolati tanto da bocciare senza riserve chi se lo meritava... Un abisso rispetto ad oggi!lucetta10 ha scritto:giobbe ha scritto:Con me non te ne va bene una, vero?lucetta10 ha scritto:giobbe ha scritto:Sei tu che devi impartire la buona educazione, in senso lato. La famiglia, di cui ormai moltissimi insegnanti se ne fanno un alibi, detta le regole fuori dalla scuola. Dentro la scuola le regole le devono dettare i docenti, altrimenti è meglio che cambino mestiere...per il bene proprio dei ragazzi.arrubiu ha scritto:Anche a me non piace che si alzino.
Se vogliono rispettarmi che si mettano composti e facciano silenzio. Possono sempre alzarsi e continuare a essere maleducati.
... "di cui se ne fanno un alibi" e "le regole le devono dettare" no, ti prego!
Giuro quello che vuoi ma non ce la faccio a sdoganare l'anacoluto! Sono un'insegnante all'antica: ci tengo alla forma e al rispetto della sintassi tradizionale!
E' sempre esistito, bisogna solo essere in grado di capirne la portata letteraria.
http://www.grammaticaitaliana.eu/anacoluto.html
...potevi dirlo che sei Manzoni!
Ospite- Ospite
Re: Non rispetti la scuola se non rispetti i suoi insegnanti.
Grazie per i tuoi interventi.Paddington ha scritto:Le colonie estive , organizzate dalle grandi aziende per i figli dei dipendenti, non sono un retaggio fascista ma una realtà che è esistita fino agli anni 90. Inizialmente furono l unica possibilità per i bambini di fare vacanze in posti gradevoli con i benefici dell aria di mare o di montagna, successivamente hanno continuato ad essere motivo di crescita, di conoscenza, di esplorazione . Ho partecipato a colonie estive dal 1985 al 1993, ho solo bei ricordi.
Trovando alquanto irritante sentire di colleghi che disprezzano e fanno sarcasmo sul nostro passato (gli stessi o le stesse che poi aprirono post sul fatto che oggi Roma è sommessa dai rifiuti ) ribalto io la frittata: nelle tanto derise colonie con la divisa balneare i ragazzi imparavano sport, musica, attività manuali. Oggi fortunatamente questi retaggi del regime non esistono più e , vuoi mettere, i genitori mandano i 12 enni ai concerti di sferaebasta dove , tra un "ehy troia porta in camera la tua amica" e una canna c è ancora tempo per una pasticca..Decisamente ci siamo liberati da questi stucchevoli abitudini da colonie Fiat...
Perché qui, tra ignavi e favorevoli più a seguire un "concerto" di sferaebasta, che non a fare indossare un grembiulino agli alunni della primaria; tra qualcuno che si esprime spesso in dialetto romanesco per poi piazzare, di tanto in tanto, qualche vocabolo ricercato avulso dal contesto tanto per far capire che potrebbe benissimo frequentare l'accademia della Crusca; tra un troll e un giullare di corte; mi restano veramente poche persone con cui poter dialogare seriamente.
Se sono veramente anche questi gli insegnanti, c'è poco da sperare.
Sono stato pesante nel dire questo? No, è semplicemente una mia constatazione. Strano che il moderatore non li riporti nei ranghi (dove per ranghi si intende una discussione più seria e non prevalentemente infarcita da una sterile ironia).
Ospite- Ospite
Re: Non rispetti la scuola se non rispetti i suoi insegnanti.
Hai la fissa del fascio. Certo per un anarchico ogni amante delle regole è un fascista.balanzoneXXI ha scritto:Che bella coppia! Ancora qualche altro supporter e faranno un bel manipolo.
Fine della discussione.
Ospite- Ospite
Re: Non rispetti la scuola se non rispetti i suoi insegnanti.
Paddington ha scritto:Le colonie estive , organizzate dalle grandi aziende per i figli dei dipendenti, non sono un retaggio fascista ma una realtà che è esistita fino agli anni 90.
Veramente quelle della Telecom ci sono ancora, o almeno c'erano fino a cinque o sei anni fa. Un paio di mie amiche dipendenti Telecom ci hanno mandato per anni i figli, che sono appena più grandi dei miei.
Non mi risulta affatto che portassero la divisa balneare, però.
Ultima modifica di paniscus_2.1 il Mer Gen 30, 2019 2:50 pm - modificato 1 volta.
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: Non rispetti la scuola se non rispetti i suoi insegnanti.
In tanti paesi del mondo, pure più progrediti di noi, gli scolari, e non solo, portano la divisa a scuola. Certamente non sono paesi fascisti. Quindi su questo, una volta detta la propria opinione, c'è poco da discutere ulteriormente o da fare dell'inutile e deprimente ironia sulle idee altrui.paniscus_2.1 ha scritto:Paddington ha scritto:Le colonie estive , organizzate dalle grandi aziende per i figli dei dipendenti, non sono un retaggio fascista ma una realtà che è esistita fino agli anni 90.
Veramente quelle della Telecom ci sono ancora, o almeno c'erano fino a cinque o sei anni fa. Un paio di mie amiche dipendenti Telecom ci hanno mandato per anni i figli, che sono appena più grandi dei miei.
Non mi risulta affatto che portassero la divisa balneare, però.
Per quando riguarda l'alzarsi in piedi da parte degli alunni, l'88% degli insegnanti si sono dichiarati a favore. Sono convinto che questi insegnanti non sono tutti fascisti. Quello che mi premeva puntualizzare era che in una scuola, una volta approvate certe regole, queste vanno rispettate, piaccia o non piaccia. Punto.
Ultima modifica di giobbe il Mer Gen 30, 2019 3:44 pm - modificato 1 volta.
Ospite- Ospite
Re: Non rispetti la scuola se non rispetti i suoi insegnanti.
Mi piace questa posizione dialettica secondo la quale dopo che hai sentenziato metti il "punto" e decidi quando la discussione può ritenersi conclusa.giobbe ha scritto:In tanti paesi del mondo, pure più progrediti di noi, gli scolari, e non solo, portano la divisa a scuola. Certamente non sono paesi fascisti. Quindi su questo, una volta detta la propria opinione, c'è poco da discutere ulteriormente o da fare dell'inutile e deprimente ironia sulle idee altrui.paniscus_2.1 ha scritto:Paddington ha scritto:Le colonie estive , organizzate dalle grandi aziende per i figli dei dipendenti, non sono un retaggio fascista ma una realtà che è esistita fino agli anni 90.
Veramente quelle della Telecom ci sono ancora, o almeno c'erano fino a cinque o sei anni fa. Un paio di mie amiche dipendenti Telecom ci hanno mandato per anni i figli, che sono appena più grandi dei miei.
Non mi risulta affatto che portassero la divisa balneare, però.
Per quando riguarda l'alzarsi in piedi da parte degli alunni, l'88% degli insegnanti si sono dichiarati a favore. Sono convinto che questi insegnanti non sono tutti fascisti. Punto.
In ogni caso ti invito a (ri)dare uno sguardo al significato di anarchia o anarchismo. Che non è certo quello che hai lasciato intendere.
arrubiu- Moderatore
- Messaggi : 28333
Data d'iscrizione : 24.10.14
Località : Casteddu70
Re: Non rispetti la scuola se non rispetti i suoi insegnanti.
Di quale giuramento parli Giobbe???giobbe ha scritto:Fino al 2001 gl insegnanti, all’atto dell’immissione in ruolo, prestavano giuramento. Io ho giurato. Altri tempi per la scuola...migliori o peggiori? Questione di punti di vista.arrubiu ha scritto:Giuramento su cosa, esattamente?
Fino al 2001??
Io sono stata immessa in ruolo nel 1991 e ti garantisco che non ho fatto alcun giuramento, del quale non ho mai sentito parlare
giovanna onnis- Messaggi : 22246
Data d'iscrizione : 15.04.12
Re: Non rispetti la scuola se non rispetti i suoi insegnanti.
"a tutti"?? Scusa se insisto, ma a chi ti riferisci?giobbe ha scritto:Non lo ricordo più.arrubiu ha scritto:Giurare cosa o su cosa?
Comunque era un giuramento che piaceva a tutti!
Sono veramente curiosa
Un giuramento di Ippocrate per gli insegnanti!?
giovanna onnis- Messaggi : 22246
Data d'iscrizione : 15.04.12
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