Concorso abilitati 2018, i più bravi penalizzati nella scelta della sede

Salve a tutti. Vorrei un confronto con quanto appena letto su OS dal titolo appunto “Concorso abilitati 2018, i più bravi penalizzati nella scelta della sede”. Nel su citato articolo si legge che chi verrà convocato ad agosto 2019 da gmre avrebbe là possibilità di scegliere sedi migliori rispetto a chi ha visto l’accantonamento degli stessi. Sono io che non capisco oppure chi ha scritto l’arti non ha idea di cosa si parli? Nella mia provincia i posti accantonati sono andati a trasferimento, alcuni sono stati coperti altri no, così come i posti vacanti da pensionamenti, quota 100 e non. In sostanza secondo voi chi ha visto l’accantonamento dei posti, avrà a disposizione solo quelli appunto accantonati l’anno scorso? L’articolo fa capire questo.

I posti accantonati immagino siano accantonati solo numericamente. Non è che si accantona il posto X nella scuola Y.
Il punto è che chi ha il posto accantonato è comunque in una provincia e lì rimane, perché l'ha già chiesta, no?
Chi invece viene chiamato adesso da una graduatoria regionale può scegliere dove andare, compatibilmente coi posti. Io lo interpreto così.

duchess ha scritto:

I posti accantonati sono un numero e non una sede su provincia in base alle rimanenze dello scorso anno, l'articolo sottolinea che chi ha scelto fra queste rimanenze per mancanza di disponibilità potrebbe aver accettato una provincia lontana dalla propria residenza o domicilio. Considerando i movimenti di quest'anno, i pensionamenti e quota 100 lavorata è molto probabile che si sia liberato qualche posto in una provincia che per l'aspirante è più appetibile. L'articolo, ma gli stessi sindacati,  stanno inviando il Ministro Bussetti e i tecnici del Miur a riflettere su questo meccanismo del DM 631/2018 che, nato sulla scorta di tutelare la certezza dell'immissione in ruolo degli aspiranti che hanno visto la propria graduatoria pubblicata entro il 31.12.2018, di fatto nella sua applicazione pratica vede i migliori aspiranti costretti a scegliere fra un numero più ridotto di posti disponibili.  Pertanto la pedissequa applicazione del decreto potrebbe costringere il miglior classificato ad accettare un ruolo a 300 km da casa e favorire chi in graduatoria è posizionato peggio dandogli la possibilità di scegliere una provincia dove per l'anno 2018/2019 non  vi erano posti disponibili.
Spero di essere stata chiara.

Ma quindi quelli che hanno già scelto la provincia sulla base dei posti accantonati potranno verosimilmente scegliere nuovamente anche sui posti che si sono resi disponibili ad oggi e quindi cambiare eventualmente provincia?

Chiari entrambi ma c’ è ancora qualcosa che non mi torna se faccio un confronto con quanto accaduto nella provincia di mio interesse dove tutti i posti accantonati e resi liberi dai pensionamenti, compresi i quota 100, sono stati messi a disposizione per la mobilità (l’art dice di no). Chi sceglierà ad agosto 2019 avrà a disposizione anche i nuovi posti disponibili rimasti dalla mobilità appena conclusa. Dipende da caso a caso. Non per tutti sarà uno svantaggio, anzi!!!

Duchess, appunto è per questo che si è accantonato su provincia e non su scuola, cioè prima vendono soddisfate tutte le richieste dei docenti già in ruolo, poi si pensa alle immissioni. Il DM 631/2018 ha detto solo che per le GRAME pubblicate entro il 31.12.2018 andavano accantonati un tot di posti, non disponibili per i movimenti. La dove non si sono considerati i posti accantonati la mobilità è stata rettificata, e alcuni movimenti sono stati annullati. Quindi gli aspiranti GRAME migliori, se non viene modificato niente, sceglieranno gli avanzi degli avanzi.

A me sembra comunque una sciocchezza, o comunque un caso montato sul nulla: da sempre nelle graduatorie che durano più di un anno può capitare che uno più bravo, ma ultimo a scegliere quell'anno, risulti penalizzato rispetto ad uno più indietro in graduatoria che però sarà il primo a scegliere l'anno successivo.

chiarina77 ha scritto:A me sembra comunque una sciocchezza, o comunque un caso montato sul  nulla: da sempre nelle graduatorie che durano più di un anno può capitare che uno più bravo, ma ultimo a scegliere quell'anno, risulti penalizzato rispetto ad uno più indietro in graduatoria che però sarà il primo a scegliere l'anno successivo.

Il problema sta tutto nel fatto che sia chi ha avuto i posti accantonati che che sceglierà ad agosto avrà contratto a partire dal 1 settembre 2019. Cioè ad esempio tra i posti residui dell'anno precedente nella mia provincia c'era un solo posti e due colleghi hanno dovuto scegliere un altra provincia, adesso si sono liberati dei posti in provincia e io che sono sotto di loro in graduatoria rimarrò in provincia.
Dall'accantonamento hanno beccato una fregatura considerando il blocco quinquennale.

chiarina77 ha scritto:A me sembra comunque una sciocchezza, o comunque un caso montato sul  nulla: da sempre nelle graduatorie che durano più di un anno può capitare che uno più bravo, ma ultimo a scegliere quell'anno, risulti penalizzato rispetto ad uno più indietro in graduatoria che però sarà il primo a scegliere l'anno successivo.

Infatti. E' sempre successo che chi era in fondo al contingente del primo anno di validità di una GM si trovasse a scegliere tra il poco rimasto, tra tre posti, se era 18esimo e ne assumevano 20, e magar finire fuori provincia. Paradossalmente, l'anno successivo, il 22esimo avrebbe potuto scegliere tra un numero di posti ben maggiore. A una mia amica è successo, situata in posizione intermedia nel primo contingente, ha dovuto scegliere inglese medie fuori provincia, nonostante lavorasse da sempre sulle superiori. L'anno successivo una sua conoscente, molte posizioni sotto di lei, ha avuto la provincia cui ambiva l'amica e la cattedra sulle superiori. Non è una stortura, è la vita...

pasqui74 ha scritto:

chiarina77 ha scritto:A me sembra comunque una sciocchezza, o comunque un caso montato sul  nulla: da sempre nelle graduatorie che durano più di un anno può capitare che uno più bravo, ma ultimo a scegliere quell'anno, risulti penalizzato rispetto ad uno più indietro in graduatoria che però sarà il primo a scegliere l'anno successivo.

Il problema sta tutto nel fatto che sia chi ha avuto i posti accantonati che che sceglierà ad agosto avrà contratto a partire dal 1 settembre 2019. Cioè ad esempio tra i posti residui dell'anno precedente nella mia provincia c'era un solo posti e due colleghi hanno dovuto scegliere un altra provincia, adesso si sono liberati dei posti in provincia e io che sono sotto di loro in graduatoria rimarrò in provincia.
Dall'accantonamento hanno beccato una fregatura considerando il blocco quinquennale.

Esatto! La fregatura è doppia. Per la precisione, chi ha dovuto scegliere la provincia durante quest'anno scolastico perché la sua graduatoria è stata pubblicata dopo il 31 agosto ed entro il 31 dicembre 2018 (= i casi "DM 631/2018"):

1) entra in ruolo il 1 settembre 2019 (esattamente come quelli che scelgono provincia e sede ora in luglio/agosto), ma ha scelto su un residuo di province/sedi; quindi NON HA AVUTO ALCUN BENEFICIO dall'aver scelto in anticipo la provincia;

2) ha il vincolo quinquennale, a differenza di chi ha visto la sua graduatoria approvata entro il 31 agosto ed è entrato in ruolo il 1 settembre 2018.

Cioè, in breve: non ha i lati positivi dell'essere entrato in ruolo nel 2018/9; e, a parità degli altri immessi in uolo del 2019/20 ha dovuto scegliere su meno posti pur essendo prima in graduatoria! E' una cosa assolutamente da pazzi.

Secondo me chi dice (leggi un paio di messaggi qui sopra) che è una sciocchezza, un caso montato ad arte o altro non ha capito la situazione. Oggettivamente è una situazione di disparità. Ovvio che se il docente A entra in ruolo per ultimo dell'anno X non può scegliere il posto, mentre il docente B che entra in ruolo per primo dell'anno X+1, pur essendo sotto in graduatoria, può scegliere tra mille posti in più. Il problema è che in questa situazione il docente A e il docente B entrano in ruolo nello stesso anno!! Il docente A non ha nessun vantaggio (anzi solo svantaggi) dall'essere stato "individuato" prima del docente B. E', ripeto, una cosa da pazzi.

spero che procedano alla riconvocazione, in modo che si evitino storture grossolane

adespoton ha scritto:
Secondo me chi dice (leggi un paio di messaggi qui sopra) che è una sciocchezza, un caso montato ad arte o altro non ha capito la situazione. Oggettivamente è una situazione di disparità. Ovvio che se il docente A entra in ruolo per ultimo dell'anno X non può scegliere il posto, mentre il docente B che entra in ruolo per primo dell'anno X+1, pur essendo sotto in graduatoria, può scegliere tra mille posti in più. Il problema è che in questa situazione il docente A e il docente B entrano in ruolo nello stesso anno!! Il docente A non ha nessun vantaggio (anzi solo svantaggi) dall'essere stato "individuato" prima del docente B. E', ripeto, una cosa da pazzi.

esatto, si tratta infatti di un ribaltamento di graduatoria sullo stesso contingente

Oggettivamente come si fa a risolvere un ginepraio così? Non è che possono riconvocare ogni anno gente già convocata per la scelta della provincia perché si prospettano posti migliori che chi è prima merita di ottenere. Ahhh scuola, scuola che ingiusta che sei!!!

Oggettivamente come si fa a risolvere un ginepraio così? Non è che possono riconvocare ogni anno gente già convocata per la scelta della provincia perché si prospettano posti migliori che chi è prima merita di ottenere. Ahhh scuola, scuola che ingiusta che sei!!!

Forse non è chiaro che qui non si tratta di scegliere per ultimi sul contingente vecchio e quindi, per forza di cose, avere posti "peggiori" rispetto a chi sceglie per primo dal nuovo contingente. Qui stiamo parlando di docenti che entreranno in ruolo lo stesso identico giorno e non 1 anno prima, come normalmente succede.
Io ho dovuto scegliere una provincia lontana, mentre una mia collega 100 posizioni sotto di me, quasi certamente, avrà il posto che avrei voluto io entrando in ruolo il mio stesso giorno. Allora dovrebbero quantomeno retrodatare le nomine da primo contingente al 2018/2019.
Senza contare che io conosco anche gente che ha dovuto rifiutare poichè al momento della chiamata la provincia più vicina era a 200 km da casa. Conosco gente che ha accantonato un tal ambito perché in quel momento era pieno di posti. Ora quei posti dopo la mobilità sono spariti e loro si trovano legati a una provincia con posti tutti lontani da casa e non di loro gradimento. Da notare che normalmente si sceglie la provincia DOPO la mobilità, non PRIMA.. altrimenti cosa si sceglie? Al buio? Tutto assurdo.

Aglaia18 ha scritto:Forse non è chiaro che qui non si tratta di scegliere per ultimi sul contingente vecchio e quindi, per forza di cose, avere posti "peggiori" rispetto a chi sceglie per primo dal nuovo contingente. Qui stiamo parlando di docenti che entreranno in ruolo lo stesso identico giorno e non 1 anno prima, come normalmente succede.

Hai assolutamente ragione. Ho cercato di spiegarlo poco sopra.

Aglaia18 ha scritto:Io ho dovuto scegliere una provincia lontana, mentre una mia collega 100 posizioni sotto a me, quasi certamente, avrà il posto che avrei voluto io entrando in ruolo il mio stesso giorno.

E' prorio questo il punto.

Aglaia18 ha scritto:Senza contare che io conosco anche gente che ha dovuto rifiutare poichè al momento della chiamata la provincia più vicina era a 200 km da casa.

Vediamo cosa succederà il 12 nell'incontro con i sindacati, che ha questo argomento all'ordine del giorno...

Sì infatti non rispondevo a te adespoton, ma a chi pensa che tutto ciò sia solo un capriccio di chi ha avuto la sfortuna di capitare nel primo turno di nomina.

Se qualcuno ha notizia di ricorsi organizzati su questo problema, mi faccia sapere... Grazie!

Comunque, come immaginavo, pare non se ne farà niente. Gli USP in Lombardia hanno già iniziato a chiamare il primo turno di nomina per la scelta della scuola, in base alle nomine fatte a dicembre.

Questo è vero, ma non è detto che sia segnale del fatto che non se ne farà niente... Dopotutto si tratta di scelte di sede che erano state già stabilite da giorni, quindi forse non c'è stato il tempo materiale per revocarle. Poi bisogna vedere quanto i sindacati sono aggressivi su questo punto o no. Io ho letto questo comunicato Cisl che mi sembra interessante:

http://www.cislscuola.it/index.php?id=2872&tx_ttnews%5Btt_news%5D=30780&cHash=4dac02b6db62af709a0686c84372eee4

Comunque, ripeto la domanda: qualcuno sa di qualche ricorso? Qualcuno è interessato a fare ricorso?

Purtroppo stanno convocando tanti USP, anche in questi giorni, quindi credo sappiano già che non cambierà niente.. O quantomeno lo ritengono improbabile.
Comunque non conosco nessun ricorso e, per quanto mi riguarda, i ricorsi sono soldi e tempo buttati via.

Aglaia18 ha scritto:Purtroppo stanno convocando tanti USP, anche in questi giorni, quindi credo sappiano già che non cambierà niente.. O quantomeno lo ritengono improbabile.

Non sarei così pessimista. Gli Ust stanno convocando per la scelta della sede gente che è già stata assegnata a un ambito/provincia: ma che abbiano una sede o meno è irrilevante, il "danno" (cioè l'ambito/provincia) è già stato fatto. Io vedrei invece irreversibile il cammino una volta che convocassero per la scelta della provincia gli immessi "veri" del 2019: a quel punto sì che tornare indietro sarebbe sostanzialmente impossibile. Ma ora come ora, il fatto di aver scelto una scuola mi sembra irrilevante: nel momento in cui si cancella la provincia, automaticamente si cancella anche la scuola.

Aglaia18 ha scritto: Comunque non conosco nessun ricorso e, per quanto mi riguarda, i ricorsi sono soldi e tempo buttati via.

Se sul punto precedente sei forse pessimista, su questo, permettimi di dire, sei sicuramente in torto. Anzi, in Italia è esattamente il contrario. Qualsiasi ricorso tu faccia su qualsiasi cosa, lo vinci. Sia perché i giudici sono ipergarantisti, sia perché nella scuola i meccanismi sono diventati talmente contorti e complicati, che qualsiasi mossa si faccia, inevitabilmente si finisce per ledere gli interessi di qualcuno. Quindi, almeno secondo me, su questo punto sbagli del tutto. L'Italia è il paese dei ricorsi vinti, è il paese della legge stravolta dalla giustizia, del tribunale che regna sul parlamento. Un ricorso su questo punto, che è PALESEMENTE lesivo dei docenti DM 631/2018, avrebbe la vittoria garantita. Per questo chiedo se qualcuno sa di ricorsi avviati...

adespoton ha scritto: Non sarei così pessimista. Gli Ust stanno convocando per la scelta della sede gente che è già stata assegnata a un ambito/provincia: ma che abbiano una sede o meno è irrilevante, il "danno" (cioè l'ambito/provincia) è già stato fatto. Io vedrei invece irreversibile il cammino una volta che convocassero per la scelta della provincia gli immessi "veri" del 2019: a quel punto sì che tornare indietro sarebbe sostanzialmente impossibile. Ma ora come ora, il fatto di aver scelto una scuola mi sembra irrilevante: nel momento in cui si cancella la provincia, automaticamente si cancella anche la scuola.

Spero tanto che tu abbia ragione, credimi... oggi sapremo.

adespoton ha scritto: Se sul punto precedente sei forse pessimista, su questo, permettimi di dire, sei sicuramente in torto. Anzi, in Italia è esattamente il contrario. Qualsiasi ricorso tu faccia su qualsiasi cosa, lo vinci. Sia perché i giudici sono ipergarantisti, sia perché nella scuola i meccanismi sono diventati talmente contorti e complicati, che qualsiasi mossa si faccia, inevitabilmente si finisce per ledere gli interessi di qualcuno. Quindi, almeno secondo me, su questo punto sbagli del tutto. L'Italia è il paese dei ricorsi vinti, è il paese della legge stravolta dalla giustizia, del tribunale che regna sul parlamento. Un ricorso su questo punto, che è PALESEMENTE lesivo dei docenti DM 631/2018, avrebbe la vittoria garantita. Per questo chiedo se qualcuno sa di ricorsi avviati...

Purtroppo devo smentirti e parlo per esperienza diretta. Ho avviato 3 ricorsi negli ultimi 4 anni, 2 sono finiti male mentre 1 è ancora in pendenza da 4 anni e quasi certamente finirà male.
I giudici sono ipergarantisti solo verso la macchina burocratica. Pensa che uno dei ricorsi andati male riguardava gravi irregolarità oggettive nel concorso 2016, tra cui tabelle di attribuzione punteggio lasciate completamente in bianco. L'avvocato ci ha spiegato che spesso i giudici tendono a tutelare l'amministrazione.

Oggi finirà come finirà, non possiamo saperlo. Certo è difficile che il ministro possa ammettere di aver sbagliato (perché suo è il famigerato DM 631/2018 che ha creato tutto 'sto macello): fosse stato un errore del governo precedente, sicuramente per motivi propagandistici ci avrebbe dato ragione, mentre così è più difficile. Comunque vedremo.

A me, in ogni caso, ha stupito il fatto che tutti e tre i sindacati nazionali concordino nel dire che il DM 631 è lesivo dei diritti dei docenti individuati nel 2018: mi ha stupito, perché in effetti significa tutelare una minoranza numerica (appunto i docenti DM 631), rispetto a una maggioranza numerica (i docenti del contingente delle immissioni in ruolo di quest'anno). Voglio dire: il sindacato ha più interesse a stare con la maggioranza dei docenti, mentre stavolta si è compattamente schierato a favore della minoranza. Io lo interpreto come un indizio che davvero abbiamo ragione... Poi per carità aver ragione purtroppo non significa niente concretamente. Però, ripeto, mi ha favorevolmente stupito.

Mi dispiace per la tua storia di ricorsi sfortunati. Però se guardi in questi giorni le pagine degli Usr, vedrai che sono intasate da provvedimenti che accolgono ricorsi a tutto spiano, prima delle immissioni in ruolo di quest'anno. Io non so se i giudici tutelino l'amministrazione a prescindere (anche questo macello del concorso dei presidi mi pare sia un forte indizio che non è come dici tu). Secondo me, per quello che so, tutelano il cavillo... Che poi nel nostro caso cavillo non è, ma è fondata richiesta. In ogni caso, vedremo. E rilancio la domanda: qualcuno sa di qualche ricorso che si sta organizzando?

Perché il punto è questo:
- se i docenti DM 631/2018 fanno parte del contingente 2018, allora dovevano avere tanto gli svantaggi di questa condizione (scegliere in fondo alla graduatoria, come è stato), quanto i vantaggi (entrare in ruolo il 01-09-2018 e non avere vincolo quinquennale);
- se invece fanno parte del contingente 2019, allora devono avere gli svantaggi di questa condizione (vincolo quinquennale e ingresso ritardato di un anno, cioè nel 2019), ma anche i vantaggi (scegliere la provincia insieme ai candidati 2019, cioè prima di loro dal momento che nelle graduatorie di merito stanno sopra).
Non si possono avere gli svantaggi della condizione 2018 e contemporaneamente gli svantaggi della condizione 2019. Io non capisco come questa cosa non risulti evidente a tutti!

Poi per carità il ministro dirà che ha ragione lui e per motivi politici si opporrà alle richieste. Però dal punto di vista puramente teorico io non riesco a trovare un'argomentazione contro la nostra richiesta. O ditemela voi se la vedete...

Hai pienamente ragione.
Tra gli svantaggi annoterei anche il fatto che, per la prima volta nella storia, ci é stato chiesto di accantonare una provincia, quindi un numero astratto di posti. Dopodiché è stata effettuata la mobilità su quei posti, che ha portato a notevoli modifiche rispetto alla situazione sulla quale abbiamo scelto. Ad esempio nella mia provincia le cattedre che prima erano disponibili sono state prese quasi tutte, in cambio la mobilità ha lasciato cattedre più scomode e quasi tutte esterne.
Ripeto, di solito quando si sceglie la provincia, la situazione è già ripulita dalle operazioni di mobilità, perciò si sceglie ben conoscendo i posti, non a scatola chiusa.