Però...l'idea del nuovo Ministro Azzolina su di una laurea abilitante all'insegnamento, non è male
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Re: Però...l'idea del nuovo Ministro Azzolina su di una laurea abilitante all'insegnamento, non è male
[quote="Dec"]In pratica proponi il Fit. Il punto è che se lo stipendio dev'essere pieno anche per chi ha metà orario i costi aumenterebbero molto.
Inoltre parli di graduatoria stilata in base ai crediti accumulati e all'esito del concorso: quelli che finiscono in fondo alla graduatoria e per i quali il posto non c'è subito nel frattempo cosa fanno?[/quote]
Se non sbaglio il FIT si basava in gran parte su percorsi universitari, che personalmente non mi convincono molto, e su uno stipendio inizialmente decurtato che mi convinceva ancora meno. A parte l'evidente problema sulla retribuzione c'era qualcosa di buono nel FIT, e lo avevo già detto a suo tempo, ma non sentendone più parlare credo che la proposta sia durata meno di una legislatura: ogni volta che si parla di concorso selettivo, di accesso libero (il FIT in realtà prevedeva i CFU), di formazione effettiva post-concorsuale subito i sindacati stoppano tutto, preferendo evidentemente l'attuale sistema medievale basato sullo sfruttamento e la successiva redenzione ex lege del precariato. Per quanto riguarda i crediti non riguarderebbero il ruolo, perché i posti messi a concorso dovrebbero coincidere con il fabbisogno calcolato, ma solo la possibilità di scelta della sede. Comunque mi rendo conto che è una proposta con molti punti irrisolti: più che altro volevo richiamare l'attenzione sulla necessità del concorso aperto -anche per evitare che finisca ad insegnare solo chi ha fatto un percorso apposito- e della formazione post-concorsuale.
Inoltre parli di graduatoria stilata in base ai crediti accumulati e all'esito del concorso: quelli che finiscono in fondo alla graduatoria e per i quali il posto non c'è subito nel frattempo cosa fanno?[/quote]
Se non sbaglio il FIT si basava in gran parte su percorsi universitari, che personalmente non mi convincono molto, e su uno stipendio inizialmente decurtato che mi convinceva ancora meno. A parte l'evidente problema sulla retribuzione c'era qualcosa di buono nel FIT, e lo avevo già detto a suo tempo, ma non sentendone più parlare credo che la proposta sia durata meno di una legislatura: ogni volta che si parla di concorso selettivo, di accesso libero (il FIT in realtà prevedeva i CFU), di formazione effettiva post-concorsuale subito i sindacati stoppano tutto, preferendo evidentemente l'attuale sistema medievale basato sullo sfruttamento e la successiva redenzione ex lege del precariato. Per quanto riguarda i crediti non riguarderebbero il ruolo, perché i posti messi a concorso dovrebbero coincidere con il fabbisogno calcolato, ma solo la possibilità di scelta della sede. Comunque mi rendo conto che è una proposta con molti punti irrisolti: più che altro volevo richiamare l'attenzione sulla necessità del concorso aperto -anche per evitare che finisca ad insegnare solo chi ha fatto un percorso apposito- e della formazione post-concorsuale.
herman il lattoniere- Messaggi : 1676
Data d'iscrizione : 15.11.17
Re: Però...l'idea del nuovo Ministro Azzolina su di una laurea abilitante all'insegnamento, non è male
[quote="paniscus_2.1"]
E comunque, non vedo cosa ci sarebbe di male nell'andare a fare il concorso a cattedra direttamente, con il solo titolo della laurea, se questo concorso consistesse in una selezione bella tosta sia sui contenuti delle discipline, sia su aspetti sociali e didattici, nonché questioni normative, che un adulto laureato può anche studiarsi da solo, come si era sempre fatto in passato, per la maggior parte dei concorsi pubblici.
Qualcuno mi spiega in quale altro mestiere della pubblica amministrazione, in cui si entra per concorso pubblico, è richiesto di aver già fatto un tirocinio su quel lavoro specifico, prima ancora di fare la domanda per il concorso?
Gli unici che mi vengono in mente sono gli ambiti della sanità, in cui già i corsi di laurea, sia per medici che per infermieri, fisioterapisti e altri professionisti vari, prevedono una certa parte di formazione pratica, ma quello è legato al fatto che si tratta di lauree molto settoriali, in cui quello specifico mestiere è l'unico sbocco prevedibile.
Ma quando si tratta di percorsi di laurea che hanno potenzialmente tanti sbocchi diversi, non mi risulta che sia normale, che l'accesso al ruolo pubblico richieda un tirocinio specifico. L'ente che indice il concorso mette a disposizione il programma da studiare, il candidato se lo esamina bene, verifica quali siano i contenuti che conosce già e quali che invece deve integrare, si mette a studiare e se li integra (magari anche nei ritagli di tempo perché sta già facendo un altro lavoro, essendo una persona adulta). E' vero che, in un contesto del genere, possono anche venire fuori come funghi dei "corsi di preparazione" più o meno mirati o più o meno truffaldini, ma non è obbligatorio frequentarli. Chi vuole lo fa, e chi non vuole studia per conto proprio. Vale lo stesso anche per ruoli pubblici particolarmente prestigiosi e delicati, come la magistratura o la diplomazia, figuriamoci per tutti gli altri ruoli impiegatizi o da piccolo-medio funzionario. Perchè solo per la scuola ci si stracciano le vesti a dire che la laurea non può bastare e che ci vogliono super-specializzazioni sempre più raffinate?
Basterebbe che i concorsi ordinari fossero davvero selettivi, e davvero basati sull'accertamento di una preparazione solida... e non sistematicamente scavalcati da canali riservati o da assunzioni per scorrimento di graduatorie infinite fino all'ultimissimo classificato.[/quote]
Avevo già notato questa tua forte stima per il titolo di studio universitario. Una laurea è il toccasana, si può andare da tutte le parti.
Una laurea (o un qualsiasi titolo di studio) per me è come quattro ruote e un motore con annesso sistema di trasmissione del movimento.
Con questo concetto di base puoi avere una trebbiatrice, una micromacchina, una utilitaria, un fuoristrada, una formula uno o un dragster.
A seconda di ciò che ti serve, metti "il vestito". Qualcuno durante il corso di studi già confeziona il vestito, ma non può essere che se hai invece quattro ruote e un motore, vai bene su tutto.
Mostri sottovalutazione nei confronti del lavoro della scuola.
Cosa sarà mai insegnare a quattro mocciosi? Ho la laurea! E poi magari ci si lamenta del rapporto con i genitori, con i dirigenti, con i colleghi o con la demotivazione o poca intelligenza dello studente. Come potrebbe, per esempio, una laurea in matematica, affrontare tutti questi problemi? Ci vengono in aiuto Pitagora o il Fibonacci?
Pensa che io ho dei seri dubbi sulla bontà del percorso universitario che adesso viene richiesto per essere insegnanti di primaria. Troppo poco prima fare quattro anni di magistrali per essere un insegnante, d'accordo. Ma adesso farne nove o dieci con impostazione universitaria (il solipsismo formativo), rischia di essere un altro buco nell'acqua.
L'insegnamento necessita di qualità personali che prima di tutto non si insegnano (un poco come essere un giocatore di pallacanestro: nessuno ti insegna a essere alto 2 metri e zerocinque).
Poi necessita di una formazione che non abbiamo capito ancora bene quale può essere, ma a posteriori, al momento, riteniamo ancora non vada del tutto bene, visti i risultati.
Tra i tipi di formazione che sembra nel sistema non dia brillanti risultati vi è quella che ricorre alla sola laurea.
Torno a ripetere che poi un sistema scolastico scassato come il nostro ha fatto incetta di solo laureati, contenti, a loro volta, anche solo del posto statale.
Ma sono convinto che si doveva fare molto di più.
E comunque, non vedo cosa ci sarebbe di male nell'andare a fare il concorso a cattedra direttamente, con il solo titolo della laurea, se questo concorso consistesse in una selezione bella tosta sia sui contenuti delle discipline, sia su aspetti sociali e didattici, nonché questioni normative, che un adulto laureato può anche studiarsi da solo, come si era sempre fatto in passato, per la maggior parte dei concorsi pubblici.
Qualcuno mi spiega in quale altro mestiere della pubblica amministrazione, in cui si entra per concorso pubblico, è richiesto di aver già fatto un tirocinio su quel lavoro specifico, prima ancora di fare la domanda per il concorso?
Gli unici che mi vengono in mente sono gli ambiti della sanità, in cui già i corsi di laurea, sia per medici che per infermieri, fisioterapisti e altri professionisti vari, prevedono una certa parte di formazione pratica, ma quello è legato al fatto che si tratta di lauree molto settoriali, in cui quello specifico mestiere è l'unico sbocco prevedibile.
Ma quando si tratta di percorsi di laurea che hanno potenzialmente tanti sbocchi diversi, non mi risulta che sia normale, che l'accesso al ruolo pubblico richieda un tirocinio specifico. L'ente che indice il concorso mette a disposizione il programma da studiare, il candidato se lo esamina bene, verifica quali siano i contenuti che conosce già e quali che invece deve integrare, si mette a studiare e se li integra (magari anche nei ritagli di tempo perché sta già facendo un altro lavoro, essendo una persona adulta). E' vero che, in un contesto del genere, possono anche venire fuori come funghi dei "corsi di preparazione" più o meno mirati o più o meno truffaldini, ma non è obbligatorio frequentarli. Chi vuole lo fa, e chi non vuole studia per conto proprio. Vale lo stesso anche per ruoli pubblici particolarmente prestigiosi e delicati, come la magistratura o la diplomazia, figuriamoci per tutti gli altri ruoli impiegatizi o da piccolo-medio funzionario. Perchè solo per la scuola ci si stracciano le vesti a dire che la laurea non può bastare e che ci vogliono super-specializzazioni sempre più raffinate?
Basterebbe che i concorsi ordinari fossero davvero selettivi, e davvero basati sull'accertamento di una preparazione solida... e non sistematicamente scavalcati da canali riservati o da assunzioni per scorrimento di graduatorie infinite fino all'ultimissimo classificato.[/quote]
Avevo già notato questa tua forte stima per il titolo di studio universitario. Una laurea è il toccasana, si può andare da tutte le parti.
Una laurea (o un qualsiasi titolo di studio) per me è come quattro ruote e un motore con annesso sistema di trasmissione del movimento.
Con questo concetto di base puoi avere una trebbiatrice, una micromacchina, una utilitaria, un fuoristrada, una formula uno o un dragster.
A seconda di ciò che ti serve, metti "il vestito". Qualcuno durante il corso di studi già confeziona il vestito, ma non può essere che se hai invece quattro ruote e un motore, vai bene su tutto.
Mostri sottovalutazione nei confronti del lavoro della scuola.
Cosa sarà mai insegnare a quattro mocciosi? Ho la laurea! E poi magari ci si lamenta del rapporto con i genitori, con i dirigenti, con i colleghi o con la demotivazione o poca intelligenza dello studente. Come potrebbe, per esempio, una laurea in matematica, affrontare tutti questi problemi? Ci vengono in aiuto Pitagora o il Fibonacci?
Pensa che io ho dei seri dubbi sulla bontà del percorso universitario che adesso viene richiesto per essere insegnanti di primaria. Troppo poco prima fare quattro anni di magistrali per essere un insegnante, d'accordo. Ma adesso farne nove o dieci con impostazione universitaria (il solipsismo formativo), rischia di essere un altro buco nell'acqua.
L'insegnamento necessita di qualità personali che prima di tutto non si insegnano (un poco come essere un giocatore di pallacanestro: nessuno ti insegna a essere alto 2 metri e zerocinque).
Poi necessita di una formazione che non abbiamo capito ancora bene quale può essere, ma a posteriori, al momento, riteniamo ancora non vada del tutto bene, visti i risultati.
Tra i tipi di formazione che sembra nel sistema non dia brillanti risultati vi è quella che ricorre alla sola laurea.
Torno a ripetere che poi un sistema scolastico scassato come il nostro ha fatto incetta di solo laureati, contenti, a loro volta, anche solo del posto statale.
Ma sono convinto che si doveva fare molto di più.
macro- Messaggi : 91
Data d'iscrizione : 06.03.19
Re: Però...l'idea del nuovo Ministro Azzolina su di una laurea abilitante all'insegnamento, non è male
[quote="macro"]
Avevo già notato questa tua forte stima per il titolo di studio universitario. Una laurea è il toccasana, si può andare da tutte le parti.
Una laurea (o un qualsiasi titolo di studio) per me è come quattro ruote e un motore con annesso sistema di trasmissione del movimento.
Con questo concetto di base puoi avere una trebbiatrice, una micromacchina, una utilitaria, un fuoristrada, una formula uno o un dragster.
A seconda di ciò che ti serve, metti "il vestito". Qualcuno durante il corso di studi già confeziona il vestito, ma non può essere che se hai invece quattro ruote e un motore, vai bene su tutto.
Mostri sottovalutazione nei confronti del lavoro della scuola.
Cosa sarà mai insegnare a quattro mocciosi? Ho la laurea! E poi magari ci si lamenta del rapporto con i genitori, con i dirigenti, con i colleghi o con la demotivazione o poca intelligenza dello studente. Come potrebbe, per esempio, una laurea in matematica, affrontare tutti questi problemi? Ci vengono in aiuto Pitagora o il Fibonacci?
Pensa che io ho dei seri dubbi sulla bontà del percorso universitario che adesso viene richiesto per essere insegnanti di primaria. Troppo poco prima fare quattro anni di magistrali per essere un insegnante, d'accordo. Ma adesso farne nove o dieci con impostazione universitaria (il solipsismo formativo), rischia di essere un altro buco nell'acqua.
L'insegnamento necessita di qualità personali che prima di tutto non si insegnano (un poco come essere un giocatore di pallacanestro: nessuno ti insegna a essere alto 2 metri e zerocinque).
Poi necessita di una formazione che non abbiamo capito ancora bene quale può essere, ma a posteriori, al momento, riteniamo ancora non vada del tutto bene, visti i risultati.
Tra i tipi di formazione che sembra nel sistema non dia brillanti risultati vi è quella che ricorre alla sola laurea.
Torno a ripetere che poi un sistema scolastico scassato come il nostro ha fatto incetta di solo laureati, contenti, a loro volta, anche solo del posto statale.
Ma sono convinto che si doveva fare molto di più.[/quote]
L'idea molto diffusa che siano necessari anni e anni di apprendimenti pedagogici per insegnare secondo me deriva dal fatto che a ciascuno di noi sarà capitato di incontrare colleghi che evidentemente non sono portati all'insegnamento. Il problema è che se uno non ha quelle qualità umane necessarie all'insegnamento -prima tra tutte l'equilibrio- non ce l'avrà neanche dopo il liceo psicopedagogico e la laurea in SFP: anzi, mi viene il sospetto che la lunghezza e la difficoltà del percorso formativo possano addirittura peggiorare le cose. Al contrario ritengo che ci siano ottime probabilità che chi ha avuto la pazienza di laurearsi prima e poi di studiare per un concorso fino a vincerlo, dimostrando nei fatti una forma di merito, abbia anche l'equilibrio e le motivazioni necessarie per imparare rapidamente a insegnare, specie se viene supportato con una formazione più adeguata di quella che viene offerta (o imposta) dall'indire.
Avevo già notato questa tua forte stima per il titolo di studio universitario. Una laurea è il toccasana, si può andare da tutte le parti.
Una laurea (o un qualsiasi titolo di studio) per me è come quattro ruote e un motore con annesso sistema di trasmissione del movimento.
Con questo concetto di base puoi avere una trebbiatrice, una micromacchina, una utilitaria, un fuoristrada, una formula uno o un dragster.
A seconda di ciò che ti serve, metti "il vestito". Qualcuno durante il corso di studi già confeziona il vestito, ma non può essere che se hai invece quattro ruote e un motore, vai bene su tutto.
Mostri sottovalutazione nei confronti del lavoro della scuola.
Cosa sarà mai insegnare a quattro mocciosi? Ho la laurea! E poi magari ci si lamenta del rapporto con i genitori, con i dirigenti, con i colleghi o con la demotivazione o poca intelligenza dello studente. Come potrebbe, per esempio, una laurea in matematica, affrontare tutti questi problemi? Ci vengono in aiuto Pitagora o il Fibonacci?
Pensa che io ho dei seri dubbi sulla bontà del percorso universitario che adesso viene richiesto per essere insegnanti di primaria. Troppo poco prima fare quattro anni di magistrali per essere un insegnante, d'accordo. Ma adesso farne nove o dieci con impostazione universitaria (il solipsismo formativo), rischia di essere un altro buco nell'acqua.
L'insegnamento necessita di qualità personali che prima di tutto non si insegnano (un poco come essere un giocatore di pallacanestro: nessuno ti insegna a essere alto 2 metri e zerocinque).
Poi necessita di una formazione che non abbiamo capito ancora bene quale può essere, ma a posteriori, al momento, riteniamo ancora non vada del tutto bene, visti i risultati.
Tra i tipi di formazione che sembra nel sistema non dia brillanti risultati vi è quella che ricorre alla sola laurea.
Torno a ripetere che poi un sistema scolastico scassato come il nostro ha fatto incetta di solo laureati, contenti, a loro volta, anche solo del posto statale.
Ma sono convinto che si doveva fare molto di più.[/quote]
L'idea molto diffusa che siano necessari anni e anni di apprendimenti pedagogici per insegnare secondo me deriva dal fatto che a ciascuno di noi sarà capitato di incontrare colleghi che evidentemente non sono portati all'insegnamento. Il problema è che se uno non ha quelle qualità umane necessarie all'insegnamento -prima tra tutte l'equilibrio- non ce l'avrà neanche dopo il liceo psicopedagogico e la laurea in SFP: anzi, mi viene il sospetto che la lunghezza e la difficoltà del percorso formativo possano addirittura peggiorare le cose. Al contrario ritengo che ci siano ottime probabilità che chi ha avuto la pazienza di laurearsi prima e poi di studiare per un concorso fino a vincerlo, dimostrando nei fatti una forma di merito, abbia anche l'equilibrio e le motivazioni necessarie per imparare rapidamente a insegnare, specie se viene supportato con una formazione più adeguata di quella che viene offerta (o imposta) dall'indire.
herman il lattoniere- Messaggi : 1676
Data d'iscrizione : 15.11.17
Re: Però...l'idea del nuovo Ministro Azzolina su di una laurea abilitante all'insegnamento, non è male
[quote="herman il lattoniere"][quote="Dec"]In pratica proponi il Fit. Il punto è che se lo stipendio dev'essere pieno anche per chi ha metà orario i costi aumenterebbero molto.
Inoltre parli di graduatoria stilata in base ai crediti accumulati e all'esito del concorso: quelli che finiscono in fondo alla graduatoria e per i quali il posto non c'è subito nel frattempo cosa fanno?[/quote]
Se non sbaglio il FIT si basava in gran parte su percorsi universitari, che personalmente non mi convincono molto, e su uno stipendio inizialmente decurtato che mi convinceva ancora meno. A parte l'evidente problema sulla retribuzione c'era qualcosa di buono nel FIT, e lo avevo già detto a suo tempo, ma non sentendone più parlare credo che la proposta sia durata meno di una legislatura: ogni volta che si parla di concorso selettivo, di accesso libero (il FIT in realtà prevedeva i CFU), di formazione effettiva post-concorsuale subito i sindacati stoppano tutto, preferendo evidentemente l'attuale sistema medievale basato sullo sfruttamento e la successiva redenzione ex lege del precariato. Per quanto riguarda i crediti non riguarderebbero il ruolo, perché i posti messi a concorso dovrebbero coincidere con il fabbisogno calcolato, ma solo la possibilità di scelta della sede. Comunque mi rendo conto che è una proposta con molti punti irrisolti: più che altro volevo richiamare l'attenzione sulla necessità del concorso aperto -anche per evitare che finisca ad insegnare solo chi ha fatto un percorso apposito- e della formazione post-concorsuale.[/quote]
Il primo anno sarebbero stati percorsi universitari, il secondo anno supplenze brevi nelle scuole, il terzo anno in pratica sarebbe coinciso con l'anno di prova (sia pure con un contratto a tempo determinato). Lo stipendio decurtato sarebbe stato per i primi due anni perché nessuno è mai stato pagato per frequentare dei corsi universitari (e già 400 euro invece di dover pagare le tasse universitarie era un miglioramento significativo) né è stato pagato più del dovuto per fare delle supplenze (poi con la situazione attuale queste persone più che a supplenze brevi avrebbero avuto diritto a cattedre al 30/6 e allora era tutto da vedere cosa sarebbe successo).
Era un'idea che aveva delle buone ragioni, come ce l'ha la tua, ma che sarebbe stato estremamente difficile applicare così mi sembra che sarebbe con la tua se non riesci a declinarla meglio.
Inoltre parli di graduatoria stilata in base ai crediti accumulati e all'esito del concorso: quelli che finiscono in fondo alla graduatoria e per i quali il posto non c'è subito nel frattempo cosa fanno?[/quote]
Se non sbaglio il FIT si basava in gran parte su percorsi universitari, che personalmente non mi convincono molto, e su uno stipendio inizialmente decurtato che mi convinceva ancora meno. A parte l'evidente problema sulla retribuzione c'era qualcosa di buono nel FIT, e lo avevo già detto a suo tempo, ma non sentendone più parlare credo che la proposta sia durata meno di una legislatura: ogni volta che si parla di concorso selettivo, di accesso libero (il FIT in realtà prevedeva i CFU), di formazione effettiva post-concorsuale subito i sindacati stoppano tutto, preferendo evidentemente l'attuale sistema medievale basato sullo sfruttamento e la successiva redenzione ex lege del precariato. Per quanto riguarda i crediti non riguarderebbero il ruolo, perché i posti messi a concorso dovrebbero coincidere con il fabbisogno calcolato, ma solo la possibilità di scelta della sede. Comunque mi rendo conto che è una proposta con molti punti irrisolti: più che altro volevo richiamare l'attenzione sulla necessità del concorso aperto -anche per evitare che finisca ad insegnare solo chi ha fatto un percorso apposito- e della formazione post-concorsuale.[/quote]
Il primo anno sarebbero stati percorsi universitari, il secondo anno supplenze brevi nelle scuole, il terzo anno in pratica sarebbe coinciso con l'anno di prova (sia pure con un contratto a tempo determinato). Lo stipendio decurtato sarebbe stato per i primi due anni perché nessuno è mai stato pagato per frequentare dei corsi universitari (e già 400 euro invece di dover pagare le tasse universitarie era un miglioramento significativo) né è stato pagato più del dovuto per fare delle supplenze (poi con la situazione attuale queste persone più che a supplenze brevi avrebbero avuto diritto a cattedre al 30/6 e allora era tutto da vedere cosa sarebbe successo).
Era un'idea che aveva delle buone ragioni, come ce l'ha la tua, ma che sarebbe stato estremamente difficile applicare così mi sembra che sarebbe con la tua se non riesci a declinarla meglio.
Dec- Moderatore
- Messaggi : 88150
Data d'iscrizione : 23.08.10
Re: Però...l'idea del nuovo Ministro Azzolina su di una laurea abilitante all'insegnamento, non è male
[quote="macro"]
Avevo già notato questa tua forte stima per il titolo di studio universitario. Una laurea è il toccasana, si può andare da tutte le parti.[/quote]
Veramente io ho parlato di concorsi ordinari selettivi e tosti, non di assunzione libera ovunque solo con il titolo di laurea.
Avevo già notato questa tua forte stima per il titolo di studio universitario. Una laurea è il toccasana, si può andare da tutte le parti.[/quote]
Veramente io ho parlato di concorsi ordinari selettivi e tosti, non di assunzione libera ovunque solo con il titolo di laurea.
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
Re: Però...l'idea del nuovo Ministro Azzolina su di una laurea abilitante all'insegnamento, non è male
[quote="paniscus_2.1"][quote="kappa27"] Il ritorno al passato di cui parlava Giovanna io lo vedrei bene nella scuola stessa, ossia sarebbe opportuno fare una virata di 180 gradi e ritornare alla scuola "esclusiva" intendendo con questa parola il fatto che la scuola non è un tuo diritto ma te la devi meritare sia nel comportamento che nel profitto.[/quote]
Veramente, non c'è nulla di male nel fatto che l'ACCESSO alla scuola sia garantito a tutti, quello va benissimo.
Quello che non si capisce è perché debba essere garantita a tutti l'USCITA dal percorso scolastico con esito immancabilmente positivo... ossia perché debbano essere garantiti a tutti la sufficienza, la promozione e il diploma, anche in mancanza di qualsiasi merito e di qualsiasi obiettivo raggiunto. [/quote]
Appunto!
Diritto allo studio garantito a tutti, ci mancherebbe altro, ma scuola più seria in fase di valutazione ed esiti finali
Io proporrei anche il ripristino dell'obbligo scolastico alla terza media....continueranno alla scuola superiore solo coloro che avranno la volontà di farlo.
In questo modo avremo delle classi prime e seconde sicuramente più gestibili, senza coloro che attualmente vengono a scuola solo perchè obbligati dalla normativa
Veramente, non c'è nulla di male nel fatto che l'ACCESSO alla scuola sia garantito a tutti, quello va benissimo.
Quello che non si capisce è perché debba essere garantita a tutti l'USCITA dal percorso scolastico con esito immancabilmente positivo... ossia perché debbano essere garantiti a tutti la sufficienza, la promozione e il diploma, anche in mancanza di qualsiasi merito e di qualsiasi obiettivo raggiunto. [/quote]
Appunto!
Diritto allo studio garantito a tutti, ci mancherebbe altro, ma scuola più seria in fase di valutazione ed esiti finali
Io proporrei anche il ripristino dell'obbligo scolastico alla terza media....continueranno alla scuola superiore solo coloro che avranno la volontà di farlo.
In questo modo avremo delle classi prime e seconde sicuramente più gestibili, senza coloro che attualmente vengono a scuola solo perchè obbligati dalla normativa
giovanna onnis- Messaggi : 22246
Data d'iscrizione : 15.04.12
Re: Però...l'idea del nuovo Ministro Azzolina su di una laurea abilitante all'insegnamento, non è male
[quote="paniscus_2.1"][quote="lucetta10"][quote="giovanna onnis"][quote="kappa27"] [.....] La scuola dell'obbligo fino a 16 anni è un'altra grande stipidaggine. Si obbliga gente che non ha nulla a che fare con la scuola a rimanerci dentro ovviamente contro la loro volontà. Davvero pensiamo che a loro interessi ciò?[/quote]
Condivido totalmente....e come sottolinea Dec "c'è chi propone di portare l'obbligo a 18 anni...."............da delirio!![/quote]
Presente! La scuola dell'obbligo, in una società civile che abbia a cuore l'elevazione culturale della cittadinanza, alza continuamente l'asticella [/quote]
Non mi risulta che l'asticella sia stata alzata, diciamo, negli ultimi 20 o 30 anni.
E' stata solo stiracchiata per essere apparentemente estesa in lunghezza, ma non certo alzata. [/quote]
Esattamente!
Estesa in lunghezza senza però che questo abbia contribuito ad elevare il livello di conoscenze, abilità e competenze (oggi si utilizza questo "trinomio") degli studenti.
Anzi mi sembra che le due cose siano inversamente proporzionali
Condivido totalmente....e come sottolinea Dec "c'è chi propone di portare l'obbligo a 18 anni...."............da delirio!![/quote]
Presente! La scuola dell'obbligo, in una società civile che abbia a cuore l'elevazione culturale della cittadinanza, alza continuamente l'asticella [/quote]
Non mi risulta che l'asticella sia stata alzata, diciamo, negli ultimi 20 o 30 anni.
E' stata solo stiracchiata per essere apparentemente estesa in lunghezza, ma non certo alzata. [/quote]
Esattamente!
Estesa in lunghezza senza però che questo abbia contribuito ad elevare il livello di conoscenze, abilità e competenze (oggi si utilizza questo "trinomio") degli studenti.
Anzi mi sembra che le due cose siano inversamente proporzionali
giovanna onnis- Messaggi : 22246
Data d'iscrizione : 15.04.12
Re: Però...l'idea del nuovo Ministro Azzolina su di una laurea abilitante all'insegnamento, non è male
[quote="carla75"]Da sissina vi dico che mi pento di non aver studiato Medicina. Con tutti i soldi che ho speso e quello che ci hanno fatto studiare Adesso farei il medico[/quote]
Assolutamente! Pensa che io mi sono sciroppata ben due SSIS!
Per una persona ben preparata 6 mesi di formazione part-time sono perfettamente sufficienti per inserirsi efficacemente in un'istituzione scolastica di qualsiasi ordine grado.
Se parliamo di laureati mediocri con una preparazione di base scarsa, la formazione all'insegnamento non li trasformerà in ottimi insegnanti. Però la responsabilità è di chi ha dato loro la laurea.
Se prendiamo le persone senza alcuna attitudine all'insegnamento ci vorrebbe un miracolo, perché due anni non basteranno.
Ma forse il danno peggiore lo fanno quelli che si ostinano a entrare in classe senza avere la minima idea di cosa fare, perché il livello di certe classi è talmente basso che organizzando bene un'attività anche un ottimo diplomato può insegnare.
In fin dei conti un corso di preparazione all'insegnamento deve preparare al lavoro che sarà richiesto quotidianamente, le persone non si trasformano con la formazione. Se invece l'intento è quello di selezionare i docenti con la preparazione migliore, allora il concorso con un numero predefinito di posti è l'unica via. Ma i criteri di selezione devono assicurare livelli uniformi in tutte le regioni, altrimenti è soltanto spreco di denaro pubblico.
Assolutamente! Pensa che io mi sono sciroppata ben due SSIS!
Per una persona ben preparata 6 mesi di formazione part-time sono perfettamente sufficienti per inserirsi efficacemente in un'istituzione scolastica di qualsiasi ordine grado.
Se parliamo di laureati mediocri con una preparazione di base scarsa, la formazione all'insegnamento non li trasformerà in ottimi insegnanti. Però la responsabilità è di chi ha dato loro la laurea.
Se prendiamo le persone senza alcuna attitudine all'insegnamento ci vorrebbe un miracolo, perché due anni non basteranno.
Ma forse il danno peggiore lo fanno quelli che si ostinano a entrare in classe senza avere la minima idea di cosa fare, perché il livello di certe classi è talmente basso che organizzando bene un'attività anche un ottimo diplomato può insegnare.
In fin dei conti un corso di preparazione all'insegnamento deve preparare al lavoro che sarà richiesto quotidianamente, le persone non si trasformano con la formazione. Se invece l'intento è quello di selezionare i docenti con la preparazione migliore, allora il concorso con un numero predefinito di posti è l'unica via. Ma i criteri di selezione devono assicurare livelli uniformi in tutte le regioni, altrimenti è soltanto spreco di denaro pubblico.
JaneEyre- Messaggi : 1988
Data d'iscrizione : 25.11.11
Re: Però...l'idea del nuovo Ministro Azzolina su di una laurea abilitante all'insegnamento, non è male
[quote="franco71"]
Mi spiegate perchè per insegnare (di ruolo) sul sostegno è giustamente ancora richiesto il corso di specializzazione mentre per l'insegnamento sulle discipline se ne può fare a meno?[/quote]
Davvero non lo sai?
Mi spiegate perchè per insegnare (di ruolo) sul sostegno è giustamente ancora richiesto il corso di specializzazione mentre per l'insegnamento sulle discipline se ne può fare a meno?[/quote]
Davvero non lo sai?
mac67- Messaggi : 7123
Data d'iscrizione : 09.04.12
Località : Pianeta Terra
Re: Però...l'idea del nuovo Ministro Azzolina su di una laurea abilitante all'insegnamento, non è male
E secondo te l'estensione dell'obbligo scolastico a 18 anni aprirebbe la strada ad una scuola più selettiva (che valuta seriamente) a a classi meno numerose???
Qui non si parla di ceto sociale di appartenenza, ma di studenti che vorrebbero fare altro e sono costretti a stare sui banchi per fare cose per le quali non hanno alcun interesse
Perchè non ampliare e rendere più concreta la formazione professionale (IeFP) che è carente in tutto il territorio nazionale e che potrebbe rispondere meglio alle richieste di molti ragazzi?
Sono stati modificarti gli IP in senso negativo. Prima c'era l'esame di qualifica in 3^ e consentiva ai ragazzi di interropmpere gli studi con un titolo in mano, ora è necessario arrivare alla quinta per avere il diploma di tecnico del settore. Tanti studenti per scelta si fermavano alla qualifica ed entravano nel mondo del lavoro
Perchè aver paura di un ripristino dell'obbligo scolastico fino alla terza media?
Chi è interessato o spronato dalla famiglia a farlo continuerà a studiare.
Estendere l'obbligo scolastico non significa sicuramente aumentare il livello culturale del nostro Paese
La scuola così come sta diventando è disarmata e molti di noi docenti sono come dei Don Chisciotte che lottano contro i mulini a vento.....
Qui non si parla di ceto sociale di appartenenza, ma di studenti che vorrebbero fare altro e sono costretti a stare sui banchi per fare cose per le quali non hanno alcun interesse
Perchè non ampliare e rendere più concreta la formazione professionale (IeFP) che è carente in tutto il territorio nazionale e che potrebbe rispondere meglio alle richieste di molti ragazzi?
Sono stati modificarti gli IP in senso negativo. Prima c'era l'esame di qualifica in 3^ e consentiva ai ragazzi di interropmpere gli studi con un titolo in mano, ora è necessario arrivare alla quinta per avere il diploma di tecnico del settore. Tanti studenti per scelta si fermavano alla qualifica ed entravano nel mondo del lavoro
Perchè aver paura di un ripristino dell'obbligo scolastico fino alla terza media?
Chi è interessato o spronato dalla famiglia a farlo continuerà a studiare.
Estendere l'obbligo scolastico non significa sicuramente aumentare il livello culturale del nostro Paese
La scuola così come sta diventando è disarmata e molti di noi docenti sono come dei Don Chisciotte che lottano contro i mulini a vento.....
giovanna onnis- Messaggi : 22246
Data d'iscrizione : 15.04.12
Re: Però...l'idea del nuovo Ministro Azzolina su di una laurea abilitante all'insegnamento, non è male
[quote="giovanna onnis"]E secondo te l'estensione dell'obbligo scolastico a 18 anni aprirebbe la strada ad una scuola più selettiva (che valuta seriamente) a a classi meno numerose???
Estendere l'obbligo scolastico non significa sicuramente aumentare il livello culturale del nostro Paese
[/quote]
Anzi significa abbassarlo, facendo "studiare" chi preferirebbe fare altro! E per far stare a scuola chi a scuola non vorrebbe starci bisogna abbassare i livelli creando una situazione in cui per dare a tutti i costi un sei a chi studia poco (molto poco...) si è poi costretti a dare dieci a chi segue le lezioni e magari ha anche voglia di sfogliare un libro...
Estendere l'obbligo scolastico non significa sicuramente aumentare il livello culturale del nostro Paese
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Anzi significa abbassarlo, facendo "studiare" chi preferirebbe fare altro! E per far stare a scuola chi a scuola non vorrebbe starci bisogna abbassare i livelli creando una situazione in cui per dare a tutti i costi un sei a chi studia poco (molto poco...) si è poi costretti a dare dieci a chi segue le lezioni e magari ha anche voglia di sfogliare un libro...
MaurG- Messaggi : 1911
Data d'iscrizione : 28.03.12
Re: Però...l'idea del nuovo Ministro Azzolina su di una laurea abilitante all'insegnamento, non è male
[quote="lucetta10"][quote="MaurG"][quote="giovanna onnis"]E secondo te l'estensione dell'obbligo scolastico a 18 anni aprirebbe la strada ad una scuola più selettiva (che valuta seriamente) a a classi meno numerose???
Estendere l'obbligo scolastico non significa sicuramente aumentare il livello culturale del nostro Paese
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Anzi significa abbassarlo, facendo "studiare" chi preferirebbe fare altro! E per far stare a scuola chi a scuola non vorrebbe starci bisogna abbassare i livelli creando una situazione in cui per dare a tutti i costi un sei a chi studia poco (molto poco...) si è poi costretti a dare dieci a chi segue le lezioni e magari ha anche voglia di sfogliare un libro...
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il motivo di questo abbassamento culturale sta proprio qui, in questo dare "a tutti i costi il sei a chi studia poco"... in cui l'"[b]a tutti i costi" non ha nessuna necessità, ma viene presentata addirittura come ineluttabile[/b]. Deus vult[/quote]
E' la triste verità: voluta, sponsorizzata e accettata!
Estendere l'obbligo scolastico non significa sicuramente aumentare il livello culturale del nostro Paese
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Anzi significa abbassarlo, facendo "studiare" chi preferirebbe fare altro! E per far stare a scuola chi a scuola non vorrebbe starci bisogna abbassare i livelli creando una situazione in cui per dare a tutti i costi un sei a chi studia poco (molto poco...) si è poi costretti a dare dieci a chi segue le lezioni e magari ha anche voglia di sfogliare un libro...
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il motivo di questo abbassamento culturale sta proprio qui, in questo dare "a tutti i costi il sei a chi studia poco"... in cui l'"[b]a tutti i costi" non ha nessuna necessità, ma viene presentata addirittura come ineluttabile[/b]. Deus vult[/quote]
E' la triste verità: voluta, sponsorizzata e accettata!
MaurG- Messaggi : 1911
Data d'iscrizione : 28.03.12
Re: Però...l'idea del nuovo Ministro Azzolina su di una laurea abilitante all'insegnamento, non è male
per lucetta:
però, a questo punto, spiega meglio quale sarebbe la tua idea positiva (non in senso etico o estetico, ma proprio in senso di PROPOSTA costruttiva).
L'unica cosa che si è capita è che sei contraria non solo all'abbassamento dell'età dell'obbligo, ma anche al mantenimento dell'età dell'obbligo che c'è già, perché vorresti innalzarla sempre di più... e che però sei anche contraria a bocciare chi non raggiunge gli obiettivi minimi richiesti, perché la bocciatura è una cosa obsoleta, selettiva e antidemocratica.
Per cui, come si concilierebbero le due cose, proprio non si riesce a capirlo.
Tutti a scuola fino a un'età indefinita, però che imparino o non imparino non cambia niente, perché tanto bisogna promuoverli lo stesso altrimenti non siamo inclusivi.
E però, contemporaneamente, con questo sistema (tratteniamoli a scuola il più possibile, ma promuoviamoli anche se non hanno imparato niente, perché altrimenti "si disperdono", e qualsiasi cosa è meglio rispetto alla tragedia della dispersione)... bisognerebbe pure aspettarsi che si elevi il livello culturale medio di tutta la popolazione.
Boh, giuro che non si capisce.
però, a questo punto, spiega meglio quale sarebbe la tua idea positiva (non in senso etico o estetico, ma proprio in senso di PROPOSTA costruttiva).
L'unica cosa che si è capita è che sei contraria non solo all'abbassamento dell'età dell'obbligo, ma anche al mantenimento dell'età dell'obbligo che c'è già, perché vorresti innalzarla sempre di più... e che però sei anche contraria a bocciare chi non raggiunge gli obiettivi minimi richiesti, perché la bocciatura è una cosa obsoleta, selettiva e antidemocratica.
Per cui, come si concilierebbero le due cose, proprio non si riesce a capirlo.
Tutti a scuola fino a un'età indefinita, però che imparino o non imparino non cambia niente, perché tanto bisogna promuoverli lo stesso altrimenti non siamo inclusivi.
E però, contemporaneamente, con questo sistema (tratteniamoli a scuola il più possibile, ma promuoviamoli anche se non hanno imparato niente, perché altrimenti "si disperdono", e qualsiasi cosa è meglio rispetto alla tragedia della dispersione)... bisognerebbe pure aspettarsi che si elevi il livello culturale medio di tutta la popolazione.
Boh, giuro che non si capisce.
paniscus_2.1- Messaggi : 5373
Data d'iscrizione : 31.10.17
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