A quale anno terminare il programma di Storia? Dite la vostra.

Promemoria primo messaggio :

Buonasera,
mi scuso se tiro fuori nuovamente questo argomento di cui abbiamo parlato già l'anno scorso, ma sarei interessato a riaprire questo dibattito rivolto principalmente a chi insegna Storia e a tutti coloro che dovessero essere interessati: in una quinta liceo, quale ritenete debba essere l'anno a cui si arriva con il programma?

Comincio io; dal punto di vista della cultura personale dello studente riterrei opportuno arrivare almeno fino alla caduta dell'Urss, tuttavia è un dato di fatto che spesso non c'è abbastanza tempo e ci si ferma molto prima, nella mia scuola ad esempio la media è il '68 ma a mio avviso questa è una grave problematicità essendo troppa la distanza con l'attualità. Io stesso però, pur avendo come obiettivo quello di avvicinarmi all'attualità, sono riuscito solo in due occasioni ad arrivare alla caduta del muro (ma erano due classi eccezionali, che avevano in media una robusta capacità di studio autonomo) mentre di solito rientro a fatica nella media.

Concludo con un aneddoto legato a questo tema: la mia docente di Storia, a causa di un rallentamento del programma nell'anno precedente fu costretta a trattare dal 1792 al 1945, eppure ricordo che non ci furono particolari problemi e concludemmo il percorso completamente e in modo mediamente soddisfacente; sono passati solo 20 anni eppure un'operazione di questo genere almeno per me sarebbe assolutamente impossibile.

@elirpe: linea del tempo stilata inizialmente e ripresa/ribadita/arricchita/completata man mano, fino a scassare la mi...lza delle mie povere cavie. In effetti io insegno Storia con Lettere in un IISS professionale e tecnico, non sono di filosofia.

[quote="Big MEC"]@elirpe: linea del tempo stilata inizialmente e ripresa/ribadita/arricchita/completata man mano, fino a scassare la mi...lza delle mie povere cavie. In effetti io insegno Storia con Lettere in un IISS professionale e tecnico, non sono di filosofia.[/quote]

E' un approccio molto interessante, una mia collega dell'alberghiero lo utilizzava e riusciva a raggiungere alcuni obiettivi (una panoramica ampia e spaziosa, che poteva suscitare curiosità) a scapito di altri (la precisione del singolo dato storico e una certa spregiudicatezza nei collegamenti)... sta di fatto che era l'unica docente di quella scuola che riusciva a fare Storia. L'approccio liceale è sicuramente più preciso ma a volte fa perdere di vista il quadro generale, almeno quello è ciò che risulta dalle mie lezioni...

[quote="pino mugo"]Nel 2014, se non ricordo male, uscì come tema di maturità sia Moro e il comprimessi storico che Kennedy.  Ricordo benissimo sguardi totalmente persi degli studenti che si defilarono accuratamente da questi temi scegliendo quello più generalista salvatutti.  In questi 7 anni secondo voi una certa sensibilità accresciuta verso questa " terra di nessuno" è accresciuta o se venissero riproposti nel 2021 sarebbe uguale...[/quote]

Io ebbi un misto di grande soddisfazione e di grande insoddisfazione due anni fa; uscì un tema su De Gasperi e l'europeismo e io avevo trattato con scrupolo sia la storia della Democrazia Cristiana che la storia dell'Unione Europea. Una mia studentessa fece un tema colossale dove dimostrò con precisione quanto il suo studio fosse statao analitico, ma purtroppo andò totalmente fuori tema privilegiando la storia della Prima Repubblica con scarsi riferimenti all'europeismo.

Personalmente ritengo che la storia del '900, esattamente come la letteratura italiana, sia sacrificata oltremodo nell'attuale programmazione scolastica.
E' inconcepibile che i ragazzi escano dalla 5° senza conoscere fatti fondamentali della storia contemporanea; in particolare penso all'11 settembre, con la sua importanza cruciale per capire la geopolitica internazionale del primo XXI secolo (jihad, isis, Al Quaeda, attentati "solitari" degli ultimi anni). Per noi l'11 settembre è vita vissuta, per i nostri alunni è qualcosa da cercare sui libri di storia (se si trova).
Per converso, penso che si potrebbe dare un taglio abbastanza drastico a certi particolari secondari sui quali si indugia troppo trattando di storia antica e medievale (quella del biennio, soprattutto); oppure, si potrebbe spiegare molto sinteticamente la fase che va dalla Preistoria ai Micenei, cominciando così molto prima di ora, nel corso del I anno, a trattare la grecità classica.
Io ipotizzerei qualcosa di simile:
I ANNO: cenni dalla Preistoria ai Micenei; storia greca e romana
II ANNO: Storia medievale
III ANNO: dalla scoperta d'America al congresso di Vienna
IV ANNO: l'Ottocento (dal dopo Vienna al 1914)
V ANNO: Novecento fino ai giorni nostri

P.S. ...e lo dico da antichista :-)

..e comunque l intero '900 in quinta è davvero tanto

segnalo un libro con un argomento
del quale non avevo mai sentito raccontare

Il fascista che disse di no a Hitler
dai Diari di Giuseppe Tassinari agosto 2019

agronomo di fama internazionale, professore universitario,
sottosegretario e ministro dell'agricoltura negli anni Trenta,
Giuseppe Tassinari imposto' le direttive relative alla politica
agricola italiana e alle bonifiche

in un drammatico colloquio con il Führer,
si oppose al tentativo nazista di sottomettere l'Italia,
rimarcando tutte le diversita' di fondo tra fascismo e nazismo

https://www.amazon.it/fascista-che-disse-Hitler-Diari/dp/8879846434

(2907)

il 24 febbraio 1991 prese il via l'operazione di terra,
che in meno di quattro giorni costrinse l'Iraq ad accettare
il cessate il fuoco

il 27 febbraio, il presidente USA George W. Bush
annuncio' la vittoria e la liberazione del Kuwait

https://www.rainews.it/dl/rainews/media/Operazione-Desert-Storm-25-anni-fa-la-Prima-Guerra-del-Golfo-fa8b6df8-d540-4dba-aba4-56503a2edb25.html

https://www.army.mil/article/162906/veterans_recall_desert_storm_25_years_later

Warrior'S Rage: The Great Tank Battle of 73 Easting

https://www.ibs.it/warrior-s-rage-great-tank-libro-inglese-douglas-macgregor/e/9781591145059?inventoryId=205432510

la maggior parte delle perdite alleate
sara' a causa del fuoco di isoparte (impropriamente detto fuoco amico)

https://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_73_Easting

(3430)

Diego Fusaro SU FB

Leggo che in Francia molti vorrebbero, in nome della subcultura detta cancel culture, dimenticare Napoleone Bonaparte, liquidato come un misogino e schiavista. Ora, quale che sia il giudizio che vogliamo dare di Napoleone, è semplicemente una follia quella che sta alla base della barbarie della cosiddetta cancel culture,  sintomo di quel groviglio imperdonabile di ignoranza e nichilismo che attanaglia la nostra miserrima epoca. Il passato non si cancella: occorre sempre ricordarlo, anche nei suoi errori, non foss'altro che con lo scopo di non ripeterli. L'errore, sciocco e superficiale, della orripilante cancel culture, abietto fenomeno di completamento del relativismo nichilista della civiltà del capitale, è a un tempo morale e teoretico: morale, perché, come già dicevo, il passato va ricordato e non cancellato, perché è una miniera di insegnamenti nel bene e nel male; teoretico, poiché il presente, deve essere chiaro, non ha alcun diritto imperialistico di occupare il passato e di imporre retrospettivamente ad esso le proprie categorie. La cancel culture deve, di conseguenza, essere osteggiata, anzitutto con la forza della ragione. Lo dobbiamo, anzitutto, alla nostra storia.