AIUTO: rientrare il 22 dicembre è l'unico modo per godere le vacanze di natale?

Promemoria primo messaggio :

Buon pomeriggio a tutti...ho un problema e spero possiate aiutarmi.
Vi spiego la mia situazione: sono un'insegnante di scuola superiore con contratto al 30/06, sono in congedo parentale in quanto a luglio è nata la mia piccolina.
La domanda è la seguente: l'unico modo per ottenere le vacanze di natale come vacanze e non come congedo è quello di rientrare e prendere servizio il 22 dicembre o comunque il 23? io purtroppo sono impossibilitata a presentarmi il 22 o il 23, come faccio?
mi hanno consigliato di fare in questo modo:
fino a sabato 17 dicembre congedo,
da lunedì 19 dicembre fino a sabato 24 dicembre malattia
poi rientro il 9 gennaio
dal 10 gennaio congedo.
Posso fare così? oppure? sono veramente confusa....
Naturalmente la segreteria della scuola sostiene che non possa assolutamente e in nessun modo usufruire delle vacanze di natale, in realtà mi ha fatto problemi finora su tutto, anche sull'eventualità di un mio ritorno con un orario ridotto (mi ha detto che con probabilità sarebbe stato un orario pieno di ore buche che poco poteva conciliarsi con un allattamento al seno) ....molto disponibile e simpatica...visto che l'ultima volta che le ho chiesto come potevo non perdere le vacanze mi ha risposto "pure?cioè lei vorrebbe pure le vacanze? ma non esageriamo...adesso la faccio chiamare direttamnte da Dirigente Scolastico..." insomma...un tipino!!!
quindi, per favore: AIUTATEMI...

michetta ha scritto:

michetta ha scritto:

Paolo1974 ha scritto:Esatto. Io porterei a scuola l'art 12/6 del CCNL:

"I periodi di assenza di cui ai precedenti commi 4 e 5, nel caso di
fruizione continuativa, comprendono anche gli eventuali giorni festivi che ricadano all'interno degli stessi. Tale modalità di computo trova applicazione anche nel caso di fruizione frazionata, ove i diversi periodi di assenza non siano intervallati dal ritorno al lavoro del lavoratore o della lavoratrice."

La nota del Tesoro non solo è anteriore al CCNL, ma non è il "contratto".


Quindi poni loro la domanda: il 27 era giorno festivo, cioè "rosso" da calendario, oppure la scuola era aperta e quindi giorno lavorativo? Dì sospensione delle lezioni il CCNL non ne parla, ma solo di giorni festivi. Quindi il 27 devi essere ritenuta in servizio.

Grazie dei consigli, martedì vi farò sapere

Ho parlato stamattina con la funzionaria, che, seppur gentile, è rimasta ferma sulle sue posizioni. Si rifà alla nota dell'ARAN in cui si parla di ripresa di servizio effettiva, quindi pretende la dichiarazione di assunzione di responsabilità del preside, che, come prevedevo, non me la rilascerà. Alla luce delle mie considerazioni e giustificazioni, mi ha detto che ne parlerà con il suo superiore al quale mi ha consigliato di anticipare la situazione tramite mail (già fatto). Si confronteranno per vedere se ho ragione io. Nel frattempo lei ha voluto chiudere la pratica di diniego che aveva inviato alla scuola già da 15 gg. e la scuola aveva due soluzioni: o accettare le sue osservazioni (che per me equivalgono ai giorni di sospensione lezione inseriti nel computo del congedo e pagati al 30%) oppure rifiutarle con la dichiarazione di cui sopra. Morale: la scuola ha scelto la prima, per cui, nel caso il direttore non mi dia ragione, non mi resta che il ricorso

Riposto questo mio messaggio precedente, approffittando per porre un altro quesito. Se io non facessi ricorso, è giusta questa mia interpretazione? Non avendomi considerato valevole la presa di servizio, praticamente il mio congedo non risulterebbe essere mai stato staccato e dunque svolto in modo continuativo, per cui, tornando in servizio dopo il 30 aprile, potrei restare in disponibilità senza tornare fattivamente all'insegnamento. E' corretto? Non è che non voglio insegnare, ma non mi pare bello far cambiare docente agli alunni per solo poco più di un mese. Se potessi optare per questa soluzione, almeno mi "consolerei della situazione non favorevole" che ho descritto nei post precedenti e che, se mi fosse stata accordata, mi avrebbe comunque obbligata al rientro in servizio attivo su tutte le classi (tranne le terze).

michetta ha scritto:

michetta ha scritto:

michetta ha scritto:

Paolo1974 ha scritto:Esatto. Io porterei a scuola l'art 12/6 del CCNL:

"I periodi di assenza di cui ai precedenti commi 4 e 5, nel caso di
fruizione continuativa, comprendono anche gli eventuali giorni festivi che ricadano all'interno degli stessi. Tale modalità di computo trova applicazione anche nel caso di fruizione frazionata, ove i diversi periodi di assenza non siano intervallati dal ritorno al lavoro del lavoratore o della lavoratrice."

La nota del Tesoro non solo è anteriore al CCNL, ma non è il "contratto".


Quindi poni loro la domanda: il 27 era giorno festivo, cioè "rosso" da calendario, oppure la scuola era aperta e quindi giorno lavorativo? Dì sospensione delle lezioni il CCNL non ne parla, ma solo di giorni festivi. Quindi il 27 devi essere ritenuta in servizio.

Grazie dei consigli, martedì vi farò sapere

Ho parlato stamattina con la funzionaria, che, seppur gentile, è rimasta ferma sulle sue posizioni. Si rifà alla nota dell'ARAN in cui si parla di ripresa di servizio effettiva, quindi pretende la dichiarazione di assunzione di responsabilità del preside, che, come prevedevo, non me la rilascerà. Alla luce delle mie considerazioni e giustificazioni, mi ha detto che ne parlerà con il suo superiore al quale mi ha consigliato di anticipare la situazione tramite mail (già fatto). Si confronteranno per vedere se ho ragione io. Nel frattempo lei ha voluto chiudere la pratica di diniego che aveva inviato alla scuola già da 15 gg. e la scuola aveva due soluzioni: o accettare le sue osservazioni (che per me equivalgono ai giorni di sospensione lezione inseriti nel computo del congedo e pagati al 30%) oppure rifiutarle con la dichiarazione di cui sopra. Morale: la scuola ha scelto la prima, per cui, nel caso il direttore non mi dia ragione, non mi resta che il ricorso

Riposto questo mio messaggio precedente, approffittando per porre un altro quesito. Se io non facessi ricorso, è giusta questa mia interpretazione? Non avendomi considerato valevole la presa di servizio, praticamente il mio congedo non risulterebbe essere mai stato staccato e dunque svolto in modo continuativo, per cui, tornando in servizio dopo il 30 aprile, potrei restare in disponibilità senza tornare fattivamente all'insegnamento. E' corretto? Non è che non voglio insegnare, ma non mi pare bello far cambiare docente agli alunni per solo poco più di un mese. Se potessi optare per questa soluzione, almeno mi "consolerei della situazione non favorevole" che ho descritto nei post precedenti e che, se mi fosse stata accordata, mi avrebbe comunque obbligata al rientro in servizio attivo su tutte le classi (tranne le terze).

se le vacanze sono considerate servizio risulteranno come periodo utile ai fini dei 150/90 giorni. Ovviamente la stessa cosa dovrà avvenire con le vacanze di pasqua

Paolo1974 ha scritto:

michetta ha scritto:

michetta ha scritto:

michetta ha scritto:

Paolo1974 ha scritto:Esatto. Io porterei a scuola l'art 12/6 del CCNL:

"I periodi di assenza di cui ai precedenti commi 4 e 5, nel caso di
fruizione continuativa, comprendono anche gli eventuali giorni festivi che ricadano all'interno degli stessi. Tale modalità di computo trova applicazione anche nel caso di fruizione frazionata, ove i diversi periodi di assenza non siano intervallati dal ritorno al lavoro del lavoratore o della lavoratrice."

La nota del Tesoro non solo è anteriore al CCNL, ma non è il "contratto".


Quindi poni loro la domanda: il 27 era giorno festivo, cioè "rosso" da calendario, oppure la scuola era aperta e quindi giorno lavorativo? Dì sospensione delle lezioni il CCNL non ne parla, ma solo di giorni festivi. Quindi il 27 devi essere ritenuta in servizio.

Grazie dei consigli, martedì vi farò sapere

Ho parlato stamattina con la funzionaria, che, seppur gentile, è rimasta ferma sulle sue posizioni. Si rifà alla nota dell'ARAN in cui si parla di ripresa di servizio effettiva, quindi pretende la dichiarazione di assunzione di responsabilità del preside, che, come prevedevo, non me la rilascerà. Alla luce delle mie considerazioni e giustificazioni, mi ha detto che ne parlerà con il suo superiore al quale mi ha consigliato di anticipare la situazione tramite mail (già fatto). Si confronteranno per vedere se ho ragione io. Nel frattempo lei ha voluto chiudere la pratica di diniego che aveva inviato alla scuola già da 15 gg. e la scuola aveva due soluzioni: o accettare le sue osservazioni (che per me equivalgono ai giorni di sospensione lezione inseriti nel computo del congedo e pagati al 30%) oppure rifiutarle con la dichiarazione di cui sopra. Morale: la scuola ha scelto la prima, per cui, nel caso il direttore non mi dia ragione, non mi resta che il ricorso

Riposto questo mio messaggio precedente, approffittando per porre un altro quesito. Se io non facessi ricorso, è giusta questa mia interpretazione? Non avendomi considerato valevole la presa di servizio, praticamente il mio congedo non risulterebbe essere mai stato staccato e dunque svolto in modo continuativo, per cui, tornando in servizio dopo il 30 aprile, potrei restare in disponibilità senza tornare fattivamente all'insegnamento. E' corretto? Non è che non voglio insegnare, ma non mi pare bello far cambiare docente agli alunni per solo poco più di un mese. Se potessi optare per questa soluzione, almeno mi "consolerei della situazione non favorevole" che ho descritto nei post precedenti e che, se mi fosse stata accordata, mi avrebbe comunque obbligata al rientro in servizio attivo su tutte le classi (tranne le terze).

se le vacanze sono considerate servizio risulteranno come periodo utile ai fini dei 150/90 giorni. Ovviamente la stessa cosa dovrà avvenire con le vacanze di pasqua

Si, certo. Il fatto che la mia assenza dall'inizio dell'anno scolatico al 30 aprile sia composta da: 2 mesi di obbligatoria per la seconda figlia, 2 mesi di facoltativa per il primo figlio ed il resto congedo per la seconda figlia, può comportare qualche problema? Direi di no, ma dopo quello che mi è capitato voglio andare sul sicuro. Grazie

michetta ha scritto:

Paolo1974 ha scritto:

michetta ha scritto:

michetta ha scritto:

michetta ha scritto:

Paolo1974 ha scritto:Esatto. Io porterei a scuola l'art 12/6 del CCNL:

"I periodi di assenza di cui ai precedenti commi 4 e 5, nel caso di
fruizione continuativa, comprendono anche gli eventuali giorni festivi che ricadano all'interno degli stessi. Tale modalità di computo trova applicazione anche nel caso di fruizione frazionata, ove i diversi periodi di assenza non siano intervallati dal ritorno al lavoro del lavoratore o della lavoratrice."

La nota del Tesoro non solo è anteriore al CCNL, ma non è il "contratto".


Quindi poni loro la domanda: il 27 era giorno festivo, cioè "rosso" da calendario, oppure la scuola era aperta e quindi giorno lavorativo? Dì sospensione delle lezioni il CCNL non ne parla, ma solo di giorni festivi. Quindi il 27 devi essere ritenuta in servizio.

non importa la tipologia di congedo, ma solo la continuità dell'assenza.

http://www.orizzontescuola.it/node/21895

Grazie dei consigli, martedì vi farò sapere

Ho parlato stamattina con la funzionaria, che, seppur gentile, è rimasta ferma sulle sue posizioni. Si rifà alla nota dell'ARAN in cui si parla di ripresa di servizio effettiva, quindi pretende la dichiarazione di assunzione di responsabilità del preside, che, come prevedevo, non me la rilascerà. Alla luce delle mie considerazioni e giustificazioni, mi ha detto che ne parlerà con il suo superiore al quale mi ha consigliato di anticipare la situazione tramite mail (già fatto). Si confronteranno per vedere se ho ragione io. Nel frattempo lei ha voluto chiudere la pratica di diniego che aveva inviato alla scuola già da 15 gg. e la scuola aveva due soluzioni: o accettare le sue osservazioni (che per me equivalgono ai giorni di sospensione lezione inseriti nel computo del congedo e pagati al 30%) oppure rifiutarle con la dichiarazione di cui sopra. Morale: la scuola ha scelto la prima, per cui, nel caso il direttore non mi dia ragione, non mi resta che il ricorso

Riposto questo mio messaggio precedente, approffittando per porre un altro quesito. Se io non facessi ricorso, è giusta questa mia interpretazione? Non avendomi considerato valevole la presa di servizio, praticamente il mio congedo non risulterebbe essere mai stato staccato e dunque svolto in modo continuativo, per cui, tornando in servizio dopo il 30 aprile, potrei restare in disponibilità senza tornare fattivamente all'insegnamento. E' corretto? Non è che non voglio insegnare, ma non mi pare bello far cambiare docente agli alunni per solo poco più di un mese. Se potessi optare per questa soluzione, almeno mi "consolerei della situazione non favorevole" che ho descritto nei post precedenti e che, se mi fosse stata accordata, mi avrebbe comunque obbligata al rientro in servizio attivo su tutte le classi (tranne le terze).

se le vacanze sono considerate servizio risulteranno come periodo utile ai fini dei 150/90 giorni. Ovviamente la stessa cosa dovrà avvenire con le vacanze di pasqua

Si, certo. Il fatto che la mia assenza dall'inizio dell'anno scolatico al 30 aprile sia composta da: 2 mesi di obbligatoria per la seconda figlia, 2 mesi di facoltativa per il primo figlio ed il resto congedo per la seconda figlia, può comportare qualche problema? Direi di no, ma dopo quello che mi è capitato voglio andare sul sicuro. Grazie

non importa la tipologia di congedo, ma solo la continuità dell'assenza.

http://www.orizzontescuola.it/node/21895