spending review: niente più ferie non godute?

Promemoria primo messaggio :

Buongiorno colleghi, stamattina leggendo la notizia sui tagli agli statali ho trovato un articolo che cita testualmente: "fine dell’abitudine di alzare un po’ lo stipendio facendosi pagare le ferie non godute". Spero non riguardi noi poveri precari della scuola!

pigna ha scritto:

davide 76 ha scritto:Senza accapigliarsi credo che se la non monetizzazione passa ognuno sarà legittimato senza critiche a fare quel che vorrà: 1) chi ritiene di continuare come sempre avrà il diritto di farlo 2) chi invece riterrà di non volere accettare questa ingiustizia e vorrà procedere a forme di disobbedienza civile (chiamatela come volete) avrà il diritto di farlo.

Se funziona come in altri enti pubblici (ricerca) ed aziende private, se non pagano le ferie è perchè in teoria il dipendente è OBBLIGATO a farle tutte prima della fine del contratto, il che mi sembra veramente il minimo per compensare il mancato pagamento.....

Pigna se ci dicono fatevi le ferie ben venga e ognuno sfrutterà quei benedetti 2,5 gg al mese! Il problema è che si dice che i gg sfruttabili siano solo 6 durante le lezioni ma un mio amico addentro alla normativa dice che ciò è vero SOLO per i docenti a TI e quindi bisognerebbe capire come stanno realmente le cose. Diamo per scontata l'ipotesi peggiore dei 6 giorni: 1) prenderli non è MAI stato facile per la stupidaggine dei sostituti che dobbiamo trovare noi 2) il resto quando ce lo danno? A Natale e Pasqua come paventano alcuni? Peccato che qui nasce il rpoblema con i docenti a TI che in quei giorni sono "a disposizione" e non in ferie. Insomma un bel pasticcio e soprattutto una grandissima ingiustizia. E come faceva notare un collega, occhio che a perdere un diritto poi a riconquistarlo ci vogliono anni! Sempre che avvenga...........

davide 76 ha scritto:E come faceva notare un collega, occhio che a perdere un diritto poi a riconquistarlo ci vogliono anni! Sempre che avvenga...........

Purtroppo questo è tristemente vero........

Ragazzi... chi ha avuto un contratto al 31 agosto comunque le ferie ce le avrà retribuite, perché a giugno ha compilato il prospetto di fruizione delle ferie, quindi gli verranno pagate comunque.

desperate teacher ha scritto:Ragazzi... chi ha avuto un contratto al 31 agosto comunque le ferie ce le avrà retribuite, perché a giugno ha compilato il prospetto di fruizione delle ferie, quindi gli verranno pagate comunque.

Friurà delle ferie, non vuol dire che gli verranno retribuite. Chi ha il contratto fino al 31 agosto non ha mai avuto le ferie retribuite

davide 76 ha scritto: 2) il resto quando ce lo danno? A Natale e Pasqua come paventano alcuni? Peccato che qui nasce il rpoblema con i docenti a TI che in quei giorni sono "a disposizione" e non in ferie. Insomma un bel pasticcio e soprattutto una grandissima ingiustizia. E come faceva notare un collega, occhio che a perdere un diritto poi a riconquistarlo ci vogliono anni! Sempre che avvenga...........

Scusa ma non mi sembra un gran pasticcio il fatto che quelli a TI siano "a disposizione" e i TD "in ferie" a Natale e Pasqua..Pensa a chi ha gli esami di terza media... è impegnato a giugno quasi tutti i gironi,... chi non ha terze invece dal 10 giugno è a casa...anche questa è un ingiustizia se vogliamo eppure le cose stanno cosi

Io, alle scuole primarie, la direttrice mi ha fatto andare tutti i giorni fino al 30 giugno. Non avevo nessun esame da fare.

E cosa facevate? Se dovevi solo fare presenza o eri impiegata in compiti che non erano previsti nel piano annuale delle attività e non rientravano nelle 40 ore, il comportamento della Dirigente è illegittimo e avresti potuto rifiutarti di andare. Paolo1974 l'ha spiegato molte volte.

riunioni ed ancora riunioni e altro ancora

totalrec ha scritto:

g75 ha scritto:
Mi e ti chiedo: non hai nulla da fare Iivece che criticare tutti?
Nessuno ti considera?

Perché a te? Non mi pare che il tuo progetto di presa della Bastiglia abbia incontrato adesioni entusiastiche. E meno male, vuol dire che la crisi rende la maggior parte della gente meno desiderosa di dare aria ai denti.
Da parte mia mi pregio di esporre il seguente programma, molto concreto: il primo collega, precario o non precario, che vedo anche soltanto tentare, non dico di mettere in pratica, ma anche di esporre timidamente in forma orale, le proposte da te presentate nel precedente intervento, vado a denunciarlo di corsa, con gioia, in forma scritta e con tanto di firma autografa al dirigente scolastico, all'AT e a qualunque altro ente interessato alla faccenda. Ché coi tempi che corrono, far radiare un po' di nullafacenti dalle graduatorie fa soltanto bene.

credo che g75 sia una di quelle insegnanti che fa con onore il suo mestiere e si indigna, (per non dire peggio) quando vede che il suo dare, che e' gia' MOLTO piu' del suo ricevere, venga ulteriormente sminuito. Cara Totalrec, ne ho visti di colleghi di ruolo prendersi malattie- 104-diritto allo studio, sgattaiolare ai collegi, venire con minuti e minuti di ritardo, lamentarsi per riunioni e formalita' da adempiere... sono tutti candidamente al loro posto. risparmiati foglio e inchiostro e pensa che, mentre a te tolgono il pagamento alle ferie che tu non hai fatto, le inutili e costose provice sono ancora al loro posto!

totalrec ha scritto:
Da parte mia mi pregio di esporre il seguente programma, molto concreto: il primo collega, precario o non precario, che vedo anche soltanto tentare, non dico di mettere in pratica, ma anche di esporre timidamente in forma orale, le proposte da te presentate nel precedente intervento, vado a denunciarlo di corsa, con gioia, in forma scritta e con tanto di firma autografa al dirigente scolastico, all'AT e a qualunque altro ente interessato alla faccenda. Ché coi tempi che corrono, far radiare un po' di nullafacenti dalle graduatorie fa soltanto bene.

Brrr che paura.
......Essere denunciato per aver esercitato un diritto.
Non pensavo di vivere in un altro regime politico anche se......effettivamente devo un pò fare mente locale.
Allora mettiamo le cose in chiaro, sono entrato in questo forum per esprimere la mia opinione e non per convincere qualcuno e tanto meno per essere criticato da qualcun'altra.
Quindi se vuoi leggi quello che scrivo.....se concordi mi fa piacere....in caso contrario stai zitta e passa al messaggio successivo.
Per il resto non ho nulla da discutere con persone simili che lottano contro i propri colleghi, che fanno la guerra con i proprio simili, che hanno portato la scuola la dove si trova adesso e che per loro colpa non si ottiene mai nulla di positivo in un mestiere che tanto viene criticato.
"IN CONCRETO" vorrei vedere tutto il film che racconti.
In concreto facendo radiare un pò di colleghi forse sali un pò di posizione.
In concreto si dovrebbe sapere il significato del termine forum di modo da non confoderlo con arena.
In concreto tutto non è concreto.
In concreto non voglio litigare con te e con nessun altro collega che si sfoga in questo forum e quindi fai a meno di leggere i miei post se ti danno fastidio.
In concreto eviterò di leggere anche i tuoi.
IN CONCRETO CHE PAURA.....SPERO DI RIUSCIRE A DORMIRE SENZA AVERE INCUBI.

carla75 ha scritto:

credo che g75 sia una di quelle insegnanti che fa con onore il suo mestiere e si indigna, (per non dire peggio) quando vede che il suo dare, che e' gia' MOLTO piu' del suo ricevere, venga ulteriormente sminuito. Cara Totalrec, ne ho visti di colleghi di ruolo prendersi malattie- 104-diritto allo studio, sgattaiolare ai collegi, venire con minuti e minuti di ritardo, lamentarsi per riunioni e formalita' da adempiere... sono tutti candidamente al loro posto. risparmiati foglio e inchiostro e pensa che, mentre a te tolgono il pagamento alle ferie che tu non hai fatto, le inutili e costose provice sono ancora al loro posto!

GRAZIE MILLE CARLA75, HAI CENTRATO IN PIENO.
PURTROPPO MolTA GENTE NON CAPISCE NULLA E FINO A QUANDO NON CAPIRANNO RIMARREMO ALLO STESSO PUNTO.
GRAZIE A LORO SE SI DEVE LICENZIARE LO SI FA NELLA SCUOLA!

ivana72 ha scritto:riunioni ed ancora riunioni e altro ancora

Ok, però senza superare le 40+40 ore nell'anno scolastico.

carla75 ha scritto:credo che g75 sia una di quelle insegnanti che fa con onore il suo mestiere e si indigna, (per non dire peggio) quando vede che il suo dare, che e' gia' MOLTO piu' del suo ricevere, venga ulteriormente sminuito. Cara Totalrec, ne ho visti di colleghi di ruolo prendersi malattie- 104-diritto allo studio, sgattaiolare ai collegi, venire con minuti e minuti di ritardo, lamentarsi per riunioni e formalita' da adempiere... sono tutti candidamente al loro posto. risparmiati foglio e inchiostro e pensa che, mentre a te tolgono il pagamento alle ferie che tu non hai fatto, le inutili e costose provice sono ancora al loro posto!

Guarda, indignati credo lo siamo tutti, ma questo non c'entra un tubo, come non c'entrano un tubo le province.

G75 ha proposto di scaricare la nostra rabbia, per l'infamia che abbiamo subìto, sugli alunni e sulle famiglie, accampando malattie fasulle, trascurando il nostro dovere di docenti, trasformandoci in puri intascatori di stipendio a sbafo. Molto italianamente, ha proposto di scaricare i nostri guai sugli anelli più deboli della catena; così come il buon padre di famiglia italico, rimproverato dal capufficio, torna a casa e gonfia di botte la moglie, perché su qualcuno dovrà pur sfogare la sua frustrazione. Non voglio nemmeno entrare nel merito delle esternazioni di G75, perché non possiedono alcun merito analizzabile. Dico solo che è un atteggiamento che vedo molto diffuso in ogni realtà italiana e che, se prima ero disposta a tollerare con ribrezzo, ora sono determinata a far sparire con ogni mezzo a mia disposizione. Non so dire se sia nato prima l'uovo o la gallina; se cioè siano state le continue manifestazioni di disistima da parte delle istituzioni ad aver generato il menefreghismo cialtrone di certi docenti; o se viceversa sia il menefreghismo cialtrone ad aver generato la disistima e lo sfoltimento dei ranghi (e dei salari) che ne è conseguito. Sono però certa che uova e galline sono realtà inscindibilmente interconnesse; e sono anche certa che un docente degno di questo titolo dovrebbe avere cultura sufficiente per affrontare i problemi in modo meno sciocco e autolesionista.

Ogni santa volta che il governo compie un'ingiustizia verso la nostra categoria, arriva sempre lo scemo con la maglietta del Che, il quale per ogni problema dell'universo ha sempre le stesse due soluzioni, intercambiabili o praticabili in tandem:
Soluzione 1: si scende in piazza e si fa un po' di casino al seguito di questa o quella sigla partitica o sindacale;
Soluzione 2: si sbattono i piedacci sulla cattedra, si apre il giornale e ci si rifiuta di lavorare. E l'incredibile è che chi pratica queste belle (ed utilissime, come si è visto) forme di "protesta" non si rende minimamente conto della rabbia, del disgusto, dell'indignazione che tale atteggiamento produce nell'utente comune; e di quanto quella rabbia legittima serva da giustificazione a nuovi e più drastici "ridimensionamenti". No, no, lui si sente un eroe partigiano, un barbudo cubano, un sanculotto alla Bastiglia. E se le cose continuano a peggiorare, la colpa non è certo del suo approccio ignobile e becero a problemi complessi, no: la colpa è dei colleghi docenti che non si decidono coraggiosamente a comportarsi da cialtroni all'unisono, in solidale fratellanza, in perfetta unità di corpo e di anima.

Si è per caso mai sentito che gli avvocati, i commercialisti, i giudici, i farmacisti, utilizzino questi metodi per difendere le prerogative delle rispettive categorie? Che strillazzino come galline ad ogni provvedimento governativo, che sbraitino slogan sulle piazze, che si diano agli scioperi della fame (i quali ottengono l’unico, mirabile effetto di far percepire un dato gruppo d'individui come una congrega di miserabili accattoni piagnucolosi e morti di fame, da guardare con schifo e commiserazione), che offrano al viandante miserandi spettacoli di piazza incatenandosi a tribunali o farmacie, che trattino la loro utenza a merluzzi nel muso per punire il mondo intero dei loro guai? Non risulta. Costoro invece, assai più scaltramente, fanno lobby.
Non si muovono scompostamente e a vanvera per le piazze, ma si coordinano. Non enunciano princìpi astratti e generici (la Costituzione di qua, i diritti di là…), ma si concentrano via via su specifici e concreti interessi da tutelare. Non si affidano a sedicenti “rappresentanti” politici e sindacali, ma coltivano tra le proprie conoscenze personali i politici, gli uomini d’affari, i sindacalisti, ecc. su cui fare pressione al momento opportuno, per perorare articoli di legge precisi, commi definiti, interventi particolari. Non frignano e non urlano mai, perché sanno che l’immagine conta; e l’immagine di persone serene, beneducate e imperturbabili agli eventi è più utile alla causa perseguita che una reputazione da pescivendoli. Soprattutto, non sfogano la loro occasionale frustrazione sulla clientela, perché, come capisce anche un ominide, questo è un atteggiamento da mentecatti suicidi; invece essi coccolano e riveriscono la propria clientela in misura direttamente proporzionale all’intensità degli attacchi legislativi di cui vengono fatti oggetto. E non perché si aspettino di essere “difesi” da moltitudini di cittadini altruisti, bensì perché sanno bene che la creazione di una rete di relazioni positive estesa sul territorio è precondizione essenziale per l’acquisizione di qualunque potere e per l’esercizio di qualunque forma di pressione politica.

La domanda che mi pongo, insomma, è quando la smetteremo noi docenti (o almeno buona parte di noi) di vedere il mondo come se fosse un polpettone propagandistico di Ejzenštejn, con la stessa comprensione degli eventi di un ibernato all’epoca dei moti di Chicago, con la stessa lungimiranza di un kamikaze che di fronte ad ogni attacco non riesce a pensare ad altro che al momento migliore per farsi esplodere in sala insegnanti. Siamo in grado, al fine di tutelare i nostri interessi, di crescere e diventare una lobby strutturata? Oppure vogliamo restare mocciosi per sempre, convinti che il mondo sia costretto a darci retta soltanto perché altrimenti strepitiamo, facciamo i dispetti, pestiamo i piedi e tratteniamo il fiato fino a scoppiare?

E' incredibile! Ci tolgono un diritto sacrosanto e noi ci mettiamo a litigare per questioni inutili! Se posso intervenire in questa disputa, vi invito a considerare l'eccessivo individualismo che da sempre caratterizza i Prof., soprattutto alle superiori, dato che ognuno di loro (noi) si considera un fine e stimato intellettuale, dimenticandosi del magro stipendio da operaio non specializzato che in realtà percepisce. E mentre gli operai, quelli veri e nobili, bloccano le fabbriche e le produzioni, a noi grandi intellettuali stimati e rinomati non resta che preoccuparci della nostra linda e pinta reputazione di categoria (praticamente inesistente).
Nel caso, ormai certo, che le ferie ci siano, de facto, negate bisogna mobilitarsi, senza arrivare alle finte malattie, ma senza nemmeno fare i finti eroi come a volte mi è capitato, ovvero di andare a lavoro con la febbre per un compito in classe o simili.

se notate non c'è un media che denunci questa ingiustizia, nessuno sa niente, e anche parlando con altri colleghi precari mi son resa conto che prevale l'atteggiamento remissivo...è incredibile!Ci tolgono un diritto acquisito e noi accettiamo tutto...vergognoso!

Si è per caso mai sentito che gli avvocati, i commercialisti, i giudici, i farmacisti, utilizzino questi metodi per difendere le prerogative delle rispettive categorie? Che strillazzino come galline ad ogni provvedimento governativo, che sbraitino slogan sulle piazze, che si diano agli scioperi della fame (i quali ottengono l’unico, mirabile effetto di far percepire un dato gruppo d'individui come una congrega di miserabili accattoni piagnucolosi e morti di fame, da guardare con schifo e commiserazione), che offrano al viandante miserandi spettacoli di piazza incatenandosi a tribunali o farmacie, che trattino la loro utenza a merluzzi nel muso per punire il mondo intero dei loro guai? Non risulta. Costoro invece, assai più scaltramente, fanno lobby.noi non siamo liberi professionisti, con abbiamo un consiglio dell'ordine a cui iscriverci e che ci indirizza, non applichiamo tariffe (magari!), i nostri utenti non possono scegliersi i professori da cui servirsi... ecc... ecc...purtroppo la differenza e' tanta. Noi dipendiamo. e dipendiamo da un ministero che ha deciso di far pagare a noi la crisi. il libero professionista la crisi non la paga.

carla75 ha scritto:Si è per caso mai sentito che gli avvocati, i commercialisti, i giudici, i farmacisti, utilizzino questi metodi per difendere le prerogative delle rispettive categorie? Che strillazzino come galline ad ogni provvedimento governativo, che sbraitino slogan sulle piazze, che si diano agli scioperi della fame (i quali ottengono l’unico, mirabile effetto di far percepire un dato gruppo d'individui come una congrega di miserabili accattoni piagnucolosi e morti di fame, da guardare con schifo e commiserazione), che offrano al viandante miserandi spettacoli di piazza incatenandosi a tribunali o farmacie, che trattino la loro utenza a merluzzi nel muso per punire il mondo intero dei loro guai? Non risulta. Costoro invece, assai più scaltramente, fanno lobby.noi non siamo liberi professionisti, con abbiamo un consiglio dell'ordine a cui iscriverci e che ci indirizza, non applichiamo tariffe (magari!), i nostri utenti non possono scegliersi i professori da cui servirsi... ecc... ecc...purtroppo la differenza e' tanta. Noi dipendiamo. e dipendiamo da un ministero che ha deciso di far pagare a noi la crisi. il libero professionista la crisi non la paga.

giusto Carla, senza contare che anche i famigerati professionisti, quando si sono sentiti toccati da qualche provvedimento, son scesi in piazza ed hanno scioperato..
infatti se uno continua a fare il suo lavoro come nulla fosse, se si accetta tutto, il ministero percepisce che sei uno schiavo di stato e come tale vai trattato..per cui non meravigliamoci se subito dopo arriveranno a deprivarci anche di tfr e tredicesima

salvo76 ha scritto:l'eccessivo individualismo che da sempre caratterizza i Prof., soprattutto alle superiori, dato che ognuno di loro (noi) si considera un fine e stimato intellettuale, dimenticandosi del magro stipendio da operaio non specializzato che in realtà percepisce.

A parte il fatto che le condizioni lavorative, come ho ben avuto modo di notare, migliorano sensibilmente passando dalle medie ai licei, se non necessariamente in termini stipendiali, perlomeno in termini di autonomia didattica, considerazione sociale, dignità del proprio lavoro, possibilità di influire sulle determinazioni collegiali, vivibilità dell'ambiente in cui si opera, ecc... il che vuol dire che la maggior cultura, portando con sé anche maggior considerazione per sé stessi e per il proprio ruolo, qualcosa conta...
Ma in ogni caso che discorso è?
Non mi pare che adottare prospettive lavorative da operai, forma mentis da operai, metodi di lotta da operai, possa giovare in qualche modo a chi operaio non è, e questo a prescindere da ogni confronto salariale. Dimenticarsi di ciò che, volenti o nolenti, si è e delle specificità della propria professione non rende certo più forti, anzi...

Insomma Totalrec parli parli parli parli ma in pratica l'unica cosa che hai detto è stata che dinanzi alle ingiustizie del governo bisogna accettare e amen! Cosa diavolo proponi di concreto? Se passa questa porcata cosa fare? Quale forma mentis prendere? Visto che quella degli operai non va bene (e che intimamente disprezzi) quale prendere? Quella di Fantozzi che accetta tutto? Io lo cosa farai e cioè un bel tubo. Tu hai le spalle copertissime cara mia e lo si legge dalla tranquillità dei tuoi post. D'altronde tu stessa hai giudicato le ferie non monetizzate come, parole tue "900 luridissimi euro"! Quindi abbi la compiacenza di tacere visto che da quel che si intuisce per te non cambia assolutamente nulla. Sai che c'è......che magari quei soldi a qualcuno di noi servono.

carla ha scritto:noi non siamo liberi professionisti, con abbiamo un consiglio dell'ordine a cui iscriverci e che ci indirizza, non applichiamo tariffe (magari!), i nostri utenti non possono scegliersi i professori da cui servirsi... ecc... ecc...purtroppo la differenza e' tanta.

Certo che è tanta, ma lo è soprattutto a livello di consapevolezza culturale e d'impostazione strategica, non solo per gli elementi che citi. Le suddette categorie sanno bene di svolgere ciascuna un ruolo insostituibile per una nazione, perciò, quando si trovano sotto attacco, tendono a non recedere di un millimetro dal proprio ruolo, a ribadire la propria identità, ad estendere e rafforzare i contatti con i cittadini e il territorio, a rammentare alle istituzioni che giudici, farmacisti o commercialisti non ci s'improvvisa.
Gli insegnanti sono altrettanto insostituibili, ma in Italia - caso più unico che raro in Europa, perfino Grecia e Spagna sono messe meglio sotto questo profilo - quando si trovano sotto attacco tendono a dimenticarsi di essere insegnanti e a protestare come operai, sbattersi sulle gradinate dei provveditorati come mendicanti, frignare come fidanzate tradite o sfogarsi sulla propria utenza come perfetti cialtroni. Chiunque sia stato un po' in giro per l'Europa sa bene che la situazione degli insegnanti italiani, per inadeguatezza culturale e mancanza di coscienza del proprio ruolo sociale (da cui deriva, tra l'altro, anche la forza contrattuale di una categoria), è pressoché unica nel continente.

carla75 ha scritto:Si è per caso mai sentito che gli avvocati, i commercialisti, i giudici, i farmacisti, utilizzino questi metodi per difendere le prerogative delle rispettive categorie? Che strillazzino come galline ad ogni provvedimento governativo, che sbraitino slogan sulle piazze, che si diano agli scioperi della fame (i quali ottengono l’unico, mirabile effetto di far percepire un dato gruppo d'individui come una congrega di miserabili accattoni piagnucolosi e morti di fame, da guardare con schifo e commiserazione), che offrano al viandante miserandi spettacoli di piazza incatenandosi a tribunali o farmacie, che trattino la loro utenza a merluzzi nel muso per punire il mondo intero dei loro guai? Non risulta. Costoro invece, assai più scaltramente, fanno lobby.noi non siamo liberi professionisti, con abbiamo un consiglio dell'ordine a cui iscriverci e che ci indirizza, non applichiamo tariffe (magari!), i nostri utenti non possono scegliersi i professori da cui servirsi... ecc... ecc...purtroppo la differenza e' tanta. Noi dipendiamo. e dipendiamo da un ministero che ha deciso di far pagare a noi la crisi. il libero professionista la crisi non la paga.

Credo che questa crisi invece la stiano subendo un pò tutti. Certo tranne i politici e le alte sfere, ma per il resto ci stanno perdendo tutti. Secondo me il problema dovrebbe essere affrontato a monte, ma non credo che nè noi insegnanti nè altre categorie abbiamo in questo momento storico il potere di fare qualcosa di concreto. Questo non vuol dire chinare il capo e fare finta di niente e nemmeno secondo me fare delle rivolte di categoria (abbiamo visto che i media stanno volutamente ignorando le varie manifestazioni). Bisognerebbe coordinarsi diversamente.

totalrec ha scritto:
Gli insegnanti sono altrettanto insostituibili, ma in Italia - caso più unico che raro in Europa, perfino Grecia e Spagna sono messe meglio sotto questo profilo - quando si trovano sotto attacco tendono a dimenticarsi di essere insegnanti e a protestare come operai

Il disprezzo che nutri per gli operai è intollerabile e offensivo e spero che qualche moderatore intervenga! Non è il primo post nel quale offendi gli operai!

vedi Totalrec prima di fare l'insegnante ho lavorato tre anni in uno studio legale e forse un po' di esperienza nel campo professionistico l'ho fatto. L'Italia e' un paese feudale dove certi privilegi non si toccano, ma nemmeno a pansarlo.Lo sai che in Inghilterra i notai non esistono? che in tutta Europa le professioni sono liberatizzate? questa e' LIBERTA', non quella delle lobby che stimi tu. e la crisi c'e' perche' non ci sono piu' operai che con il loro stipendio fanno muovere l'economia. tornando al problema cmq anche io, come molti colleghi, non prediligo le mosse plateali, ma dal prossimo anno dovro', come anche tu del resto, fare le ferie per forza e, siccome nen me le pagano, le faro' quando IO avro' necessita'.
a proposito tu cosa proponi?

E visto che si tirano in ballo i farmacisti come categoria "nobile e corretta e rispettata" vi dico io come funziona con loro visto che un mio carissimo amico lo è. Bene...come sapete la settimana scorsa c'è stato un loro sciopero, come i tanto vituperati da qualcuno operai. L'adesione è stata altissima e sapete perchè? Perchè la loro federazione li avrebbe multati se avessero aperto! Come vedete le altre categorie e aggiuno i tassisti hanno gli attributi per tutelare i loro interessi, non parlo di diritti e non sempre lo fanno con self control. Noi invece secondo qualcuno dinanzi allo scippo di un diritto non dovremmo dire nulla e ci si straccia le vesti se si parla di scendere in piazza, manifestare, urlare, boicottare e altro. Dovremmo essere SEMPRE dei gentleman, dei missionari o altro. Ma vi dico che è stata questa accondiscendenza unita ad atteggiamenti di pavidità, a partire dal trattare sempre i DS come sommi imperatori che ci ha portati a quest aistuazione.
P.S: prima che qualcuno si azzardi a dirmi tu come ti sei rapportato con loro vi dico che da insegnante di sostegno un anno dinanzi alle ripetute botte di un alunno e a un DS che mi imponeva di andare in classe gli dissi a muso duro di farmi un ordine di servizio scritto e che al primo schiaffo sarei corso con quell'ordine dai carabinieri e magia........fui esonerato! Così come dinanzi a un DS che mi imponeva i primi di settembre di recarmi a scuola a girarmi i pollici gli feci capire che conoscevo la normativa e non andai!

davide 76 ha scritto:Insomma Totalrec parli parli parli parli ma in pratica l'unica cosa che hai detto è stata che dinanzi alle ingiustizie del governo bisogna accettare e amen! Cosa diavolo proponi di concreto? Se passa questa porcata cosa fare?

Scusa, ma ho per caso scritto sul campanello "Fata Turchina con la bacchetta magica"? Se passerà la porcata del governo, converrà innanzitutto prendere atto del fatto che si tratta, per l'appunto, di una porcata di proporzioni mai viste prima e trarne le debite conseguenze. Voglio dire: non siamo di fronte ad un'interpretazione leggermente originale del comma quarantottesimo di una leggina di second'ordine. Siamo di fronte alla violazione plateale - e quindi, con ogni probabilità, intenzionale e rispondente a strategie di rimodellamento sociale - di norme di primissima magnitudine: costituzionali, comunitarie, contrattuali, perfino lo scontato e lapalissiano principio generale dell'irretroattività legislativa. Ciò significa che lo scopo cui il governo mira non è quello - peraltro risibile - di raggranellare qualche spicciolo col divieto di monetizzazione delle ferie per far fronte ad un debito pubblico che è un pozzo senza fondo e che, oltretutto, con questi criteri d'intervento non può che aumentare. Evidentemente lo scopo è un altro ed ha a che fare con lo smantellamento completo e la riconfigurazione su nuovi criteri del settore pubblico come lo si è conosciuto finora per far fronte a mutate situazioni geopolitiche, sulla cui trattazione qui ovviamente non mi dilungo.
Preso atto di ciò, ognuno farà le sue scelte.
Alcuni decideranno che è ora di cambiare mestiere oppure (e tra questi io) di cambiare, se possibile, il paese in cui lo si esercita.
Altri, i soliti irriducibili, resteranno a "lottare" fino alla morte, con il registro personale in pugno, per tenere in vita un modello di configurazione sociale che è ormai visibilmente condannato dalla storia e dal sopravvenuto e non più sanabile squilibrio nei rapporti di forza tra gruppi di potere. Non li giudico. Anzi auguro loro ogni fortuna e spero che si divertano sulle barricate. Io però, come ho già detto, non verrò alle cinque giornate. Ho iniziato questo mestiere per guadagnare e per costruirmi una carriera, non per difendere princìpi astratti in via di smantellamento. E finché ho forze a disposizione, non intendo sprecarle per offrire il petto al nemico. Offrilo tu il petto e fammi sapere com'è andata. Se hai bisogno di giubbotti in kevlar, contattami pure, conosco dei fornitori dove si spende veramente una sciocchezza.