Conseguenze riforma Renzi. Perdita di stipendio ed instabilità?
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Conseguenze riforma Renzi. Perdita di stipendio ed instabilità?
Promemoria primo messaggio :
Cosa significa "libertà dei presidi di scegliersi i docenti come meglio credono all'interno di un mercato di soggetti contemporaneamente abilitati e vincitori di concorso"?
Secondo voi ciò significa che, anche se sei di ruolo in una scuola, il preside può mandarti via se non è contento del tuo operato (tipo se sei troppo severo e bocci troppo)?
E per "attenuazione degli scatti di anzianità con relativi risparmi"?
Secondo voi significa che se sei già allo scatto 9 ti riportano indietro (con perdita dello stipendio) e si incomincia tutti da zero, o ciò riguarderà solo le cose da qui in avanti per i neo immessi in ruolo?
Cosa significa "libertà dei presidi di scegliersi i docenti come meglio credono all'interno di un mercato di soggetti contemporaneamente abilitati e vincitori di concorso"?
Secondo voi ciò significa che, anche se sei di ruolo in una scuola, il preside può mandarti via se non è contento del tuo operato (tipo se sei troppo severo e bocci troppo)?
E per "attenuazione degli scatti di anzianità con relativi risparmi"?
Secondo voi significa che se sei già allo scatto 9 ti riportano indietro (con perdita dello stipendio) e si incomincia tutti da zero, o ciò riguarderà solo le cose da qui in avanti per i neo immessi in ruolo?
bomaria- Messaggi : 364
Data d'iscrizione : 26.07.12
Re: Conseguenze riforma Renzi. Perdita di stipendio ed instabilità?
io ho rispetto per le opinioni di chiunque, purché siano basate su fatti concreti o su analisi lucide di qualcosa di vero. le urla sottovento che minacciano disastri senza appoggiarsi a nulla mi fanno tenerezza se sono sincere, rabbia se sono in malafede.
silver76- Messaggi : 835
Data d'iscrizione : 25.05.13
Re: Conseguenze riforma Renzi. Perdita di stipendio ed instabilità?
qualunque valutazione, di qualsiasi tipo è arbitraria, come ciascun insegnante sa bene.
qualunque processo professionale in qualsiasi ambito è sottoposto a valutazione, da parte dell'utenza di un servizio e/o da parte di un supervisore.
in Italia fa eccezione solo la scuola; il risultato è che oggi se io non faccio nulla di nulla, nemmeno quello che sarei formalmente tenuto a fare sulla base del mio contratto, percepisco la stessa retribuzione che percepisci tu che magari ti fai un mazzo così dentro e fuori le aule; il mio avanzamento di carriera è completamente slegato dalle mie capacità e persino la mia stabilità professionale (ad esempio se si presenta il caso della soprannumerarietà) si basa esclusivamente su dati relativi alla durata del mio servizio in una scuola. personalmente tutto ciò non mi sembra né razionale né giusto.
siccome "la buona scuola" non sta proponendo la licenziabilità in tronco di nessuno, e nemmeno conferisce ai presidi la facoltà di assumere chi vogliono, giacchè stabilisce che nella scuola si entra in ruolo per pubblico concorso, semplicemente prevede la possibilità da parte di un dirigente e di un collegio docenti di affidare progetti a chi preferisce sulla base di curricula ed esperienze specifiche verificabili in rete da chiunque, onestamente non vedo perché dovremmo stracciarci le vesti davanti a una proposta simile.
qualunque processo professionale in qualsiasi ambito è sottoposto a valutazione, da parte dell'utenza di un servizio e/o da parte di un supervisore.
in Italia fa eccezione solo la scuola; il risultato è che oggi se io non faccio nulla di nulla, nemmeno quello che sarei formalmente tenuto a fare sulla base del mio contratto, percepisco la stessa retribuzione che percepisci tu che magari ti fai un mazzo così dentro e fuori le aule; il mio avanzamento di carriera è completamente slegato dalle mie capacità e persino la mia stabilità professionale (ad esempio se si presenta il caso della soprannumerarietà) si basa esclusivamente su dati relativi alla durata del mio servizio in una scuola. personalmente tutto ciò non mi sembra né razionale né giusto.
siccome "la buona scuola" non sta proponendo la licenziabilità in tronco di nessuno, e nemmeno conferisce ai presidi la facoltà di assumere chi vogliono, giacchè stabilisce che nella scuola si entra in ruolo per pubblico concorso, semplicemente prevede la possibilità da parte di un dirigente e di un collegio docenti di affidare progetti a chi preferisce sulla base di curricula ed esperienze specifiche verificabili in rete da chiunque, onestamente non vedo perché dovremmo stracciarci le vesti davanti a una proposta simile.
silver76- Messaggi : 835
Data d'iscrizione : 25.05.13
Re: Conseguenze riforma Renzi. Perdita di stipendio ed instabilità?
sono contento di constatare che hai preso coscienza del fatto che è inutile ripetere le stesse cose con le stesse parole.
nemmeno in quel thread tuttavia trovo soluzione ai problemi che ti ho posto:
è giusto, o meglio è normale, che il nostro lavoro sia l'unico a non poter prevedere alcuna forma di verifica?
che problema c'è se un dirigente acquisisce facoltà di scegliere a chi affidare un progetto o una mansione di particolare rilievo, individuando chi si rivela più capace, sulla base di curricula pubblicamente visibili?
si deve dare davvero per assodato e certo che tutti i presidi o anche la grande maggioranza di essi agirebbero solo ed esclusivamente nell'interesse di loro eventuali clientele di amici e parenti e non della scuola in cui operano, visto e considerato che una scuola che funziona bene si traduce in un miglioramento del loro stesso lavoro, oltre che della loro retribuzione?
perché non prendere in considerazione l'ipotesi che anche il giudizio di un dirigente o di una apposita commissione valutatrice sia poi sottoposto a verifica attraverso l'operato di ispettori ministeriali (di cui infatti il governo prevederebbe un rafforzamento delle attribuzioni, proprio nei confronti dei dirigenti)?
nemmeno in quel thread tuttavia trovo soluzione ai problemi che ti ho posto:
è giusto, o meglio è normale, che il nostro lavoro sia l'unico a non poter prevedere alcuna forma di verifica?
che problema c'è se un dirigente acquisisce facoltà di scegliere a chi affidare un progetto o una mansione di particolare rilievo, individuando chi si rivela più capace, sulla base di curricula pubblicamente visibili?
si deve dare davvero per assodato e certo che tutti i presidi o anche la grande maggioranza di essi agirebbero solo ed esclusivamente nell'interesse di loro eventuali clientele di amici e parenti e non della scuola in cui operano, visto e considerato che una scuola che funziona bene si traduce in un miglioramento del loro stesso lavoro, oltre che della loro retribuzione?
perché non prendere in considerazione l'ipotesi che anche il giudizio di un dirigente o di una apposita commissione valutatrice sia poi sottoposto a verifica attraverso l'operato di ispettori ministeriali (di cui infatti il governo prevederebbe un rafforzamento delle attribuzioni, proprio nei confronti dei dirigenti)?
silver76- Messaggi : 835
Data d'iscrizione : 25.05.13
Re: Conseguenze riforma Renzi. Perdita di stipendio ed instabilità?
Ah eccolo qua il fenomeno, quello che chiama barbari i precari, dà dell'analfabeta a destra e a manca e poi accusa gli altri di causare la chiusura dei topic, solo perché hanno mostrato compassione per lui e gli hanno dato retta! Bentrovato!
Io di concorsi uno ne ho fatto e uno ne ho vinto, cioè quello dell'anno scorso. Ammetto quindi di essere in ruolo da poco e quindi non ancora espertissimo nella difesa sperticata dell'orticello anche a costo del ridicolo...
Io di concorsi uno ne ho fatto e uno ne ho vinto, cioè quello dell'anno scorso. Ammetto quindi di essere in ruolo da poco e quindi non ancora espertissimo nella difesa sperticata dell'orticello anche a costo del ridicolo...
silver76- Messaggi : 835
Data d'iscrizione : 25.05.13
Re: Conseguenze riforma Renzi. Perdita di stipendio ed instabilità?
ulisse2000 ha scritto:
è ovvio che le valutazioni soggettive sono arbitrarie e quelle oggettive non lo sono .. è ovvio che le valutazioni soggettive si prestano a errori di valutazione in buona o cattiva fede...
è ovvio che non mi auguro che il mio stipendio debba dipendere dal valutatore di turno...
te lo dico in altre parole così capisci meglio (il problema è che tu non vuoi capire) :
il valutatore cambia ma io sono sempre lo stesso...
il mio stipendio deve dipendere da me e non dal valutatore di turno
ma tu dove hai letto che le valutazioni del lavoro dei docenti saranno "soggettive", cioè verranno semplicemente formulate da un dirigente chiuso nel suo ufficio che fa e disfa quel che vuole senza dover rendere conto mai a nessuno?
su questo il documento del governo è molto generico e lascia spazio a infinite interpretazioni, che, immagino, saranno il terreno di scontro a livello parlamentare prima e coi sindacati e le associazioni di categoria poi.
nulla vieta di imaginare che il progetto X affidato al docente Y per cui la scuola ha investito tot euro in un dato anno scolastico venga valutato alla fine della sua esecuzione da una commissione che possa decidere se l'anno dopo quel tale docente è davvero la persona migliore a cui assegnare quella mansione (e a cui quindi dare i tot euro).
in altre parole non si tratta di valutare TE, ma l'efficacia del tuo lavoro in quell'ambito (esattamente come dopo una verifica in classe non valuti i tuoi allievi, ma appunto le loro prove), pertanto il tuo stipendio non dipenderebbe da te, cioè da un valore che tu stesso attribuisci alla tua persona e alle tue capacità o che ti viene genericamente attribuito da un titolo di studio che era comunque indispensabile per accedere alla professione di insegnante, ma dalla qualità effettiva di quello che fai.
semmai trovo discutibile un passaggio della riforma, ovvero la fissazione di una percentuale massima per scuola di insegnanti meritevoli (che succede se invece del 66% fosse meritevole l'80%?).
quanto al resto: non mi considero un pompiere, nessuno mi paga per discutere liberamente su questo forum, la stessa libertà di opinione che rivendichi giustamente per te sei pregato di riconoscerla anche agli altri, grazie.
silver76- Messaggi : 835
Data d'iscrizione : 25.05.13
Re: Conseguenze riforma Renzi. Perdita di stipendio ed instabilità?
credo che sia il caso di distinguere aspetti che sono profondamente diversi: il primo riguarda l'assunzione dei precari, sacrosanta nel limite della disponibilità dei posti. Credo sia più importante stabilizzare il personale necessario (e solo quello, sia che si consideri l'OD che un OF "assennato") piuttosto che garantire la mobilità ai docenti di ruolo. Come ho ribadito più volte, questo è l'unico vero campo in cui i lavoratori della scuola hanno avuto privilegi, negli altri enti statali e parastatali, le nostre procedure di mobilità, sia in OD che in OF, se le sono sempre sognate. D'altro canto, però, sarebbe opportuno che i precari ricordassero che barattare un'assunzione a T.I con una diminuzione dei diritti per tutta la categoria (e mi riferisco alla questione della carriera dei docenti) può sembrare oggi un accettabile compromesso, ma rappresenterà domani un serio problema. Questa riforma ci costringerà a sottostare a ricatti da parte della dirigenza e dei relatici "cerchi magici" e ad esser valutati, e retribuiti, in base non a quello che valiamo come insegnanti, ma a quanto sapremo mostrarci utili a chi ha il potere di decidere del nostro stipendio. Credo che una riflessione su questo punto, al di là della tutela ognuno del proprio orticello, sia doverosa.
Perplessa- Messaggi : 2181
Data d'iscrizione : 02.03.11
Re: Conseguenze riforma Renzi. Perdita di stipendio ed instabilità?
ulisse2000 ha scritto:
"la buona scuola " dice che la vautazione del merito sarà fatta da una commissione di valutazione composta da presidi e docenti MENTOR che assegneranno :
Crediti professionali
Sono quelli assunti all’interno della scuola per promuovere e sostenerne l’organizzazione e il miglioramento, sia nella sua attività ordinaria (coordinatori di classe) sia nella sua attività progettuale
Crediti formativi
Fanno riferimento alla formazione in servizio a cui tutti sono tenuti, alla attività di ricerca e alla produzione scientifica che alcuni intendono promuovere, e si potranno acquisire attraverso percorsi accreditati, documentati, valutati e certificati.
Crediti didattici
Si riferiscono alla qualità dell’insegnamento in classe e alla capacità di migliorare il livello di apprendimento degli studenti. Contribuiranno a far emergere le migliori prassi di insegnamento, assicurando innovazione didattica e, allo stesso tempo, attenzione per le specificità disciplinari.
analizzando
- solo i crediti formativi rispondono a criteri oggettivi
- i crediti professionali cioè quelli di cui tu parli rispondono invece a criteri soggettivi perchè sarà sempre il dirigente a scegliere soggettivamente a chi affidare determinati incarichi.
- soprattutto i crediti didattici rispondo a criteri soggettivi
concordo con te sui crediti didattici: saranno impossibili da attribuire perché nessuna metodologia didattica ha valore di efficacia assoluta in sé e l'unica misurazione praticabile potrebbe essere basata solo sul successo di una determinata classe, che però può essere dovuta a mille fattori diversi dal merito dei singoli insegnanti, così come viceversa l'insuccesso non può quasi mai essere attribuito solo al demerito dei componenti il consiglio di classe, per lo meno non di tutti in blocco. proprio per queste ragioni non temo che i crediti didattici debbano toglierci il sonno, spariranno non appena dalle parole si passerà ai fatti, perché chi sarà chiamato a scrivere il decreto legge che permetterà la realizzazione del piano di riforma non saprà nemmeno da che parte cominciare a regolamentarli (per la stessa ragione non temo la perdita totale degli scatti di anzianità, difficilissimi da eliminare senza innescare un contenzioso infinito e potenzialmente costosissimo).
non concordo invece sui crediti professionali: è chiaro che incarichi di varia natura verranno (e vengono tuttora) attribuiti dal dirigente, ma se poi c'è una commissione che valuta quanto è stato fatto dal singolo docente incaricato di una mansione specifica è probabile, o quanto meno possibile, che ne esca un giudizio frutto di più soggettività, e quindi più vicino al vero. oggi invece i compensi per queste attività sono distribuiti sostanzialmente a pioggia, previa apposita contrattazione con le RSU, qualunque sia stato l'impegno profuso da chi le ha esercitate e soprattutto qualunque ne sia stato l'effetto.
silver76- Messaggi : 835
Data d'iscrizione : 25.05.13
Re: Conseguenze riforma Renzi. Perdita di stipendio ed instabilità?
la mia posizione è questa: il documento di riforma contiene una lunghissima e dettagliata spiegazione di come e quando il governo intende finalmente esaurire le GAE, senza ricorrere a fantomatici piani triennali di immissione che non vengono mai rispettati.
il piatto forte è questo, fare la guerra contro l'intera proposta significa mettere a repentaglio soprattutto questo che, paradossalmente, di tutto l'insieme della manovra mi pare la cosa più facilmente realizzabile.
la "contropartita" è una revisione del meccanismo degli scatti stipendiali che penalizza l'anzianità a favore di criteri meritocratici, introdotti per la prima volta nel mondo della scuola. anche questo mi trova favorevole: ho visto troppi colleghi anziani passare gli anni precedenti la pensione, cioè quelli meglio retribuiti, raccontando alle classi 4 cose e abbandonare qualsiasi altra mansione nelle mani delle "nuove leve" (purtroppo spesso assai meno nuove di quel che si sarebbe voluto) col pretesto dell'"ho già dato", nonché troppe nuove leve smazzarsi qualsiasi incarico, progetto, formazione volontaria, corso di specializzazione o aggiornamento (a proprie spese) sostanzialmente gratis o ricompensate con le briciole del fis (ma anche sommando al loro stipendio quell'emissione speciale non li ho visti mai arrivare al netto annuo dei predetti anziani, ai quali nel frattempo avevano lasciato sempre la precedenza nel godimento dei pochi benefit di cui il sistema scolastico dispone, leggi giorno libero, orario, scelta delle classi).
molto si può dire circa il modo in cui il governo pensa di inserire il "merito" dentro la questione della retribuzione degli insegnanti, anche perché su questo il documento "la buona scuola" si fa assai più nebuloso; una cosa di cui sono convinto è che l'anzianità non sarà completamente abbandonata, come criterio, perché ciò richiederebbe una revisione complessiva del nostro diritto del lavoro nella pubblica amministrazione, può essere che venga ridimensionata e, per le ragioni che ho esposto prima, non me ne rammaricherei; circa il meccanismo dei "crediti" che andrebbero a interagire con la retribuzione ordinaria ritengo sacrosanti i cosiddetti crediti formativi, anche perché facilmente dimostrabili in maniera oggettiva (ma non credo che se si ottiene uno scatto grazie a questo tipo di credito lo si possa perdere l'anno successivo, come sembra di leggere laddove si dice che ogni anno si devono ricalcolate gli scatti retributivi: se ho un titolo certificato ce l'ho per sempre); con altrettanto favore accolgo i crediti professionali: è vero che ci potrebbe essere la tendenza da parte dei DS ad affidare incarichi alle stesse persone di loro fiducia, cosa che comunque oggi avviene già, ma è anche vero che nel momento in cui questi incarichi diventano centrali per la progressione della carriera è facile ipotizzare l'introduzione di criteri di trasparenza massima nella loro attribuzione (criteri a cui infatti il documento di renzi fa riferimento); assolutamente ridicola invece l'idea dei crediti didattici, per le ragioni che ho esposto sopra.
come si vede le mie riserve in merito alla riforma non contengono nessun elemento critico che una contrattazione sindacale fatta come si deve non riesca a superare, d'altra parte, ripeto, il piatto dell'esaurimento delle GAE mi sembra troppo ricco per non andare a vedere le carte.
il piatto forte è questo, fare la guerra contro l'intera proposta significa mettere a repentaglio soprattutto questo che, paradossalmente, di tutto l'insieme della manovra mi pare la cosa più facilmente realizzabile.
la "contropartita" è una revisione del meccanismo degli scatti stipendiali che penalizza l'anzianità a favore di criteri meritocratici, introdotti per la prima volta nel mondo della scuola. anche questo mi trova favorevole: ho visto troppi colleghi anziani passare gli anni precedenti la pensione, cioè quelli meglio retribuiti, raccontando alle classi 4 cose e abbandonare qualsiasi altra mansione nelle mani delle "nuove leve" (purtroppo spesso assai meno nuove di quel che si sarebbe voluto) col pretesto dell'"ho già dato", nonché troppe nuove leve smazzarsi qualsiasi incarico, progetto, formazione volontaria, corso di specializzazione o aggiornamento (a proprie spese) sostanzialmente gratis o ricompensate con le briciole del fis (ma anche sommando al loro stipendio quell'emissione speciale non li ho visti mai arrivare al netto annuo dei predetti anziani, ai quali nel frattempo avevano lasciato sempre la precedenza nel godimento dei pochi benefit di cui il sistema scolastico dispone, leggi giorno libero, orario, scelta delle classi).
molto si può dire circa il modo in cui il governo pensa di inserire il "merito" dentro la questione della retribuzione degli insegnanti, anche perché su questo il documento "la buona scuola" si fa assai più nebuloso; una cosa di cui sono convinto è che l'anzianità non sarà completamente abbandonata, come criterio, perché ciò richiederebbe una revisione complessiva del nostro diritto del lavoro nella pubblica amministrazione, può essere che venga ridimensionata e, per le ragioni che ho esposto prima, non me ne rammaricherei; circa il meccanismo dei "crediti" che andrebbero a interagire con la retribuzione ordinaria ritengo sacrosanti i cosiddetti crediti formativi, anche perché facilmente dimostrabili in maniera oggettiva (ma non credo che se si ottiene uno scatto grazie a questo tipo di credito lo si possa perdere l'anno successivo, come sembra di leggere laddove si dice che ogni anno si devono ricalcolate gli scatti retributivi: se ho un titolo certificato ce l'ho per sempre); con altrettanto favore accolgo i crediti professionali: è vero che ci potrebbe essere la tendenza da parte dei DS ad affidare incarichi alle stesse persone di loro fiducia, cosa che comunque oggi avviene già, ma è anche vero che nel momento in cui questi incarichi diventano centrali per la progressione della carriera è facile ipotizzare l'introduzione di criteri di trasparenza massima nella loro attribuzione (criteri a cui infatti il documento di renzi fa riferimento); assolutamente ridicola invece l'idea dei crediti didattici, per le ragioni che ho esposto sopra.
come si vede le mie riserve in merito alla riforma non contengono nessun elemento critico che una contrattazione sindacale fatta come si deve non riesca a superare, d'altra parte, ripeto, il piatto dell'esaurimento delle GAE mi sembra troppo ricco per non andare a vedere le carte.
silver76- Messaggi : 835
Data d'iscrizione : 25.05.13
Re: Conseguenze riforma Renzi. Perdita di stipendio ed instabilità?
Traformare l'organico di fatto in organico di diritto e introdurre il concetto di organico funzionale solo perché si teme una sentenza europea di condanna non mi pare giusto. Ogni scelta dovrebbe essere mediata nella logica del buon senso e, proprio per questo, confido che la corte europea valuti anche le conseguenze negative dovute all'assorbimento in massa di tutti i precari. Conseguenze per gli insegnanti di ruolo (mobilità, assegnazioni provvisorie), conseguenze per i ragazzi (climi sfavorevoli che si andrebbero a creare con tanto di malcontento generale), conseguenze per i professori del domani che troverebbero l'ambiente scuola saturo per anni e anni. Quello che voglio dire è che la Corte Europea dovrebbe, in primis, comprendere il nostro meccanismo e la nostra organizzazione e non imporre qualcosa secondo logiche generaliste e non sempre traslabili sul caso specifico. Io dico no all'immissione in massa dei precari e propongo il mantenimento dell'attuale sistema
bomaria- Messaggi : 364
Data d'iscrizione : 26.07.12
Re: Conseguenze riforma Renzi. Perdita di stipendio ed instabilità?
bomaria ha scritto:Traformare l'organico di fatto in organico di diritto e introdurre il concetto di organico funzionale solo perché si teme una sentenza europea di condanna non mi pare giusto. Ogni scelta dovrebbe essere mediata nella logica del buon senso e, proprio per questo, confido che la corte europea valuti anche le conseguenze negative dovute all'assorbimento in massa di tutti i precari. Conseguenze per gli insegnanti di ruolo (mobilità, assegnazioni provvisorie), conseguenze per i ragazzi (climi sfavorevoli che si andrebbero a creare con tanto di malcontento generale), conseguenze per i professori del domani che troverebbero l'ambiente scuola saturo per anni e anni. Quello che voglio dire è che la Corte Europea dovrebbe, in primis, comprendere il nostro meccanismo e la nostra organizzazione e non imporre qualcosa secondo logiche generaliste e non sempre traslabili sul caso specifico. Io dico no all'immissione in massa dei precari e propongo il mantenimento dell'attuale sistema
Dopo aver letto questa frase io dico SI' all'ammissione e SI' alla riduzione dell'ipermobilità che crea un clima destabilizzante, cambi di docenti, malcontento generale.
gugu- Messaggi : 39712
Data d'iscrizione : 28.09.09
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